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Autore: tylersanchor    25/01/2016    4 recensioni
Su come Stiles Stilinski rimise insieme i pezzi del suo cuore spezzato da Lydia Martin, diventò occasionale vittima della sfiga e scoprì che in fin dei conti dieci anni di friendzone possono portare fra le braccia di chi non ci si sarebbe mai immaginato.
|STHEO|
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Maneggiare con cautela: questa storia è una STHEO as known as Stiles e Theo. Stiles e Theo insieme, come coppia. Niente Derek, niente Stydia, se la coppia non vi piace è il momento di chiudere e farsi un bagno nell'acqua santa. La storia è ambientata in un ipotetica sesta stagione, dove Theo è l'unica chimera rimasta e convive pacificamente con il branco - la cosa è spiegata anche nella storia -. Era una one shot che è diventata decisamente lunga, quindi ho deciso di pubblicare un punto a capitolo, che quindi saranno abbastanza brevi. Ne uscirà uno a settimana, la domenica, generalmente la sera, anche se mi concedo di variare casomai dovessi uscire. Spero che vi piaccia e che questa ship improbabile abbia qualche altro shipper disagiato.

 
 



 

1. Questo punto fa schifo. Potete pensare che il peggio verrà dopo ma non è così. Perché quando l'amore della vostra vita vi annuncia che ha l'ennesimo fidanzato e stavolta è una cosa seria mentre voi avete appena finito di mandare a puttane la vostra pseudo relazione, quello è il momento più schifoso della vostra vita. E dovete pure fingere di supportarla.




 

Stitches




 

*

 

"Don't let what he wants eclipse what you need. 
He's very dreamy, but he's not the sun, you are."
(Cristina Yang)



 


Il mondo di Stiles Stilinski andò in pezzi un mercoledì, quando Lydia annunciò che lei e Jordan avevano intenzione di fare sul serio.
La sua prima reazione fu di bestemmiare. Okay che si sentiva finalmente meno preso da Lydia, anche grazie al suo patetico tentativo di stare insieme a Malia ma adesso che lei lo aveva appena mollato, beccarsi quella notizia in pieno petto gli faceva solo voglia di prendere il calendario e insultare ogni santo, perché andiamo. Era già emotivamente instabile e in più Lydia, la sua Lydia, andava a fidanzarsi ufficialmente con quel bietolone di Parrish. Certo, era stato abbastanza utile, ma era comunque un idiota.
«Che bello Lydia!»
Kira si allungò ad abbracciare la nuova Mrs Parrish mentre Stiles rifletteva sul dire o meno il suo reale pensiero, ovvero "che schifo". E qualche bestemmia, giusto perché gliene venivano tante.
Anche Scott si congratulò, idem Malia, e tutti gli rivolsero uno sguardo carico di aspettative.
«Sono felicissimo per te, Lydia!» esclamò con entusiasmo, abbracciandola e rivolgendole un caloroso sorriso, mentre snocciolava mentalmente tutte le parolacce che conosceva.




 

