Helin non era un elfa, tanto per cominciare.

Non era neanche una nana.

Esteriormente era un umana, con niente di diverso rispetto agli appartenenti alla razza degli uomini.

Ma la sua era un'altra razza, di cui non ne erano rimasti molti. C’era chi le chiamava fate, chi elfi magici, chi guardiani, chi streghe: avevano la capacità di controllare gli elementi della natura.

Vivevano sparsi insieme ai vari popoli della Terra di Mezzo, erano più longevi degli uomini, ma meno degli elfi e il loro potere si tramandava da genitore in figlio.

Helin era vissuta nelle terre del Forodwaith, confinanti con il Deserto Settentrionale, insieme alla sua famiglia e altri suoi simili, dopo che in lei si era manifestato il potere del fuoco aveva maturato curiosità nei confronti delle creature che come lei, in un certo senso, avevano quel potere: i draghi.

Aveva ogni tipo di libro su di loro: atlanti sulle loro migrazioni, enciclopedie sui loro comportamenti, volumi sulle tipologie di razze e sulle loro qualità benefiche nascoste. Purtroppo non ne aveva mai visto uno dal vivo, tutta la sua conoscenza era teorica.

Una volta su un libro aveva letto “Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono soltanto una pagina. Per questo i draghi hanno le ali: per vedere tutto più in fretta”.

Gli era piaciuta così tanto che, spinta dalla curiosità verso il mondo che la circondava, aveva deciso di partire e leggere le altre pagine di quel gigantesco libro che era la Terra di Mezzo. Non l’aveva attraversata tutta, ma durante il suo viaggio aveva conosciuto Gandalf, uno degli Istari, con cui aveva fatto un tragitto insieme, e lui si era dimostrato molto interessato alla sua conoscenza dei draghi e gli aveva detto che forse non sarebbe passato molto tempo prima che si ripresentasse l’occasione di viaggiare di nuovo insieme.

Dopo qualche tempo era tornata a casa dove era rimasta fino all’inizio della nostra storia.

Un giorno di qualche anno dopo alla porta di quella casetta bussò un uomo alto, vestito di grigio con il cappello a punta “Gandalf!” esclamò Helin con stupore “Buongiorno, entra pure” disse aprendo la porta.

“Buongiorno a te Helin” rispose lo stregone con un sorriso

“Stavo per mettermi a tavola, aggiungo un altro piatto.”

Così pranzarono parlando del viaggio che avevano fatto anni addietro e di quello che era successo dopo.

“Cosa ti porta da queste parti?” chiese Helin dopo che ebbero finito di mangiare.

“Avevo una proposta da farti” gli rispose Gandalf “ricordi quando ti dissi che ci sarebbe stata l’occasione di viaggiare un'altra volta?”

“Me lo ricordo”

“Sto organizzando una spedizione alla quale parteciperanno altre persone, e la tua conoscenza dei draghi e il tuo potere potrebbero esserci molto utili. Ovviamente ti verrà dato un compenso, ma si tratta di un viaggio molto lungo, non so dirti quanto durerà e se avrà successo.”

“Quale sarebbe la destinazione e lo scopo?”

Gandalf rimase in silenzio, guardandola negli occhi.

Infine parlò “Erebor, la Montagna Solitaria”

Helin spalancò gli occhi “Erebor? Non era disabitata? Sapevo che i nani l’avevano abbandonata dopo che un drago se n’era impadronito” poi parve capire “Aspetta un attimo…Gandalf io non ho mai avuto a che fare con un drago vero, cosa ti aspetti che faccia?”

Gandalf rispose “Lo so e questa potrebbe essere la tua prima occasione per mettere in pratica quello che hai imparato dai tuoi libri” disse con un sorriso “ma non sei obbligata ad accettare.”

“Chi sono gli altri membri della spedizione?”chiese lei

“Preferisco non farne ancora parola. Non spaventarti” aggiunse vedendo la sua espressione “è solo per mantenere la segretezza. Faremo una riunone di qui a poco,se vorrai recartivici, nella Contea a Hobbiville. Cerca Casa Baggins, lì ci sarò anch’io e verrà spiegato tutto più chiaramente.”

“Se mi presento dovrò partire per forza?”

“No, ma non dovrai parlare con nessuno di quello che verrà detto” disse Gandalf guardandola gravemente

Rimasero a lungo in silenzio, Helin stava riflettendo.

Si sarebbe lasciata tutto alle spalle senza sapere quando sarebbe tornata? Avrebbe accettato di partecipare a un'altra avventura? Certo, si rispose, perché non avrebbe dovuto? Avrebbe visitato posti nuovi, conosciuto nuove persone, vissuto avventure che aveva sentito solo nelle storie. Avrebbe rischiato qualcosa, certo, ma la vita  era fatta per godersela. Perché non sarebbe dovuta partire?

“Va bene, verrò alla riunione” rispose infine

Gandalf parve soddisfatto “Bene, ci vedremo là”.

Passò la notte e il giorno dopo Gandalf partì, diretto in qualche luogo misterioso.

------------------Angolo Autrice-----------

Eccomi con la mia prima long-fic.

La prima parte è una specie di prologo per spiegare chi è Helin e da dove viene. Come luogo di provenienza ho scelto il Forodwaith perché mi serviva un posto dal quale non passassero i nostri protagonisti durante la loro avventura.

Lo so che è corto ma cercherò di allungare i capitoli andando avanti con la storia.

Fatemi sapere che ne pensate o se volete chiarimenti J

P.S. Indovinate chi sarà il fortunato a fare coppia con lei?

A presto

Fra