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Autore: Bebba91    25/01/2016    1 recensioni
Steve alle prese con una ferita al fianco dopo che Victor Esse nella 2x01 lo pugnala. Questo è quello che mi è venuto in mente subito dopo aver rivisto la puntata. Cat non mi è mai stata molto simpatica,così mi sono immaginata l'ipotetico incontro con una ragazza misteriosa. Spero vi piaccia! Commentate!!!!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Steve McGarrett, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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OHANA

OHANA



Le porte dell'ambulanza si erano appena spalancate e Steve senza pensarci due volte si era lanciato atterrando sul duro asfalto. “Cazzo” pensò rotolando su un fianco. Il dolore era lancinante,e il sangue continuava imperterrito a fuoriuscire copioso. Si rialzò e corse via. Lì,in un vicolo inesplorato. Lontano da occhi indiscreti che potessero attirare l'attenzione.
Cominciava a non poterne più di correre. Ogni passo era una stilettata al fianco. Inciampò. Ma non cadde. Riprese a camminare,questa volta più lentamente. La faccia era deformata da un'espressione di sofferenza.
“CAZZO!” pensò ancora tamponando il fianco.
Si accasciò dietro ad un cassonetto. Chiuse gli occhi e prese un bel respiro.

Sono un Seal. Ho passato di peggio. Non è una ferita mortale. Devo solo trovare una macchina. E' facile.” ripeté come un mantra.
E' facile,si. Ma come si fa a far capire al proprio corpo che deve muoversi nonostante il dolore? Si fa e basta.
In un attimo è di nuovo in piedi. Si guarda intorno. Guarda la ferita e fa un respiro profondo.

Cosa...?” ai suoi piedi c'è un giornale. Non è stato buttato. Nessuno lo ha dimenticato. Semplicemente il vento delle Hawaii lo ha portato fino a quella stradina. Che sia un segno che gli spiriti lo stiano guardando?
Dev'esserci una stazione di servizio...”. Si incammina. Corre. Zoppica. Il suo cuore batte all'impazzata. L'adrenalina gli permette di muoversi. “E' lì! La stazione di servizio. Un altro piccolo sforzo,andiamo Steve!” gli venne in mente Chin. Già Chin...Chin aveva lasciato i Five-0. Era tornato un semplice poliziotto. Ma di certo non poteva avercela con lui. Avrebbe fatto la stessa cosa se le parti fossero state invertite. E Danny? Chissà cosa avrebbe pensato di tutta questa situazione. Si sarebbe incazzato. Non aveva alcun dubbio. Ma sarebbe stata una rabbia diversa. Una rabbia da preoccupazione. Lo sapeva. Per non parlare di Kono. L'avevano buttata fuori come un secchio della spazzatura. Come se tutto quello che di buono aveva fatto per la comunità,fosse stato completamente cancellato. Mai esistito.
Doveva tornare. Dio se doveva tornare. I suoi amici meritavano una seconda possibilità. La Five-0 meritava una seconda possibilità. Ma come fare? Era un ricercato ora. Per giunta ferito.

Dannato Esse.” pensò spingendo con la schiena la porta che conduceva ai sanitari.
Si guardò bene in torno prima di entrare,logico. Ma non diede un occhiata nemmeno di sfuggita all'interno. D'altronde chi poteva esserci?

Sono un Seal. Che diamine. Se qualcuno esce dai bagni urlando posso neutralizzarlo.” pensò cominciando a tirarsi su la canottiera.1
La medicazione di emergenza stava per cedere. Il sangue era un po' ovunque. Delle garze erano state inserite nel foro d'entrata di quell'arnese usato da Esse.

