Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: AnyaVeritas    02/01/2016    3 recensioni
[Jack x Elsa - Modern AU - One-Shot]
Elsa ed Anna sono degli Agenti Segreti di una società chiamata "L'agenzia".
Elsa stavolta dovrà cavarsela da sola, poiché Anna si è ritirata per maternità, ad incastrare un uomo di alta borghesia, Hans, poiché sospettato per avere aiutato dei terroristi ad entrare negli Stati Uniti e a loro volta uccidere il Presidente.
Ma Elsa non sarà da sola, inaspettatamente arriva Jack Frost, agente di prestigio dell'Agenzia ed ex fiamma di Elsa.
Lavoro, tensione sessuale, dovere e desiderio renderanno difficile la missione.
Ci riusciranno ad incastrare Hans prima che sia troppo tardi?
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Olaf, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: Violenza
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Elsa era nell’ufficio del suo boss,  Lucas , seduta con le braccia conserte.
Abbastanza nervosa poiché il suo boss le aveva appena annunciato che sua sorella Anna era incinta e per questo si è dovuta mettere in congedo parentale per nove mesi e quindi non può continuare nella sua missione per incastrare  Hans, che a quanto pare adoperava veramente con i terroristi.
Non era nervosa, è solo che avrebbe preferito che Anna gliele avesse detto prima che era in dolce attesa, in fondo era felice per Anna e per suo cognato Kristoff.
Lucas si tolse dalla finestra e si rimise a sedere al suo posto, davanti all’Agente “Regina di Ghiaccio”. Elsa in missione si faceva chiamare “Regina di Ghiaccio”, per i suoi modi un poco freddi nei confronti dei colleghi dell’Agenzia, eccetto per sua sorella Anna, con lei era sempre gentile e dolce, soprattutto dopo quella particolare missione in Iraq, ove Anna stava quasi perdendo la vita.
 « Bene Elsa, tu ed Anna siete arrivate a buon punto, avete dimostrato che quel maledetto figlio di puttana adopera veramente con i terroristi » disse Luca mentre sfogliava dei fogli sulla sua scrivania, fino a prendere un fascicolo, ove c’era tutto riguardante la vita di Hans.  « Bene, cosa vuoi che faccia allora?  » chiese Elsa, sciogliendosi le braccia e avvicinandosi alla scrivania in vetro e guardando il fascicolo del sospettato « Stasera Hans terrà un ricevimento a Los Angeles, California. Per “festeggiare” » su festeggiare, Lucas fece un segno con le dita, sottolineando « La sua fedeltà alla nazione, voglio che ti infiltri li dentro. Sarai invitata dentro con il nome di Lara Croft » Elsa inarcò un sopracciglio, confusa « Te lo scordi, non entrerò sotto copertura con il nome dell’archeologa più famosa dei videogiochi  » Lucas arrossi per l’imbarazzo «  Beh… Elsa.. Credevo che ti piacesse visto che tu e Lara Croft siete molto simili di carattere… E anche di bellezza.   » Elsa girò gli occhi annoiata, era da anni che Lucas flirtava con lei e rifiutava i suoi flirt «  Non ci provare con me… Sono un Agente, non una passeggiatrice Lucas. »
Lucas sbuffò e poi tornò serio e guardò i fascicoli sulla scrivania in vetro « Comunque sia… Ti infiltri li con uno pseudonimo, non utilizzare il tuo nome vero altrimenti Hans si insospettirà che L’Agenzia è alle calcagna. Comunque sia,  porta Hans in un angolo appartato e uccidilo. Così avremo un bastardo in meno a questo mondo.
Sei libera di rifiutare Agente Arendelle.   » Elsa scosse la testa, non ha mai rifiutato una missione e di certo non lo farà adesso « Accetto, le mie condizioni sono le stesse. Due coppie di nove millimetri, del cloroformio, della stoffa e Olaf come supervisore tecnico » Lucas annuii, sapendo a memoria le condizioni di Elsa e di sua sorella Anna. Lucas le fece cenno di uscire dall’Ufficio «  C’è un aereo che ti aspetta per partire sul tetto, c’è anche il travestimento. »
 
