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Autore: Love_in_idleness    12/03/2009    5 recensioni
Un colore
Così solo,
Il tuo.
La storia della vita di Saga. Una parabola tinta di blu, dal suo arrivo al Santuario alla sua scomparsa. Una parabola che attraversa amore e solitudine, luci e ombre, fino a sfiorare il divino. Lui, che in fondo rimane del tutto umano.
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gemini Saga, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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blu 02

02.

[Ambra]

 

 

Un colore

Così solo

Il tuo…

 

Stanco, si getta sul prato. La schiena gli fa male, come ogni altra parte del corpo. I fili d’erba accarezzano dolcemente la pelle graffiata, e profumano di umido e terra. Solleticano il naso.

Saga spalanca gambe e braccia, occhi blu rivolti verso il cielo.

Da qualche parte, nella città bassa, la vita continua. Ma lui è lì, sulla sommità della collina, e domina tutti. Almeno, così gli piace immaginare, anche se ha gli occhi chiusi e stanchi, e vorrebbe solo dormire per sempre.

“Sono un guerriero invincibile,” Mormora, accanendosi contro qualche ciuffo d’erba.

Vento lieve che gli scompiglia i capelli. Vento dai mille odori raccolto sulla cima della collinetta, il punto più alto del mondo. C’è il mare e l’erba, il sale e la terra. Vento, fine estate.

Profuma di… cosa?

Saga riapre pigramente gli occhi, disteso tra cielo e terra.

Un bambino lo guarda, aggrappato all’albero. Curioso. È sporto in avanti e le sue labbra sono dischiuse. Ha gli occhi nocciola, un colore caldo come il legno, come l’ambra.

“Ciao,” Dice.

“Ciao.”

“Non dovresti essere all’Arena?”

“Anche tu.”

Il bambino scende con un salto. Come lui, ha addosso le vesti strappate dagli allenamenti. La sua pelle è abbronzata e luminosa come l’ambra, e quando si avvicina Saga sente il profumo del sale.

Il bambino avanza di pochi passi. Rimane per qualche istante in piedi a osservarlo, mentre lui se ne sta disteso tra cielo e terra coi suoi ciuffetti di erba verde tra le mani che lascia uno dopo l’altro scivolare nel vento.

Il bambino lo guarda curioso. I suoi colori sono così caldi e luminosi…

Saga si porta una mano sulla fronte per pararsi gli occhi dall’ultimo sole pomeridiano.

“Chi sei?”

“Il mio nome è Aiolos.”

“Non ti ho mai visto prima, Aiolos.”

“Sono arrivato appena due giorni fa.”

Saga dentro di sé sorride. Così, lui è il più grande.

“E tu come ti chiami?”

“Saga.”

Aiolos ci pensa un secondo. È ancora in piedi e la sua ombra è come una meridiana celeste, la sua testa castana sembra ambra liquida così colpita dall’ultimo sole del pomeriggio, degli ultimi giorni d’estate. Poi si siede.

“Tu sei…” Dice Aiolos. “Ti ho visto oggi all’Arena. Tu sei forte!”

Saga alza la testa dal suo cuscino di terra. Il vento gli muove i capelli. La mano di Aiolos gli accarezza i capelli.

“Sei pieno di fili d’erba,” Ride. “I tuoi capelli hanno un colore così strano!”

“I miei capelli hanno il colore del cielo.”

“Oh,” Aiolos gioca con l’erba. “Anche i tuoi occhi. Non ho mai visto nessuno con i capelli colore del cielo. Forse, un dio.”

Il dio di… cosa? Vorrebbe chiedere Saga. Ma non lo fa. Sta zitto, e pensa alla profondità dei suoi capelli, a come ci si possa perdere facilmente, nel blu, che è un gorgo freddo e vorticoso.

Aiolos, invece ha la pelle dorata e capelli chiari come l’ambra. La sua pelle profuma di sale. I suoi occhi sono come un prato.

Aiolos fa un po’ parte di un tardo pomeriggio di fine estate, col suo venticello, la sua calura, il suo senso di accelerazione.

E poi, precipita.

 

“Maestro, chi è il nuovo allievo?”

Kastor si volta verso l’Arena e guarda nella direzione dei giovani combattenti. Una nuvola di polvere si alza tra di loro, e sembra renderne meno definiti i contorni.

