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Autore: Tiva91    25/12/2015    1 recensioni
L'idea mi è venuta pensando al povero Eomer tutto solo ,così ho voluto unire le due saghe , Il Signore degli Anelli e Il trono di Spade.
Una nuova terra sconosciuta quanto antica fuori dalla Terra di Mezzo che permetterà di trovare una Lady per il Re di Rohan. Aiutato da Aragorn e i suoi amici d'avventure ,riuscirà a trovare la degna regina a Westeros ? Chi sarà la fortunata a fare breccia nel capo dei Rohirrim?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Aragorn, Eomer, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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APPENDICE A : Confessioni tra le rose


 
Dopo che Faramir si fu alzato Eowyn e Willas rimasero soli al tavolo, e per un po' nessuno dei due aprì bocca. Attorno a loro tutti gli altri, o quasi, erano impegnati a ballare. – Volete ancora un po’ di vino, milady? – offrì cortesemente l’erede di Alto Giardino con una brocca in mano, facendo gesto di versarlo. Eowyn sembrò pensarci e poi annuì:- Ma sì, versate pure. Un po’ d'alcool non potrà farmi male...soprattutto stasera. – mormorò più a se stessa che Willas, porgendogli la coppa. – Ah, in ogni modo, diamoci del tu, oramai siamo parenti. A dirla tutta, temo di aver già bevuto a sufficienza...Ma questo vino è tanto buono! – dichiarò infine ridacchiando. Willas si unì a lei, servendosene lui stesso con la mano tremante per il troppo bere e mancando in pieno il proprio calice. Il liquore si sparse sulla tovaglia immacolata, andando a macchiare una manica dell'abito di Eowyn. - Oh...scusami tanto. - disse imbarazzato accingendosi ad asciugarla come poteva. - Permettimi… -. Ma anziché risolvere combinò un secondo disastro: urtò col gomito una salsiera piena di intingolo per arrosto e gliela rovesciò in grembo. Willas arrossì, mortificato. - Perdonami, io… -. Eowyn lo guardò col più dolce e comprensivo dei sorrisi:- Non fa nulla, è stato solo un incidente. Vado a pulirmi ad una fontana. - soggiunse poi. – Aspetta, ti accompagno...Sei mia ospite, farti andare da sola non mi pare il caso. E poi la colpa è mia, lasciami fare ammenda. – e detto ciò si mise in piedi cercando a lato il proprio bastone da passeggio; Eowyn gli sorrise e lo prese a braccetto, quindi s'inoltrarono assieme tra i cespugli del labirinto floreale.
Non andarono molto lontano, si reggevano a malapena in piedi, così lasciarono perdere la manica, la macchia e la fontana e si sedettero su di una panchina in marmo, seminascosta da una siepe. Sopra le loro teste stava una pergola di legno da cui pendevano rose rampicanti dall'intenso e penetrante profumo.
 – Non vorrei che tuo marito Faramir ti cercasse... – disse inquieto il maggiore dei Tyrell, gli occhi che dardeggiavano il giardino attorno a sé come temesse che Faramir potesse spuntare fuori da un momento all'altro. Eowyn si produsse in una risata sarcastica:- Oh, non penso che noterà la mia assenza, ormai sono invisibile per lui. E’ talmente preso dal suo lavoro che non ci vediamo mai: arriva tardi, saluta i bambini e va a dormire. E a letto… - fece una smorfia. - Ci ho rinunciato, ormai. -.- Allora è uno sciocco, non sa che cosa si sta perdendo. Dovrebbe mandare all'inferno il suo stramaledetto lavoro e correre da sua moglie! - esclamò indignato Willas con più ardore di quanto si sarebbe aspettato, facendo sorridere la dama di Rohan. Apprezzava il suo interessamento. Lo trovava...commovente. - Già, lo è davvero. Quando l'ho sposato...Era tutto diverso. Lui era diverso. Lui non…Ed io… - sospirò, amareggiata. - Io ho bisogno di un uomo che mi faccia sentire il fuoco bruciante della passione, dell’amore, con cui io possa sentirmi viva! Viva! Non dietro le sbarre di una gabbia a rassegnarsi all'abitudine attendendo la vecchiaia! -. Stava confessando i propri segreti più intimi ad un uomo che era per lei quasi un perfetto sconosciuto ma il vino e ancor di più il desiderio di spezzare la fredda morsa della propria solitudine, di aprirsi con qualcuno, le scioglievano la