Let
me be your goodnight
Loki
aveva un modo di muoversi pigro, un po’ languido, simile a quello di un gatto.
Sembrava gli costasse un enorme dispiego di forze e volontà anche solo fare un
passo, e forse, pensava Magnus, era per questo che di solito lo trovava sul
proprio letto, nella sua stanza all’Hotel Valhalla.
Erano
ormai visite di routine. Da quando lo aveva liberato (e dopo tutto il casino
che era successo dopo), non era raro vederlo in giro.
-Sai,
solo perché sei stato perdonato non significa che la gente ti voglia vedere da
queste parti.- ci tenne a precisare Magnus, chiudendosi la porta alle spalle e
sbuffando forse con troppa enfasi.
Un
sorriso si stiracchiò sulle labbra rovinate di Loki,
che rotolò su un fianco e gli lanciò un acquoso sguardo grigio dal suo letto
–Tu soprattutto, scommetto.- replicò, senza distogliere gli occhi.
-Soprattutto
io.- rimarcò con un sospiro l’altro, che aveva
poggiato la testa al legno della porta e si stava costringendo a ricambiare
l’occhiata del dio. Lo metteva parecchio a disagio, in un modo che non
ricordava di aver mai sperimentato. Gli sguardi che gli lanciava Loki erano indecenti ed innocenti al tempo stesso. Era una
contraddizione vivente, ed era impossibile prevedere quello che avrebbe fatto.
La cosa lo mandava fuori di testa, anche se con chiunque altro non gliene
sarebbe importato nulla. E questo lo irritava se possibile ancor di più.
La
mano di Loki battè un paio
di volte sul materasso, leggermente –Vieni qui.- invitò, allargando di poco il
sorriso –Mi sento un po’ solo.
Ecco,
ora sembrava proprio la persona più dolce dei nove mondi. Quando sorrideva a
quel modo, aveva notato Magnus una delle tante volte in cui si era ritrovato a
guardarlo, le cicatrici sotto gli occhi si stiravano, notandosi ancor di più,
bianche e lucide sulla sua pelle. Era bello e inquietante allo stesso tempo.
Alzò gli occhi al cielo solo per il semplice gusto di lamentarsi, ma non aveva
alcuna intenzione di rifiutarsi.
Raggiunse
Loki e lo guardò dall’alto, le sopracciglia
aggrottate –Dovresti smetterla di farti trovare sul mio letto, comunque. Avevo
intenzione di dormire.- socchiuse gli occhi, come a dire “e invece ora come
faccio?”, anche se stava già salendo sul materasso con le ginocchia.
Loki
rise, la sua voce dolce come idromele, ed allungò una mano per sfiorargli il
viso. Magnus sussultò. Non era ancora abituato a tutto quel contatto fisico,
eppure non poteva dire gli desse fastidio. Le dita affusolate di Loki si intrecciarono tra i suoi capelli –Possiamo sempre
dormire insieme.- soffiò –Non ti va?- aggiunse, abbassando le ciglia lunghe.
Magnus
fu costretto a schiarirsi la voce, e si tenne l’attaccatura del naso tra indice
e pollice. Gli sarebbe venuto il mal di testa –Direi che sarebbe veramente poco
consono. Preferirei tu te ne andassi.- tirò su con il naso, gli occhi chiusi.
Se non l’avesse guardato sarebbe riuscito a mantenere il punto, cercò di
convincersi. Anche se l’idea di dormire al fianco del dio delle malefatte, ahilui, lo tentava
in ogni caso.
Non
sarebbe comunque stata la prima volta.
La
mano di Loki si scostò dal suo viso ed il dio rotolò
supino –Ah, non è vero. Bugiardo.- si lamentò, senza perdere l’espressione
affabile –Lo so quando una persona mente, Magnus. Sono il più grande bugiardo
dei nove mondi.- ci tenne a precisare con un risolino esasperato –E poi la mia
domanda è se ti vada, non se sia consono, figlio di Freyr.- sbattè le palpebre un
paio di volte, lanciandogli un’altra occhiata imbevuta di innocenza.
