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Autore: Leti23    28/01/2016    0 recensioni
"La principessa Grace Winthrop-Scott, tua madre sarebbe molto delusa da te"

Per una volta mi sarei scordata di essere l'erede al trono, avrei scordato quel nome che mi aveva etichettata dalla nascita. Quella sera sarei stata solamente Grace.

"Scandalo, la famiglia reale Winthrop-Scott sotto accusa."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jeremy Bieber, Justin Bieber, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«La principessa Grace Winthrop-Scott, davvero un comportamento deplorevole. Cosa direbbe tua madre?» Rise Kate mandando giù l'ultimo goccio del drink rimasto. Stavamo ridendo istericamente da parecchi minuti, forse ore, avevo perso il conto dopo il quarto bicchiere. Vedevo confusamente moltissime figure muoversi velocemente, la musica raggiungeva livelli stellari rimbombando nella mia mente, non esisteva più gravità per me, la terra girava velocemente ed io con lei.

«Si incazzerebbe, la sua vena diventerebbe grande come un elefante,inizierebbe a fare bum bum fino a scoppiare e fare un grosso Buuum » risi gesticolando con le mani. Non ero sicura di cosa avevo detto, sinceramente non ero sicura di niente. «Kate,cugina; sai che ti dico? Meritiamo una vacanza.» affermai convinta facendo cadere il drink viola per terra. Sentii solo vagamente il rumore sordo che provocò il vetro, ormai rotto in tanti piccoli pezzetti.

«Dovremmo andare in Alaska... a salvare i lama !» terminai rubando un altro bicchiere da un cameriere in mutande che passava per la sala, lo sollevai in alto facendo ridere solo di più la mia amica. «Non credo che ci siano lama in Alaska, ma pazienza, li salviamo lo stesso.» urlò sovrastando la musica e facendo scontrare anche il suo bicchiere. Kate, non che mia cugina, era una tipa molto sofisticata,sempre in ordine, senza mai un capello fuori posto, ma in quel momento, della solita lei non c'era più nulla. Una ragazza con le guance arrossate e gli occhi lucidi per l'alcool aveva preso il suo posto.

«Posso chiederle la mano Madame? » le domandò un ragazzo sui venticinque anni con i capelli biondi e ricci. Avrei voluto vedergli gli occhi, ma non ero abbastanza in me per farlo. «Chi è Madame? Io sono Kate, piacere, tu saresti un modello dell 'Abercrombie?» domandò lei ridacchiando. Lui sembrò sorvolare e la prese per un polso trascinandola in un posto un po'più appartato.

Rimasi completamente da sola, necessitavo di un altro po' da bere, così iniziai a vagare in cerca del bancone bar, quando sentii una canzone molto ritmata rimbombare in tutta la stanza. Iniziai ad ondeggiare i fianchi seguendo il ritmo, all' improvviso quel vestito striminzito che mi arrivava poco sotto il sedere ed i tacchi, oserei dire vertiginosi, non sembravano più così scomodi. Chiusi gli occhi godendomi a pieno la libertà datami dall' alcool e dalla musica. Sentii ogni fibra del mio corpo lasciarsi andare, sprigionando tutta l'energia che avevo. Era una sensazione maledettamente tanto bella, ma mai quanto quella provata da delle labbra morbide e piene che si attaccarono alla pelle del mio collo lasciandoci baci umidi. Due braccia mi cinsero i fianchi spingendomi contro ad un petto possente, portai una mano sulla sua continuando ad ondeggiare, compiaciuta del fatto che i miei movimenti stessero avendo un effetto indesiderato a quel ragazzo misterioso.

Mi fece girare, il suo respiro caldo arrivava dritto sulle mie labbra,non ero molto cosciente, ma intravedevo dei capelli biondi ed un ciuffo, sembrava bello. Le sue mani premettero un po' più forte contro la stoffa del mio vestito, mentre mi tirava un più vicina facendomi posare una mano sulla sua spalla. «Non smettere di muoverti, amo il modo in cui lo fai, mi fa impazzire.» sussurrò contro al mio orecchio mandandomi letteralmente su un altro pianeta.

La sua voce era così calda e roca, provocava milioni di brividi sulla mia pelle ed io mi stavo sciogliendo sotto al suo tocco rovente. Era deciso,sicuro di sé, mi faceva provare sensazioni così strane, accendeva il fuoco dentro di me e questo è quello che fa un uomo. Mi lasciai trasportare senza minimamente provare a combattere da quel tocco, dalle sue labbra contro le mie che si muovevano in sincronia. Sentivo il suo retrogusto di vodka, si mischiava con il mio e quel sapore non mi era mai piaciuto tanto.

Quando ci staccammo guardai per la prima volta nei suoi occhi, erano di un marrone chiaro, tendente al nocciola, profondo, toglievano il fiato lasciandoti completamente ipnotizzato da quella bellezza particolare. Accarezzai dolcemente la sua guancia, la mascella era ben definita, leggermente spigolosa, ma la sua pelle era liscia e dannatamente bella da toccare. Desiderai con tutta me stessa sentire il suo corpo sul mio, avevo bisogno di un contatto con lui, lo necessitavo come un tossico dipendente necessitava la droga.

Forse era l'alcool ad agire per me, forse il mio cervello offuscato da una leggera nebbia non mi fece obbiettare quando le sue mani finirono sul mio sedere, stringendo. Allo stesso modo in cui non mi opposi quando mi prese la mano trascinandomi di fretta verso una delle stanze. «Stiamo per fare sesso?» domandai ridendo, posizionando una mano sul suo petto, ridendo come una pazza. Lui chiuse la porta dietro di me con un sorriso malizioso sul viso. Era davvero sexy.

Riprese le mie mani attaccandomi con le braccia al legno freddo, tornando a baciarmi con foga, mordendo di tanto in tanto il mio labbro inferiore. Passò poi il suo viso nell' incavo del mio collo iniziando a succhiare un lembo di pelle. «Tu che dici dolcezza?» mormorò ironicamente senza staccarsi, mandandomi al limite. Ricongiunsi le labbra con le sue, avvolgendogli i fianchi con le gambe, tenendomi stretta con le mani sulle sue guance mentre lui sosteneva il mio peso dal sedere. Mi posò sul letto impaziente, ero scossa da tremiti e il respiro si faceva sempre più pesante ogni istante che passava. Lo guardai sfilarsi la maglia mettendo in mostra i suoi addominali ben definiti, permisi alle mie dita di tracciare ogni linea del suo petto.

Soprattutto, quando si chinò su di me tornando a torturarmi il collo con quelle labbra paradisiache, concessi a me stessa di lasciarmi andare, di tenere il mondo fuori. Non pensai a cosa avrei detto il giorno seguente, non pensai a quanto questo avrebbe inciso sul nome della principessa Grace Winthrop-Scotte, semplicemente mi godetti il momento e quel ragazzo che continuava a farmi impazzire. Per una volta avrei rotto gli schemi e sarei andata oltre ai miei limiti, per una volta mi sarei scordata di essere l'erede al trono, avrei scordato quel nome che mi aveva etichettata dalla nascita. Quella sera sarei stata solamente Grace.

   
 
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