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Autore: pandina    27/12/2015    6 recensioni
Dopo lo shock della mid season , ho provato ad immaginare l'incontro tra Killian ed Emma.
Dove cercare Hook?
Forse nel più probabile che si possa immaginare...
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava di essere arrivati a Storybrook.

Non è esatto . Somigliava ad una Storybrook spazzata via dalla forza di un uragano.

Intorno c'era distruzione, pianto. Gente che camminava guardando a terra.

Visi seri e tirati

E c'era freddo, tanto freddo.

Sferzava un' aria gelida che entrava fin dentro le ossa e lì rimaneva.

Dov'erano le tanto decantate fiamme dell'inferno?

 

 

Emma camminava a passo malfermo tra le macerie di case distrutte; Regina , guardava con circospezione ogni più piccolo movimento; mentre Snow sembrava non capacitarsi di ciò che c'era intorno a lei.

I simboli che rappresentavano la loro cittadina erano ammassati a terra, bruciati, diroccati o semplicemente non esistevano.

“Sentite , proviamo a dividerci” disse la Salvatrice voltandosi verso il resto del gruppo.

“Non è stando tutti uniti che riusciremo ad avere qualche notizia, o a trovare un qualcosa che ci possa essere utile.”

“Emma ha ragione” Aggiunse David. “Saremo più produttivi divisi. Io e Mary Margareth andremo verso la stazione dello sceriffo, o almeno a cercare ciò che ne resta”

Snow annuì e dando un'occhiata d'incoraggiamento alla figlia, prese la mano che il marito le porgeva e si avviarono.

“Io e Robin andremo verso il molo. Magari lì qualcuno saprà qualcosa. “ Il tono di Regina era come sempre sicuro, anche se la donna era ben lontana dall'esserlo.

“ Henry , per favore vai con loro. Starò più tranquilla nel sapere che si trova con voi.” disse Emma, rivolgendosi alla coppia.

“Mamma io vengo con te!” protesto il giovane. Era stanco di essere messo da parte.

La madre si avvicinò a lui con un sorriso e lo abbracciò stretto.

“Henry, tu mi saresti di grande aiuto,lo sei sempre stato. Ma ho paura . E non che tu non sappia affrontare i pericoli, ho paura di non saper fare la cosa giusta nel momento del bisogno. Cerca di capirmi, ho appena perso... Killian e ora non riuscirei ad avere il necessario sangue freddo se tu dovessi trovarti in pericolo.”

Il ragazzino ascoltò le parole di Emma in silenzio.

Capiva la madre, capiva come si sentiva.

Lui stesso mentre assisteva al sacrificio di Hook, si era sentito morire.

Aveva visto la devastazione sul volto di Emma, le sue urla disperate.

Le strinse le mani.

“Andrò con la mamma e con Robin, ma tu promettimi di stare attenta e di non fare sciocchezze!”

Emma sorrise e diede un bacio sulla fronte del figlio.

“ E io Miss Swan? Immagino che mi vorrà con sé?”

La voce sarcastica di Gold strideva nelle orecchie della bionda.

Chiuse un attimo gli occhi per mantenere la calma, cosa sempre più difficile quando si trovava in sua presenza.

Lo aveva voluto con sé solo perchè le serviva al suo scopo. Ma in cuor suo lo odiava.

Odiava quell'essere viscido che ancora una volta aveva preferito il potere e lo aveva fatto a scapito dell'uomo che lei amava.

Pensare a Killian le provocava una fitta al petto.

Era un dolore fisico vero e proprio.

Il momento in cui la lama di Excalibur aveva tttraversato la carne di Hook , stava lacerando anche il suo corpo.

Se non avesse avuto la possibilità di portarlo indietro era certa che sarebbe morta anche lei.

Si riscosse, non era il momento di farsi prendere dallo sconforto.

“No Gold . A differenza sua , io cerco di vedere il meglio nelle persone. E quindi le darò il beneficio del dubbio e la lascerò libero di cercare da solo. Ma niente scherzi! Il vantaggio di sentire il richiamo del pugnale non è cosa da poco per me, quindi se avrà intenzione di usare la sua magia, beh sappia che io saprò sempre dove trovarla.”

Gli occhi verdi di Emma erano duri come due pietre di giada.

Non un muscolo del suo viso denotava insicurezza o timore

L'Oscuro non le faceva più paura!

Lo era stata lei stessa e sapeva come contrastarlo.

Gold fece un cenno d'assenso con il capo e si allontanò.

 

La Salvatrice riprese il suo cammino , non aveva una meta precisa , si guardava intorno alla ricerca di un indizio, di un suggerimento.

Chiese ad alcune persone che camminavano a testa china, se avessero visto qualche faccia nuova in giro.

“Ogni giorno ci sono facce nuove nel nostro mondo.” Risposero quelli.

