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Autore: Destinycantbechanged    04/01/2016    3 recensioni
Dean e Castiel hanno una bambina di nome Hope.
Hope spesso chiede a Castiel di raccontarle come lui e Dean si sono innamorati. E Cas, la guarda negli occhi verdi come quelli di Dean e non sa mai dirle di no.
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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“Papà, come hai conosciuto papà Dean?”
Hope era seduta a terra, le gambe incrociate e tra le mani una vecchia macchinina nera - un’imitazione dell’Impala- che Dean le aveva regalato anni prima.
“Hope, non ti stanchi proprio mai di sentire questa storia?” chiese Castiel sedendosi vicino la bambina.
Hope aveva dei lunghi capelli neri e mossi come Castiel, ma gli occhi, quegli occhi verdi smeraldo erano come Dean, avevano persino la stessa pagliuzza dorata.


Hope era arrivata nella loro vita all’improvviso, un fulmine a ciel sereno.
Dean desiderava tanto avere un bambino, così quando a sorpresa Castiel si convinse dell’idea di avere un marmocchio tra i piedi, iniziarono le ricerche per l’adozione.


Dean si innamorò subito di Hope.
Quando la videro in quel vecchio orfanotrofio per la prima volta, la piccola aveva solo pochi mesi.
Castiel disse subito a Dean che avevano gli stessi occhi, sembrava un dono dal cielo.
Con grande stupore le pratiche per l’adozione risultarono abbastanza veloci e un mese dopo la piccola arrivò a casa loro.
Dean entusiasta dedicava tutto il suo tempo libero alla bambina.
Castiel lavorava tanto, in ufficio era sempre impegnato, ma la sera  era l’unico momento in cui il mondo intorno si spegneva e c’erano solo loro tre.
“Conobbi tuo padre all’età di venticinque anni. Lui aveva due anni meno di me. La mia macchina era un rottame e il destino volle che l’unico meccanico disponibile in zona fosse proprio lui.
Quando vide la mia macchina - un catorcio – si mise a ridere e io mi sentì davvero offeso, pensavo ridesse di me, così quando poi mi invitò per un giro in macchina , l’Impala nera del 1967, l’auto più bella del mondo , come diceva sempre tuo padre, capii che era un modo per sdebitarsi, perché davvero io mi ero offeso. Non si può ridere di una persona in quel modo come faceva tuo padre”


“Ma dai, papà, sei il solito imbranato, era chiaro che ci stesse provando” rispose Hope che conosceva già la storia. E lo disse strizzando l’occhio, proprio come Dean.
Cristo, quei due non avevano nessun legame di sangue eppure erano l’uno la copia dell’altra.
“Tu e tuo padre non avete il senso del romanticismo” disse Castiel sorridendo e sfiorando con una carezza la guancia della figlia.
“Su continua che adesso arriva il bello” disse emozionata Hope.
“La sera stessa tuo padre insistette per andare a fare un giro in macchina e io accettai. Come facevo a dire di no a quegli occhi, sono come i tuoi, Hope. Sono magnetici. Papà passò a prendermi e quando lo vidi scendere dalla macchina con la camicia rossa a quadri che faceva risaltare il verde dei suoi occhi e con quel sorriso, lì capii che Dean Winchester non sarebbe stato una meteora nella mia vita, posso dire di essermi innamorato subito. Sbruffone all’apparenza ma con il cuore più grande del mondo”
“Mio padre sapeva come farti cedere” disse Hope che adesso si era avvicinata a Castiel poggiando la testa sulla sua spalla, in attesa di altri dettagli, anche se già sapeva tutto.
“Beh, tuo padre aveva un dono naturale per queste cose “– disse Castiel quasi imbarazzato, ma le carezze di Hope sulla sua mano lo tranquillizzavano. Sempre.
“Mangiammo un hamburger con le patatine nel pub di Hellen e poi tuo padre insistette per andare al mare. Non faceva neanche freddo e lì seduti sulla sabbia notai quanto in fondo fosse timido. Mi aveva dato dell’imbranato e adesso che eravamo seduti vicini quasi tremava. Mi disse che era il freddo, ma c’erano 15 gradi quella sera, semplicemente si imbarazzava, ma non l’ammise mai.”
“Ti ha baciato lui però” disse Hope interrompendo il padre.
“Tecnicamente mi son girato e i nostri volti erano distanti meno di un centimetro, praticamente quasi labbra contro labbra, però sì, fu lui a posarsi per primo sulla mia bocca”
Castiel fece una pausa, pensò a quell’incontro pieno di imbarazzo e forse di aspettative che vennero soddisfatte. Pensò a Dean , a quelle lentiggini così evidenti, ai suoi occhi di un verde imbarazzante.
“Papà raccontami quando papà ti chiese di andare a vivere insieme , per favore” chiese Hope destando Cas dai suoi pensieri.


Castiel sorrise.
“Tuo padre adorava fare le sorprese ma non ne era capace. Riusciva a spifferarmi tutto poche ore prima, diceva che i miei occhi lo mettevano in soggezione o addirittura che riuscivo a leggergli nella mente e rovinargli tutto.
Aveva trovato un appartamento, questo appartamento grazie a zio Sam. Avevamo bisogno di più spazio anche se nel mio vecchio monolocale stavamo bene. Ma sai com’è tuo padre, è testardo e quindi senza dirmi niente si mise in testa di cercare casa da solo. Zio Sam gli propose questo appartamento, ma al momento di lasciare un recapito telefonico per richiamare il giorno dopo e confermare la visione della casa, tuo padre diede il numero di casa mia, beh nostra, non pensando che avrei risposto proprio io al telefono, a quella chiamata”
“Gli hai rovinato la sorpresa!” disse Hope ridendo. “Tu non rispondi mai al telefono”
“Hope, è stato il destino, le cose dovevano andare così” rispose Castiel guardando negli occhi la figlia e sentendo una  fitta al petto , quando si perse in quel verde, lo stesso verde di Dean.
“Vediamo le foto del matrimonio, ti prego papà” chiese poi Hope, che già si era alzata e stava correndo verso l’armadio dove Cas aveva riposto l’album.
Hope sfogliava l’album e si soffermò su un primo piano di Dean che baciava la tempia di Castiel.
“Tutti dicono che abbiamo gli stessi occhi, non è vero, i suoi erano molto più belli, brillano di luce propria” disse Hope passando il dito sulla foto.
“Bambina mia, non lo dire più, se ti sentisse tuo padre sai cosa direbbe!” disse Castiel guardandola  intensamente.
“La famiglia non termina con il sangue, e tu sei sangue del mio sangue, anche se non c’è nessuno stupido certificato di nascita a dimostrarlo. Ma soprattutto sei gli occhi dei miei occhi” disse Hope, ripetendo le parole che aveva detto anni prima Dean.
 
“Vuoi la pizza per cena?” chiese Castiel asciugando una lacrima dal viso della figlia.
“Ai 4 formaggi, come piaceva a lui”.
Castiel sorrise e si alzò dal divano per ordinare le pizze.











 

Cose a caso.

1 - giuro che l'avevo immaginata un pò diversa, ma alla fine è uscita fuori così. Non so fare di meglio, è colpa della domenica, o di Misha, è sempre colpa di Misha.
2 - grazie a chiunque leggerà.


 
   
 
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