“Quale?”

“Quello!” Saga punta il dito verso Aiolos.

“Lo conosci?” Domanda Kastor.

C’è traccia di dolcezza sul suo viso?

Saga rimane per un secondo abbagliato dal riflesso di sole sopra gli spalti candidi e le colonne. Sembrerebbe di nuovo tutto sospeso tra il bianco e l’azzurro, non fosse per quella nuvola di terra che indora la superficie.

“Ieri ci siamo incontrati.”

“E quando?”

Saga guarda per terra.

“Non te ne sarai di nuovo andato per i fatti tuoi piccolo Saga?”

La sua testa blu, piena di polvere. Negli occhi c’è solo orgoglio.

“Si chiama Aiolos.”

“Questo lo so.”

“Beh… sono contento che abbiate fatto amicizia. Devi conoscere quel bambino. Lui si allena per un’Armatura d’Oro. Come te.”

Saga apre la bocca.

Così è questo.

Per un attimo, sorride soddisfatto. Per un attimo. Dalla sua posizione in cima ai gradini può sbirciarlo anche attraverso nuvole di polvere. Vede i suoi movimenti fluidi e la sua potenza, e gli sembra evidente che risplenda più di tutti gli altri.

O forse, sono i suoi capelli colore dell’ambra. Forse, è solo che Aiolos gli ricorda un tardo pomeriggio di fine estate, e a quest’immagine sarà sempre associato.

La mano di Kastor si stringe sulla sua spalla minuta. “Condividete lo stesso destino.”

Per un attimo, Saga, si sente felice.

 

Un colore

Così luminoso,

Il tuo…

 

 

***

Anche qui ho vissuto un piccolo dramma per capire – ma di che colore sono gli occhi di Aiolos?

Perché cambiano. Cioè. Io li ho sempre immaginati castani, ma li ho trovati anche azzurri o verdi. Alla fine ho optato per il verde, che è il più comune. Insomma, castani mi avrebbero fatto più comodo, ma cosa possiamo farci ù.ù… Passiamo ai ringraziamenti, vah.

 

Special Thanks to:

 

Regina di Picche: Oh, grazie grazie *O* *saltella qua e là*. È una molto long fic, in realtà, ma sono a buon punto coi lavori. Cielo. Mi sta portando via la salute. Quella frase di Kanon l’avevo calcolata anch’io in realtà. Ho elaborato una mia personale teoria, ma non dico nulla X3. rimane comunque qualcosa che non quadra…

Kagura92: Anche a te, grazie! Un bacio X* Saga è un bambino che sa già il fatto suo, possiede la maturità che comporta la sua condizione, ma a volte ricade nelle situazioni tipiche della sua età. Aiolos, invece, è un patataccolo così <3 e basta XD

Gem: Signorina Gem di Voyager, che piacere incontrarla qui! *scatta delle foto* Ecco, sì, grazie per l’interessamento, mi fa molto piacere. Ora ho l’ansia, come sempre, e sono sicura che qualcosa andrà storto, ma terrò duro! Sono una stoica °^°!

Ren_chan: Io… *O* ho letto Antigone, sai, e per una buona mezz’ora ho pensato di lasciar perdere tutto quanto. Che bello <3 tu sei un genio. Ecco, lo dico qui una volta per sempre. Anch’io mi sono arrampicata sugli specchi per la vicenda Kanon. Voglio dire, io amo Kanon, Kanon sei fantastico. Ma, accidenti, come collocazione nella storia sei una vera scocciatura XO. Beh, mi dirai –direte- se la mia arrampicata è una cosa plausibile o meno. *sospira* Grazie di cuore per le recensioni çOç!

HarleyQuinn: Ultimamente sono più i giorni in cui sono in coma che quelli in cui ci vediamo, ma ti devi abituare! Lo faccio per te! No, comunque grazie lo stesso per il sostegno. Sul serio ;O; E per la cronaca, ho deciso che odio il genitivo. Non so quanto possa interessare, ma volevo sfogarmi…

 
Un grazie enorme anche a Shinji per avermi reso felice e saltellante <3 e a Gaara4.

Vado a infilare la testolina nel bicarbonato ora. Quando torno voglio trovare un milione di commenti, ok XD?

Baci X*

 

 

 

   
 
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