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Autore: Little_Lotte    31/12/2015    7 recensioni
Dopo molti anni di lontananza, Shun si ritrova suo malgrado a ripensare a Hyoga.
E realizza che, molto spesso, certi legami non possono proprio essere spezzati.
[Prompt scritto per la Challenge settimanale del gruppo facebook "We are Out For Prompt"]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano trascorsi molti anni dall'ultima volta che Shun aveva visto Hyoga.

L'ex Cavaliere di Andromeda non ricordava neanche a quando risaliva il loro ultimo incontro, ma aveva ancora bene impressa nella propria mente l'immagine del suo migliore amico; la ricordava come se non fosse passato un singolo giorno, perché – in fin dei conti – non era davvero possibile poter dimenticare un volto così dolce, due occhi tanto azzurri e trasparenti da ricordare il colore di un mar della Grecia ed un sorriso tanto bello e affascinante, un dono raro e prezioso, riservato a quei pochi eletti che – come lui – riuscivano a godere dell'affetto e della sincera devozione di Hyoga.

A volte si domandava se fosse lo stesso anche per lui e se qualche volta, dalla lontana Siberia dove – Shun ne era certo – Hyoga aveva fatto ritorno dopo il loro ultimo addio, egli avesse rivolto il proprio sguardo al cielo ed avesse ripensato ai momenti trascorsi assieme, a tutto ciò che avevano condiviso e che molto difficilmente sarebbero mai stati in grado di dimenticare.

In cuor suo, Shun era certo che fosse davvero così.

Del resto, erano stati estremamente importanti l'uno per l'altro e anche se Hyoga non era mai stato particolarmente bravo ad esprimere apertamente i propri sentimenti, entrambi erano assolutamente certi del fatto che ciò che li aveva legati sarebbe durato per sempre.

Persino attraverso il tempo e la distanza.

<< Dottor Shun? Dottor Shun, che cosa fai qui fuori? >>

Shun sin voltò di scatto, osservando teneramente la piccola bambina dai capelli arruffati che faceva capolino sulla soglia della veranda.

Sorrise ampiamente.

<< Aisha, che cosa ci fai tu qui? >> domandò con dolcezza, avvicinandosi a lei e chinandosi alla sua altezza << Credevo che tu stessi già dormendo. >>

La bambina gli sorrise debolmente.

<< Non riesco a dormire, dottore. >> rispose << E tu che cosa ci fai qua fuori? >>

Un tenero sorriso si fece lentamente strada sul volto di Shun.

<< Stavo guardando le stelle. >> le disse << Tu sai che cosa sono le costellazioni, Aisha? >>

La piccola fece segno di no con il capo e Shun, allora, se la caricò in braccio e si avvicinò insieme a lei al davanzale per mostrarle il cielo; quella notte il sidereo era pieno di stelle e molte costellazioni del nord risultavano perfettamente visibili.

<< Sai, Aisha... Le costellazioni sono ammassi di stelle, la cui forma ricorda molto spesso quella di un animale o di un oggetto. >> spiegò Shun, dondolando dolcemente la bimba fra le proprie braccia << Se provi a fissarne alcune, vedrai che è davvero così. >>

<< Oh, sì! >> trillò con entusiasmo la piccola << E' vero, quella lassù sembra un grosso cane! >>

Shun rise: << Già, hai proprio ragione! E la vedi quella costellazione lassù, quella che sembra una grande croce? >>

Aisha annuì.

<< Quella è la Costellazione del Cigno. >> illustrò << Sai, è una costellazione molto famosa... Ed ha un significato speciale per me, mi ricorda una persona molto importante. >>

<< Davvero? Era un'altra bambina? >> domandò stizzita la piccola Aisha, con una punta di gelosia.

Shun rise di gusto.

