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Autore: Musa00    09/02/2016    1 recensioni
Era bello essere così diversa in quei sogni...
Era proprio un'altra persona mentre guardava la città e i campi sotto di sé volando, e non solo perché non aveva le vertigini.
Si sentiva sicura di sé e con la testa sgombra da tutti i pensieri e le preoccupazioni, nel luogo a cui apparteneva.
Da domani infatti,sarebbe stato il giorno del test attitudinale che le rivelerà a quale delle cinque fazioni appartiene...e solo allora era sicura che sarebbe stata realmente a casa.
Ma dove sarebbe andata?
Christine ancora non lo sapeva...
Era però certa di una cosa: non sarebbe restata fra gli Intrepidi.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Enemy friends

Cap.1







Tirava vento quella mattina.
Un vento piacevole e fresco...
La città era immersa in un blu innaturale, le sue torri bianche risplendevano sotto la luce del sole...
Christine stava volando e li guardava con ammirazione, ma nel fondo del cuore sentiva una punta di nostalgia.
Era tutto troppo bello e splendente per poter durare e lei sapeva con certezza che quello spettacolo meraviglioso presto o tardi sarebbe svanito nel nulla.
Christine stava volando ma stranamente non aveva paura.
Lei soffriva di terribili vertigini, eppure là sopra con la brezza che le accarezzava la faccia, si sporgeva nel vuoto con tutto il busto e non provava paura.
Terre e campi di grano in cui lavoravano i Pacifici scorrevano sotto i suoi occhi, mentre la città si spostava rapida in cielo.
Poi un'ombra immensa si designò sul verde sottostante: Christine alzò lo sguardo d'istinto per capire cosa fosse.
La luce del sole l'accecò, impedendole di distinguere qualsiasi forma.
-Christine? Ti alzi?!?-
Christine aprì gli occhi.
Niente meravigliosa città piena di sole, niente ombra immensa...
Come sempre, invece, un soffitto bianco macchiato di umidità.
-Allora?!?-
Nel suo campo visivo apparve la figura del suo tutore.
Bastian Sanders era il fratello di suo padre, che quando è morto l'ha presa con sé.
Era un uomo di media statura, con la corporatura robusta e atletica...tipico per un Intrepido.
Aveva la carnagione chiara, gli occhi verdi e il volto incorniciato da capelli neri.
Girava voce che fosse il più bravo intrepido del posto...
In effetti Christine non si stupì più di tanto, già vedendo Bastian lottare si poteva benissimo capire il suo livello.
-Scusami...-bofonchiò Christine tirandosi su e poggiando a terra i piedi nudi. Il contatto con il pavimento freddo la fece rabbrividire per un istante.
-"Scusami" lo ripeti ogni santa mattina! Ed ogni mattina devo venire a buttarti giù dal letto!-
Christine non ci fece caso, Bastian lo diceva ogni giorno...
-Vatti a lavare, và! Al limite dopo ti porto un panino di nascosto!-
Ed anche questo Bastian lo faceva sempre.
Christine si affrettò ad andare verso i bagni.
Se c'èra una cosa positiva nello svegliarsi tardi era che almeno aveva i bagni tutti per sé.
Le piaceva la solitudine.
Scelse uno dei lavandini e iniziò a lavarsi la faccia.
Dopodiché, si infilò nella doccia e cercò di assaporare fino a fondo il momento della solitudine.
La voce imperiosa di Bastian però, la riportò crudelmente alla realtà.
-E allora?!? Quanta acqua vuoi sprecare? E muoviti, che ci sono gli allenamenti!!!-
Christine sospirò.
La sua vita era un libro in cui c'èra una sola pagina che si ripeteva all'infinito.
Persino i suoi sogni erano sempre gli stessi.
Lei che volava sopra la città senza avere paura, libera da ogni problema...
Ogni volta che faceva quel sogno, si sentiva felice e malinconica allo stesso tempo.
Era bello essere così diversa in quei sogni...
Era proprio un'altra persona mentre guardava la città e i campi sotto di sé volando, e non solo perché non aveva le vertigini.
Si sentiva sicura di sé e con la testa sgombra da tutti i pensieri e le preoccupazioni, nel luogo a cui apparteneva.
Da domani infatti,sarebbe stato il giorno del test attitudinale che le rivelerà a quale delle cinque fazioni appartiene...e solo allora era sicura che sarebbe stata realmente a casa.
Ma dove sarebbe andata?
Christine ancora non lo sapeva...
Era però certa di una cosa: non sarebbe restata fra gli Intrepidi.
Aveva sempre avuto delle difficoltà in questa fazione.
Christine oltre al fatto che soffriva di vertigini, era bassa e minuta, scordinata nei movimenti...
Pessima nella lotta corpo a corpo...e inoltre non passava giorno che avesse paura...cosa altamente disonorevole per un' intrepido.
Quando si era buttata da un treno la prima volta si era rotta la caviglia ed è dovuta rimanere a letto per molto tempo...la seconda volta pure, si è rotta un braccio...
Insomma la fazione degli Intrepidi proprio non faceva per lei...
Gli eruditi nemmeno. Troppo "secchioni", cioé...l'idea di passare la vita fra studi e ricerche, libri su libri...non le piaceva.
Candida mai. Non avrebbe mai superato l'iniziazione (c'èrano troppe verità imbarazzanti da rivelare) e non l'avrebbe sopportato...a lei piacevano i segreti.
I Pacifici invece...potevano andare per lei, lo stile di vita semplice e libero che avevano le era sempre piaciuto.
Da una parte però c'èrano gli Abneganti che conducevano uno stile di vita basato essenzialmente sull'aiutare gli altri...
Christine non sapeva proprio cosa scegliere, ma era certa che quando avrebbe fatto il test si sarebbe almeno fatta un'idea di dove sarebbe potuta andare.
Si infilò una maglietta nera ,dei pantaloni e delle comode scarpe nere.
Insomma quasi tutto nero, un'altra cosa che la giovane ragazza odiava di questa fazione...
La ragazza entrò nel salone di fretta quasi travolgendo Bastian, e si sedette a fare colazione col suo cappuccino e il cornetto.
Il silenzio del salone era a dir poco perfetto, le sedie ancora smosse dall'orda degli Intrepidi che era passata prima, e i lunghi tavoli ingombri di tazze e piatti...
-Questa volta Eric ti ammazza, e io starò la a guardarlo con piacere.- bofonchiò Bastian.
A quelle parole Christine bevve in fretta il suo cappuccino, prese il cornetto al volo e corse alla svelta verso le aule.


