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Autore: SaruzzaPower    15/02/2016    2 recensioni
Tutta questa storia è nata come una Os e poi diventata una storia a puntate! XD
Olivia e Liam, Liam e Olivia...
Ormai una coppia consolidata, uno dei due ancora non riesce a credere a quello che gli sta capitando e l'altro non riesce ancora ad accettare di sentire il suo cuore battere di nuovo all'impazzata...
O forse sì..
Un viaggio fra vere e proprie Pillow Talk, chissà magari addirittura proprio sul divano di un certo Zayn Malik e follie fatte e urlate, piccoli gesti che forse non sono tanto piccoli perché:
"Non è importante essere famosi o meno, siamo tutte persone, sbagliamo, soffriamo poi cerchiamo un appiglio per sorridere ed andiamo avanti. Si chiama vita, si chiama amore."
Potremo considerarla ormai la Os di San Valentino, ma per chi ha imparato a conoscere e amare Olivia e Liam, immagino sappiate già che è molto, molto di più!
ps - per chi capita qui per caso, come avrete capito è sì una os, ma ormai parte di una serie, quindi tornate nella mia biblioteca e prima di questo leggete Over Again e Over Again 2.0! Ovviamente non siete obbligati, però mi farebbe piacere!
Un bacio
SARA
Genere: Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Over Again || Liam Payne'
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Una rosa, è una rosa, è una rosa
Gertrude Stein

 
 
 
Ora userò un termine che farà ridere la stragrande maggioranza di voi, qui con gli occhi rivolti alla storia, curiose di avere qualche aggiornamento sulla vita di Liam e Olivia.
Ok allora… Pausa.

Avete riso?
Il 99,9% di me è sicurissima di sì.
La vita ci ha insegnato che il termine pausa sta a significare riposo, stallo, stan-by, periodo di fermo, inattività, cose riguardanti un momento più o meno lungo di assenza.
Ecco i ragazzi, Zayn compreso, ci hanno dimostrato in poco più di due mesi che il significato che davamo noi alla parola da sempre è superato, arcaico, dimenticato.
Pausa per noi povere Directioners, è diventato sinonimo di occhi aperti, infarti improvvisi e una caoticità a cui nemmeno 5 anni di carriera ci avevano preparato.
Ogni giorno uno scoop, qualche foto da togliere il fiato, tatuaggi, bambini, nuove canzoni, contratti scinti e chi più ne ha, più ne metta.
Le carte in tavola sono state mescolate, rimescolate, scoperte, celate, insomma un gran caos destabilizzante.
Tanto per noi, quanto per Olivia, non ancora del tutto entrata nell’ottica di essere l’amore di Liam e non solo una normale fan.
Sapete, ci capitano cose nella vita talmente assurde da faticare quasi a capacitarsene.
È stato strano per lei farsi convincere a partecipare al party di Capodanno di Louis, conoscere Danielle, vedere Niall ubriaco e con la risata pronta ad ogni battuta, stringere la mano e fare conversazione con una miriade di personaggi famosi, essere trattata come una di loro, quando invece l’unica cosa che voleva fare era mettersi a correre per le stanze urlando la sua gioia incontrollata.
È stato strano vedere Louis con Danielle, dopo aver letto tutto quello che è stato detto sul suo bambino e su di lei. È una ragazza così carina, adorabile, con un sorriso pronto per tutti e l’ha aiutata a non sentirsi fuori posto, mentre Liam si intratteneva con amici e con l’altra Danielle, la sua ex.
Il tour era una cosa, questo un’altra, Liam ha una parola per tutti, amichevole, socievole, sa stare in mezzo alla gente, fa figura e come non potrebbe non farla. È Liam Payne, dico io.
Non credo sia necessario aggiungere altro, non vorrei ripetermi dicendo che Liam è una di quelle persone che bastano a se stesse, un semplice sorriso o sguardo ti fa capire quanta meraviglia c’è nel suo spirito, ma ormai l’ho fatto quindi…  XD
Olivia più passano i giorni più si sente legata a lui, dormire insieme, giocare in giardino con Watson, vederlo comparire davanti la sua porta a Londra, con le mani piene di sportine, sentendolo raccontare di quanti fan ha incontrato.
Un giorno addirittura mentre erano in un centro commerciale insieme, mentre discutevano su quanto a lei sembrasse ridicola la storia di Harry e Kendall sullo yatch, e Liam la rassicurava dicendo che purtroppo spesso sono costretti a fare cose che non vogliono, o come vengono fraintese cose inesistenti, un ragazzo, concorrente di XFactor, ha fermato Liam per una foto, e lei nonostante lo sguardo dispiaciuto di lui, ha sentito il bisogno di allontanarsi ed aspettarlo, fuori portata di occhi indiscreti.
Però lo guarda sorridere da lontano, ha il sorriso più bello che abbia mai visto, è l’essere più bello che abbia mai visto, lo ha sempre voluto così tanto, tanto da non riuscire ad aspettare di arrivare in macchina.
Affretta il passo appena lui le è accanto e appena trova il corridoio che conduce ai bagni, appena si accerta che non ci siano occhi indiscreti, lo prende per mano, afferra il suo cappello dalla visiera sfilandoglielo dalla testa e lo bacia forte, con passione, con voglia e urgenza.
Labbra rosse e carnose, crepolate ma incredibilmente morbide e pronte a farla sua.
 