*



«PARRISH? Cioè quel tizio appena arrivato pensa di poter competere con me? Io la conosco dalla terza elementare! Io la amo dalla terza elementare! E quello arriva e mi incasina tutto? E cosa ci trova poi in lui? Mio padre doveva proprio assumerlo? È tutta colpa di mio padre, accidenti! Se fosse andato in pensione tutto ciò non sarebbe successo!»
Stiles tirò un calcio a uno degli armadietti dello spogliatoio deserto. Si fece più male che altro ma almeno trovò una scusa per dire tutte le parolacce che gli frullavano in mente.
Odiava non poterne parlare con nessuno perché tutti pensavano avesse finalmente superato la fase Lydia. Odiava che Lydia andasse con praticamente qualunque cosa camminasse tranne lui. Odiava doversi reprimere e stare in un angolo perché non sarebbe mai andato bene per lei, odiava Parrish e odiava anche lei.
«Avessi almeno una possibilità porca miseria!»
Tirò un altro calcio all'armadietto che crollò a terra.
Stiles stava giusto per scappare via, per nulla desideroso di aggiungere una sospensione al suo cuore spezzato ma Theo Raeken nudo gli bloccò la visuale.
Non avrebbe saputo dire se era peggio che Theo avesse sentito tutta la sequela di bestemmie e insulti o che il suo primo pensiero, dopo un "mannaggia la miseria", era stato che vederlo senza vestiti era la cosa migliore della giornata. Tanto per capire quanto la giornata facesse schifo.
«Sei impazzito?!» esclamò Theo, neanche girasse ogni giorno nudo e bagnato negli spogliatoi.
«Non sono quello nudo, io.» replicò Stiles, cercando di andarsene con un briciolo di dignità.
«Stavo facendo la doccia e tu sei arrivato isterico a parlare di amore eterno, Lydia e Parrish e a prendere tutto a calci.»
Theo alzò un sopracciglio.
«Beh, l'amore della tua vita non ha mai deciso di farsi qualunque cosa respirasse tranne te?»
«L'amore della mia vita.»
Theo rise e Stiles gli tirò un calcio negli stinchi che naturalmente non ebbe effetto.
«Beh io ho dei sentimenti. Mi rende umano, a differenza tua.»
«Sentimenti che vengono calpestati dalla terza elementare, sono invidioso.»
Stiles davvero non sapeva che cosa aveva fatto in una vita passata per avere un karma così orrendo. Probabilmente aveva fatto un paio di genocidi.
«Beh, sai, tra qualche anno io sarò felice e sposato e tu invece sarai solo e infelice. Perché io continuo a provarci e non mi arrendo e ...»
«E a Lydia non piaci e non piacerai mai.»
Theo si avviò verso il suo armadietto per vestirsi e Stiles gli tirò una scarpa che manco clamorosamente l'obiettivo. Theo la raccolse e la rimandò indietro.
«È inutile che ti disperi. La tua vita è uno schifo perché accetti lo schifo. Lydia non ti vuole? Ti va bene e le stai dietro anziché mandarla a quel paese come merita. Se vuoi che la tua vita smetta di fare schifo, poniti standard più alti.»
Theo si infilò una maglietta turchese e lo fissò.
Stiles non sapeva quando Theo Raeken era stato sostituito da Cristina Yang o quando aveva deciso di iniziare a dare consigli, aveva solo l'orrenda sensazione che avesse ragione. E non perché Theo era bravissimo a ingannare o un bugiardo abilissimo, ma perché era proprio una verità universalmente conosciuta che Stiles aveva finto di non sentire per tanto tempo.
«Beh grazie tante per i tuoi preziosi consigli. Andrò a disperarmi dove Theo il saggio della foresta non sarà disturbato dalla mia presenza.»
Theo roteò gli occhi e Stiles lasciò la stanza, deciso a passare la serata nel modo migliore per il suo povero cuore, ovvero a casa, con Star Wars e la bottiglia di tequila di suo padre.




 

*


 


La tequila era stata veramente una pessima idea. Infatti si era ritrovato a camminare disperato per le strade di Beacon Hills, cercando disperatamente di andare da Lydia per dirle che la amava e di lasciare quell'inutile Parrish per sposarlo. E anche se stava barcollando e aveva l'orrenda sensazione che il contenuto del suo stomaco si sarebbe presto riversato sul marciapiede, stava procedendo verso il suo scopo. Lydia doveva sapere che lui la amava, doveva sapere che lui ci sarebbe sempre stato per lei e l'avrebbe aspettata, perché era sicuro che Lydia fosse la sua anima gemella e sapeva che se due persone si amano alla fine trovano un modo per stare insieme. Anche se probabilmente per lui e Lydia la cosa sarebbe successa a novant'anni, dato come girava il mondo.
Si aggrappò a uno steccato dato che la testa aveva iniziato a girargli, ma sbagliò la mira e si schiantò con un gran fracasso in mezzo ai cespugli, finendo nel giardino di qualcuno. Stiles stava giusto pensando che peggio di così non poteva andare quando vide una luce accendersi nella casa e qualcuno - verosimilmente il proprietario della casa - uscire.
Fantastico. Una denuncia per violazione di proprietà privata che si aggiungeva al suo cuore spezzato era esattamente ciò che ci voleva.
«Stiles, cosa ci fai nel mio giardino?» domandò una voce dolorosamente familiare.
«Lieto di vedere che almeno adesso sei vestito.» borbottò Stiles, rivolgendo a Theo uno sguardo che doveva essere di puro odio.
«E sei ubriaco? Puzzi come una distilleria.»
Stiles si alzò, deciso a difendere il suo onore da quel cretino di Theo che sembrava sbucare sempre quando meno serviva ma si tirò su un po' troppo velocemente e sentì la sua cena a base di hamburger e ali di pollo fritto risalire. E in effetti, ciò che ne rimaneva finì sulle all'apparenza molto costose scarpe di Theo che probabilmente lo avrebbe ucciso.
Infatti alzò gli occhi, ora gialli, ringhiando e fece per tirargli un pugno nello stomaco, ma poi probabilmente si rese conto che non avrebbe aiutato la causa di nessuno dei due e si calmò, facendo tornare del solito azzurro i suoi occhi.
«Hai degli occhi bellissimi.» si ritrovò a dire Stiles, inciampando nei suoi stessi piedi e aggrappandosi al petto di Theo «guarda non mi reggono le gambe a guardarti, sei bellissimo.»
«Sei ubriaco.»
Stiles quasi sentiva la mancanza di Lydia. Oh giusto, l'amore della sua vita per colpa della quale si era ridotto a appiccicarsi a Theo - che naturalmente se lo stava scrollando di dosso la e quindi Stiles si aggrappò ancora di più -.
«Ho deciso. Ho chiuso con le donne. Sicuro ai maschi piacerò di più.» biascicò «Ehi, Theo, secondo te piaccio ai ragazzi gay?»
«Ma ti paio gay brutto deficiente»
Theo lo spinse via e si avviò verso casa e Stiles avrebbe anche cercato di seguirlo, ma d'improvviso gli si appannò la vista e cadde a terra e quella fu l'ultima cosa che riuscì a ricordare.