 
Elsa guardava il finestrino tenendo in mano un bicchiere di champagne, sorseggiandolo poco a poco. Dopo un po’ posò il bicchiere ed apri il portatile, cliccando sul programma di Skype e si connesse con la sorella Anna.
« Ciao Anna » disse prendendo nuovamente il bicchiere di champagne e bevette un altro sorso. Anna la salutò con un gesto «  Ciao Elsa! Erm… Scusami se non ti ho detto che porto in grembo tuo nipote… L’ho saputo solo ieri mentre eravamo a Quantico » Elsa scosse la testa e fece un sorriso abbastanza raggiante. « Fa niente piccola, ma sono felice per te e Kristoff. » disse per poi posare nuovamente il bicchiere sul tavolino « Come stai? » domandò poco dopo, mettendosi le dita fra i suoi capelli biondi « Ho la nausea mattutina ma sto bene, e tu piuttosto. Come stai? Sai che stai rischiando la vita vero?  » Elsa annuii soltanto, sapeva che perdere la vita era uno dei rischi se si lavorava nell’Agenzia, a ad Elsa ed Anna divertiva ad essere agenti segreti sotto copertura e di scoprire delle cospirazioni segrete all’interno della nazione e delle altre nazioni. «  Con le informazioni che abbiamo recuperato ieri a Quantico sono più sicura che sarà l’incastro perfetto. Il Pentagono sarà di sicuro felice. » disse con un sorriso di scherno. Ad Elsa non piaceva la gente del Pentagono, anche se L’agenzia faceva il lavoro sporco, il Pentagono si prendeva il merito senza che si sporcano le mani.
Anna rise alle parole di Elsa, nemmeno ad Anna piaceva la gente che lavorava al Pentagono e provava gli stessi sentimenti che aveva Elsa per quella gente.
 «  Beh pensa, se Hans venisse ucciso stasera, L’agenzia avrebbe il merito per avere evitato un attacco terroristico all’interno della Nazione »  Elsa annuii soltanto, perché in fondo nelle parole di Anna c’era un sacco di verità. Se Elsa avesse vinto contro Hans, potrebbe diventare un Agente di prestigio all’interno dell’Agenzia e sarebbe un premio più che meritato visto che lei ed Anna hanno affrontato più volte il pericolo del terrorismo «  Devo chiudere Anna, fra poco devo atterrare e mi devo anche cambiare col travestimento » Anna annuii,  vedendo che Kristoff era appena entrato in cucina. Kristoff si avvicinò e le diede un bacio a stampo sulle labbra « Ciao piccola » disse dopo averle dato il bacio, le buste della spesa in mano e vestito da ufficio. Kristoff lavorava in un ufficio a Wall Street e controllava la borsa di New York, sapeva il lavoro che faceva Anna anche se diceva ai suoi colleghi e amici che ella era una pittrice e la cosa ad Anna non dispiaceva poiché a lei le piaceva dipingere ed era un amante dell’Arte.
« Beh, devo andare anche io, Kristoff è contentissimo della notizia che avremo un figlio » disse Anna con un sorriso a trentadue tenti.
Si diedero un breve saluto ed Elsa chiuse la connessione, per poi andare in bagno.
 
L’aereo atterrò poco prima del ricevimento di Hans, erano le nove e mezza ed esso iniziava alle dieci e un quarto, Elsa era ancora nel bagno che si guardava allo specchio, con il suo travestimento addosso; un vestito nero con uno scollo a rombo che prosperava il suo seno ben fatto, lungo fino a metà coscia, tacchi alti, collant trasparenti e i capelli biondi sciolti e lisci Mi sento scomoda senza la mia treccia… Elsa era sempre in missione con la sua bellissima treccia alla francese, ma per lavoro lo doveva fare. E in un modo doveva sedurre anche Hans, era un noto donnaiolo, quindi di sicuro non avrebbe avuto problemi a portarlo in un angolo e fare la vedova nera con lui, vestita in quel modo.
Elsa non si riconobbe, meglio così, non avrebbe avuto modo di essere riconosciuta così. Si attaccò le fondine sotto la sua gonna e mise le sue amate nove millimetri nelle apposite fondine, il cloroformio e la stoffa nella cintura delle fondine. Si abbassò la gonna e vide che erano perfettamente nascoste, nonostante era un abito piuttosto stretto.
Prese la borsa e scese dall’Aereo, ove l’aspettava una limousine per andare nella magione di Hans.
 
