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Autore: kogarashi    19/03/2009    1 recensioni
Ash diventa Campione...ma qualcuno trama alle sue spalle cercando di minare la felicità e la gloria che per tanto tempo ha cercato...qualcuno che vuole vendicarsi di torti passati subiti...(attenzione: possibili alzamenti di rating)
Genere: Drammatico, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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§*°UNA VENDETTA BEN CONGENIATA°*§

§*°UNA VENDETTA BEN CONGENIATA°*§

Per raggiungere la vera felicità si deve sempre soffrire

 

Cap. 19

 

 

 

“E così hai deciso di voltare le spalle ai tuoi amici” disse madama Boss avvicinandosi ad Ash e posandogli una mano sulla spalla.

 

“Non ho voltato le spalle a nessuno” rispose lui guardando fuori dalla grande vetrata i suoi amici sani e salvi fuori dal palazzo “Volevo solo che si mettessero in salvo

 

“Hai fatto la cosa migliore che potessi fare. Perché mettere in pericolo gli altri, quando l’unica persona che volevo eri tu?

 

Rise in modo trionfale, allontanandosi dal nipote e uscendo dalla porta con in mano un cellulare. Avevano vinto. Alla fine erano riusciti ad ottenere quello che volevano.

 

Ash appoggiò la fronte sul freddo vetro continuando a guardare i suoi amici che guardavano verso il palazzo, avevano sicuramente capito la decisione difficile alla quale non aveva potuto sottrarsi.

 

“Misty…”

 

 

*

 

 

“Dobbiamo tornare indietro e portarlo fuori!” disse Vera guardando il resto del gruppo, che come lei, era preoccupato ed estremamente in ansia per la sorte dell’amico.

 

“Non gli faranno nulla…” disse Delia, nonostante dentro di lei avesse paura, una paura che la paralizzava. Conosceva bene Giovanni e madama Boss, e sapeva che non avrebbero mai commesso l’errore di fare del male al loro erede, eppure, aveva ugualmente paura.

 

Aveva paura di perdere la cosa più preziosa al mondo.

 

“Signora Ketchum non si sente bene?” disse Gary vedendo il viso della donna diventare di colpo bianco.

 

“No, sono solo preoccupata per Ash…non voglio…che diventi come suo padre” disse le ultime parole quasi sussurrandole, era terrorizzata all’idea che suo figlio, che Ash, la persona più buona del mondo potesse venire plasmata ad immagine e somiglianza di una persona meschina e calcolatoria come Giovanni.

 

“Andrà tutto bene” disse Dawn cercando di tirare su il morale della donna.

 

“Non dirlo” disse Mondo abbassando di colpo lo sguardo “Ogni volta che si pensa che le cose possano andare bene, è la volta che vanno da schifo

 

Non seppe come ribattere, quella frase era esatta, ogni volta che pensava che le cose pian piano si sarebbero sistemate, aveva finito per stare ancora più male di prima.

 

“Cosa facciamo?” chiese Misty.

 

“Tornare dentro è impensabile” disse Drew mettendosi le mani in tasca con una calma che fece irritare Gary.

 

“Senti un po’ damerino dei miei stivali. Ash è mio amico e se vuoi restare qui a fare la parte del codardo mi va benissimo, ma io non lascerò che quello stupido si sacrifichi per tutti noi. Non lo accetto”

 

Odiava il modo in cui Ash pensava alle soluzioni, perché sapeva, si sarebbero rivelate sbagliate e deleterie per lui. Ash non era fatto per essere un eroe, era solo un ragazzo con una smania eccessiva di buonismo, che lo cacciava suo malgrado in situazioni assurde e pericolose.

 

“Maledizione!”

 

“Gary…”

 

“Io vado a riprenderlo! Chi è con me?”

 

Si guardarono tutti l’uno con l’altro e Mondo fece un passo avanti.

 

“Ho un conto in sospeso con madama Boss…io ti aiuto”

 

Fu difficile accettare che fra tutti, lui era stato il primo a muoversi. Ad accettare di buon grado di tornare in quell’inferno. Lui, che aveva ucciso Max e Brock. Lui, che ora gli si trovava davanti e gli offriva il suo aiuto, dopo aver causato dolore e rabbia immani.

 

“D’accordo…chi altri?”

 

Senza dire nulla Misty gli si mise vicino, lo stesso fecero Dawn e Vera. Tenevano troppo a quel ragazzo un po’ ingenuo e coraggioso per lasciarlo nelle mani nemiche.

 

Ash apparteneva a loro. Senza di lui, erano persi.

