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Autore: ethy    11/02/2016    2 recensioni
SPOILER trasmissione americana accennato.
Emma e Killian.. si troveranno sempre, non importa quanti ostacoli si frapporranno, loro troveranno il modo, passando nel tempo e nello spazio, si troveranno sempre.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Aveva trovato quello specchio appeso nella soffitta della sua casa, nascosto dietro ad un armadio imponente ed impolverato come tutti i mobili depositati in quella stanza del sottotetto dimenticata da chissà  quanto tempo; avrebbe giurato che quella polvere era stata li dal giurassico se non fosse stato certo che la casa fosse stata costruita molto tempo dopo.
 
era uno strano specchio, macchiato e quasi trasparente come un vetro non riusciva a vedere gran parte della sua immagine,vedeva macchie enormi che con il riflesso delle luci provenienti dalla finestra sembravano danzare sul suo viso tirato e pallido, in cui l'unica cosa che risplendeva erano i suoi occhi chiari.
 
quello specchio per lui non significava niente, non ne sapeva nemmeno l'esistenza, se non avesse trovato un vecchio ritratto della sua mamma con quello specchio alle spalle non lo avrebbe mai cercato.
Nel ritratto lo specchio rifletteva la figura della mamma di spalle, e dietro di lui di spalle si intravedeva l'ombra di una bimba dai lunghi capelli biondi vestita come un maschio, ma lui non aveva sorelle.. o almeno non sapeva di averne avute, lui conosceva solo suo fratello maggiore..
che quella bambina fosse la sua sorellina nata prima di lui, magari? ma dove poteva essere ora? e se non fosse stata sua sorella chi era?
 
Nel porsi queste domande iniziò a strofinare lo specchio con la manica della giacchetta di velluto blu, che doveva indossare per casa nonostante avesse caldo, ordini del dottore, dopo quella brutta polmonite, sopravvissuto per miracolo, nessuno voleva che starnutisse nemmeno per la polvere.
 
certo.. si era rintanato nella stanza della polvere, se la polmonite non l'aveva ucciso fino ad ora, la polvere poteva dargli certamente il colpo di grazia.
Strofinando aguzzò la vista e nel guardare attentamente ed intensamente dentro quell'antico specchio si perse nei luccichii del riflesso nel buio.
 
strani rumori intorno a lui, luci lampeggianti e suoni assordanti.. tutta quella confusione che cosa era.. da dove veniva, faceva freddo..
-tu chi sei? sei un bambino nuovo? quando sei arrivato?-
si girò di scatto, la piccola interlocutrice sembrava avere piu o meno la sua età, era minuta e graziosa dai lunghi capelli biondi e dagli occhi verdi come lo smeraldo, aveva le guance rosee e un sorriso timido che lo fece tranquillizzare
-io? io sono a casa mia.. tu che ci fai piuttosto?-
-casa tua? questa è la casa di tutti i bambini che non hanno piu i genitori, tu li hai?-
-no,io, io ho solo mio fratello, ma dove siamo qui? stavo nella soffitta di casa mia.. stavo guardando nello specchio..-
-sai che sei strano tu? sicuro di avere tutte le rotelle a posto?-
-mi stai dando del matto?-
-e poi come sei vestito?-
-tu come sei vestita, sei una bambina perchè ti vesti da maschio?-
-perchè ho questi di vestiti- fece lei indispettita
-oh scusami, non volevo offenderti, io io non ho pensato a questa eventualità-
-ma come parli?-
-in che senso?-
-lascia stare, sei cosi bianco, non esci mai di casa?-
-sono stato male molti mesi, e no non esco di casa, hanno paura che mi ammali nuovamente-
-capito, pero' sei carino, io sono Emma-
-piacere mio miss Emma, io sono Killian, servo vostro-
le bambina rise alle ultime parole di Killian che si infiammò pensando ad una presa in giro
-no, Killian, nessuno mi ha mai parlato cosi, sembri uscito da un dipinto-
in quel momento Killian pensò al dipinto della mamma con dietro lo specchio e con il riflesso di una bimba bionda vestita da maschio..
..forse aveva la febbre e tutto era frutto della sua fantasia, si era cosi, stava delirando.. non poteva essere reale, lui stava in soffitta stava guardando lo specchio appeso al muro che era dietro l'armadio, in soffitta…
 
si ritrovò steso a terra, stanco come se avesse camminato per ore, con il fratello chino su di lui con aria preoccupata
-fratellino ti senti bene?-
-si, credo d si- disse rialzandosi
-hai spostato quell'armadio da solo? sei piccolo potevi farti male, potevi morire se fosse caduto..-
-scusami Liam, ma cercavo quello specchio, indicando il muro vuoto di fronte a lui.
-quale specchio?- fece Liam quasi a prenderlo in giro.. sapeva bene che c'era uno specchio, lo aveva spostato appena visto il fratello steso a terra, non voleva che riaccadesse, non voleva perdere anche lui come sua madre.
-c'era Liam, ti giuro c'era lo specchio-
Liam sorrise -va bene, va bene ti credo domani lo cercheremo, ora vieni la cena è già in tavola.-
 
 
 
Killian tornò spesso in soffitta alla ricerca dello specchio, senza riuscire a trovarlo, era sicuro ci fosse, ed era altrettanto sicuro che suo fratello l’avesse fatto sparire, non era certo della motivazione, perché mentire e dirgli di non aver mai visto uno specchio sul muro della soffitta.
 