Come se servisse...” disse,noncurante,mentre tentava di estrarle per rimpiazzarle con della semplice carta.
Aaah....ahhh...” faceva fottutamente male. E quelle dannate garze non volevano uscire. Anzi. Per la precisione si sarebbero sfilate molto facilmente. Ma il dolore impediva di agire.
Con la canottiera in bocca,cercava di scrutare l'operazione che stava svolgendo. Finalmente tolse quell'ammasso di fili intrecciati zuppi del suo sangue.
Ma un movimento davanti a lui lo impietrì. Una ragazza era appena uscita dalla toilette,e con la sua grande borsa in pelle premuta contro il petto,lo guardava terrorizzata.
Steve non sapeva cosa dire,si limitò a guardarla quasi più scioccato di quanto poteva esserlo lei.

Poi la ragazza gli allungò la borsa,tendendogliela con le braccia tese.

Non-non farmi del male. Pu-puoi avere tutto quello che c'è qui dentro!” gli disse tremante.
Steve mollò la presa sulla canottiera.
Quella ragazza dai capelli neri e dalla pelle del colore delle Hawaii,aveva paura di lui.
Gli venne da ridere. Interiormente. In quel momento la sua faccia non aveva la forza di cambiare espressione.
Con quegli occhi allungati e quelle labbra carnose ma sottili al tempo stesso,se ne stava lì a guardarlo. Passando lo sguardo dai suoi occhi alla sua ferita.

Steve fece un passo verso di lei. Il che non risultò rassicurante come pensava. Ma anzi alla ragazza sembrò una sorta di zombie che voleva mangiarla. E chiuse gli occhi.

Ti prego!Ti prego,non ho visto niente. Non farmi del male. Non dirò niente!” disse spaventata.
Steve aveva capito.
“Ma che diavolo hai nel cevello? La stai terrorizzando a morte!” le parole di Danny gli arrivarono alle orecchie. Ma ovviamente il detective non era di certo lì.
Allungò le mani verso la ragazza. Scosse la testa.
“Non voglio farti nulla. Non sono una minaccia! Sono il Comandante Mcgarreth della Five-0. Ehi! Non voglio farti nulla.” le disse sincero avvicinandosi di qualche millimetro.
La ragazza aprì gli occhi. Cavolo. Era davvero bellissima. Abbassò la borsa. Steve le fece un cenno con la testa lanciandogli una smorfia simile ad un sorriso. Ma forse era solo il dolore che si faceva beffe dei muscoli della sua faccia.

Non sembri un poliziotto...sei uscito da Halawa. Hai la divisa arancione. Come posso fidarmi delle tue parole?” chiese la mora. I suoi occhi erano di un verde opaco,che risplendevano a contrasto con la sua pelle e la sua chioma ondeggiante.
Sembrava un bellissimo angelo.
“Frase fatta Capo. Alle donne piace un po' di personalità.” arrivò la voce di Kono.

Sono...sotto copertura...” la prima cosa che gli passò per la testa. “Bella mossa. Davvero,bella mossa Steve.” Danny lo avrebbe detto alzando le sopracciglia e inarcando la bocca come il suo solito.
Sotto copertura...daccordo.” dice lei guardando la ferita. “Non ci sarai andato un po' troppo pesante con la copertura?” era davvero conciato male.
Steve le sorrise. Questa volta senza segni di sofferenza.
Si voltò verso lo specchio.
“Cazzo...” la ferita era davvero profonda. “E siamo a tre parole brutte zio Steve. Il barattolo della punizione aumenterà di peso se papà lo scopre...”.

Gracey,il papà capirà...”.
La carta assorbiva il sangue. Ma si inzuppava. La cambiò. E di nuovo punto e a capo.

Caz...ehm...Dannazione” sono solo stupide allucinazioni Steve. Grace non può davvero sentirti.
Ma andava bene così.

Io sono Marina.” arrivò la voce dolce della ragazza.
Steve...Mcgarreth...” aveva risposto senza rendersene conto.
Prese un bel groviglio di carta e lo infilò dove prima c'erano le garze.
“Ben fatto Capo. Ora ci serve una macchina.” avrebbe detto Kono.
Certo non era un rimedio ma almeno poteva resistere fino ad una casa sicura.
Guardò in alto e chiuse gli occhi dalla fatica. Era riuscito a tamponare quella dannata ferita.