 

 

*

 

 

“Avete un piano?” gridò Dawn cercando di restare al passo degli altri, mentre il gruppo correva verso il palazzo davanti a loro.

 

“Se includi anche il fatto che potrebbero anche farci fuori per Ash, bhe si” le rispose Drew senza guardarla.

 

“Non intendevo questo!”

 

“Ma è comunque un’ipotesi da non scartare” disse Gary apparendo di fianco a lei. E quella vicinanza, seppure minima e in un contesto simile la fece involontariamente arrossire.

 

“Gary…quando tutto sarà finito…ecco…dovrei dirti una cosa

 

“Mmh? Ok” rispose lui senza il benché minimo sentore di cosa volesse dirgli la ragazzina.

 

Per una frazione di secondo si sentì sciocca per essersi esposta così. Perché conosceva benissimo i sentimenti che lui nutriva per Misty, sentimenti non contraccambiati, e questo la rattristava, perché lei a Gary voleva realmente bene.

 

Non poteva fare a meno di volergliene.

 

“Dovremo dividerci, divisi riusciremo a trovarlo prima” disse Mondo una volta raggiunta la parte sud dell’edificio.

 

“Scordatelo. O tutti insieme o nessuno” sibilò fra i denti Vera scoccando un’occhiataccia a Drew.

 

Nonostante tutto non riusciva a togliersi dalla testa quel video. Sapeva benissimo che erano stati obbligati, o almeno così le era stato detto da entrambe le parti, eppure lo sguardo che alle volte Drew scoccava a Misty la irritava.

 

E’ solo preoccupato

 

“Lo so…” sibilò lei rispondendo a se stessa.

 

Arrivarono alle porte del palazzo e si nascosero dietro una delle quattro gigantesche pareti, aspettando il momento opportuno per sgattaiolare all’interno e riprendersi Ash.

 

“Come ci muoviamo allora?” chiese Gary guardando Mondo. Era l’unico in grado di districarsi all’interno di quell’edificio.

 

“Io e Gary andremo avanti, voi rimanete coperti finchè non vi daremo l’ok” disse Mondo annuendo, come se avesse capito l’idea del ragazzo.

 

“Non se ne parla! La dentro c’è Ash, scordatelo che io rimanga fuori ad aspettare mentre voi vi giocate il tutto e per tutto” ringhiò Misty.

 

“Con te in giro rischiamo solo di rendere tutto ancora più complicato e…” disse Gary, ma non riuscì a finire la frase che Misty gli si avvicinò paurosamente pronta a stenderlo.

 

“CON CHI DIAVOLO CREDI DI PARLARE GARY OAK? NON SONO UNA DI QUELLE OCHETTE CHE TI PORTAVI APPRESSO ALL’INIZIO!”

 

“Sta calma…non intendevo offenderti…solo che…

 

“SOLO CHE COSA?”

 

“Solo che saresti una preda troppo succulenta per una come madama Boss” s’intromise Mondo cercando di difendere in qualche modo Gary.

 

“Sai quanto me ne frega di quella pazza? Avrei voglia di prenderla a schiaffi!”

 

“Capiamo le tue ragioni, ma cerca di ragionare…non sei in te al momento e non ci saresti di nessun aiuto” aveva toppato, e se ne accorse troppo tardi.

 

“MA COME OSI!”

 

“Per la miseria…che bisogno c’è di farla infuriare proprio adesso!” disse Drew esasperato dalla situazione.

 

“Ma non lo stiamo facendo apposta! E’ lei che è isterica!” si difese Gary indicando la ragazza che in un attimo lo prese per lo colletto della camicia fissandolo a pochi centimetri, quasi volesse mangiarselo vivo.

 

“Prova a ripeterlo…”

 

“Ragazzi! Le guardie si stanno dando il cambio!” disse Dawn che ignorando tutta la discussione si era messa di guardia spiando i membri del Team Rocket fuori dall’edificio.

 

“Brava! Siamo a cavallo” disse Vera avvicinandosi alla ragazza e spiando anch’essa.


“Aspetta a dirlo…non siamo ancora entrati” disse Misty lasciando irritata Gary e avvicinandosi alle due ragazze.

 

Rimasero in silenzio e in attesa per alcuni interminabili minuti finchè una delle due guardie iniziò a sbadigliare e poco alla volta si addormentò sedendosi a terra con la schiena appoggiata al freddo muro dell’edificio, continuando però a tenere il fucile in mano quasi fosse un bambino che usa un misero pupazzo di pezza per addormentarsi.

 

“Via libera!” bisbigliò Vera facendo segno agli amici di seguirla.