Magnus
non rispose. Sentiva che l’altro lo
stava guardando, probabilmente con una certa soddisfazione, anche. Aprì gli
occhi ed arricciò il naso, un po’ irritato, come avesse veramente bisogno di
valutare che risposta dargli.
Ancora
in ginocchio, si chinò appena verso Loki, abbastanza
vicino da permettere ai suoi capelli biondi di solleticare il viso rovinato del
dio –Non mi va.- soffiò, inarcando un
sopracciglio. Loki sorrise ancora, mordendosi il
labbro per evitare di mostrargli quanto ancor più lo compiacesse il tono di
sfida che aveva usato.
-No?-
domandò, retorico, e questa volta le sue dita andarono a carezzargli la linea
della mascella, scendendo lentamente al collo. Erano inaspettatamente calde, e
Magnus dovette usare tutta la propria buona volontà per impedirsi di
rabbrividire.
-No.-
confermò, senza scostarsi, sfoggiando uno dei suoi sorrisi da faccia di bronzo
–Mi dispiace, davvero.
Loki
fece leva sul gomito per alzare appena il busto. Ora i loro nasi si sfioravano.
Al contrario delle sue dita, il naso di Loki era
gelato. Era una bella sensazione –E non posso proprio farti cambiare idea,
figlio di Freyr?- il tono di voce del dio era
talmente dispiaciuto che una piccola fitta di senso di colpa colpì Magnus allo
stomaco. Odiava quando Loki usava i suoi trucchetti. E la cosa che lo faceva veramente impazzire era
che non era nemmeno sicuro fossero dei trucchetti. Era più probabile che gli fosse impossibile
resistere a qualsiasi cosa dicesse o facesse per il semplice fatto che si
trattava di Loki e che lui, per quanto odiasse
ammetterlo, lo trovasse fastidiosamente irresistibile.
Strinse
le labbra mentre rilasciava il fiato –Proprio no. Sai, domani mattina devo
svegliarmi proprio presto e mi stai facendo perdere un sacco di tempo.
Stavolta
Loki rise, e la mano che carezzava il collo di Magnus
tornò a stringersi piano tra i suoi capelli, con una delicatezza che Magnus un
tempo aveva creduto non potesse esistere in una persona come Loki. Inclinò istintivamente il capo verso la mano per
godere di più del contatto, socchiudendo impercettibilmente gli occhi. Non era
molto bravo quando si trattava di dirgli di no.
-Stai
continuando a mentire, lo sai?- cantilenò l’altro, espirando piano. Il suo
fiato solleticò le labbra di Magnus, che dovette trattenere il proprio per un
secondo.
-No,-
scosse la testa –sono molto sincero invece. Non ti voglio qui.
-Non
ci credo.
-Starei
molto meglio da solo, sai?
-Che
falso.
-La
tua presenza qui non è voluta.
-Ah,
come mi ferisci. Che bugiardo.
-Ho
imparato dal migliore.- ammiccò Magnus, riuscendo a sciogliersi in un mezzo
sorriso.
Una
scintilla di vittoria attraversò gli occhi di Loki
–Allora stavi proprio mentendo.- puntualizzò, sorridendo compiaciuto. Erano più
le volte in cui Loki si comportava da bambino che da
adulto, si trovò a pensare Magnus, mentre sospirava per l’ennesima volta.
Sapeva che, se fosse stato per lui, quel gioco sarebbe potuto andare avanti
fino al ragnarock, quindi si limitò a porvi fine lui
stesso.
Espirò
forte sulle sue labbra prima di annullare la distanza che le separava dalle
proprie. Sentì la mano di Loki stringersi appena di
più tra i suoi capelli. Le sue labbra rovinate erano sempre strane sulla sua
pelle, in un modo particolarmente piacevole, e a Magnus piaceva passarci le
dita alla ricerca di ogni irregolarità, affascinato di quanto una deturpazione
così brutta potesse rendere così bello il viso di Loki.