Non appena varcò la porta, Eric la fulminò con lo sguardo.
Era incredibile, ma con una delle sue occhiate era capace di far scendere la temperatura della stanza, letteralmente...
Aveva corti capelli castani, un paio di piercing, dei tatuaggi con lettere in grassetto sul collo e sulle braccia.
Teneva quasi sempre un'espressione minacciosa con le sopracciglia aggrottate in un'espressione grave e cattiva.
Quando era proprio arrabbiato, tutti abbassavano lo sguardo.
-Venti minuti di ritardo.- disse.
Christine stavolta sapeva di averla fatta grossa e desiderò ardentemente potersi dissolvere nell'aria, mentre sentiva le orecchie infiammarsi e il volto arrossire.
-Vedo che non riesci proprio a capire e insisti nel tuo sporco comportamento.-
-Mi scusi...-disse la ragazzina con un filo di voce.
-A pranzo avrai modo di fare ammenda e di riflettere sul tuo errore.-
Christine sapeva benissimo cosa significava e non provò neppure a protestare.
-Farai il turno in cucina per tutta la settima, in più avrai degli allenamenti extra.- disse sorridendo per poi chiamare uno dei suoi allievi migliori.
-Oggi combatterai con Tobe, pronta?-
Christine aprì la bocca, ma non disse nulla, si limitò ad annuire.
Sarebbe stato tutto inutile, l'enormità del castigo però la colpì come un pugno.