 
La magione si presentò davanti agli occhi di Elsa, era enorme e con due fontane ai lati opposti della magione. Elsa camminò sculettando attraverso l’entrata e si avvicinò alla guardia dell’entrata e porse la mano « Sono Skye Clarke, dovrei essere su quella lista  » disse quasi civettuola alla guardia. Egli guardò la lista degli invitati e lo pseudonimo di Skye Clarke era sul tablet della guardia « Puoi entrare bellezza » disse per poi fare entrare Elsa, come ringraziamento ella sbatté nuovamente le ciglia.
Mentre entrava, Elsa sentii la mano della guardia sul suo sedere, le aveva dato una leggera sculacciata.
Disgustoso. Pensò mentre si ritrovò nel salone, Elsa si mise la mano nell’orecchio sinistro « Ottimo lavoro Olaf » disse con un sorriso di scherno mentre camminava graziosamente lungo il salone, si avvicinò ad un cameriere e prese un bicchiere di vino rosso « Non ti ubriacare troppo Elsa! » disse la voce squillante di Olaf lungo il suo orecchio sinistro, Olaf era un ragazzo sulla ventina, appassionato di tecnologia da quando era al college. L’agenzia lo assunse quando accidentalmente aveva hackerato il sistema di sicurezza. « Stai tranquillo, piuttosto pensa alle telecamera e appena vedi Hans conducimi immediatamente da lui.  »  disse Elsa mentre si bevve un sorso di vino rosso  « Fidati di Olaf bambina, ora rilassa il tuo culetto spigoloso e bevi il tuo vino  » Elsa sorrise fra se e se, Olaf aveva il vizio di chiamare  ad Elsa “culetto spigoloso”  e ormai ci era abituata, anche se le dava un poco fastidio.
Ad un certo punto i suoi occhi videro quello che non si aspettava; un uomo alto, affascinante col suo smoking, i capelli arruffati lungo i suoi occhi blu e il suo sorriso malizioso Oh No… Che ha pensato Lucas? Pensò Elsa amareggiata, si avvicinò all’uomo, con il suo bicchiere in mano e lo guardò negli occhi  « Jack Frost » egli si girò e guardò ad Elsa, ella era un pelino più bassa di lui ma riusciva guardarla negli occhi, anche se per un momento i suoi occhi si sono indirizzati nel suo seno scoperto dallo scollo a rombo nel centro «  Elsa Arendelle… Che sorpresa. » disse ironicamente mentre la prese per i fianchi e l’avvicinò a se, le sue labbra si avvicinarono al suo orecchio destro « Lucas ha pensato bene che dovrei aiutarti… sai che se riesci ad uccidere Hans, saremo io e te come agenti di prestigio.  » disse Jack mentre mise una mano sul suo seno. Elsa si sentii per un attimo confusa, i suoi ormoni parlavano per lei « Jack smettila… è finita… » disse sussurrando, ma Jack le prese la mano e la condusse fuori, ove una piscina e un sacco di alberi facevano da sfondo  « Elsa… è il nostro lavoro, non possiamo litigare in pubblico… e di certo mi mancano i momenti ove tu venivi di nascosto nel mio ufficio all’insaputa di tua sorella e beh… » Jack si strinse le labbra e rise, guardando ad Elsa. Ella si sentii rabbrividita, le sue gambe stavano sudando. Si era risvegliata quella voglia proibita che avevano entrambi, quando stavano assieme. Era tentata di andare dietro agli alberi con Jack e fare sesso con lui. Di solito lo facevano con la musica a tutto volume, si provocavano a vicenda mentre gli orgasmi echeggiavano nella camera da letto.
Elsa non poteva permettersi di cadere in tentazione, ma magari più tardi…
