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Autore: SpecialKlaine    28/01/2016    0 recensioni
Di questo passo non sarebbe mai riuscito a trovare una libreria ancora aperta sulla strada verso casa.
Ne notò una, piccolina, un po' indie [...] Quando provò a spingere la porta la trovò aperta e sorrise.
[Traduzione]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Thank God For Broken Photocopiers

Disclaimers: I personaggi non ci appartengono e il testo è proprietà di - a simple rainbow -, l'autrice a cui abbiamo chiesto il consenso di tradurre e ripubblicare qui la fanfiction.




 Thank God For Broken Photocopiers


Kurt corse tra la folla, spingendo e inciampando sulle persone. La lezione era finita tardi (perché il suo professore, ancora una volta, aveva completamente ignorato il modo in cui tutti stavano mettendo via le loro cose, continuando a parlare per un'altra mezz'ora), poi la metro era così affollata che aveva dovuto aspettare un altro treno e adesso il traffico si stava muovendo molto lentamente. Di questo passo non sarebbe mai riuscito a trovare una libreria ancora aperta sulla strada verso casa.

Ne notò una, piccolina, un po' indie. Sembrava chiusa, non c'era nessuno dentro, ma il cartello era girato su 'aperto, anche se l'orario sulla porta segnava le19.00. Controllò l'ora - 19.07. Forse avevano una tolleranza di quindici minuti - magari non gli sarebbe importato di un ultimo cliente. Quando provò a spingere la porta la trovò aperta e sorrise.

Non c'era nessuno dietro al bancone, o da qualunque altra parte, comunque. Chiunque possedesse il negozio avrebbe dovuto ringraziare Dio che Kurt fosse una persona abbastanza corretta da non prendere dei libri e andarsene.
"C'è qualcuno?" Chiese.

Quando non ci fu alcuna risposta cercò di non pensare ai film horror inquietanti che aveva visto e semplicemente iniziò a perlustrare gli scaffali alti, rivestiti di quello che sembrava essere un'infinita quantità di libri. Sperò davvero che ci fosse qualcuno ad aiutarlo, però, perché era piuttosto sicuro che non si sarebbe ricordato il titolo nemmeno se l'avesse letto - ma non aveva neanche tanta voglia di avventurarsi più in profondità nei corridoi di scaffali.

Finalmente lo sentì. Un suono di passi strascicato. Qualcuno era decisamente lì. 
Vittoria! Ghignò Kurt entusiasta, avvicinandosi al suono, ma il sorriso si alterò mentre si avvicinava sempre di più e lo scalpiccio di passi veniva accompagnato dal suono di un respiro pesante.

Poteva farcela anche senza beccare qualche coppia idiota che scopava sugli scaffali quando avrebbero dovuto lavorare al bancone e rimettere a posto i libri.

Kurt fece una smorfia in modo apprensivo e nel momento in cui girò l'angolo sussultò per la sorpresa alla vista che lo accolse.
C'era un ragazzo in jeans stretti e una polo rosso acceso, con delle cuffie sull'immacolata testa ricoperta di gel, che dava la schiena a Kurt. E stava ballando. Non era solo un tipo di ballo da 'apprezzo-la-musica-mentre-lavoro', era proprio un 'questa-è-una-coreografia-sulla-quale-sto-lavorando' tipo di ballo. Era bravo. Davvero bravo, e Kurt si distrasse in modo inappropriato mentre guardava i fianchi del ragazzo che si piegavano da un lato all'altro - e come le sue gambe massicce e muscolose si muovevano in movimenti veloci, precisi. Le spalle larghe tenevano il ritmo con un tempo veloce e si stringevano giù in un vita stretta che ruotava con facilità. Il culo era glorioso anche quando non sta facendo nulla di speciale.

Kurt si sentiva un pervertito.
Il ragazzo sbagliò un passo. Gemette - un suono quasi pornografico - e tirò fuori un iPod dalla tasca premendo replay, prima di voltarsi e-
Kurt fu beccato a fare il pervertito.

Il ragazzo venne colto di sorpresa – strillò letteralmente, afferrandosi il petto con le mani mentre saltava indietro di parecchi metri e inciampava su una pila di libri sul pavimento, cadendo sulla schiena.
"Oh mio dio." sussultò Kurt, avvicinandosi velocemente.
Il ragazzo aveva la faccia nascosta dietro le mani, boccheggiando a causa dei respiri affannati, e il piccolo Kurt riusciva a vedere che il suo viso era rosso fuoco.