Poco incoraggiante davvero, come cercare un ago in un pagliaio.

Vide in lontananza l'insegna cadente che indicava il Rabbit Hole e decise di dare un'occhiata dentro.

A SB vi era entrata solo una volta, per sedare una rissa, non era come Granny, ma non le dispiaceva l'aria da pub vissuto che si respirava.

Ma questo era un altra cosa.

Dovette stringere più volte gli occhi per adeguarsi alla quasi totale oscurità che vi era all'interno. L'odore pungente dell'alcool si mescolava con quello acre del sudore delle persone ammassate dentro.

Non c'era musica , ma le voci dei presenti erano alte e stridule.

Sgomitò per farsi largo, guardando a destra e a sinistra .

Ad un certo punto si fermò. Vide in lontananza un uomo seduto che le dava le spalle, indossava una giacca di pelle nera.

Le parve di sentire il proprio cuore perdere un colpo.

Avanzò a fatica togliendosi di dosso alcune mani che cercavano di afferrarla e di palparla

“Killian...” disse . L'uomo non si mosse di un millimetro.

Lo chiamò più forte cercando di sovrastare le voci.

Quello alzò il capo e la guardò.

La delusione di Emma fu cocente quando si accorse che non era il viso che tanto desiderava rivedere, quello difronte a lei.

Cercò ancora, ma dopo un po' uscì, anche perchè l'aria si era fatta troppo satura per lei.

Il freddo fuori la fece riprendere.

Respirò a pieni polmoni per togliersi quella sensazione di carta moschicida che aveva in gola.

“Maledizione ma dove diavolo sei !” urlò Emma contro al vento .

Killian doveva pur essere da qualche parte in quel posto maledetto!

Ma dove?

Si mise a correre senza una meta solo girando la testa per vedere se poteva riconoscere la famigliare figura del suo pirata tra la gente, nelle strade.

Poi all'improvviso la vide.

All'angolo della strada .

La sua casa.

No, non era la casa sua , non in quel mondo, ma a Storybrook era il suo posto.

Quella casa che Killian aveva cercato per loro e che lei aveva fortemente voluto, per tenere vive quelle promesse che si erano scambiati, nei boschi di Camelot.

Emma si avvicinò alla staccionata , in parte divelta e tutta scrostata, avviandosi verso il porticato.

Alcune finestre avevano i vetri rotti, e la porta pareva essere stata scardinata.

Entrò con circospezione, muovendosi tra quelle pareti che aveva imparato a conoscere.

I mobili erano al loro posto, anche se impolverati e rotti.

Entrò nel soggiorno e subito fu assalita dai ricordi dolci amari che vi albergavano.

Lì aveva baciato Killian e gli aveva rivelato che la casa era stata un'idea sua, ma lui stesso, qualche ora dopo, le aveva vomitato addosso tutto il suo rancore per averlo trasformato nell'essere che più odiava.

Faceva male, dannatamente male.

Voltò il viso verso la finestra che s'affacciava sull'oceano, il telescopio era a terra.

Si avvicinò , non voleva che rimanesse così e fu in quel momento che colse un movimento.

Strinse gli occhi per riuscire a vedere attraverso l'oscurità.

Davanti al camino spento c'era una delle poltrone del salotto e sembrava che qualcuno ci fosse seduto sopra.

Non aveva emesso il minimo rumore , quindi chiunque fosse non si era accorto della sua presenza.

Portò d'istinto la mano al fianco, verso la pistola. Ma che stava facendo?

Voleva sparare ad un'anima praticamente già morta?

Se ne avesse avuto bisogno avrebbe usato la sua magia.

Fece un passo indietro, e involontariamente calpestò alcuni vetri rotti, che emisero un suono sinistro nel silenzio irreale della casa.

“Esci immediatamente da qui!” la voce imperiosa che proveniva dalla poltrona, fece arrestare i battiti al cuore di Emma.

Mosse un passo in avanti non riuscendo a parlare.

“Mi hai sentito dannazione? Vai via!!” la figura si alzò dalla poltrona e si stagliò contro l'oscurità.

“Killian...” Chiamò Emma.

Le spalle dell'uomo sussultarono e il rumore di un respiro strozzato in gola si mescolò con il furioso battito del cuore di Emma.

Lentamente si voltò.

Gli occhi della Salvatrice si riempirono di lacrime nell'incrociare il profondo azzurro dello sguardo di Hook, il quale la guardava attonito, con la bocca semi aperta.

Scosse la testa

“Vattene! Non sei reale! Perchè mi tormenti con queste visioni? Come se non stessi già soffrendo abbastanza!!” Urlò voltandosi verso il camino.

“Killian no! Sono io ! “

Emma si avvicinò a lui , posando la mano tremante sulla schiena.

