1793 Napoli, Italia.
“Sire vi prego, avete gli affari di stato di cui curarvi...lasciate noi accanto alla Regina vostra moglie”
Quelle voci confuse le riempivano la mente con suoni ovattati, maledetta febbre ...aveva la febbre vero? E se era solo una febbre allora perché c'era tanta preoccupazione accanto a lei
Perché c'era Ferdinando accanto a lei?
“Non
intendo muovermi a meno che la febbre non scenda...e i deliri non le
abbandonino la mente. Non è possibile fare nulla? Non è possibile
concederle riposo sereno?”
Riposo sereno...se ne avesse
avuto le forze avrebbe riso in faccia al marito...come poteva
riposare serenamente con quello che succedeva nel regno? Come poteva
riposare serenamente se la serpe li aveva ingannati tutti prendendo
forma di fiore, prendendosi gioco di loro e portando loro via ciò
che avevano di più caro? ...portando via a lei ciò che aveva di
più caro?
Quel suo marito bruttino era proprio inetto, doveva riprendersi...doveva riprendersi e riprendere in mano la situazione.
“E come fare mio
signore...con quello che ha perduto”
“Non è la prima sorella
che perde”
Non era la prima ma era la più cara.
Il silenzio che scese improvvisamente fecero capire a Maria Karolina che nessuno aveva il coraggio di rispondere a suo marito...dei codardi che non rispondevano a un codardo. Aveva fatto bene a piangere quando sua madre la regina aveva deciso di mandarla là, lontana dall' Austria...lontana da lei che aveva così bisogno di essere amata.
“Era
la sua preferita mio signore...nessuno dei suoi fratelli le era caro
come Sua Altezza reale la Regina di Francia Maria Antonia”
“Ha
allontanato tutti mio signore...tutti coloro che un tempo sosteneva,
tutti gli illuministi che tanto la affascinavano”
Lo
aveva fatto? Lo aveva fatto davvero? ...sì... non solo li aveva
allontanati, ma li aveva perseguitati. Era giusto così si diceva.
Aveva più volte pensato che un incontro fosse possibile, più volte
era stata conquistata dai loro discorsi poetici e innovativi...
eppure erano loro la serpe, erano loro il demonio che le annebbiava
la mente, erano loro i nemici, loro soltanto...se non fossero stati
loro i nemici sua sorella sarebbe stata ancora viva...e invece l'
avevano ammazzata, sacrificata come manco fosse del bestiame...le
avevano tagliato la testa, alla sua preferita, alla sua prediletta,
iniziò a tremare Maria Karolina, non per la febbre ma per la rabbia,
rabbia viva che le scorreva nelle vene. Inutili furono i tentativi
dei domestici e dei medici di portarle sollievo...inutili anche le
dita fresche e sicure di Ferdinando che le avvarezzavano la fronte
cercando di calmarla “Dorme come un morto e suda come un maiale”
...ridacchiò come una folle al ricordo delle dolci parole del
marito subito dopo il matrimonio, eppure in quel momento le
condivideva in pieno, stava davvero sudando come un maiale...e la
morte le sembrò un' alternativa misericordiosa da scambiare col
dolore che provava. Eppure lui non smetteva di accudirla, nonostante
il sudore che lo ripugnava, nonostante i tremolii e gli scatti
improvvisi propri di un animale non di una Regina.
Schiuse gli occhi leggermente osservando il marito, preoccupato...sinceramente
“Lo amo solo per dovere”
Aveva scritto così una volta alla sua Antonietta, forse spaventandola un po' su quello che era effettivamente il matrimonio, sorrise anche a quel ricordo la sovrana di Napoli...era esilarante che in quel momento fosse proprio una delle persone che la disgustavano di più a prendersi cura di lei...a cercare di alleviare le sue pene.
Poi si levò il brusio di voci...come un concerto di api estivo, qualcun'altro era entrato nella camera ad assistere alle sue pene...qualcuno di importante perché pure le dita di Ferdinando le abbandonarono la fronte rigettandola nel calore di fuoco delle sensazioni febbrili...e poi la stanza fu riempita da un suono dolce...un suono infantile e familiare, fresco perfino, che le fece dimenticare la febbre
“Madre!
Madre come state? Come sta mia madre?”
“Maria Antonietta devi
uscire! La regina è molto malata...devi stare fuori”
Maria Antonietta...
“Vi
prego, vi prego non mandatemi via”
“Siete impazzita vostra
altezza? Come pensate che si sentirebbe vostra madre se dovesse
contagiarvi i suoi dolori?”
Uscire? Chi aveva detto una
cosa simile? Chi voleva portarle via anche la sua Maria Antonietta?
Non erano forse bastati i dolori causatele dai Rivoluzionari
assassini della monarchia? “Maria...Antonietta”
e tutti
tacquero...e la bambina si fece avanti....com'era bella la sua
bambina, con quei capelli così chiari e quegli abiti già così ampi
nonostante la tenera età...com'è dolce la presa delle sue piccole
dita serrate attorno al suo indice...Maria Antonietta...così diversa
dalla sua Antonietta.
Se fosse stata viva Antonietta l' avrebbe chiamata Charlotte e si sarebbe ammalata assieme a lei...come avevano sempre fatto, se una stava male allora così stava anche l' altra, era così strano non condividere i dolori, la sua Maria Antonietta non si sarebbe mai ammalata assieme a lei, per fortuna, non avrebbe mai pregato la sua istitutrice di ridurre le sue ore di Tedesco e Francese...mentre la sua Antonietta era stata abilissima in ciò...nessuno le negava nulla neanche il Re di Francia...e invece gli assassini della monarchia le avevano negato la vita.
Perché aveva dato alla sua Maria Antonietta un nome così sfortunato? Istintivamente portò l' altra mano sopra quella figlia premendo forse più del dovuto dal momento che potè sentirla sussultare sotto la sua presa decisa...nessuno le avrebbe portato via anche quella Antonietta, nessuno le avrebbe mai fatto passare ciò che i francesi, popolo di serpi e traditori avevano fatto passare a sua sorella, e nessuno l' avrebbe mai tenuta lontano dal sguardo accogliente e rassicurante, dal suo amore protettivo e a volte possessivo...ci avrebbe pensato lei a proteggere quella sua Maria Anotnietta...non l' avrebbe persa come avrebbe perso Maria Anotnietta.
“Shh, shh bambina...shh....nessuno ti farà del male finché ci sarò io...nessuno ti porterà via da me...nessuno se non Dio”
“Va bene madre”
E quando sorrise fu come se Maria Anotnietta e Maria Antonietta fossero diventate una sola persona...com'era bella quella sua figlia, bella come sua sorella, bella come un'austriaca e il suo sorriso dolce di bimba fece venire voglia di sorridere anche a lei...com'era buona la sorte...com'era buona a lasciarle vedere la sua amata Maria Antonietta di nuovo, perché ne era sicura Charlotte d'Austria...quella era proprio sua sorella.
“Mi dispiace...non sono mai stata pronta a lasciarti andare...non sarò mai pronta a lasciarti andare”