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Autore: ckofshadows_    04/02/2016    0 recensioni
Questo è un capitolo aggiuntivo della storia RID .
L’autrice raccomanda di leggerlo subito dopo il 29 capitolo, altrimenti potrebbe avere poco senso.
La Os ha un narratore diverso rispetto a RID; è la storia del prima, del durante e del subito dopo l’aggressione, vista dal punto di vista di Kurt.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Questo è un capitolo aggiuntivo della storia RID .

L’autrice raccomanda di leggerlo subito dopo il 29 capitolo, altrimenti potrebbe avere poco senso.

La Os ha un narratore diverso rispetto a RID; è la storia del prima, del durante e del subito dopo l’aggressione, vista dal punto di vista di Kurt.



Blaine camminò lentamente verso di me, i suoi occhi lucidi d’amore e timore.

Lo incontro a metà strada sul palcoscenico, stringendo la sua mano, mentre ci alzano .

“ Oh come what may… “

“Come what may”

“i will love you .. until my dying day...

( traduzione
Qualunque cosa accada.. Qualunque cosa accada.. ti amerò fino al giorno della mia morte.)

“Taglia”

Sam e Puck mi fanno quasi cadere ed è grazie al rapido gioco di gambe di Mike se Blaine non finisce a faccia a terra.

Tutti riprendiamo fiato, mentre il Sig. Schuester va avanti ed indietro davanti a noi.

“L’alzata non funziona” dice senza mezzi termini.

“Dovreste sostenere Kurt e Blaine allo stesso modo, ma a parte qualche ragazzo , la maggior parte di voi nemmeno sta vicino a loro.

Con così tante Cheerleaders tra noi pensavo che avessimo la coreografia in mano”.

“I cheerios sono abituati al alzare le ragazze” spiegò Brittany “ Stavo per impazzire quando ho sollevato Blaine ed in mano mi sono ritrovata con palline di ragazzi.

“ In tutta onestà stavo per dare di matto anche io come te” dice Blaine, pallido.

“Gente, la nostre gara è solo tra poche settimane. Se vogliamo realmente sorprendere la giuria quest’anno, abbiamo bisogno che questa canzone sia un successone.”

Rachel si fa avanti , schiarendosi la gola.

“Prof. Schuester, con tutto il dovuto rispetto, credo che tutti sappiamo che una ballad su un amore epico come “Come what may” sarebbe fatta meglio da me e Finn. Stiamo insieme da anni…”.

“ Così come noi” dico seccamente. “ E a differenza vostra noi non ci siamo mai lasciati”.

“ Io e Finn abbiamo discusso di matrimonio..”

Io e Blaine stringiamo i nostri anulari contemporaneamente ed in silenzio.

“ Ma pensate alla storia” insiste Rachel “ Un giovane e romantico scrittore incontra una bellissima , brillante, talentuosa, tormentata artista…”

Santana alzò la mano di scatto.

“ Prof. Schuester potreste scusarmi? Rachel sta sovraccaricando il mio riflesso al vomito.”

“Bel tentativo , Lopez” sbadigliò Puck, “ tutti sappiamo che tu non hai un riflesso al vomito”.

“Oh no, ce l’ho. Ma per farlo sovraccaricare ci vuole qualcosa di veramente forte”.

“ Basta” strillò Schuester . “ Il duetto è di Blaine e Kurt senza discussioni. Ci hanno lavorato sodo e credo che una volta sistemato alcuni problemi, sarà meraviglioso”

“ Il problema di Kurt sono le camicie di flanella e il parlare di baciare i ragazzi” disse Brittany, “ Me lo ricordo da quando stavamo insieme”.

Il prof. Schuester si passa le mani tra i capelli sembrando esausto.

“Ascoltate” sospirò, “ E’ tardi. Credo che siamo tutti stanchi. Andate a casa, riposatevi. Riprenderemo le prove lunedì”.

Gemono tutti per il sollievo e la maggior parte di loro si disperdono rapidamente.

Finn e Rachel iniziano immediatamente a discutere sulla possibilità di Finn di portare la sua sacca da ginnastica nella macchina di Rachel.

“ Domani è giorno di bucato, Rachel. Devo portarle a casa in modo che mamma possa lavare le mie cose”.

“ La mia tappezzeria puzzava dopo l’ultima volta.