Marina,hai una macchina?” chiese sbrigativo con la voce tremolante. Le garze sporche buttate malamente nel cestino.
Si ma è a qualche isolato da qui...” non poteva di certo fare shopping e portarsi la macchina appresso. Troppa benzina.
Steve si toccò il fianco. Stava per replicare quando una macchina si parcheggiò proprio fuori dalla porta di ingresso. Il rumore tipico della radio della polizia lo fece agitare. Erano qui. Lo avevano trovato. Cosa poteva fare. Poteva aggredire il poliziotto,stordirlo e rubargli la macchina.

Ma che cavolo stai pensando? Sei impazzito?” Danny non sarebbe stato troppo contento.
Ma che cavolo stai pensando? Sei impazzito?” cosa c'era? L'eco? Non poteva essere Danny.
Infatti era Marina che lo guardava sconcertata. La faccia del poliziotto non lasciava molto spazio all'immaginazione. Marina lo aveva notato. Sarebbe scattato non appena il poliziotto fosse entrato.

Dannazione!” Marina lo trascinò per un braccio in uno dei bagni e chiuse la porta con il chiavistello.
Che fai?” mentre la ragazza si issava sopra la tazza del water.
Ci sono troppi piedi in questo gabinetto!” era logico per lei. Strano che non lo fosse per lui.
Era una situazione leggermente imbarazzante. Per lei ovviamente che si trovava in piedi sopra lo sporco giaciglio di qualche ubriacone che contento e demolito dalla sbronza ci si era abbandonato. E per lui. Steve non ci pensava affatto. Era attento ai passi del poliziotto. Che dopo aver dato sfogo alla sua vescica,era impegnato a lavarsi le mani.
La porta del bagno aveva uno spiffero. Il poliziotto si asciugò le mani e le gettò nel cestino.

Daccordo. Ora se ne andrà e potremo raggiungere la macchina.” pensò sollevato.
Ma il poliziotto notò le garze imbevute di sangue e si insospettì.

Cazzo!” questa volta Grace doveva abbonargliela.
Il respiro gli si fece veloce e irregolare. La perdita abbondante di sangue non gli permetteva di pensare lucidamente e il poliziotto,sempre più in allerta sbirciava da sotto le porte.

E' questione di tempo Steve. Devi fare qualcosa.” ma questo lo sapeva bene Chin. Non c'era bisogno di aiuto.
Poi proprio quando pensava di averla scampata,il sangue traboccando dalla “finta” medicazione cadde a terra. E ovviamente il poliziotto lo notò.
Fu un attimo. Steve sbattè la porta contro l'ufficiale della legge. Lo bloccò togliendogli la pistola. Ma il poliziotto,affidandosi all'addestramento,colpì Steve con una gomitata dritta alla ferita.
Inutile dire che fu veramente una colpo basso. Non si fa così,caro poliziotto.

No,zio Steve. Avevi detto che tu eri il più forte di tutti!” Gracey,come darle torto. Quel che era stato detto andava mantenuto.
Ma non aveva le forze per potersi alzare. Faceva fottutamente male!

Prendi questo!” Marina. Il dolce angioletto indifeso. Con la sua borsa da 200kg che manda al tappeto uno sbirro. E' amore. Non può essere altrimenti.
Ti aiuta ad alzarti. Ma fa sempre fottutamente male.
“Ma che cavolo...?” un capogiro. Quanto sangue hai perso Steve? E' sopravvivenza di base. Devi tenere sotto controllo la fuoriuscita di sangue o non ce la puoi fare.

Appoggiati a me. Conosco un posto. Vedrai,starai bene.” che voce calda e gentile.
Un braccio attorno al suo collo e sei come nuovo. O per lo meno quasi.
Arrivare alla macchina senza essere visti è stata una faticaccia. Ma adesso che eravate seduti era più facile.