 
**
 
POV OLIVIA
 
 
Casa mia, il rumore della doccia, la voce di Liam, canticchia allegro mentre l’acqua scorre.
Surreale.
Nonostante i mesi passino, per me l’idea di Liam rimane qualcosa a cui non riesco a fare l’abitudine, almeno finché non lo vedo, quando poi lo vedo apparire, le sue mani su di me, le sue labbra a baciarmi, diventa solo e semplicemente il mio Liam.
Guardo Watson addormentato in una posizione assurda sulla moquette della mia camera, è piccola e piena di ogni cosa, immagino non debba essere facile per lui muoversi qui dentro, abituato ai grandi spazi della casa del Surrey.
Faccio scorrere pigramente la Timeline di Twitter, un’abitudine difficile da togliere, mi rilassa, essere dentro lo scintillio non è sinonimo di sapere tutto, tante cose riguardanti la band rimangono top secret anche per me, tante cose riguardanti i ragazzi rimangono dei ragazzi.
Per esempio Niall? Ha la capacità di sparire meglio di un’illusionista, dopo capodanno di lui nessuna traccia.
Il pollice scorre verso l’alto e improvvisamente mi imbatto in una pagina dedicata al mio bel ragazzo e il sorriso che ho visto quello stesso pomeriggio mi si ripropone in tutta la sua bellezza. Mi porto un dito alle labbra e sorrido a mia volta come un ebete.
Bello. Bello, bello e bello!
Penso ancora al bacio rubato, quello che mi sono presa con la forza, a cui non ho trovato resistenza, il solo pensiero mi fa sperare la sua doccia si concluda in fretta.
Non in fretta quando spero, eppure appena entra in camera completamente nudo e ancora un po’ umido, spalanco la bocca.
- Stai sbavando – mi fa notare con lo sguardo furbo, un sorrisetto malizioso e indicandomi con il dito il lato della bocca.
È dimagrito nell’ultimo periodo, lo ha voluto dimostrare al mondo intero postando una foto qualche giorno dopo natale in cui mostrava i suoi addominali, quel pelo sul petto incolto con la scusa di avvisare di aver digerito il pranzo di Natale.
È una delle prime volte in assoluto in cui mi sono sentita gelosa di lui, sull’onda dei pensieri che io stessa ho avuto, la consapevolezza di non averli avuti solo io.
È uomo, ma veramente uomo, le braccia scolpite, le spalle larghe, lisce, la pelle soffice al tocco, l’incavo della schiena appena pronunciato che muore lì, sopra quel sedere sempre celato.
Scavalca Watson con attenzione e gira attorno al letto, piegandosi vergognosamente verso il basso in cerca di qualcosa da mettersi nella sua borsa.
- Oliv davvero, stai sbavando – sbatto gli occhi ma non rispondo, vorrei trovare qualcosa di arguto e tagliente per ribattere, ma in questo momento se mi facessero un encefalogramma risulterebbe piatto.
Distolgo solo lo sguardo, mi concentro sul telefono e scorro ancora – Ma porca puttana! – dico ad alta voce, tappandomi poi la bocca velocemente.
- Prego? – lo guardo e fortunatamente ora indossa degli slip, si siede sul letto e si allunga verso di me.
- Oh, la tua amica Gigi? – mi prende in giro, però mi bacia il braccio.
Davanti a noi c’è una foto di Zayn a petto nudo, il polso pieno di braccialetti e un gatto fra le mani – In pratica il tuo amico si è trasferito in America perché andare in giro a petto nudo a Londra gli risultava complicato? – alzo un sopracciglio e Liam scoppia a ridere.
- Zayn è uno che sta bene con il suo corpo –
- Zayn è uno che… - alzo gli occhi al cielo, poi torno di nuovo su quella foto.
È banale ma nella mia mente per l’ennesima volta, la parola bello, bello, bello ripetuta all’infinito si ripropone come una cantilena ridondante.
- Stai attenta a quello che dici… -
Mi sporgo a baciarlo – Nessuno batte Liam – lo prendo in giro.
- Ora parli di me in terza persona? Watson prendi la tua roba, questa ragazza è pazza! – ma la sua mano scivola sotto la mia maglietta.
- Watson prendi la tua roba? – scoppio a ridere ma non dura molto, il corpo di Liam mi schiaccia con dolcezza, la sua pelle fresca e profumata di bagnoschiuma mi intontisce all’istante.
Forse è stato tutto inutile, quegli slip poteva non indossarli.
 
**
 
I giorni seguenti sono tutti così, supermercati, shopping, routine e tanto cuore, vita normale per quanto normale può essere la vita di uno dei ragazzi più ricchi e famosi del pianeta.
Il tutto contornato dalla presenza di Zayn che si fa sempre più come dire… presente? Tweet, video, notizie sulla nuova canzone, interviste che scaldano gli animi.
In uno di quei giorni arriva la notizia della morte della nonna di Zayn e Liam è senza pace, lo sa a New York per girare il video, legge con Olivia tutte quelle frasi buttate su pagine di riviste discutibili, parole che fanno arrabbiare, che fanno sembrare le cose come non sono.
“Non mi ha nemmeno risposto ai messaggi, sono preoccupato” e lo è davvero, lo sono entrambi, tanto da non badare alle notizie di Louis e Danielle sulle alpi francesi e tralasciare la fuga di notizie su riprese rubate mentre i ragazzi registravano il video di Infinity, poi in realtà diventato History.
 