Ho dovuto usare deodorante per tre settimane solo per poter prendere un profondo respiro, e sai quanto ho bisogno di respiri profondi quando faccio i miei esercizi vocali.”

“ Beh se tu avessi dei sedili in pelle, invece di questo tessuto super assorbente, questo non sarebbe…”

“ Quale vegano conosci che usa sedili di pelli Finn? Onestamente come puoi..”

“ Ragazzi calmatevi. Io ho i sedili in pelle nella mia macchina che non assorbono mai nessun odore.

Posso portare io la tua sacca mentre torno a casa” strilla Blaine, guadagnandosi una mia occhiataccia.

“ Oh, puoi? Chi l’ha accompagnata a scuola stamattina, Sig. Anderson?”

Fa una pausa.

“ Oh giusto. Beh, anche i tuoi sedili sono di pelle”.

“ E felicemente liberi da qualsiasi puzza”.

“ Preferisci spruzzare un po’ di deodorante per ambienti in macchina o restare ad ascoltare questi due litigare per un’altra ora?”

Ci penso un attimo.

“ Giusta osservazione” gli concedo.

“ Finn usi sempre la stessa combinazione per l’armadietto?”

“ Si. Grazie fratellino, ti devo un favore.”

Segue Rachel fuori dall’auditorium insistendo ancora che i suoi vestiti sporchi non puzzano così tanto.

Dopo un po’ io e Blaine siamo gli unici rimasti sul palco.

Sembra stanco ed adorabile, mentre si stringe a me.

“ La canzone non funziona” mormora.

“ Lo so”.

“ Forse ti sto soffocando”.

“ Non è colpa nostra, Blaine.”

“Di chi allora? Del coro?”

“ Non lo so “

Gli altri ragazzi non lo hanno capito, ma per noi la posta in gioco su questa canzone è più alta di una semplice competizione di canto corale.

La prima volta che abbiamo visto Moulin Rouge insieme, dissi a Blaine che volevo cantare Come What May col mio futuro marito al nostro matrimonio.

Qualche mese dopo , Blaine ammise di voler provare la parte di Christian per i prossimi tre giorni di fila; disse che voleva essere pronto , giusto in caso.

Alla fine mi allontano , sorridendo al suono di protesta che fa.

“ Riproviamo di nuovo”.

Lo facciamo.

Ancora ed ancora, proviamo la canzone fino a quando entrambi , allo stesso momento, ci rendiamo conto che è perfetta.

“ Questo è il finale” diciamo insieme.

“ E’ proprio perfetta”.

“ Assolutamente” concordo.

“ Deve finire dolcemente come comincia.”

Riproviamo di nuovo, tagliando qualche strofa, terminandola dolcemente con un “ ti amerò…”

Sento un brivido lungo la schiena che mi fa capire che finalmente l’abbiamo fatta giusta e dal sorriso di Blaine, so che lo ha capito anche lui.

Gli do un bacio sulla guancia mentre ci dirigiamo fuori dall’auditorium, soffermandomi un po’ sulla sua barba incolta.

I corridoi della scuola sono bui.

Blaine stringe le mie dita con le sue e quando sento il suono dei nostri anelli di fidanzamento toccarsi l’un l’altro, devo stringere le labbra per non sorridere come uno scemo.

Mi chiedo se la novità finirà mai.
Spero di no.
Ci fermiamo davanti al suo armadietto così che possa prendere il suo libro di matematica per poi fare un salto all’armadietto di Finn, per prendere la sua sacca.

Gli occhi di Blaine si spalancano quando ne sento l’odore.

“ Dovrai dirmelo se mai puzzerò così, okay?”

“ Oh tesoro, ti lascerei se puzzassi così”.

Rise.

“ Non lo faresti mai”.

“ No” sospiro, “ No, non lo farei”.


**********************************************


Vedere che la macchina del prof. Schuester sia ancora nel parcheggio non mi sorprende del tutto.. quell’uomo ha chiaramente delle carenze nelle sua vita sociale.. ma a parte la mia macchina, il parcheggio è vuoto quando usciamo.

Blaine avvolge un braccio attorno la mia vita, poggiando il mento sulla mia spalla.

“ Fa freddo”.

“Umm”.

“ Credo di avere qualche idea su come potresti riscaldarmi”.

Le mie guance arrossiscono , e non per il freddo, mentre penso agli orari di lavoro dei miei genitori.