<< No, non era una bambina. >> replicò << Era... Un ragazzo, proprio come me. Sai, era il mio migliore amico, una persona alla quale ho voluto molto bene in passato. >>

<< E adesso? >> domandò curiosamente la piccola Aisha << Adesso non gli vuoi più bene? >>

<< Oh, no! >> rilanciò prontamente Shun << No, io... Io gli voglio ancora molto bene, come il primo giorno. Solo che sono passati molti anni dall'ultima volta in cui ci siamo visti e da allora... Beh, non ho più avuto sue notizie. Insomma, immagino che viva in Siberia e so che da quelle parti non è semplice mantenere attiva la corrispondenza. In effetti, mi piacerebbe davvero sapere che cosa sta facendo e dove si trova. >>

Aisha continuò a fissarlo curiosamente e non poté fare a meno di notare, nella sua candida ingenuità, che il volto di Shun si era di colpo rabbuiato.

<< Ti manca molto, dottore? >> chiese.

Shun abbozzò un sorriso ed i suoi occhi si riempirono di lacrime.

<< Sì, moltissimo. >> rispose << Eravamo molto legati e quando siamo stati costretti a separarci è stato molto doloroso per entrambi. Purtroppo, però, non potevamo farne a meno. >>

<< Perché? >> domandò nuovamente Aisha, sempre più curiosa ed insistente.

Shun sospirò profondamente, continuando – tuttavia – a sorridere debolmente.

<< Oh, Aisha... E' molto complicato da spiegare. >> le disse.

<< Perché? >> ripeté la piccolina, in tono lagnoso.

Shun ridacchiò dolcemente, arruffando affettuosamente i capelli della bambina.

<< Un giorno, quando sarai un po' più grande, te lo spiegherò. >> promise << Adesso è molto tardi, è ora che tu vada a dormire. Su, va a ficcarti sotto le coperte: L'infermiera Kaori verrà subito a rimboccartele e a darti quello sciroppo al lampone che ti piace tanto. >>

<< Oooh, sì! >> Aisha si fece rimettere a terra e corse nuovamente dentro, ridendo e strillando gioiosamente << Evviva, lo sciroppo al lampone! Buonanotte, dottore! >>

<< Buonanotte, piccola Aisha. >> replicò Shun, continuando a ridacchiare.

Poi, con un sospirò profondo, si voltò nuovamente in direzione del cielo e volse il proprio sguardo alla costellazione del Cigno, ancora perfettamente visibile sopra la sua testa.

Il sorriso sul suo volto si ampliò ulteriormente.

<< Oh, Hyoga. >> mormorò dolcemente, mentre le lacrime scivolavano lentamente lungo il suo bel volto.

Non avrebbe mai smesso di pensare a lui, per nessuna ragione al mondo.

Non avrebbe mai dimenticato le disavventure, le risate, le notti trascorse insonni a parlare del più e del meno, i reciproci sacrifici e tutte quelle volte in cui si erano giurati a vicenda eterna fedeltà.

Hyoga avrebbe sempre fatto parte di lui, così come lui avrebbe sempre fatto parte di Hyoga.

Per tutta l'eternità.

<< Mi manchi tanto, Cavaliere. >> pronunciò a mezza voce Shun, con gli occhi lucidi ed il cuore traboccante di emozioni << E non potrò mai dimenticarti. Senza di te, la mia vita sarebbe stata diversa, niente di tutto ciò che ho vissuto avrebbe avuto lo stesso significato se non ti avessi avuto al mio fianco. E soprattutto, sarebbe stata certamente molto meno felice di così. >>








N.d.A: Con questa storia, ispiratami dal prompt della magnifca LadyforSeiya_15 (lo so che non doveva essere mezzo angst, ma non volevo farlo sembrare banale), do a tutti i miei lettori i miei più sinceri auguri per un meraviglioso anno nuovo! Che sia un 2016 pieno di amore, felicità, entusiasmo e... Tante storie da leggere! :D

Un abbraccio a tutti <3


 


 

  
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