 
**
 
 
POV LIAM
 
 
- È possibile? Veramente la gente crede a lui non interessi niente di noi? Ha litigato con Louis è vero, ma cinque anni di bugie? È essere fan questo? Spiegamelo tu, sono amiche tue in fondo – vado avanti e indietro per la sua cucina, Watson mi guarda, dovrei lanciargli la palla che ho in mano, ma sono troppo nervoso.
- Non sono amiche mie, sono arrabbiata quanto te, ma certe cose Zayn se le potrebbe risparmiare per la miseria. Se dici… -
- No! Se dici nulla, sono tutte cose scritte! Falsità, vogliamo parlare della mia intervista per l’Attitude? – mi prudono le mani.
Ho un gran nervoso, troppo e non c’entra solo Zayn, domani infatti ho un volo per Los Angeles e Olivia non verrà con me.
Inizio a odiare questa cosa, ha la sua vita lo so, ma ora anche io ne faccio parte e ho bisogno di lei. Non voglio sembrare paranoico ma è la mia pausa e nella mia pausa io voglio poter fare l’amore con la ragazza che amo ogni volta che mi va, voglio poterla guardare agitarsi per cose assurde, e ho bisogno di lei perché…
- Liam mi stai ascoltando? – no, non la stavo ascoltando. Mi guarda con Watson accanto, lui sull’attenti e lei con le mani appoggiate ai fianchi – Non è solo Zayn vero? –
Stringo gli occhi e faccio una smorfia, non voglio sembrare sempre il debole fra i due, quello che si innamora perdutamente e poi si ritrova a leccarsi le ferite come un pivello.
- E ora dove vai? – la vedo voltarsi e allontanarsi, il cane la segue anche. Ehi, gente il padrone sono io, che storia è questa?
La seguo – Adesso chi è che non ascolta chi? – la guardo entrare in camera e buttarsi sul letto sfatto, sbloccando il cellulare. Watson con un balzo le è accanto e la schiaccia tranquillamente, ma con lui, lei non protesta.
Non mi degna di uno sguardo – Quindi? – so di risultare impertinente. Come se non fossi già abbastanza nervoso per i fatti miei.
- Oh guarda, Zayn fuma marijuana creativa per conciliare la composizione e Harry, oh ma è a Londra! Beccato anche lui in un supermercato – alza gli occhi e mi guarda – Ma per caso quest’anno il tour lo fate fra Saintsbury’s e Tesco? Sarà difficile regolare le luci in qui posti, quei neon sono impossibili. Sempre che sia ancora parte della crew –
- Sei tu ad ti escludi dalla mia vita – sbotto e… cazzo!
- Eccoti! È qui che ti volevo, razza di paranoico che non sei altro. È perché non vengo a Lax vero? Sei nevrotico perché voglio restare a Londra senza essere costretta a nascondermi da occhi indiscreti? – la bocca è tirata, lo sguardo sottile. Sono un idiota.
Quando siamo diventati quelli che litigano? Io e Olivia non litighiamo, non fa parte del nostro rapporto. Ma forse litigare è una cosa normale per ogni coppia che si rispetti, forse noi non litighiamo mai perché non siamo una vera coppia e io mi aspetto più di quello che si aspetta lei.
- Liam smetti di pensare, se ti fai venire un attacco di panico per una cosa del genere stavolta altro che servizietto, ti butto in piscina con tanto di scarpe! – incrocia le braccia al petto, nei suoi occhi vedo lo stesso un alone di preoccupazione.
- Marijuana creativa è? Dovrei provarla – la decisione è repentina, non voglio arrabbiarmi, non voglio partire con questo fardello.
Un cuscino mi arriva in pieno viso – Così per la gioia di tutte le directioners il tour dei supermercati diventerà realtà e Zayn vi aprirà i concerti – scoppio a ridere.
- Tour dei supermercati, che cosa stupida! –
- Mai quanto te! – sfugge dall’oppressione di Wats e gattona fino a me – e non mi escludo da nulla, mi mancherai tantissimo e so già che troverai tutti i modi possibili per farmi venire un infarto dietro l’altro, tu e i tuoi amichetti dannati! – mi bacia, facendo leva sulle mie spalle si siede sopra di me, avvolgendo le gambe al mio bacino, appoggia il naso al mio e mi guarda dritto negli occhi.
- Proverò a dare il peggio di me – faccio scivolare le mani sulla sua schiena e cerco le sue labbra, sapesse che non sto scherzando.
 