 

Grazie a quel colpo fortuito riuscirono ad introdursi nuovamente all’interno del palazzo indisturbati.

 

“E adesso? Da che parte andiamo?” chiese Dawn guardandosi in giro. La hall era completamente deserta, e questo era un bene per loro, ma il problema era un altro. A causa delle immense dimensioni quella sala aveva solo un’unica via d’accesso e quindi d’uscita, e – solo in quel momento ci fecero davvero caso – almeno cinque diverse porte che portavano alle scale, allo scantinato e ai corridoi. Il problema era solo capire quale di quelle porte avrebbero dovuto oltrepassare per ritrovare Ash.

 

“Io direi di provare ad andare di la” disse Drew indicando una delle porte poste sulla sua destra.

 

“Secondo me è meglio provare con quella invece” lo contraddì Gary indicando quella dalla parte opposta.

 

“Credo che sia meglio dividerci” propose Vera sospirando “E prima che diciate di no ascoltatemi. La priorità è ritrovare Ash nel minor tempo possibile senza essere visti ed uscire da qui, possibilmente vivi e continuando ad indicando porte a caso non facciamo altro che perdere tempo prezioso inutilmente. Quindi è meglio se ci dividiamo, avremo sicuramente più possibilità di trovarlo che restando uniti”

 

“Ottimo piano” disse Mondo annuendo convinto.

 

“E come ci dividiamo?” chiese Misty.

 

“Bhe, io andrò con Drew” rispose la ragazza dai capelli castani indicando con un cenno della testa il ragazzo.

 

“Bene, io allora andrò con…” disse Dawn, ma mentre si apprestava ad avvicinarsi a Gary, il ragazzo prese Misty per un braccio dicendo: “Io vado con lei

 

“CHEEE??? PERCHE’ NOI DUE???” chiese la rossa contrariata, era ancora notevolmente irritata dal battibecco avuto poco prima con lui.

 

“Perché l’ho deciso io”

 

“Ah si? E chi saresti per decidere anche per me? Dio?” rispose lei acida guardandolo in cagnesco.

 

“Vi prego non ricominciate…allora siamo rimasti noi due a quanto pare” disse Mondo guardando Dawn, la quale sospirò annuendo.

 

“A quanto pare…”

 

E così dopo essersi salutati e augurati buona fortuna si divisero, percorrendo i lunghi corridoi e le ripide scale, prestando la massima attenzione a non farsi scoprire.

 

“Certo che questo edificio è davvero un labirinto” disse Dawn mentre con Mondo percorreva un immenso e silenzioso corridoio.

 

“Gia, è stato costruito proprio per fare in modo che chi vi entri senza autorizzazione non riesca più a trovare la via d’uscita

 

“Ma allora avremmo dovuto fare dei segni di riconoscimento da qualche parte!”

 

“Ti sembra che questa sia la fiaba di Pollicino? No, è la realtà, i muri sono talmente bianchi che anche un piccolo ed insignificante segnetto verrebbe scoperto qui” rispose Mondo serio senza perdere di vista il corridoio davanti a se.

 

“Oh…”

 

 

*

 

 

“Quanti accidenti di gradini abbiamo fatto? Dillo se vuoi vendicarti di me per prima!

 

“Non dire assurdità, ti sembro il tipo da tenere rancore solo perché una ragazza isterica mi ha aggredito minacciandomi di morte?”

 

“Non ti ho minacciato di morte Gary!” sbottò la ragazza dai capelli rossi asciugandosi il sudore sulla fronte.

 

Sei stanca?” gli chiese il ragazzo davanti a lei voltandosi per guardarla.

 

“No, sto benissimo”

 

Continuò guardarla serio, e per alcuni istanti si sentì a disagio sentendo lo sguardo del ragazzo su di se.

 

Improvvisamente la sua vista fu completamente rapita da una sagoma famigliare e intorno a lei non esistette nient’altro.

“Ash!” gridò Misty vedendolo girare l’angolo e istintivamente lo seguì, rincorrendolo e raggiungendolo poco dopo, lasciando indietro Gary interdetto per quella mossa impulsiva.

 

“Quella ragazza mi farà impazzire!” disse alzando gli occhi al cielo.

 

“Cosa…COSA CI FAI QUI?!” chiese Ash quasi aggredendola e guardandosi attorno spaventato all’idea che qualche guardia potesse vederla li con lui.

 

“Dobbiamo andarcene! Gli altri ci stanno aspettando, presto prima che ci scopr…”

 

“NO!” rispose il ragazzo guardandola serio “Dovete andarvene! Con tutta la fatica che ho fatto per farvi scappare

 

“Ma…Ash! Non essere stupido!” disse Misty prendendogli il braccio “Andiamocene

 

“Misty piantala!”