 

*



Stiles si svegliò con qualcosa di pesante addosso e un mal di testa tremendo. A un primo impatto aveva pensato che Malia fosse di nuovo a dormire da lui, ma poi ricordò che si
erano lasciati. E poi ricordò di Lydia e gli venne voglia di bestemmiare e lo avrebbe pure fatto se non si fosse ricordato delle sue figuracce con Theo che probabilmente lo avrebbe preso in giro a vita. Certo che fra tutte le persone, doveva proprio farsi vedere in crisi dalla sua nemesi.
Cercò di alzarsi, ma un braccio gli impedì di muoversi. Si girò e con suo sommo orrore vide Theo raggomitolato contro di lui. Inoltre, notò che indossava dei vestiti decisamente troppo grandi per lui e che si trovava su un divano sconosciuto in una casa sconosciuta. Meglio dire, indossava i vestiti di Theo ed era sul divano di Theo, nella casa di Theo con Theo che gli dormiva sopra.
Riuscì con difficoltà a districarsi senza svegliarlo e notò che sul tavolino di fronte al divano c'erano un bicchiere d'acqua mezzo pieno, una tazza con dei rimasugli di caffè e svariate salviette e fazzolettini. Ignorando il mal di testa che lo consumava decise di fare un giro per la casa, giusto per vedere se c'era qualcosa di compromettente per Theo e magari anche un'aspirina per il suo mal di testa, ma non fece tempo a raggiungere la cucina che una voce scocciata lo rimproverò: «Cosa stai facendo?»
«Cerco un'aspirina, non siamo tutti malvagi complottisti come te.» borbottò Stiles, girandosi per vedere Theo alzarsi e stropicciarsi gli occhi, «e tra l'altro, dove sono i tuoi genitori?»
«Non li ho uccisi e seppelliti in giardino come pensi tu.» rispose Theo, che dopo avergli lanciato un'occhiata si diresse verso il frigo e iniziò a tirare fuori le cose che dovevano probabilmente essere la sua colazione.
«Non lo penso, ne sono sicuro, sai che io non mi fido, no?» domandò Stiles.
Theo si limitò a mettere 
a tostare tre fette di pane e sorridergli.
Di bene in meglio.

«E comunque, cosa ci faccio qui? Mi sembrava mi avessi abbandonato nel tuo giardino.»
«Saresti soffocato nel tuo stesso vomito e saresti morto, cosa che mi avrebbe portato un sacco di rogne, e nonostante mi stessi particolarmente sul cazzo dato che hai rovinato le mie scarpe preferite ho fatto appello alla mia bontà e quindi ti ho portato qui. I tuoi vestiti sono stesi ad asciugare, te li porterò domani.»
«Beh, grazie, credo.» borbottò Stiles.
«Sei in debito con me.»
Stiles trovò quell'affermazione decisamente sinistra e deglutì rumorosamente.
«Ti lavo la macchina se vuoi.»
Theo gli fece un sorrisone. Oh, Scott lo avrebbe ucciso, altroché. In debito con Theo Raeken, senza menzionare lo schifo con Lydia. Probabilmente non sarebbe sopravvissuto.  

  
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