 
**
 

È una promessa che mantiene con troppa facilità, rinchiuso nel piccolo studio dell’amico Juicy J, perdendosi nella composizione, nelle risate e sì, nel fumo. Si lascia riprendere senza problemi, si sente bene, rilassato, è ancora troppo presto perché Olivia gli manchi, l’ha lasciata sulla porta di casa tornando indietro a baciarla almeno dieci volte e finendo per fare tardi riportandola dentro e riprendendola sul divano del suo piccolo salotto.
Sempre così calda e così vibrante, pensa a cosa è diventato spingersi in lei, una sensazione di beatitudine lo invade, un tepore al petto, e si lascia vincere subito, baciandola con passione, imprimendo nella mente il suo odore dolce.
Paddy ha scosso la testa appena è salito in macchina “vorrei dirti che…” e “non lo dire ti prego” lo ha messo a tacere.
Voleva dirgli che ci sta ricadendo un’altra volta, ma non ha bisogno di qualcuno a ricordarglielo, lo sa già, lo sa fin troppo bene.
Lascia le sue dita vagare per la tastiera, canta e fuma e scrive a Zayn per sapere quando possono vedersi.
Poi arriva una telefonata e la band è richiamata all’ordine, ci sono cose importanti di cui parlare, Louis sta portando Danielle ad Atlanta e Niall sta arrivando da Londra.
Harry dice che sotto Azoff saranno più tranquilli, uscire dalla Modest è la cosa migliore per tutti, tutti lo sanno ma fa paura.
Che fenomeno mediatico ne verrà fuori e quando la libertà rischia di diventare un male anziché un bene?
Si butta a letto stanco, il jet lag ogni volta lo rintontisce, prende il cellulare e non trova nessun messaggio da Olivia, decide così di fare il subdolo e andare a spiare i suoi profili.
Non sa se sia l’effetto del fumo o altro, sa solo che si trova a ridere come un matto, ci sono parole sconnesse, molte in italiano, deve usare il traduttore per capire che parla di lui alludendo al Brucaliffo di Alice nel paese delle meraviglie.
Guarda velocemente l’ora ed è sicuro di non svegliarla visto il fuso.
“Ciao” la sua voce è allegra
“Qui parla il Brucaliffo” lo dice con una pronuncia imperfetta, ma lei non lo nota, troppo impegnata a vergognarsi.
“Mi spii Liam Payne?” e “Mi manchi dannatamente tanto” riceve in risposta.
Per lei vale lo stesso, non può nemmeno descrive cosa ha provato guardando quello snapchat, lui in felpa e jeans, e quello sbuffo di fumo, seguito da un sorrisetto peccaminoso, uno di quelli che solo lui sa fare, uno di quelli capaci di smuoverle l’anima e non solo.
Restano a chiacchierare di tutto, nonostante Liam decida volutamente di tenerle nascosto l’appuntamento dal tatuatore e la voglia di dare un taglio ai capelli.
Ormai ha fatto l’abitudine al suo lato da semplice fan e adora, forse più di quanto dovrebbe, vederla impazzire, tutte quelle reazioni eccessive ma così dannatamente dolci.
Era sempre stato certo di non essere il tipo da queste sciocchezze, lui voleva una persona vera, una persona per lui, invece si è trovato a doversi ricredere. Olivia vede tutto di lui e lo dimostra con un tale entusiasmo da sconvolgerlo.
“Ti sei innamorato un’altra volta Payno” guarda Zayn preparare il salotto per incidere qualcosa, nonostante sia il giorno del suo compleanno, lo vede così emozionato e smanioso per tutte le cose che gli stanno capitando. Vedere uno Zayn spontaneo ed entusiasta lo fa sorridere.
“Non voglio sbilanciarmi troppo” risponde guardando quella mano gonfia e tatuata.
“Tanto non ci riesci, tu non sei il tipo da cose a metà. Guardati, sei passato dall’essere il ragazzo acqua e sapone all’essere il ragazzo dalle mani tatuate” lo prende in giro.
“Forse sto avendo una crisi d’identità a ventidue anni” ride, ma sa non essere così.
Liam è tutto e niente, può essere agitato e iperattivo o passare un’intera giornata a letto pensando a parole e musica, può essere quello che sorride facendo fermare il mondo, pur avendo le braccia tatuate, i capelli rasati e la voglia di rappare nelle vene.
La perfezione non è uno status preciso dell’essere, il nero e il bianco possono convivere sulla stessa tela, dettando zone di luce e zone d’ombra. Gli opposti si attraggono ma non solo in corpi separati, gli opposti possiamo averli dentro di noi, e questo può renderci assolutamente più interessanti ed eccentrici.
Liam ha faticato ad accettarsi, si credeva sbagliato, ha avuto paura di non trovare l’approvazione negli occhi della gente, e sì, l’approvazione, l’accettazione sono parti fondamentali della vita, ma non indispensabili, ci sarà sempre chi ci criticherà anche nella perfezione e chi ci adorerà, trovando amore assoluto nei nostri difetti.
Questo glielo ha insegnato Olivia, la vita al limite della follia, piena di entusiasmo e passione che può toglierti tutte le energie, può scatenare critiche e scontento in chi non sa guardare, eppure è così tremendamente appagante.
Si tira su il cappuccio e registra atteggiandosi come fosse il ragazzo del ghetto, occhi languidi e labbra in fuori, pensa a lei e guarda Zayn sorridere divertito, mentre lo registra.
“Rose, capelli e canzone. Fratello mio, quella povera ragazza”.
 
 
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POV OLIVIA
 
 
Liam sta per tornare da me e io ho passato gli ultimi tre giorni in preda ad attacchi di isteria.
Il selfie a letto, le rose sulla mano sinistra, per non contare Zayn e le sue risposte pronte alle foto illegali del suo amico e ora questo:
 
Loving the way that she’s turnin you on
Switching the lanes like a Bugatti sport
Nothing but luck cause she got me involved
Yeah
 