 

“No piantala tu! Smettila di atteggiarti da eroe Ash! Sei un essere umano! Un ragazzo normale come tutti gli altri! Renditene conto per la miseria!” ruggì aggredendolo e trattenendo a stento le lacrime, non voleva, non poteva accettare il fatto che Ash volesse di sua iniziativa restare il quel covo di pazzi.

 

“CHE SUCCEDE QUI?” gridò una voce, mentre dei passi si avvicinavano velocemente.

 

Prima che se ne rendesse conto si ritrovò schiacciata fra il muro ed il corpo di Ash, nascosti dall’oscurità.

 

“Non fiatare” le sussurrò il ragazzo mentre con lo sguardo controllava con attenzione e crescente preoccupazione ilo corridoio.

 

Poco dopo la guardia apparve, ma non vedendo nessuno prese una piccola ricetrasmittente dalla cintura e ne pigiò il pulsante rosso, mettendosi in comunicazione con un’altra guardia.

 

“Falso allarme, qui non c’è nessuno” disse voltandosi e tornando indietro.

 

Sospirarono entrambi quando il pericolo di venir scoperti fu superato.

 

“Sei un’ottusa…”

 

“E tu uno stupido!”

 

Si guardarono torvo ancora vicinissimi per alcuni stanti, prima che Ash si allontanasse di qualche metro da lei.

 

“Forza adesso vai”

 

“No!”

 

“Si!”

 

“Ti ho detto di no!”

 

“E invece ti dico di si!”

 

Misty lo guardò in cagnesco “Non me ne vado senza di te!”

 

Provò a ribattere, ma lo sguardo di assoluta decisione e assassino della ragazza lo fecere desistere dal suo intento.

 

“Cocciuta”

 

“Moccioso”

 

“Ehi! Non offendere!”

 

“Andiamocene Ash! Non costringermi a trascinarti fuori di qui con la forza” lo guardò seria “Sai che ne sono capace

 

Rimase in silenzio per alcuni istanti, come se volesse capire fino in fondo il significato di quelle parole, dopodiché sospirò sconfitto.

 

“Quando ti metti in testa qualcosa non c’è proprio modo di farti cambiare idea eh?”

 

“Esatto” rispose lei fulminea.

 

Guardò verso le scale antincendio poco lontano da li.

 

“Prima…devo fare una cosa”

 

“E cosa?” si voltarono entrambi ritrovandosi di fronte Gary che come una furia andò verso Misty.

 

“La prossima volta che ti viene in mente di correre come una pazza invasata verso il pericolo avvertimi!”

 

Stava per replicare, ma si rese conto che stavolta, solo stavolta, aveva ragione lui e abbassò lo sguardo dispiaciuta.

 

“Mi dispiace…”

 

La fissò per alcuni secondi prima di darle una pacca sulla testa.

 

“Bah, non fa niente, in fondo abbiamo ritrovato Ash” disse sorridendo all’amico il quale ricambiò un po’ incerto il sorriso.

 

“Allora, cosa devi fare?” gli domandò nuovamente il ragazzo.

 

“Poco fa…ho sentito la voce di un pokemon provenire da una stanza…potrei sbagliarmi…ma credo si tratti di Pikachu…

 

“Pikachu?” disse Misty allarmata “Ma…credevo l’avessi lasciato al Centro Pokemon

 

Scosse la testa “Credo che ci abbia seguito…Giovanni…è sempre stato interessato a lui…” strinse i pugni con rabbia al pensiero del suo migliore amico in pericolo.

 

Misty lo guardò preoccupata, e capì che forse, in quella condizione, Ash non avrebbe sentito ragioni.

 

“Vuoi andare da lui vero?” lo disse con dolcezza, sapeva quanto Ash tenesse a quel pokemon ed il saperlo triste e preoccupato per lui metteva in ansia anche lei.

 

“…si…”

 

“E allora vai…liberalo…e poi torna da noi…” arrossì “…da me…

 

Ash la guardò sorpreso, e il suo viso si allargò in uno splendido sorriso.

 

“Puoi contarci” e così dicendo corse via, verso le scale antincendio.

 

“Sei impazzita?!” la rimproverò Gary “Dopo tutto quello che abbiamo fatto per ritrovarlo tu lo lasci andare così?”

 

“Tornerà…” rispose Misty continuando a guardare le scale antincendio.

 

“Me l’ha promesso…”

 

 

CONTINUA…

  
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