« Elsa, ferma dove sei… Perché Hans è proprio… » iniziò a dire Olaf mentre Jack tirò fuori una nove millimetri dalla sua giacca « …. dietro di me. » disse Elsa mentre si girò e scopri le sue nove millimetri fuori dalla sua gonna. Hans Christensen era proprio davanti a lei, con un paio di uomini al suo fianco  «  Jack Frost ed Elsa Arendelle… Beh… Mi aspettavo qualcosa in più, tipo tu con tua sorella signorina “Skye Clarke” » la copertura non aveva funzionato, di sicuro aveva sentito Jack ed Elsa litigare sulla loro relazione passata e quindi la loro copertura era saltata. O era questo oppure aveva scoperto che Olaf aveva hackerato il tablet della guardia all’ingresso .  Elsa caricò le nove millimetri , due proiettili uscirono dalla pistola e toccarono il terreno « Mia sorella è in maternità, quindi non ti potevi aspettare un orgia di femmine nel tuo letto. » disse Elsa mentre i suoi denti si strinsero. Jack si mise al fianco di Elsa, la sua pistola automatica ancora puntata su Hans « Sei nei guai, a momenti la nazione saprà della tua infedeltà alla nazione. » disse  Jack, con lo sguardo fermo su Hans, lui rispose soltanto con una risata.  « Non lo credere così tanto Frost. » si rivolse ai suoi compagni «  Uccideteli! Anzi… lasciate la ragazza… farò dei giochetti con lei » Elsa si sentii disgustata a quella affermazione, si sentii i brividi lungo la schiena ed era pronta a sparare ad Hans, ma una sua guardia buttò una bomba fumogena su di loro.
Jack ed Elsa la schivarono con una capriola, iniziarono a sparare a raffica e le guardie ricambiarono. Hans si nascose dietro ad un albero al lato della piscina.
Elsa si nascose dietro ad un bancone, si strappò i lati del suo vestito e mise le stoffe lungo le mani, creando dei guanti. Si intravidero le fondine attaccate alle sue cosce e un poco la sua biancheria intima, si tolse le scarpe e la lanciò una ad una guardia, stordendola. Sfoderò nuovamente le nove millimetri e si avvicinò alla guardia correndo, scivolando sotto le sue gambe e sparò nelle parti inferiori di egli, per poi spararli in testa. Jack invece affrontò corpo a corpo ad una guardia, egli gli diede due pugni nella faccia di Jack e stava per darli un pugno nello stomaco ma Jack lo fermò prendendoli il pugno e lo buttò in piscina, lo sparò dritto in fronte prima che potesse  riemergere dall’acqua, essa si tinse di rosso sangue.
Jack ed Elsa si misero spalla a spalla, mentre sparavano alle guardie di Hans, i rumori delle loro pistole erano come se fossero uno  « Mi devi una notte assieme Elsa! » disse Jack mentre continuava a sparare, Elsa non rispose, troppo concentrata a sparare. Hans uscì allo scoperto dall’albero, una volta che tutte le guardie morirono, e prese Elsa da dietro e punto la sua pistola automatica nel mento. Elsa si sentii disgustata al suo tocco.
Elsa puntò la sua pistola nella tempia di Hans «  Non ci pensare! Se premi il grilletto morirai anche tu! » disse Hans mentre presse la sua pistola nel suo mento. Elsa fece un sorriso di scherno « Beh… Almeno morirò come una fedele alla nazione! » disse mentre anche lei presse la sua pistola nella sua tempia. Entrambi i grilletti erano pronti ad essere premuto ma un colpo di pistola li fermò entrambi.
Hans dietro di lei era immobile, la presa era rallentata , Elsa si liberò dalla sua presa, si girò e gli sparò dritto in testa « Muori figlio di puttana!  » disse mentre Hans cadde per terra sanguinante.
Poi si girò verso Jack, vedendo la sua pistola che fumava dal colpo sparato, non poteva fare altro che sorridere. Jack ricambiò.
 