“ Casa mia dovrebbe essere vuota per i prossimi quarantacinque minuti o giù di li.”

“ Perfetto, mi servono solo cinque o sei minuti , poi possiamo passare il resto del tempo a coccolarci.”

Entrambi iniziamo a ridacchiare e non ci accorgiamo che qualcuno è dietro di noi , fin quando non lo sentiamo urlare.

“ Hey”.

Blaine si volta lasciando il mio braccio.

“ Si?”

C’è un tonfo sordo.

Mi volto e lo vedo a terra.

“Cosa.. Blaine?”.

Mi accovaccio rapidamente per aiutarlo a rialzarsi, ma lui non afferra la mia mano tesa.

“Blaine?”

Qualcosa di rivoltante mi scivola addosso.

Sangue.

C’è del sangue.

La sua testa.

Perché c’è del sangue sulla sua testa?

Apre gli occhi emettendo un basso e doloroso gemito, mentre guarda oltre la mia spalla.

Sono ancora completamente congelato al suo fianco, quando c’è un veloce movimento e lo sento urlare.

Non riesco a respirare, non posso fare nulla se non cadere sul suo petto.

E’ stato aggredito.

Qualcuno ci sta aggredendo.

Cerco di fargli da scudo col mio corpo.

Sento le orecchie fischiare e poi un improvviso e tagliente dolore al collo.

I colpi arrivano troppo velocemente per poterli contare.

Ce ne sono troppi.

Non riesco a guadare, non posso muovermi.

Non posso respirare.

Cerco di avvolgermi attorno a Blaine , coprendo anche la mia testa.

Un forte crack e un dolore accecante.

Cerco di urlare ma non esce alcun suono .

“ Spostati”, grugnisce qualcuno prendendomi a calci.

“Spostati” dice mentre afferra forte la mia coscia, trascinandomi lontano da Blaine mentre urlo in agonia.

Colpiscono Blaine adesso.

Tonfi rivoltanti , uno dopo l’altro.

Blaine non dice nulla; una spranga scintilla alla luce della luna, andando su e giù, colpendo Blaine più e più volte.

Qualcuno sta gemendo.

Gemiti alti e taglienti, ma potrei essere io.

Il sangue cola sul mio occhio destro, colorando tutto quello che vedo di una tonalità di rosso sfocato.

Lasciatelo stare, penso cercando a fatica di sedermi per chiedere aiuto e fare qualsiasi cosa per salvarlo.

Lasciatelo stare.

Uno degli aggressori inizia a mormorare, come sei mi avesse letto nel pensiero:

“Lascialo stare , lascialo stare , lascialo stare”.

Rotolo sulla schiena, respiro in modo sempre più corto e debole.

Lasciatelo stare, lasciatelo stare, lasciatelo..

Cantileniamo insieme, ancora ed ancora.

Una preghiera di protezione.

Uno scudo fatto di parole.

Con una delle mie mani stringo il collo e con l’altra la coscia.

Come a cercare di tenere insieme i pezzi.

Il pavimento è freddo contro la mia schiena e il mio sangue sgorga caldo tra le mie dita.

Lasciatelo stare.

I tonfi diventano sempre più lenti , mentre continuo a cantilenare nella mia testa.

Alla fine non c’è più nulla, solo il silenzio.

Sento solo i miei respiri, brevi ,irregolari, a scatti , piccole scariche che escono dalla mia bocca.

Le stelle sono così luminose stanotte, anche attraverso il vapore del mio respiro.

Bianche e luminose, sospese nell’aria sospese nell'aria fin quando non sento qualcosa di freddo poggiarsi sulle mie palpebre

Blaine non fa nessun rumore.

Non lo fa da quelle che sembrano ore.

Mi chiedo se moriremo qui.

Mi chiedo se voglio davvero farlo.

Mi fanno male i polmoni quando cerco di respirare; così mi fermo un attimo ed è proprio in questo preciso momento che sento qualcosa.

Un lievissimo rumore di qualcuno che graffia

Mi giro a guardare Blaine, che sta guardando me.

Non si muove a parte il suo grattare con le dita il pavimento; ma è vivo.

Questa consapevolezza mi spinge ad alzarmi, ansimando forte a causa del dolore che provo mentre mi trascino verso di lui.

C’è del sangue.

Così tanto sangue.

Troppo sangue.