Sentì sotto le dita i muscoli irrigidirsi.

Killian si girò lentamente.

“Swan...” Sentendosi chiamare come lui aveva sempre fatto, Emma lo abbracciò stretta a sé lasciandosi andare ad un pianto liberatorio.

“Finalmente! Non sapevo come trovarti!”

Hook non l'abbracciava .

Teneva gli occhi chiusi, come temendo di svegliarsi da un sogno, e il naso immerso nei capelli di lei.

“Il tuo profumo... Sono venuto qui sperando di ritrovare qualcosa di te. Ho vagato di stanza in stanza cercando il tuo profumo. Volevo sentirti ancora con me...” La voce tremante e spezzata, non somigliava affatto a quella del suo pirata .

Poi lentamente la mano si fece strada nella folta chioma bionda di lei fino ad afferrarle la nuca.

L'altro braccio le strinse la vita .

“Sei tu!” incredulità e speranza insieme.

Emma scuoteva la testa in segno di assenso .

Non voleva muoversi

Non voleva smettere di abbracciarlo.

Fu Killian a riscuotersi scostandola leggermente da se, ma facendola restare nel cerchio delle sue braccia.

La osservava come se la vedesse per la prima volta.

“Cosa fai qui? Cosa ti è saltato in mente? “ Lei alzò una mano e posando un dito sulle sue labbra gli parlò sorridendo.

“Va tutto bene. Ti assicuro che andrà tutto bene. Sono venuta a portarti indietro.” Si chinò verso di lui poggiando la fronte a quella di lui, come tante altre volte avevano fatto.

Rimasero fermi, con gli occhi chiusi, i respiri mescolati.

“Non è possibile Swan, lo sai. Una vita per una vita. Riportarmi indietro vorrebbe dire...”

“Shhhh. Non parlare Killian. Ho pianto, mi sono disperata, mi sono infuriata. La tua assenza è stata insopportabile. Vedrai andrà tutto bene. Ma restiamo così. Vicini. “

Il pirata s'inumidì le labbra.

Avere di nuovo Emma vicino a lui era un dono di cui non avrebbe mai immaginato di essere di nuovo degno, soprattutto dopo il dolore che le aveva arrecato comportandosi come un animale mentre era l'Oscuro.

Avrebbe voluto baciarla.

Assaggiare di nuovo il suo meraviglioso sapore.

Perdersi tra le sue braccia.

Ma lui non era vivo. O meglio non era vivo del tutto.

E saperla lì voleva dire saperla in pericolo.

“Emma che intenzioni hai?” chiese in un soffio.

“Te l'ho detto: portarti indietro. “

E scostando la fronte da quella di Killian lo guardò.

Gli occhi di lei non erano mai stati così assolutamente sicuri e innamorati.

Hook sapeva che avrebbe potuto perdersi in quel verde.

Le dita di Emma vagavano sul suo volto, per ritrovarne i lineamenti, le cicatrici; accarezzava la barba, le sopracciglia, gli angoli della bocca.

Come un cieco che cercava di riconoscere un volto a lui caro.

Piano avvicinò le labbra a quelle di lui, che però la fermò.

“Swan... Tesoro io non sono vivo...” Non sapeva come spiegarsi.

In realtà si sentiva incredibilmente vivo, avendo lei vicina, ma sapeva che non lo era.

E non aveva la minima idea di cosa questo potesse comportare.

Emma continuò a sorridere, sembrava non gli importassero molto le obiezioni di Hook.

Con la mano dietro la sua nuca lo spinse verso le sue labbra, finchè non si toccarono.

Il bacio iniziò dolcemente , esplorandosi con lievi tocchi.

Poi quando le braccia di Killian si serrarono con forza attorno a lei, l'intensità tra loro crebbe.

Erano affamati l'uno dell'altra.

Erano di nuovo insieme.

Quando si staccarono fu Emma a parlare per prima.

“Riprendiamo da dove ci eravamo interrotti...” gli disse accarezzandolo.

Killian rispose con un sorriso beffardo.

“Da te che mi uccidi?” Lei scosse la testa.

“No. Da io che ti dico Ti amo...”

Killian sorrise baciandola lievemente.

“...e io rispondo Anche io. Sì, decisamente,  ripartiamo da qui!”

 

 

 

Ciao a tutti e Buone feste!
Ovviamente ancora sotto shock per il finale di metà stagione, ho pensato ad almeno 10 modi in cui Killian ed Emma potevano ritrovarsi e così ho pensato di scriverne almeno uno.
Avrei voluto postarlo per natale come regalo, ma sono arrivata lunga.
ma spero che lo accettiate anche fuori tempo.
Ancora Auguri di cuore a tutti, aspettando con ansia che arrivi marzo.
Un abbraccio
Gra


 

 

 

 

 

  
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