 
« Ottimo lavoro, avete risolto impeccabilmente il caso  » disse Lucas da dietro la scrivania, con un sorriso dipinto sulle sue labbra. Jack ed Elsa si guardarono , sapevano che dopo quel piccolo briefing ci sarebbe stato qualcosa di speciale per loro.
« Agente Frost, Agente Arendelle… Siete congedati, la vostra missione sarà assegnata il prima possibile…ed Elsa, fai gli auguri ad Anna per la sua gravidanza da parte mia » Elsa annuii, sorridendo e felice di essere diventata un agente di prestigio dell’Agenzia  « Certamente Lucas ».
 
Elsa e Jack entrarono nell’appartamento di quest’ultimo, era come ella se lo ricordava, molto pulito e lussuoso, con un bar nel soggiorno e tante finestre che facevano vedere la città di New York.
Elsa sorrise mentre Jack si avvicinò  al bar e preparò due bicchieri di liquore. Appena finiti ne porse uno ad Elsa « Alla Nazione  » disse Jack alzando il suo bicchiere e guardando Elsa « E al nuovo agente di prestigio  » completò la frase per poi unire i due bicchieri in un brindisi.  Si scolarono il liquore in un sorso ed Elsa presa dalla voglia si buttò su Jack, baciandolo con foga.
Jack fu stupito, la prese per i fianchi e la fece inarcare, baciandole il collo mentre le sfilò la maglietta, dalla bocca di Elsa uscirono dei respiri pesanti mentre Jack la rendeva quasi completamente nuda. Decisero di continuare sotto la doccia.
 
Elsa era ancora in reggiseno e mutande, Jack era ancora vestito, per pareggiare si tolse la maglietta, mostrando i suoi addominali perfetti e i pantaloni.
Elsa aprì l’acqua calda e si tolse il reggiseno e le mutande,  entrando nella doccia. L’impulso di Jack di renderla tutta sua era forte, la sua virilità voleva Elsa tutta per se.
Si sfilò i pantaloni assieme ai suoi boxer e alle sue calze ed entrò spedito nella doccia. Elsa lasciò che l’acqua della doccia cadesse su di lei, mentre sentii le mani di Jack prenderle le spalle e girarla e baciarla, penetrando la sua lingua nella bocca di Elsa, per poi prenderle le gambe e attaccarle alla sua vita, ella sentiva la sua virilità nella sua femminilità, staccò le labbra da quelle di Jack e alzò la testa verso il soffitto, lanciando un orgasmo. Jack si sentii soddisfatto, aveva raggiunto il climax, per ora.
Prese Elsa per le spalle e la mise giù, facendole aprire le gambe  e penetrò la lingua nella sua femminilità, Elsa si sentii solleticare, ma era eccitata e non lo poteva negare.
L’acqua della doccia  stava rendendo ancora più calda la situazione,  dopo che Jack penso di avere giocato con la sua femminilità, pensò di lasciarla respirare e si mise la fronte attaccata alla sua  «  Siamo partner adesso? » Elsa era ancora stordita dal solletico che le aveva appena fatto Jack con la lingua nella sua femminilità, ma lei lo voleva suo, ora e per sempre… Non come è successo anni fa « Sì ».
 
[2,893 Parole]
 
NDA: Wow… E’ stata la one shot più lunga che avessi mai scritto in vita mia, comunque… Ciao! Sono AnyaLuxVeritatis per chi non mi conoscesse xD Amo Frozen e Le 5 Leggende e shippo Jelsa xD Sono uscita un po’ dalla mia comfort zone perché principalmente scrivo su Tomb Raider ma ho voluto fare un eccezione per stavolta.
Shippando Jelsa non potevo non scrivere una One-Shot su di loro.
Le canzoni che mi hanno ispirato sono state; Bang degli Armchair Cynics, Going Down e The Bitter Taste dei Three Days Grace.
Spero che vi sia piaciuta ;)
Ci vediamooooo :D
 
-Anya
  
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