"Mi dispiace così tanto!" disse Kurt, "Non volevo spaventarti."

Dopo un po' di tempo in cui Kurt non sapeva cosa fare e il ragazzo stava fermo, mentre il suo respiro tornava lentamente regolare, si strappò con una mano le cuffie – i suoi occhi erano chiusi, il viso ancora contratto in una smorfia, quando prese un respiro profondo e alzò lo sguardo verso Kurt con un sorriso educato che risultò più attraente di quanto un sorriso potesse avere il diritto di essere in una situazione del genere. "Ciao, posso aiutarti?"

Kurt ridacchia prima di realizzare che cosa sta facendo.

Il ragazzo ride sommessamente prima di grugnire e rialzarsi in piedi.

"Ti sei fatto male?" si avvicinò Kurt.

Lui scosse la testa, anche se si stava massaggiando le reni. "Giusto l'ego.”

Quindi lavori qui? Non volevo spaventarti, Ho solo... bisogno di aiuto per trovare un libro...?”

Immagino di essermi dimenticato di chiudere," disse il ragazzo aggiungendo, sottovoce, "Di nuovo."

"Oh, scusa - dovrei... andarmene?" si accigliò Kurt.

No, no,” scosse la testa il ragazzo "Va bene. E' colpa mia, quindi. Comunque, mi chiamo Blaine, come posso aiutarti?"

"Oh... Sto cercando un regalo di compleanno per un ragazzino - tredicenne, credo? Gli piace la fantascienza e roba del genere, stavo pensando a quei libri con le competizioni dove i ragazzi, tipo, si uccidono a vicenda e altre cose...?" 

"Hunger Games?" Blaine inarcò un sopracciglio con un tono quasi di giudizio - ma Kurt lasciò correre, il tipo aveva quasi avuto un infarto, gli era concesso di fare lo stronzo per l'ignoranza assoluta di Kurt nei riguardi della fantascienza famosa.

"Immagino di sì...? Quello con il film?”

"Quello con vari film con Jennifer Lawrence?" Suggerì, un sorriso ad increspargli le labbra.

"Si! Esatto! E' quello." sorrise eccitato Kurt.

Blaine ridacchiò, "Era quello oppure era Battle Royale, ma il film di Battle Royale non ha decisamente Jennifer Lawrence come protagonista."

"Oh? Posso vederlo?" chiese Kurt, "Quello Royale? Ce l'hai? Perchè il mio coinquilino dice che probabilmente ha già Hunger Games e sarebbe meglio andare su qualcosa di più sconosciuto."

"Certo." disse Blaine con un'alzata di spalle, dirigendosi verso un'altra parte del negozio.

"Non è popolare, però, vero?" Chiese Kurt quando si affrettò a seguirlo.

"Beh... è meno conosciuto," disse. "Non è un oscuro e profondo segreto, ma sono piuttosto sicuro che un ragazzo di tredici anni non dovrebbe averne sentito parlare. Anche se è un po' pesante, adesso che ci penso, non sono sicuro..."

Blaine si fermò davanti ad uno scaffale e lo osservò per circa mezzo minuto prima di afferrare qualcosa e offrirlo a Kurt. Si stava corrucciando lievemente, "Non so. Non vorrei che il mio fratellino inesistente lo leggesse, quindi..."

"Sei un venditore terribile, Blaine." Lo prese in giro Kurt senza riuscire a trattenersi. Si affrettò a scusarsi ma Blaine rise, quindi arrossì e si morse il labbro, invece.

"Okay, facciamo così," disse Blaine felicemente, strappando il libro dalle mani di Kurt e rinfilandolo in modo raffazzonato nello scaffale. "Tu mi racconti un po' di più del ragazzino e ti prometto che troverò qualcosa che non ha ed è anche appropriato per la sua età." 

"E' passato l'orario di chiusura, non voglio disturbarti, io... accetterò la sconfitta e troverò qualcosa domani, oppure…”

"No, va bene, davvero," insistette Blaine con un sorriso da migliaia di watt, che fece diventare le ginocchia di Kurt molli. "Basta che mi dici qualcosa di un po' più specifico. Il mondo della fantascienza è vasto. Sono sicuro che puoi...allargare il campo."

Kurt si corrugò per la concentrazione. "Gli piace Star Wars...?" propose.

Blaine rise forte e di cuore. "Wow. Davvero? Lo conosci così bene?"