---

Eveline aveva dormito troppo e quando era arrivata le lezioni erano già cominciate.
Non poteva più entrare in classe o avrebbe disturbato l'insegnante. Perciò rimase ad aspettare fuori il momento dell'intervallo.
Poi quando suonò la campanella, entrò, si scusò con l'insegnante e si sedette aspettando che le lezioni riprendessero.
E le sue due amiche Hope Sparks e Mei Ling cercarono di convincerla ad uscire ma non ci fù proprio niente da fare: sarebbe rimasta in classe ad aspettare che le lezioni riprendessero.
-E dai Febie...- iniziò a dire Hope -Ci siamo noi con te e nessuno ti darà fastidio. Vieni fuori a fare una passeggiatina...-
Febie, un soprannome nato da chissà dove, e in quel modo la chiamavano ormai tutti i suoi amici...
-No, non ne ho voglia. Grazie comunque.- rispose lei, aprendo il libro di storia come per dire: "Ora comincio a leggere e non voglio essere disturbata".
Ma Hope era Hope.
-Se tu non esci, non esco neanch'io.- disse sedendosi accanto all'amica - E se non esco io, non esce neanche Mei e resteremo tutte e due qui con te ad annoiarci mentre gli altri vanno fuori. Sei felice adesso?-
-Che noia che sei! Mamma mia, Hope!- esclamò Eveline sbuffando. -Vai fuori, stò benone e non preoccuparti!-
-No, non mi preoccupo. E sai perchè?-
-No, perchè?-
-Perché stà arrivando Walker! Ciao, ciao!- e così dicendo Hope si alzò, prese per mano Mei, salutò Blake che stava entrando e si avviò verso il corridoio fuori dall'aula.
-Ciao Febie!- esordì il ragazzo sorridendo. -Che fai?-
-Devo studiare.- rispose Eveline senza alzare gli occhi dal libro e Blake si sporse per vedere cosa stesse leggendo l'amica.
-Fisica. Wow! Ti interroga?-
-Non lo sò.-
-Bhé, comunque...non credo che in dieci minuti riuscirai a imparare quello che non sai. Perché invece non vieni con me a prendere una boccata d'aria? E' bello fuori!-
-Non ne ho tanta voglia, grazie.-
-Disturbo se mi siedo anch'io allora?-
-Si, un pò.- rispose Eveline.
-Carina! Ti ha morso un serpente?-
-No. Ho parlato con tuo fratello.-
-E allora? Io che c'entro?-
-C'entri eccome!- esclamò Eveline, chiudendo il libro di colpo. -Perché te ne vai in giro a raccontare a tutti che sono la tua ragazza?-
-A tutti...che esagerata! L'avrò detto a qualche amico...e allora?-
-Come "e allora?" Ti sembra una cosa da fare?-
-Perchè? Che male c'è scusa?-
-Come sarebbe a dire "che male c'è?" io e te non stiamo insieme! Non puoi andare in giro a raccontare frottole!!!-
-Frottole?!? Eddai Febiuzzuccia...non mi hai mai trovato neanche una volta carino?
-N-no!- rispose lei, rossa in viso.-E' da quando ti ho conosciuto che ti ODIO!!! Non vedo l'ora di andarmene così da scegliere un'altra fazione e non vedere più la tua brutta...-
-Aspe aspe!!!Ferma un'attimo! Stai dicendo che vuoi lasciare la fazione degli Eruditi?-
Eveline si morse il labbro abbassando gli occhi.
-Non lo sò. Da un lato non voglio deludere i miei genitori, ma dall'altro lato sebbene mi piaccia molto leggere e tutto il resto, sento...che questo non è il posto che fà per me...-
-In ogni caso domani al test attitudinale lo saprai.- disse lui semplicemente sorridendogli.
-Già...e tu invece vuoi lasciare la fazione?-
-Ma certo che sì. Lo sai perfettamente che questa fazione non fà per me, io...vorrei andare dagli Intrepidi. Lì mi sentirei a mio agio.-
-Ma, e tuo padre? Non rischi di deluderlo?-
-Non mi interessa se lo deluderò o meno io non starò tutta la vita a fare una cosa che non mi piace...-





Angolo dell'autrice:

Salve a tutti!
*rullo di tamburi*
Questa è la mia storia ^_^ 
Recensite e ditemi che ne pensate e se devo continuarla :D
Alla prossima, shiaoo ;D
 
 
  
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