“Aiuto” dico, a nessuno. “Aiutateci”

La sua testa è fredda al tatto, me ne accorgo mentre faccio pressione sulla sua testa.

Le mie mani scivolano , sono bagnate di rosso e appiccicose e Blaine mi sta guardando , il suo volto calmo e deciso.

Sangue e sangue, scivola tra le mie dita, gronda dalla mia faccia.

Quanto sangue c’è in un corpo?

Quanto sangue sta scorrendo qui sul pavimento formando pozze sempre più grandi e scure?

Le mie dita scivolano sulla superficie liscia del mio cellulare , mentre compongo un numero; tengo il cellulare in una mano , mentre con l’altra premo di nuovo sulla ferita alla testa di Blaine.

“ 9-1-1. Qual è la vostra emergenza?”

“ Abbiamo bisogno di un ambulanza. Per favore, aiuto”.

“Abbiamo bisogno dell’indirizzo, signora”

“Lima” rispondo , senza preoccuparmi di correggerla.

“ Al parcheggio del William McKinley High School a Lima. Siamo stati aggrediti, Per favore, sta perdendo troppo sangue.”

Blaine non fa nessun rumore.

I suoi respiri sono lenti e brevi mentre mi guarda.

Una volta finita la telefonata, appoggio la sua testa sul mio grembo, spingendo con forza sulla ferita aperta.

I miei palmi scivolano.

Armeggio con la sacca di Finn, tirando fuori una maglia appallottolata e stringendola sulla sua testa.

Il sangue penetra velocemente attraverso il logo del McKinley .

“Stanno arrivando” gli dico, “ Stanno arrivando, ci aiuteranno.”

Gli occhi di Blaine sono spalancati mentre spaziano sul mio viso.

Lentamente come se non mi avesse mai visto prima.

Non parla.

“ Resta con me , amore, resta con me. Andrà tutto bene, solo .. resta con me”.

Sposto la mano per una migliore angolazione, ma vedo la sua fronte aggrottarsi per il dolore al mio tocco.

“ Mi dispiace, mi dispiace. Ma devo fermare l’emorragia. Mi dispiace.. ti amo..”

Spalanca leggermente la bocca mentre chiude le palpebre.

Fiocchi di neve iniziano a ricoprirci , creando piccoli rivoli di sangue sulle guance di Blaine.
“ Dormi” gli dico, “ Dormi, sono qui. Stanno arrivando.. senti.. un’ambulanza sta arrivando.. Sono qui.. resta con me..”

*********************************************

Mi sveglio di scatto, l’eco della sirena ancora rimbomba nelle mie orecchie.

Un’occhiata all’orologio mi dice che sono quasi le 5 del mattino.

Non è un bene.

La maggior parte delle mattine riesco a dormire fino alle sei prima che gli incubi diventino troppo da sopportare.

Resto sdraiato ancora qualche minuto , cercando di capire se c’è qualcun altro sveglio.

A volte urlo, mi agito, chiamo aiuto.

Ma tutto sembra fermo e silenzioso intorno a me, mentre mi alzo e mi dirigo verso il corridoio.

La nostra nuova casa ha un piccolo bagno e le lunghe docce calde sono un lusso che ormai non possiamo più permetterci.

Mi lavo velocemente, passando un po’ di tempo in più a sistemarmi i capelli questa mattina.

Il Lima Bean non apre che tra un’ora e mezza, quindi ho molto più tempo libero.

Sto sorseggiando la mia tazza di tea al tavolo della cucina quando mio padre, gli occhi ancora assonnati, irrompe in cucina.

“ Ti sei alzato presto” mormora.

Alzo una spalla.

“ Hai intenzione di venire a lavoro?”

“ Non , non ancora. Penso di venire per mezzogiorno.”

“Kurt..”

“ Cosa?”

Sospira forte.

“ Ascolta.. prima o poi dovrai affrontare la situazione..”

“ I dottori hanno detto..”

“ So cosa hanno detto dottori. Ma è passato quasi un anno, figliolo.”

Si gratta il collo.

“ Bere caffè sta diventando un’abitudine costosa..”

“Sto pagando con i miei soldi”.

“.. e dovresti conservarti i soldi per il college.”

Esita , poi annuisce.

“ Per non menzionare il fatto che ho bisogno del tuo aiuto ma la mattina presto. Ieri abbiamo dovuto rinunciare ad alcuni lavori , perché ho pochi ragazzi per fare più affari”.