Giuro, appena entra dalla porta di casa, lo prendo e gli infilo quella testa rapata dentro il cesso.
Fosse l’ultima cosa che faccio.
Un tatuaggio sulla mano non bastava, ora tutte e due, il cappuccio, quella faccia da pornostar ma allo stesso tempo di una tenerezza disarmante, quella bocca vergognosa. Guardo il labbro spostarsi in avanti ancora una volta, a ripetizione, lo guardo e riguardo finché quel cenno della testa mi fa venire voglia di strapparmi i capelli e da capo di nuovo, un limbo di visualizzazioni.
Non credo di essere padrona di me stessa appena Watson si mette ad abbaiare e vedo la macchina guidata da Paddy entrare nel vialetto, perdo ogni facoltà mentale.
La porta si apre, lui ha uno zaino militare in spalla, vestito solo di nero, la faccia seria, sembra quasi teso, la mano non è più gonfia e il polso è avvolto da un orologio nero. Sembra un naziskin, niente a che vedere con un rapper, eppure non gli lascio il tempo di fare niente, i miei piedi si muovono e in due secondi sono aggrappata al suo petto, la testa affondata nel suo collo e le gambe allacciate dietro la sua schiena. Indietreggia appena, le sue mani si appoggiano sulla sua schiena e il suo viso cerca il mio, la mano delle rose, mi accarezza la testa e io trovo quelle labbra che non tocco da dieci giorni, ma di cui ho sentito la mancanza in modo inspiegabile.
Lo bacio con passione, il suo zaino cade a terra e lo sento camminare verso la camera da letto, mi accorgo appena del – Io vado ragazzi, buon.. divertimento – Paddy si chiude la porta alle spalle e io mi ritrovo adagiata sul letto, il petto già nudo. Passo le mani fra quei capelli morbidi, amavo il suo ciuffo, ma ricrescerà, dopo tutto non è così male, sembra abbia la testa di velluto.
- Pensavo mi avresti ucciso, non speravo in un’accoglienza così calorosa – è sopra di me in ginocchio – Ho fatto bene a pensarti mentre registravo con Zayn quella canzoncina. Mi piace come ti accendi – cita la prima strofa poi si ferma un attimo, afferra i bordi della maglietta e la alza piano, la sua testa sparisce coperta dal cotone nero e poi riappare mordendosi il labbro.
Afferro quella mano sporca per sempre – Altre rose Liam? –
- Sono tre, il numero perfetto, possono indicare rinascita. Sei bella sia nel riso, sia nel pianto -recita e lo leggo nei suoi occhi, per lui queste rose hanno un valore inestimabile, anche se sono troppo scure e hanno contaminato queste sue belle mani.
Prima una poi l’altra, gliele bacio senza staccare gli occhi dai suoi. Mi allungo verso di lui e faccio scendere la cerniera dei pantaloni, aiutandolo a svestirsi completamente.
- Quindi ora non ti piaccio più? – incurva la testa per baciarmi, ma io lo blocco e guardo il suo corpo nudo sopra di me.
Sento gli occhi diventarmi lucidi – Come potresti mai non piacermi, Liam. È una cosa impossibile, tu non riesci proprio a capire cose sei per me – è seduto sul mio ventre e mi guarda, lo faccio alzare appena, scivolo più in basso fino ad arrivare davanti a quella parte di lui, quella capace di farmi sentire una donna ancora più fortunata e lo bacio, lo accolgo fra le labbra sentendolo sussultare e non c’è niente di più bello.
Per molti sembrerà qualcosa di sporco o di strano o di… non lo so cosa pensa la gente e non mi interessa, tutto è partito da questo fra noi, mi fa sentire di avere il pieno controllo, anche se non è il controllo che voglio con lui.
La sua mano si apre sulla mia guancia, lascia a me piena libertà di dettare il ritmo e poi si allontana, spingendomi fra i cuscini.
Alza la mano verso l’alto in modo che entrambi possiamo ammirarla e – La odi così tanto? – si volta a guardarmi.
- Avrei scelto qualcosa di meno scuro, forse – butto lì.
Non sembra pienamente soddisfatto dalla mia risposta, ma nemmeno deluso. Chiude e riapre il pugno per poi accarezzarmi il viso proprio con quel dorso floreale.
La guancia, il collo, il lato del seno, il fianco, fino ad arrivare in prossimità del bacino. Muove due dita piano e sorride, facendole camminare sul mio monte di venere, e poi più giù.
Lo sento farsi largo piano e poi spingere tutto in una volta. La sua pelle è calda, ma sempre troppo fresca rispetto alla mia temperatura interna. Sussulto forte, incapace di trattenermi.
- È la mano con le rose, senti come ti sto toccando? Se ti tocco così pensi potrebbe piacerti di più d’ora in poi? – il sorrisetto furbo e malizioso fa capolino.
- Non la vedo così – provo a fare la tosta, ma appena il secondo dito, seguito da un terzo fanno il loro ingresso, sono completamente vinta.
- Io sono sempre io scarabocchi e ciuffi a parte - ride guardandomi negli occhi mentre cerco di annuire con il fiato mancante.
- Draghi o pugnali la prossima volta? – gioco la mia ultima carta di umorismo.
- Un pugnale magari – e mentre lo dice entra in me con forza, smettendo di fare lo spiritoso anche lui.
Non è veramente importante cosa porta sulla pelle, la lunghezza dei suoi capelli e cosa farà di se stesso in futuro, se mi permetterà di accoglierlo e tenerlo con me in questo modo ancora e ancora, a me andrà bene.
 