Ti ringrazio....Marina....” riesci a dire. Gli occhi ti si fanno pesanti. Lei ti allaccia la cintura. E ti sorride.
Adesso andiamo da un amico. Ti rimetterai,Steve.” accese la macchina e partì.
Steve. Devi tenere sempre d'occhio la strada. Devi sapere dove stai andando anche quando la strada la conosci già.” la voce di papà. Inconfondibile. “Ehi,Champ. Non dormire e stai attento a quello che ti dice il tuo vecchio. Ti sarà utile quando sarai in servizio.” ma è così lontana la sua voce. Che quasi fa da ninna nanna. E ti addormenti. O almeno speri.
Steve. Steve!” una voce femminile ti chiama. E' Marina. Non si possono avere dubbi.
Comandante Mcgarreth. Comandante Mcgarreth.” e qui il dubbio invece c'è.
Una voce di uomo senz'altro. Ma comunque familiare.
“Andiamo Steve! Che figura ci fai. Siamo Seal,che diamine. Apri gli occhi. Reagisci!” daccordo capitano White,signore.
E ci provi. E ci riesci. La prima cosa che vedi sono le ventole che girano sul soffitto. Poi muovi la testa e noti Marina.
“Se non ci fossi stata tu...” era il suo primo pensiero “Certo. Sempre se non sono morto...” e questo era il suo secondo pensiero.

Dove mi trovo?” era lecito chiedere.
A casa mia Comandante Mcgarreth.” disse una voce preoccupata al suo fianco.
Max?” come poteva essere lì. E come conosceva Marina. Gli occhi di Steve si assottigliarono. Prese a fissarli. Non erano poi così differenti. Lo stesso taglio degli occhi. Gli stessi lineamenti. “Non è possibile...di tutte le persone...”.
Ti ho portato a casa di mio fratello. Pensavo che si allarmasse,invece è saltato fuori che vi conoscete. Non è fantastico?” mi sorrise. Che bel sorriso.
Provò ad alzarsi. Cavolo se faceva male. Ma sempre meno rispetto a prima. Max lo aveva ricucito per bene e gli aveva portato un cambio di abiti. Non male.

Le prendo un bicchiere di spremuta. Le farà bene Comandante Mcgarreth.” gli aveva salvato la vita e gli dava del lei? Stiamo scherzando?
Max,ora che mi hai ricucito,potresti anche chiamarmi Steve.” sorrise.
Va bene...Steve.” era strano,ma comunque era giusto così.
Scomparve nella cucina da cui cominciarono a provenire suoni di frullatori e bicchieri.
Steve si svestì. Marina si voltò. Un po' di privacy era d'obbligo.

Perchè fantastico?” sorrise Steve riportando alla mente le parole della ragazza.
Scusami?” fingendo ingenuità.
Hai detto,e cito testuali parole 'Ti ho portato a casa di mio fratello. Pensavo che si allarmasse,invece è saltato fuori che vi conoscete. Non è fantastico?'.” alzò le sopracciglia sorridendole.
Lei gli si avvicinò. Mostrandole il sorriso più bello che avesse potuto fargli.

Sei un bel tipo Comandante Mcgarreth. Un bell'uomo senz'altro. E sarebbe stato difficile rintracciarti,senza conoscerti,se avessi voluto farmi offrire una birra.” disse maliziosa.
Farti offrire una birra?” ora era piacevolmente sorpreso.
Ah ah ah. Tesoro caschi male. Steve 'Tirchio' Mcgarreth non offre da bere. Né da mangiare. Né qualsiasi altra cosa che implica che debba pagare lui!” la voce di Danny era chiara nella sua mente. Difficile non avere i tuoi compagni intorno. Ma alla fine non si è mai davvero da soli. Ti rompono le scatole anche quando si trasformano in vocine nella tua mente. Ma sono la tua Ohana,vero Steve?
Si,mio caro. Ti ho salvato dalla prigione. Ti ho salvato la vita...e forse anche da una triste esistenza in solitudine...” si avvicinò pericolosamente puntando i suoi occhi di smeraldo proprio contro quelli blu oceano di Steve.
Steve indietreggiò. Ma sorrise.

E che birra sia.” perdendosi nei suoi occhi.

   
 
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