Kurt arrossì e sospirò. "Senti, è il figlio della mia proprietaria di casa - è una rottura di palle, ma la mia coinquilina ed io abbiamo davvero bisogno che ci riparino il riscaldamento in casa, quindi dobbiamo piacerle più di chiunque altro nell'edificio e l'unico modo che abbiamo per realizzarlo è diventando i preferiti del ragazzo."

Blaine sorrise comprensivo prima di prendere un respiro profondo e precipitarsi verso un altro corridoio. Kurt l'aveva appena iniziato a raggiungere quando quello stava già tornando con un fumetto tra le mani. "Ecco, se non gli piace, allora è senza cervello ed un caso perso."

Kurt lo prese e ispezionò la copertina. Era un fumetto, e le illustrazioni sembravano piuttosto fighe.

"Infatti ci credo così tanto che ti pagherò per le coperte in più in caso il ragazzo lo odi."

Kurt trattenne il sorriso per sembrare in qualche modo composto. Gli occhi di Blaine stavano brillando per l'entusiasmo e l'aspettativa. "A dirla tutta non ne ho mai sentito parlare." ponderò Kurt e il sorriso di Blaine divento ancora più grande. "Non che questo significhi molto quando si tratta di fantascienza, come avrai probabilmente notato."

Blaine ridacchiò, era genuino e non derisorio, "Lo prendi?"

"Sì. Mi fido di te per questo, Blaine. E' molto importante, spero tu comprenda quanto questo significhi per noi."

"Intendo davvero, pagherò per le coperte." Offrì, tenendosi le mani dietro alla schiena, dondolando lievemente sui talloni. "Quindi, nient'altro con cui posso aiutarti?"

Kurt probabilmente avrebbe dovuto dire di no. Non aveva veramente bisogno di nient'altro. Ma se lo avesse fatto allora Blaine lo avrebbe accompagnato a pagare e sarebbe finita lì.

"Oh, uhm... veramente... stavo, mh, pensando, se non avessi per caso, uh, alcuno, mh... spartito?"

Le sopracciglia di Blaine si alzarono e vacillò un attimo prima di dire, "Non proprio, no."

Oh.”

"Ma ho gran parte dei miei di spariti nel retro. Magari ho quello di cui hai bisogno? Potrei prestarti..."

"Oh!" Prestare... prestare andava bene. Prestare implicava il dover riportarli. "Lo faresti?!"

Certo. Se ho quello che ti serve...?"

"Uh, quello che mi serve è... mi serve - decisamente mi serve quella canzone di quel musical che si chiama, uh," qualcosa che Blaine potrebbe conoscere, qualcosa che Blaine potrebbe conoscere, qualcosa che Blaine potrebbe conoscere. "Hairspray...?"

Blaine lo guardò con un'espressione mezza confusa e mezza divertita, "E' una domanda?"

No. Mi serve I Know Where I’ve Been da Hairspray.”

Okay.” annuì Blaine, sorridendo prima di dirigersi verso la cassa per poi aprire una porta dietro essa. Si girò in mezzo al corridoio, "Oh! Non rubare il libro o altro mentre sono via, per favore. Grazie!" e sparì con uno dei suoi sorrisi affascinanti, Kurt si lasciò finalmente sciogliere sul bancone.

-x-

Da Kurt a Rachel:

19:16 - Ho il regalo perfetto per il moccioso. Ho anche l'uomo perfetto per me.

19:16 - Voglio dire, non ce l'ho davvero. Ma l'ho incontrato. Vende libri. E balla.

19:17 - Posso già prospettarmi la versione musical della nostra storia d'amore, Rachel. E' magnifica. 

19:18 - Voglio dire, so che ho detto che avrei finito il musical di Pippa Midlleton questo semestre, ma credo che dovrà prendersi un posto secondario.

Da Rachel a Kurt:

19:20 - E' fantastico tesoro, ma hai intenzione di fare davvero qualcosa, oltre a fantasticare a riguardo, creare scenari perfetti nella tua testa e fermarti dall'andargli davvero dietro perché non c'è davvero nessuno che potrebbe rispettare quel tipo di aspettative?

Da Kurt a Rachel:

19:21 - E' una possibilità. Possiamo guardare comunque Notting Hill stasera?

-x-

Blaine tornò e Kurt fece praticamente cadere il telefono nella fretta di metterlo in tasca. Il viso di Blaine era un po' arrossato "Non avevo realizzato di essere arrivato ad un livello patologico di incetta di spartiti!" tese una piccola pila ordinata a Kurt, "L'avrei fotocopiata, ma la stampante è rotta."