 
**
 
 
Il resto dei giorni scorre fra lenzuola e cuscini, ad amarsi e prendersi in giro, a parlare delle risposte date ai giornalisti in aeroporto.
“Bla Bla Bla? Giuro che credo di amarti alla follia” si trova a dire fissando lo schermo del telefono.
“Credi?” alza il sopracciglio per guardarla male.
“Il ti amo ufficiale lo tengo per aver detto che ami Zayn!” batte le mani felice, quasi fosse una scimmietta del circo.
Eh effettivamente quanti minuti erano che non nominavi Zayn?” sbuffa.
“Ma l’hai vista quella ragazza che l’ha incontrato? Oh, ti ho come sfondo del cellulare. E lui come ha riso? Dai, glielo puoi dire che anche io ce l’ho come sfondo?” brontola, parlando alla foto di Zayn quasi fosse lì.
“Ecco ora dovrei sentirmi offeso e no, non glielo dirò. È così umiliante, tu sei la mia ragazza” il tono troppo solenne la fa scoppiare a ridere.
“Ma ti ho detto o no che ti amo?” cerca di baciarlo inutilmente.
“Io ho sentito solo le parole ti amo seguite da Zayn e ancora Zayn. Ora credo andrò a fare un giro da Harrods, tanto qui la mia presenza non è gradita” cerca di alzarsi, ma viene bloccato da un morso nel fianco.
“Io però non voglio fare l’amore con Zayn” sussurra guardandolo provocatrice.
“Solo perché non è qui, suppongo. Nel caso tu venga con me a Lax la prossima volta, sappi che non sono uno propenso alle cose a tre” ma si lascia baciare e “peccato, sarebbe stato divertente” scherza lei, iniziando a baciagli il petto.
Il suono del cellulare però li interrompe “Olivia è Louis, Freddie è nato!” gira lo schermo del cellulare e le mostra un piccolo esserino stropicciato, avvolto in una copertina chiara.
“Sei diventato zio!”
“Prepara la valigia, chiamo Paddy e gli faccio cercare un volo”.
Caos, valige, aerei, non farsi paparazzare, incontrare Zayn con il suono nuovo look mozzafiato, girare per casa sua senza avere la possibilità di sentire la nuova canzone.
Il video di History, le lacrime di Oliva e i due ragazzi impegnati a ridere di lei.
“Ma siete due insensibili, ho il cuore sciolto sul pavimento di casa tua Zayn, razza di…” tira su con il naso facendo ridere il… per abitudine mi viene da chiamarlo moro, ma ora probabilmente è il ragazzo arcobaleno.
Ad ogni modo lo vede nei loro occhi, sono commossi anche loro, ci sono tante immagini, tante anche di Zayn, guarda Liam avvolgerlo in un abbraccio fraterno “Doveva andare così, ma per quel che conta mi manchi da morire”
“Sono qui” esclama Zayn.
“Non è lo stesso” dicono in coro, per poi guardarsi e sorridersi.
Freddie è bellissimo, sebbene Briana non sia certo la donna dei sogni, soprattutto non per Louis, trovarsi coinvolti in qualcosa di così grande, inaspettato, difficile da accettare. Essere felici e tristi allo stesso tempo.
Olivia lo guarda tenere in braccio quel bambino, suo figlio. Sa che non è così che avrebbe voluto andassero le cose, e a lei piace Danielle, però quando Harry fa il suo ingresso in ospedale, i suoi pensieri più impuri hanno il via libera.
Non è importante essere famosi o meno, siamo tutte persone, sbagliamo, soffriamo poi cerchiamo un appiglio per sorridere ed andiamo avanti. Si chiama vita, si chiama amore.
 
 
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POV LIAM
 
 
Non so chi mi spaventi di più, Zayn sembra un gatto costretto in casa e Olivia sembra un uccellino in gabbia, due delle persone che più amo nella vita sono davanti a me e vagano per il salotto in uno stato di ansia e agitazione, nemmeno io nei miei momenti peggiori credo di averli battuti.
- Vi calmate? – borbotto, incrociando le braccia, fisso esasperato il pc aperto sul canale ufficiale di Zayn.
- Facile per te, la canzone l’hai già sentita, non sei stato bullizzato come me! – mi guarda in cagnesco.
- Mancano dieci minuti. E se non piace a nessuno? – si passa una mano fra i capelli e si lecca il labbro.
- Tu non eri quello a cui non importava niente? – lo prende in giro lei.
- Cosa c’entra… - sta per aggiungere qualcosa ma una notifica lampeggia sullo schermo – sospiro e premo play. Lei non sa della presenza di Gigi, vorrei dei pop corn in questo momento.
C’è silenzio e poi parte, la musica è bellissima ma questo lo sapevo già e la voce di Zayn è padrona della scena. Olivia si porta le mani alla bocca appena il primo bacio fa la sua comparsa, è tutto arte pura, giochi di colore, fiori, immagini che si intrecciano e si distorcono.
Zayn sorride sghembo, i suoi occhi passano da lei allo schermo, Olivia è il suo primo vero banco di prova. Quando gli capita più di avere una vera e propria fan sul suo divano, potendo avere un giudizio spassionato e a caldo senza aver paura di perdere un orecchio?
È strano vederlo lì da solo, quasi strano come vedere noi apparire in quattro per la prima volta nel video di Drag Me Down, è stato strano salire su un palco senza di lui, lo sarà sempre.
- Allora signorina cosa mi dice? – si gratta il sopracciglio con l’indice e si lecca appena il labbro.
- Oh Zayn – non dice altro, si sporge e si butta addosso a lui, intrecciando le braccia dietro il suo collo, proprio come la prima volta, quando non si conoscevano affatto.
La sentiamo singhiozzare e proprio come quella prima volta, vedo il mio migliore amico incerto, mi guarda spalancando gli occhi, ma io annuisco e le sue mani la stringono, e le accarezzano i capelli – Spero siano lacrime di gioia, Oliv! – ride, nella sua voce il nervosismo c’è, io ormai lo conosco troppo bene.
- La possiamo riascoltare? –
- Se Liam ci aiuta, posso offrirti di meglio – ed è così che nasce qualcosa di grande. Zayn canta davanti a un microfono tenendosi le cuffie, io filmo con il sorriso e Olivia sogna, come solo lei mi ha insegnato a fare, mentre assiste a qualcosa di speciale a cui so, perché conosco anche lei ormai, non riuscirà a credere per molto tempo.
 