lingua. Willas rimase stupito dall'impeto di tali parole improvvise, ma ne dedusse che fosse da tempo che desiderasse darvi voce. - Sai – cominciò, senza sapersi spiegare da dove venisse quella confessione - non credo di aver mai conosciuto una donna come te. Così dolce, così forte e...così incantevole. -. Le accarezzò una guancia arrossata dal vino, senza smettere di sorriderle. Era morbida, come una pesca. Eowyn chiuse gli occhi al tocco caldo e gentile dell’uomo; era davvero, davvero piacevole. – E dimmi... – interloquì poi con aria maliziosa ed un sorriso furbetto. - Come mai un uomo così affascinante e galante come te non è circondato da uno stuolo di dame? -. L’erede di Alto Giardino s'adombrò; lasciò ricadere la mano e sospirò:- I cavalieri in armatura riscuotono molto più successo di uomini da biblioteca come me…e storpi, per di più. Guardami: chi vorrebbe un uomo che non può correre, danzare e neppure fare camminate troppo lunghe perché la gamba non glielo consente? -. Scosse il capo, sconsolato, la testa tra le mani. - Quindi… - domandò titubante - ...Non c'è nessuna donna, nel tuo cuore? -. Willas rise con amaro sarcasmo:- Guardami, Eowyn. Sai cosa vedono in me, le donne? Te lo dico io: un povero storpio da compatire, nella migliore delle ipotesi. La chiave per il titolo di Alto Giardino, nella peggiore. -. La donna ammutolì, e il giovane sospirò, passandosi le mani nella chioma riccia; era chiaro che - aldilà del contegno compito che si richiedeva ad un lord - era un uomo profondamente bisognoso d'amore. E che, per quanto lo cercasse, ancora non l'aveva trovato. Eowyn rimase in silenzio, non sapendo cosa dire. Provò compassione per lui, non le sembrava giusto che dovesse soffrire la solitudine solo perché zoppo da una gamba. - Oh Willas… - mormorò. Si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla per confortarlo e piano vi si appoggiò con la testa. Profumava di rosmarino. Gli accarezzò i capelli, le dita che scivolavano tra i suoi morbidi ricci. – Io credo che tu sia più coraggioso e più valoroso di molti altri. Devi solo...lanciarti. Provarci. Non rintanarti nelle biblioteche polverose ad ammuffire come una vecchia pergamena. Devi...prenderti ciò che desideri. –. Sicuramente da sobria avrebbe ponderato di più le parole, ma in quel momento non le importava nulla, dell'etichetta, del decoro, di ciò che avrebbero pensato se li avessero sorpresi assieme. Assolutamente niente.
L’uomo tirò su la testa voltandosi e la guardò, specchiandosi negli occhi verdi della dama ancora appoggiata a lui. Emanava calore. E quel calore lo chiamava come la luce della candela attrae la falena. Con un gesto repentino l'abbracciò, stringendola a sé, la testa, prima appesantita dal troppo vino, ora leggera come una piuma. Le prese il viso tra le mani e senza pensarci la baciò. Eowyn rispose al bacio con passione, dopo appena un attimo di stupore. - Cosa fai? - sussurrò con una risata mentre le mani dell'uomo scendevano ad accarezzarle il seno e i fianchi. Lui sorrise, il viso contro il suo collo. La barba e i baffi di lui le facevano un piacevolissimo solletico. - Mi prendo ciò che desidero. -.
Ciò che successe dopo fu tutta colpa dell’alcool e del bisogno, fosse esso d'affetto o meramente fisico. Ed Eomer, Margaery, Leonette e Garlan li trovarono così, avvinghiati sulla panchina, l'una a cavalcioni dell'altro, le mani di lui sotto il vestito e quelle di lei ad accarezzargli l'inguine.



Spazio Autrice: Salve! Pensavate che fosse finito e invece ... Parlando con la mia amica nonchè consigliera Lady Targaryen è uscito fuori questo.. ossia come ci sono finiti Eowyn e Willas avvinghiati? Perchè diciamocelo Willas da sobrio non lo avrebbe mai fatto, su Eowyn non potrei essere della stessa opinione u.u Comunque è sposata non credo che senza vino sarebbe arrivata a questo punto u.u. 
Spero vi sia piaciuta questa idea e magari potete lasciare un commento così so cosa ne pensate , grazie :) 
Alla prossima appendice nonchè ultimo capitolo ( giuro!) 
Tiva91

 
  
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