"Oh." disse Kurt, sentendo improvvisamente il bisogno di essere religioso e di ringraziare Dio, "Va bene, ne ho bisogno solo per un paio di giorni. Te li riporterò presto.''

Blaine gli sorrise in risposta, "Puoi trovarmi qui Lunedì, Mercoledì e Venerdì, dalle due alle sette."

"E' meraviglioso." disse Kurt, e si corrucciò, perché... meraviglioso?

Blaine ridacchiò sommessamente prima di trattenersi e scrollare le spalle mentre iniziava a passare il libro sulla cassa, "Si, è piuttosto figo. Mi lasciano restare più a lungo per esercitarmi e fare i compiti... i dormitori sono piuttosto infernali, non riesco a fare nulla lì. Fanno diciassette e cinquantacinque." 

"Stai studiando ballo?" provò a chiedere Kurt con nonchalance, mentre premeva il suo codice pin.

Blaine sbuffò e Kurt alzò lo sguardo. "Non avrai visto molti ballerini veramente bravi, perché io faccio assolutamente schifo a ballare. No, vado alla NYU, mi sto laureando in musica, ma ho qualche corso di recitazione, incluso ballo sul palcoscenico, quindi...”

"Oh, è forte." disse Kurt, arrossendo per qualche motivo.

"Già." concordò Blaine - facendo ricomparire quel piccolo sorriso curioso.

Il rumore della ricevuta che si stampava li prese entrambi alla sprovvista, e Blaine ridacchiò mentre la strappava consegnandola a Kurt, con il sacchetto e la carta di credito.

"Grazie." mormorò Kurt.

Nessun problema”

Ci vediamo presto, Blaine.”

"Ci vediamo presto, persona della quale non so il nome." ghignò Blaine.

Kurt si fermò mentre andava verso la porta. "Oh," sospirò, e poi per qualche motivo gli venne un blocco mentale.

"Va bene," disse Blaine, tra un sorriso e un cipiglio, "Mi piace un po' di mistero."

"Kurt." Riuscì a dire frettolosamente.

"Oh! Mistero risolto. Comunque, ci si vede, Kurt."

Kurt annuì e si precipitò fuori di lì il più velocemente possibile.

Non sarebbe tornato lì mai più.

D'altra parte, quanto presto è troppo presto?

-x-

Era venerdì e Kurt stava finendo il suo pranzo, guardando gli spartiti sulla sua scrivania - assolutamente inviolati da quando li ha messi lì lunedì.

Aveva detto di averne bisogno per un paio di giorni quindi, naturalmente, Blaine si sarebbe aspettato di riaverli quel giorno. Più tardi sarebbe stato maleducato, giusto?

Kurt si infilò in bocca gli ultimi bocconi di pasta e poi si occupò di apparire il più attraente e il più casual possibile.

Prese gli spartiti e si dirisse verso la libreria.

A quanto sembrava era un'ora morta per il negozio perché quando ci entrò Blaine era al bancone, con i piedi appoggiati vicino alla cassa, mentre leggeva qualche sorta di libro horror per bambini. Non avrebbe dovuto renderlo ancora più attraente, ma lo faceva decisamente.

Lui alzò lo sguardo al suono della porta che si apriva e quando i suoi occhi si posarono su Kurt sul suo volto comparve un sorriso sorpreso, "Kurt!" Abbassò i piedi e chiuse il libro senza nemmeno curarsi di segnare la pagina.

Si ricorda il mio nome.

"Ciao." sorrise Kurt. La sua voce era troppo sospirante, ma dato che era una sola parola poteva far finta che stesse correndo.

"Come va col riscaldamento?"

Si fermò del tutto. "Cosa?"

"Il riscaldamento nell'appartamento? Che tu e la tua coinquilina volevate aggiustare, per questo hai preso il regalo di compleanno al mocciosetto" chiese, alzandosi ma non muovendosi da dietro il bancone. Quel giorno indossava un pinocchietto marrone e una camicia a scacchi molto carina con vari toni di marrone e rosa. Portava anche un papillon blu acceso e Kurt sarebbe potuto andare in estasi.

"Oh!" sussultò Kurt - si ricorda di tutto. "E' aggiustato! Grazie!"

Blaine alzò un pugno vittorioso, prima di fare l'occhiolino e dire, "Quando vuoi."

"Comunque," si schiarì la gola Kurt, "Ecco gli... spartiti."

Li riprese con un sorriso enorme, "Avevo fatto una scommessa con il mio migliore amico. Credeva che non saresti mai tornato e te li saresti tenuti e basta. Grazie." Ha parlato di me al suo amico.