 
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La mattina successiva Zayn parte per la Francia, lasciando la sua grande casa nelle mani dei due ragazzi, decidono di andare a salutare un’altra volta il piccolo Tommo e poi anche per Olivia è tempo di valigie.
“Cosa hai intenzione di fare in questi giorni?” gli chiede.
“Oziare, fare qualche giro, sparire. Niall è in Indonesia, Andy è sempre in giro e Harry e Louis…” si blocca e lei sorride furba.
“Magari se potessi evitare di farti altri tatuaggi assurdi e farti foto sempre mezzo nudo. Perché quando stai con me hai sempre tutti quei vestiti addosso?” protesta.
“Vuoi fare l’amore con me? È un modo per dirmi di spogliarmi?” lei ride un po’ in soggezione.
“Dici che Zayn avrebbe qualcosa da ridire se contaminiamo il suo divano?”
“È necessario che lui lo sappia?” ride e la abbraccia spingendola senza troppe cerimonie sul tessuto morbido.
È strano come non si stanchi mai di certe cose, il calore che la sua pelle emana man mano che la spoglia, i brividi man mano che le bacia la schiena, la tiene ferma contro lo schienale del divano, le morde piano il collo e le fa girare la testa per guardarla negli occhi mentre la fa sua così, a quattro zampe, ridendo fra se pensando a cosa direbbe Zayn se lo sapesse.
Prende anche in considerazione di dirglielo, ultimamente si sente dispettoso Liam, e non sa perché.
Il suo petto contro la sua schiena, il suo viso che si rivolge verso l’alto in cerca di più aria, ne vorrebbe di più e non vorrebbe vederla andare via.
La sua è una bella vita, ma se puoi tramutare il bello in straordinario avendo accanto semplicemente un’altra persona, è difficile accettare di lasciarla andare, anche se si tratta di pochi giorni.
Cerca di resistere più che può, immagazzinando ogni suo centimetro, ogni suo verso di piacere.
Si lascia andare solo quando la mano di lei si muove indietro, aggrappandosi al suo collo e spingendo indietro il bacino, lì non ce la fa più e la sente urlare.
Lo fa anche lui, dice forte il suo nome e uscendo da lei la gira per baciarla, la bacia come fosse l’ultimo che può darle.
Si accoccolano poi sul divano e la sente ridere sul suo petto “A cosa stai pensando”.
“Alle nostre pillow talk sul divano di Zayn Malik”.
 
 
 
