26/12/2015
0 recensioniBuon Natale Sherlock
Un uomo passeggiava per le strade innevate di Londra.
Nell’aria risuonavano i canti natalizi e tutto sembrava avvolto da quella magia che pervade ogni cosa a Natale.
L’uomo sulla quarantina, i capelli biondi che andavano ingrigendosi e gli occhi azzurri, reggeva in una mano un bastone con cui si aiutava a camminare e in un’altra un mazzo di gigli bianchi.
Sembrava non curarsi di ciò che gli accadeva intorno mentre avanzava diretto verso una meta ben precisa.
Il suo nome era John Watson e fino a un anno prima era stato l’assistente della mente più geniale di Londra,
il consulente investigativo Sherlock Holmes, morto suicida.
John non gli credeva, non credeva a nessuna delle fandonie che raccontavano su Sherlock, lui sapeva chi era stato, chi erano stati loro due.
Perso nei suoi pensieri, non si accorse fino all’ultimo di essere arrivato nel cimitero fino a una lapide di marmo nero,
su cui si poteva leggere “Sherlock Holmes” a chiare lettere.
John rimase immobile qualche attimo a contemplare quella scritta come se, in qualche modo,
avesse potuto alleviare il dolore che si portava dentro da quel giorno.
Per essere stato abbandonato, per non aver capito che infondo, anche se non voleva darlo a vedere anche Sherlock era umano.
Poggiò i fiori davanti alla lapide mentre una lacrima solitaria gli solcava il viso
“Buon Natale Sherlock”.
Amburgo-Danimarca
Un uomo camminava frettolosamente per le strade,
vedendo i capelli tinti e le lenti colorate nessuno sarebbe stato in grado di riconoscere in lui il grande investigatore prematuramente scomparso.
Sherlock si stava dirigendo all’aeroporto frustrato per l’ennesimo buco nell’acqua.
Sapeva non sarebbe stato facile, la rete di Moriarty era estesa e complicata da distruggere.
Ma ce l’avrebbe fatta,
per Mrs. Hudson che era come una madre per lui,
per Lestrade che lo sopportava ogni giorno
…e per John.
Si fermò colpito come sempre dal pensiero di John e di quello che aveva dovuto fare per tenerlo al sicuro, per tenerli tutti al sicuro.
Alzando lo sguardo osservo le luci natalizie, un sorriso triste si dipinse sul volto del detective al ricordo dell’ultimo natale passato insieme
e all’improponibile maglione di John. John che era stato l'unico amico su cui contare sempre quando altri gli avevano voltato le spalle per chi era e come si comportava. John che era e sarebbe rimasto sempre il suo migliore amico.
Sospirò concedendosi quell’attimo di debolezza prima di continuare con la sua missione che sapeva era ben lungi dal terminare.
Alzò lo sguardo al cielo e sussurrò al vuoto poche parole che sperava un giorno di potergli dire di persona
“Buon Natale John”.
Angolino Autrice
Saaaalve.
Saranno secoli che non pubblico più nulla lo so.
Ma stasera mi era venuta in mente questa ideuzza e..tadaaaaa.
Spero vi sia piaciuta e se si non si disdegnano commentini XD.
Buon Natale e buon anno a tutti!
Angie