"Non lo farei mai."

"Si, è quello che ho pensato quando non hai rubato il libro e basta mentre stavo prendendo questi." Disse, mentre prendeva gli spartiti da Kurt. Le loro mani non si toccarono, e Kurt quasi quasi volle tornare indietro nel tempo e farlo succedere. Sarebbe sicuramente stata un'esperienza magica e Blaine sarebbe volato da sopra il bancone e lo avrebbe baciato fino allo svenimento.

"Quindi, mh, stavo pensando... dato che sono parecchio costosi e questo posto e tipo sulla strada verso casa mia, ti dispiacerebbe prestarmene altri...?"

Blaine lo guardò per un attimo troppo a lungo prima di sorridergli e dire, "Certo". 

Hai Into The Woods…?”

Quale canzone?” Blaine alzò le spalle…

Non essere ovvio, non essere ovvio, “Hum… Io… huh, Last Midnight…?”

Continui a chiedermele queste cose.” lo prese in giro Blaine, ma non diede tempo a Kurt prima di rispondere "Arrivo subito. Non rubare nulla, e per favore impedisci ai teppisti di strada di farlo.” sgattaiolò nel retro.

Kurt rimase ancorato al suo posto. Avrebbe potuto appena essersi comprato un'altra settimana con la scusa di rivedere ancora Blaine, ma era quasi ideale. Non poteva davvero continuare a venire e chiedere spartiti. Inoltre, ad un certo punto ne avrebbe chiesto uno che Blaine non aveva e poi, poof!, niente più scuse.

Last Midnight,” emerse Blaine,  “Eccoti qui!”

Grazie! Mi salvi la vita!”

Quindi studi musica?”

Teatro musicale.” annuì Kurt, “NYADA.”

Blaine fece un fischio basso con un'espressione impressionata e Kurt non riuscì a non arrossire. "Quindi la NYADA non ha una libreria con questo tipo di robe...?

Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. 

"No." riuscì a dire Kurt. "Devo andare. Grazie di nuovo." Volò via dal negozio e non si guardò nemmeno indietro per controllare se Blaine fosse confuso, divertito, arrabbiato o triste.

-x-

Il mercoledì seguente Kurt si ritrovò in piedi fuori dalla porta della libreria, con la voglia di... eh, veramente non aveva idea di che cosa volesse veder accadere a quella porta. Era lì perché Rachel lo aveva trascinato e lasciato con la promessa che non l'avrebbe fatto rientrare nell'appartamento finché non avesse avuto la prova fisica della sua conversazione con Blaine.

Mancavano cinque minuti alle sette, e a meno che non volesse rischiare che l'altro ragazzo venisse fuori per chiudere e lo vedesse stare lì, in piedi, in modo patetico, probabilmente avrebbe dovuto fare qualcosa.

Magari avrebbe potuto prendere una stanza d'hotel per la notte?

Kurt Hummel, piantala di fare il bambino.

Chiuse gli occhi e si costrinse ad aprire la porta. Blaine stava riordinando i libri, le cuffie al collo - la musica a seguirlo mentre si muoveva, un ritmo per i suoi passi. Guardò Kurt entrare e si fermò nel bel mezzo di un movimento.

"Ciao!" ansimò Kurt, prima di tirarsi indietro e mollare gli spartiti di Blaine per terra, scappando da lì per non tornare mai più.

"Ciao, Kurt!”

"Io, mh, i tuoi..." alzò gli spartiti a titolo esplicativo.

"Oh, già, certo, grazie." Blaine finì di mettere via l'ultimo libro sulla mensola prima di avvicinarsi per prenderli. Aveva un aspetto assolutamente delizioso, i jeans scuri stretti, una camicia inamidata e un papillon rosso. Kurt provò un bisogno pericoloso di raddrizzarlo anche se era già perfettamente dritto. "Spero ti sia stato d'aiuto...?"

"Oh, certo. Assolutamente. Come ho detto, mi hai salvato la vita."

Blaine sorrise, e forse era una cosa delle luci ma sembrò quasi che stesse arrossendo, "Felice di aiutarti. Voglio dire, è un po' una cosa da pazzi che la NYADA non abbia una libreria con degli spartiti." Disse come se fosse una domanda - come se sfidasse Kurt ad uscire allo scoperto.

"Già, da pazzi," annuì Kurt, maledicendo la sua voce per come suonava ansimante e stupida. "Voglio dire, per cosa è la mia tassa di iscrizione, giusto?"

