"Io, Insomma, Volevo Vivere, Vivere, Vivere!" [Il Fu Mattia Pascal, Luigi Pirandello]
Vivere, vivere, vivere
La mia scuola si erge su una struttura a tre piani, contrassegnati da alte finestre rettangolari non moto curate e leggermente opache. I collaboratori (si, è così che esigono che chiamiamo i bidelli) non svolgono di buon grado le loro mansioni e, a parte qualcuno, tutti gli altri non sembrano essere molto gioviali con gli studenti. In alcuni punti del palazzo il muro si è scrostato, segno che la costruzione dell’edificio è stata svolta da delle scimmie e che dell’acqua piovana è entrata con estrema facilità in mezzo al “solido” cemento di compattazione.Anche da dentro non è un gran ché: corridoi insulsi, illuminati da un’ancora più insulsa e triste luce al neon; classi vecchie e sgretolate, che sembrano quasi cadere a pezzi sotto il peso degli anni, ornate da quel poco che occorre per l’apprendimento: cattedra, banchi, sedie e lavagna, tutti rovinati e consunti talmente tanto, da far credere che siano stati usati come armi durante una guerra tra classi adiacenti.
Se non fosse per le discipline, condotte piacevolmente da professori fantastici, si potrebbe dire che questo istituto sia sbucato fuori dal terzo mondo. Ok, ora magari esagero, la verità è che le cose mi appaiano più orrende di quanto non sono perché vorrei tanto che le cose cambiassero. Ultimamente sento sempre più pesante la cappa della monotonia, che non mi permette di compiere più molti passi in avanti, mi sta inchiodando mano a mano in un punto fermo. E’ per questo che chiedo con tutto il cuore a qualche angelo o spirito che mi ascolti, di scuotere la mia vita ripetitiva, sempre uguale e spalancarmi la porta per un’avventura irripetibile, di quelle che leggo nei miei romanzi e che invidiavo a tal punto da odiare quei libri per averli amati oltre misura. So che posso sembrare una Madame Bovary di quarta categoria, ma sono nel fiore degli anni ed è frustrante vedermeli scivolare dalle mani come acqua, senza poter fare nulla per riacciuffarli e modellarli a mio gusto. Quindi, penso di fare una delle cose più imbarazzanti che mi stanno frullando nella mente in questo momento, forse come consolazione momentanea.
-Ti prego, ti prego…- sussurro a bassa voce, mentre scendo dal grosso autobus che mi ha condotto davanti alla grata di ferro del liceo- ti prego, strappami da queste vesti, anche solo per un giorno…-Non so esattamente chi io stia pregando, ma continuo comunque, chiudendo gli occhi, concentrandomi tanto, troppo, sentendo dolere la testa- voglio poter vivere una storia incredibile, straordinaria, più appassionante di quelle che ho letto, più inaspettata di quanto creda, movimentata come il mare in tempesta e romantica come il Sole quando bacia la sua Terra, permettendole di vivere, vivere, vivere…
Vivere… chissà qual è il suo significato reale, perché c’è ancora chi ci studia sopra. Alcuni pensano addirittura che sia un altro sinonimo di amare. Ho ancora gli occhi chiusi dopo aver pronunciato quel magnifico verbo tre volte, sicura che, quando li riaprirò, mi si parerà dinanzi il solito cancello arrugginito e rovinato della scuola. Quindi li spalanco di colpo. Ci vuole qualche secondo prima che metta bene a fuoco gli oggetti, mentre pronunciavo quelle parole senza significato e senza fondamento ho strizzato talmente tanto gli occhi, che sono costretta a stropicciarli per vederci meglio… e ritornare con i piedi per terra, alla realtà. Una cosa però mi sembra strana: fino a pochi minuti prima c’era un sole gentile che inondava di tiepido calore la bianca coltre invernale. Adesso, anche mentre cerco di riacquistare una vista lucida, mi pare di vedere figure indefinite, ma sottili e scure, quasi nere… i miei piedi poggiano su un terreno duro, privato del candore della neve, e il cielo… sembra molto macabro, perché ha assunto un colore spettrale, sembra notte inoltrata.
Ma solo quando riesco a distinguere ciò che mi circonda, per poco un grido mi si cuce in gola, sostituito da una deglutizione che lo ricaccia indietro nello stomaco.
Mi trovo in una foresta.
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Hey, salve care lettrici elettori! Vi sta piacendo questa storia alternativa de La Bella e la Bestia? Se sì, vi invito ad aggiungermi ai preferiti, dato che pubblicherò altri capitoli di questa fanfiction, e anche a lasciarmi una recensione per conoscerci meglio e avere uno scambio proficuo di idee e pareri! E a proposito di letture, che libro state gustando ultimamente?
Buona continuazione!