Il
contatto non durò che qualche secondo, il massimo che Magnus riusciva ancora a
concedere al dio, che in quel momento lo stava guardando rapito, un po’ assente,
come se negli occhi di Magnus, se avesse cercato bene, avesse potuto trovare la
risposta all’origine dell’universo. Fu come se quel semplice bacio avesse
smorzato la sua voglia di giocare, e socchiuse le palpebre, spingendo il viso
contro quello del più piccolo ancora un po’ -… Allora
posso restare?- domandò piano, lasciando che le loro labbra si sfiorassero. Nel
suo tono di voce Magnus percepì dell’aspettativa. Ancora si stupiva di quanto Loki fosse umano. Forse era questo che lo aveva fatto cadere
in trappola. Era così perfetto eppure del tutto umano, molto più di tutti gli
altri dei che aveva incontrato da quando era un einherji.
Era immortale, eppure fragile tanto quanto lui, e davanti a quella fragilità
Magnus non aveva armi.
-Tanto
saresti rimasto comunque.- sbuffò divertito, ed arricciò il naso contro il suo
prima di scostarsi e finalmente sdraiarsi di fianco a lui, supino –Puoi
rimanere, ma se mi risveglio di nuovo con del pennarello indelebile in faccia,
qui dentro non ci entri più.- minacciò, mentre Loki
gli rivolgeva l’ennesimo sorriso furbo e gli cingeva i fianchi con il braccio.
-Non
puoi essere certo che sia stato io, quella volta, Magnus.- replicò paziente,
come se quel discorso fosse già stato affrontato decine di volte.
Il
più piccolo alzò le braccia e gonfiò le guance in risposta, guardandolo male.
Poi si voltò di lato, verso di lui, e si azzardò a scostargli una ciocca di
capelli scuri dalla fronte liscia –Buonanotte.- disse
solo, ricambiando il suo abbraccio.
Lo
sentì spostarsi, poggiare il capo contro il suo petto e mugugnare un
“buonanotte” in risposta.
Magnus
sospirò, stringendosi a lui. Non era che un essere umano, insignificante in
confronto alla grandezza di un dio. Ma proprio un dio, in quel momento, stava
chiedendo riparo al suo abbraccio.
Eppure,
si ritrovò a pensare mentre il sonno aveva la meglio, a renderlo così
stupidamente felice era il semplice fatto che lì con lui ci fosse Loki. E che fosse dio o uomo non aveva alcuna importanza.
*
Ok,
mi fa un sacco strano— è da quasi un anno che non scrivo niente, ed è veramente strano (?)
Comunque,
ahem, cos’è questa cosa.
Allora,
premetto che non è colpa mia. E’ colpa prima di tutto di Rick Riordan e del suo modo di caratterizzare i suoi personaggi,
che nel caso di Magnus Chase e gli Dei di Asgard ha davvero superato sé stesso. E niente, per colpa
sua ora io mi ritrovo ad adorarli tutti. E a shippare
Magnus e Loki. Perché sono veramente trash. E poi è
colpa di una ragazza che ha alimentato la fiamma della ship
in me e quindi adesso mi ritrovo persa nel limbo senza fine della Loki/Magnus. O Magnus/Loki. Non
lo so. IN OGNI CASO— niente, ovviamente questa fic si
basa su un what if immenso
che comporta la liberazione di Loki dalla sua
punizione e il suo conseguente perdono da parte di Odino per un motivo x che
non ci è dato sapere (esigenze di trama (?????)).
E’
una one-shot senza troppe pretese, se non quelle di
descrivere una coppia che mi piace molto nella sua dorkaggine
*ahem*
Mi
perdonerete se non mi faccio scrupoli per l’età dei personaggi, visto che Loki tecnicamente ha centinaia di anni e che ne parliamo a fare. In ogni caso,
Magnus in questa fan fiction essendo un einherji
dimostra sedici anni all’apparenza, ma non ho specificato quale sia la sua età
effettiva, quindi potete immaginarla come più vi aggrada (e vi fa sentire
tranquilli con la coscienza ;^) ).
Spero
che vi sia piaciuta e di non essere la sola ad aver pensato a questa copp- ahem.
Alla
prossima, e grazie mille per aver letto! *lancia
sacher torte a tutti*
Greta.