Giorni dopo, girando per il giardino, pensando a quella bambina si infilò nelle stalle e da dietro un mucchio di paglia vide sbrilluccicare un riflesso opalescente.. spostò i fili dorati di paglia, passandoli uno ad uno a Donny, il suo pony, come se dovesse sbarazzarsi delle prove, con molto riconoscimento Donny accettò il regalo felice di essere complice di questo piano ingegnoso, almeno per lui.
 
Lo specchio.
Eccolo.
Liam lo aveva nascosto bene, ma non troppo.
Killian lo strofinò nuovamente e nuovamente vide bagliori e luci lampeggianti, e nuovamente si trovò al cospetto di quella bambina.
-ciao-
-ciao, dove eri finito?-
-io.. non lo so ma tu.. senti forse non mi crederai, ma stavo guardando in uno specchio e mi sei comparsa tu-
-ma che vai dicendo? Lo dicevo che eri matto..-
Killian la prese per un braccio premendo appena la presa
-dico davvero, non racconto bugie-
Emma lo guardò dritto gli occhi, era vero, non diceva bugie, ma la magia non esiste e lui non può essere comparso dal nulla.. fino a quando non ha notato un ritratto dietro le spalle di lui, appeso al muro delle scale di dove si erano incontrati, che fosse uscito da li? Ma era possibile?
-Killian, girati, quel dipinto ti è famigliare?-
Il bambino si girò e guardò dritto dietro a lui e vide il ritratto della mamma, si avvicinò al dipinto senza proferir parola, la guardava con lo sguardo perso e raccolto nei suoi pensieri non si accorse che Emma gli era a fianco, e non si accorse che lei le stava asciugando le lacrime scese silenziose dalle sue guance.
-era la mia mamma, perché hai questo dipinto?-
-non lo so, era in questa casa prima che arrivassi, come può essere la tua mamma, sembra un dipinto molto antico-
Lui non sembrò sentirla, toccò il quadro e di nuovo le vertigini lo assalirono, sentì soffi caldi sul collo, si alzò da terra e vide Donny sbuffargli sul viso.
Nascose lo specchio, non voleva perdere Emma di nuovo, le piaceva quella bambina, e perché aveva il ritratto della mamma pur essendo ancora appeso nel salone  casa sua?
 
Passarono i giorni, i mesi, quasi un anno, Emma e Killian si vedevano spesso, lei lo chiamava di fronte al dipinto e lui la cercava nello specchio, non si erano piu chiesti come tutto questo fosse possibile, non gli importava, amavano vedersi, parlare e giocare, il resto non contava.
Passavano il tempo raccontandosi l’uno dell’altra, fino a quando Emma dovette salutarlo.
-mi cambiano casa, ho chiesto di poter prendere il dipinto, ho pianto anche dicendo che mi somigliava e che poteva essere la mia mamma.. nessuno ha voluto accontentarmi, questo dipinto è della casa da generazioni Emma, non puoi prenderlo,mi hanno detto-
Killian non riusciva a dire nulla, la guardava con i suoi enormi occhi azzurri come se stesse perdendo la vita sua, come se si stesse svuotando di tutto, dai pensieri al sangue gelato che lo faceva rabbrividire ad ogni parola di separazione.
Poi sospirò, sorrise, alzò un sopraciglio
-non ti dimenticherò mai Emma-
Si avvicinò le diede un bacio sulla guancia
-ti prometto che quando sarò grande ti troverò, e non ci lasceremo mai piu-
-te lo prometto anche io Killian, ti troverò sempre.. sempre-
 
 
Emma lasciò quella casa
La casa di Killian bruciò per un incendio nella stalla e lo specchio scomparve con i ricordi della bambina bionda con sé.
Come se tutto fosse stata una nuvola di fumo i ricordi lasciarono le loro menti e si dispersero nell’aria, cosi come la grande e potente dea della Guerra aveva disegnato per il suo bambino, così come le era stato predetto.
Un giorno avrebbe rivisto l’uomo che sarebbe diventato, un giorno avrebbe visto il suo ragazzo diventare uomo e scegliere la via piu difficile, quella dell’amore.
Quel giorno, grazie al vero amore, trionfante sulla morte lei sarebbe potuta tornare libera.
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
“ti troverò sempre Hook…” nel pronunciare queste parole Emma iniziò la discesa nel mondo degli inferi per riprendersi il suo amore, pronunciando queste parole Emma iniziò a chiedersi perché ora quelle parole le sembravano cosi famigliari, famigliari oltre i suoi genitori.. la nebbia si stava dissipando..
..sentiva riaffiorare ricordi dimenticati e sentiva che riprendere il suo pirata non sarebbe stato cosi semplice e non sarebbe stato l’ultimo scoglio per riaverlo.
“ti troverò…”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti, come si suol dire a volte ritornano.. purtroppo le cose non vanno molto bene, ma ogni tanto la voglia di scrivere si fa piu forte del resto, e lasciandomi trasportare dai pensieri provo a riprendere la fantasia per mano e rimettermi in carreggiata.
Spero vi piaccia,e spero mi facciate sapere, datemi un po di carica
 
A presto
E.
 
   
 
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