Il senso di colpa scende lentamente sulla mia spina dorsale, attorcigliandosi ad ogni vertebra.

“ Mi dispiace”.

“ Non dispiacerti, solo… solo non dimenticarti delle persone che sono ancora qui per te.”

Abbasso lo sguardo sul tavolo, notando i punti dove il laminato si sta staccando.

“ Verrò intorno alle dieci , okay?”

“Okay” si alza, e dirigendosi verso la dispensa, prende una scatola di cereali.

“ Oh.. e Kurt?...”

“Mmm..”

“So che ami quella canzone, ma…” esita quando alzo lo sguardo su di lui bruscamente. “ E..”

“ Comincerò ad usare le cuffiette” gli dico, facendo stridere la sedia quando mi alzo all’in piedi.

“ Sai che non sto parlando del volume”.

“ Hai intenzione di impedirmi di ascoltare una canzone?”

“ Non sto dicendo questo..”

“ Ci vediamo alle dieci”.

Mi urla dietro, ma ho già afferrato le chiavi e sono uscito di casa , quindi non mi fermo.

Abbiamo già fatto questo discorso prima.

Penso che lo abbiamo ormai memorizzato.

Imposto la canzone a ciclo continuo, mentre guido verso il Lima Bean.

Qualche volta la canto pure.

Oggi.. non ce la faccio.

Can't you see

That when I find you, I'll find me

Oh, I need you to know, today

I'll wait for you always*

(Non vedi
Che quando trovo te, troverò anche me

Oh, ho bisogno di farti sapere, oggi

Che ti aspetterò per sempre)


*************************************************

Entro nel parcheggio che sono appena passate le sei.

Si gela fuori, e sono contento che Bethany mi abbia riconosciuto e che stia già preparando il mio solito mentre entro.

“Quella ragazza asiatica è stata di nuovo qui ieri pomeriggio” mi dice , mentre mi porge il mio ordine.

“Tina?”

“ Si. Ha chiesto di te.”

Prendo un piccolo sorso del mio caffè, deve durarmi per almeno un paio di ore.

“ Cosa le hai detto?”

“Solo che sembra che tu stia meglio” , si appoggia al bancone , spostandosi la frangetta dagli occhi. “ Non è così?”

Annuisco, lei annuisce in risposta, ma sono sicuro che sappia che stiamo mentendoci a vicenda.

Il mio solito tavolo al centro è libero, così mi siedo, tirando fuori dalla mia borsa una copia di Elle.

Ho dovuto annullare tutti i miei abbonamenti alle riviste, quando i soldi hanno iniziato a scarseggiare, ma la biblioteca pubblica di Lima ha tutte le copie dei miei preferiti.

Le ore scorrono veloci mentre sorseggio il mio caffè e leggo la mia rivista.

E’ quasi ora di andare al lavoro.. sto finendo un articolo su “come far apparire gli zigomi più luminosi”.. quando sento la voce di Bethany risuonare forte.

“Kurt”.

Alzo lo sguardo su di lei, spaventato dal tono della sua voce, ma lei sta guardando fuori.

Volto la testa, e vedo una figura dall’aspetto familiare entrare nella caffetteria, le guance arrossate dal freddo.

Si ferma appena entrato, respirando profondamente per poi sorridere.

Il mio cuore inizia a battere forte, lo sento spingere contro le costole con tonfi sordi.

Non mi muovo, non faccio alcun rumore.

Si avvicina al bancone ed ordine un caffè a Bethany.

Come se fosse una delle solite mattine.

Come se la terra non si fosse inclinata dal suo asse, spostando il terreno da sotto i nostri piedi.

Si prepara il caffè, si gira e da un’occhiata in giro , prima di fermare il suo sguardo su di me.

Blaine mi si avvicina, sorridendo ampiamente.

“Ciao”.

Forse lui… forse lui…?

“Ciao”.

I suoi occhi sono spalancati mentre il suo sguardo spazia sul mio viso.

Lentamente , come se non mi avesse mai visto prima.

“ Il mio nome è Blaine.”



NOTE

* When You find Me di Joshua Radin

Allora.. come avrete capito questo capitolo è "l'inizio" della storia Roses in December.. la scrittrice si è raccomandata di leggerlo tra il 29 e il 30 capitolo..

Lacrime...tante lacrime...
  
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