"Giusto," ridacchiò Blaine. "Quindi, nessun compito difficile questa settimana?"

"Io, uh. Si. Certo." disse come se stesse accettando un caffè, o un'uscita.

"Certo?"

Kurt cercò di non corrucciarsi in modo troppo evidente. "Si, assolutamente. C'è sempre qualche compito da fare. Ma non ho ancora deciso una canzone. Quindi..."

Blaine sorrise - quel sorriso sfacciato, un po' sornione, che stava iniziando a irritare anche l'ultimo nervo di Kurt. "Ti serve una mano? Consigli?"

"Oh," Kurt cercò di non sorridere troppo forte, o di saltare troppo velocemente, "Non voglio trattenerti o altro..."

"Veramente sto per chiudere." Insistette Blaine, prima di prendere un mazzo di chiavi dalla tasca posteriore dei jeans (e Kurt davvero non avrebbe voluto avere quel pensiero stupidamente clichè del voler essere quelle chiavi), avviandosi verso la porta, chiudendola e girando il cartello, prima di voltarsi e ghignare, "Ecco! Non mi stai trattenendo da nulla"

Quel sorriso faceva cose... cose imperdonabili a Kurt.

Blaine non aspettò che Kurt dicesse nulla prima di prendere la sua mano e trascinarlo nel retro. Lì c'era una scatola gigante etichettata con Spartiti di Blaine.

"Non avevo spazio per questo nella stanza del dormitorio, passo più tempo qui che lì e il mio capo è molto tranquillo, quindi... Inoltre, se avessi lasciato tutto a casa, sono piuttosto sicuro che mia mamma avrebbe finito per usarli nelle sue opere di cartapesta."

Kurt rise alla cosa e Blaine sorrise.

"Okay, quindi ti piacciono il tipo di canzoni potenti, da diva, giusto?" chiese, e Kurt arrossì.

"Immagino."

Blaine si sedette sul pavimento e si avvicinò la scatola prima di iniziare a tirar fuori spartito dopo spartito. Quando Kurt rimase semplicemente in piedi, un po' congelato, un po' imbarazzato, alzò lo sguardo e sorrise ancora di più, "Non hai il diritto di criticare le mie scelte se non hai intenzione di aiutarmi, sai?"

Kurt sputacchiò e si scusò sottovoce mentre si sedeva - la scatola in mezzo a loro. Blaine semplicemente rise più forte.

Rimasero lì un paio d'ore. Ad un certo punto la conversazione iniziò a diventare facile - il più facile che ci fosse mai stato per Kurt quando si trattava di parlare con un estraneo - e, mentre i sorrisi da svenimento e le risate che facevano venire le farfalle allo stomaco erano ancora lì, Kurt riuscì a tenerle a bada e tenere il cervello per la maggior parte funzionante. Non stavano più cercando una canzone per Kurt e basta - stavano cercando di scoprire la canzone più meravigliosa, ma sconosciuta, per entusiasmarsene.

Kurt si stava perdendo a parlare delle canzoni più sottovalutate di Sondheim quando Blaine sbottò.

"La stampante non è davvero rotta."

"Cosa?"

Blaine arrossì e sorrise scrollando leggermente le spalle. "Ho mentito quel giorno," fece un cenno con la testa alla fotocopiatrice nell'angolo della stanza. "Non è rotta. Volevo solo che tornassi."

"Oh." ansò Kurt, il cuore a martellargli improvvisamente nel petto, "Io non... non avevo bisogno di alcuno spartito... Volevo solo... continuare a parlare con te."

Blaine brillò, largo e meraviglioso, gli occhi che praticamente gli scomparvero. Si spostò per mettersi in ginocchio. "Lo so." fu tutto quello che disse prima di sporgersi, stirandosi sopra il contenitore e premendo le loro labbra insieme. Kurt si sciolse nel bacio e Blaine scansò la scatola per poter premere le loro bocche più vicino e in profondità.

"L'ho un po' capito quando hai detto che quello che ti serviva, di cui avevi assolutamente bisogno, era quella canzone di quel musical che si chiama, pausa di cinque secondi, Hairspray." Rise, "E poi c'è il fatto che ho visitato la NYADA, quando stavo cercando un'università." Disse , allontanandosi. "La libreria mi ha quasi comprato."

Kurt abbassò la testa con un piccolo gemito imbarazzato, ma Blaine seguì il movimento e lo baciò di nuovo.



   
 
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