 
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POV OLIVIA
 
 
Sto per andare a letto, Watson ha la testa sul cuscino, e se mi concentro quasi potrei fingere che ci sia Liam qui accanto a me, sono giorni difficili, o meglio lunghi, è tanto che è lontano, tanto che non lo vedo, tanto… troppo.
Su twitter ormai si sente la mancanza di tutti, l’annuncio dell’abbandono della Modest da parte dei ragazzi ha buttato in visibilio il web, eppure per me il #WeMissYouLiam è la parte più toccante di tutte.
Mi manca la mia band, e sebbene ogni sera io vada a letto con le cuffie e le canzoni ai più sconosciute, la voce di Liam e Zayn mescolata, Niall che ride mentre Louis prende una nota alta quasi fosse un miracolo, è la routine che mi manca, non sono gli scandali e le foto rubate, io voglio tornare in tour, voglio la musica, si sono portati via una parte di me.
Fortunatamente lo schermo del cellulare diventa improvvisamente azzurro e dopo aver accettato la chiamata, il viso di Liam mi appare davanti, i capelli sono ancora troppo corti, e quella mano con le rose mi fa venire il nervoso, ma fa parte di lui, col tempo la accetterò.
- Che cosa fai? – mi fisso sulla sua bocca, la mandibola inferiore leggermente sospinta in avanti, in modo da rendere il labbro ancora più evidente, sembra più rosso e più carnoso.
Forse sono io, ho troppa voglia di lui.
- Sto facendo la fangirl su twitter – lo vedo sorridere.
- Cos’hanno inventato oggi le tue pazze colleghe? – sta facendo lo spiritoso, mi manca anche questo.
- Che ci manchi. Hai visto l’hashtag #WeMissYouLiam?
- Sì… - gli occhi gli si fanno un po’ tristi.
- E non vuoi fare nulla per noi disperate in carenza di affetto del nostro idolo? – sporgo in fuori il labbro come ho visto fare a lui mille volte.
- Manco anche a te? – alzo gli occhi al cielo.
- Non mi manchi solo come Liam, manchi anche come artista –
- Come? Zayn non ti basta più? Ci sono dei giorni in cui ho creduto ti avesse assunto come avvocato difensore, in quante lingue sai insultare la gente tu? –
- Non insulto nessuno io! –
- Devo avere letto male – mi fa il verso.
- La gente sa solo sputare sentenze, perché non lo vedono con gli occhi giusti? È così brillante e luminoso ultimamente, ha una luce che… lo hai visto? –
- Oh sì – scoppia a ridere – e so una cosa, ma non te la dirò. Voglio godermi il tuo “disagio” lo chiami così giusto?
- Liam non scherzare, parla! Dipende dal tipo di notizia comunque, potrebbe essere uno sclero se è una cosa grossa –
- Diciamo così, si è preparato per San Valentino – ridacchia, tiene la mano con l’aquila appoggiata sul petto, scosso dalle risa.
- Stai palando arabo per me, lo sai? Basta che non annuncia un matrimonio con Gigi, ti prego! – brontolo. Bella, intelligente, sarà… a me quella ragazza mi fa salire il crimine.
- Oliv lo sai, non mi piace intromettermi in queste cose. Ma tranquilla non si sposa nessuno –
Mi sento improvvisamente triste, accarezzo Watson e rimango in silenzio e – Dai, scusa non volevo essere antipatico. È stata resa ufficiale la notizia che abbiamo lasciato la Modest lo sai già suppongo… –
- Sì… - dico piano e abbasso lo sguardo, so di avere i suoi occhi addosso e lo sento sospirare.
- Vuoi parlare della possibilità che Harry e Louis facciano coming out? – raddrizzo la schiena e – Cosaaa? –
Lo sento scoppiare a ridere – Come sei prevedibile amore mio! –
Non so se mi avrebbe più scioccato la possibilità della cosa o sentire Liam parlarne!
- Ti vorrei qui. Torna da me Lee, mi manchi così tanto, sto passando le giornate a guardare vecchi video e dopo History non riesco più a riprendermi anzi aspetta – gli mando una foto trovata su IG questa mattina, vedo la sua immagine bloccarsi, segno che la sta già controllando.
- E Niall che credeva fosse una cosa innovativa –
- Beh lì andavate solo avanti incrociando i passi, questo è il balletto che sostituirà la gondola di Live where we’re young! –
- Mi manchi anche tu. Ci sentiamo domani? – annuisco e giro il cellulare verso Wats, lui fischia e il mammut alza la testa.
Spengo e chiudo gli occhi immediatamente ascoltando il respiro del cane e facendo finta che Liam sia qui con me.
Vengo svegliata dalla vibrazione del cellulare, una, due, tre volte, allungo la mano e apro un occhio, mettendomi subito sull’attenti appena la scritta fakeliampayne appare accanto al simbolo di Instagram.
Il cuore mi batte forte, la prima foto è stupidissima e modificata con MSQRD. C’è lui, un cuscino arancione e un finto sacchetto del pane a lasciargli solo gli occhi scoperti, la scritta non sono più famoso davanti. Razza di scemo.
La seconda è l’immagine che gli ho mandato io, non si è preso nemmeno la briga di nascondere il segno dello screen, infatti sono ancora visibili il cuore e la freccia tipici dell’applicazione. Sure is crazy lo sto immaginando passare tutta la notte a fare lui stesso la fangirl e infine deglutisco, devo farlo, c’è lui, senza maglietta – vizio maledetto ereditato da Zayn – e nonostante il filtro lo sottoponga a un’esposizione negativa, e al posto della sua faccia ci sia il teschio di uno scheletro, non posso far altro che ammirare i particolari. I tatuaggi sembrano stranamente stupendi ai miei occhi, così definiti e delineati, i muscoli del braccio così scolpiti, il pelo del petto più corto. Ormai la parola bello è scontata se penso a lui.
Eppure i suoi occhi sono tristi, troppo tristi, non vedo l’ora che torni a casa. Lo vorrei con tutta me stessa.
 
 
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POV LIAM
 
 
Il telefono vibra ed eccola, deve avere scoperto cosa ha combinato Zayn – Pronto amore mio! – rido già.
- PERCHÈ ZAYN È ROSA COME UN FIORE DI LOTO? – credo improvvisamente di capire dall’urgenza e dal tono stridulo della sua voce cosa intendesse per sclero.
- Io te l’avevo detto che si era preparato per San Valentino – la prendo in giro.
- PERCHÉ È COSì DANNATAMENTE BELLO? – niente non mi ascolta sta farneticando ma – Ehi… - ora sono io a protestare. Sono giorni che non la vedo e sì, sono geloso marcio anche se si tratta di Zayn.
- Scusa ma… -
- Zayn è Zayn ok, quindi alla luce di questa tua presa di posizione, devo supporre che non ti interessa, e forse nemmeno meriti il mio regalo –
Ho fatto impazzire mia sorella per poter preparare tutto per lei e lei cosa fa? Pensa a Zayn.
Mai fidarsi di una fangirl!
- Regalo? – finalmente ottengo l’attenzione che merito.
- Non ti va di fare un giro nel Surrey? Fossi in te porterei anche il mammut –
- Liam tu… - sento la sua voce tremare, niente a vedere con sclero o disagio, è pura emozione quella che trasmette.
- No, non sono a casa Oliv, lo sai sono qui a Catalina con Paddy. È un bel posto, molto accogliente e… - la sento solo respirare, mi sento un po’ in colpa ad averla illusa – Ehi, fidati di me, vai a casa mia –
 
 
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E Olivia ovviamente va, non sa cosa aspettarsi però carica il suo ormai inseparabile mammut sull’auto, proprio come gli ha detto Liam e parte.
È l’ora più lunga mai trascorsa dentro un abitacolo, picchietta le dita sul volante nervosamente e nemmeno canticchiare Never Enough conta, nemmeno Watson che attenta alla loro vita, leccandole collo e orecchie e facendola morire di solletico.
Il telecomando fa aprire i cancelli, entra nel vialetto ammirando la magnificenza di quella casa, anche quella è una cosa a cui non riesce a fare l’abitudine.
“Avanti Wats è casa tua, dovresti essere più entusiasta di tornare. Eddai ti prego! – punta i piedi alla ruota e tira, tira finché lo convince e insieme entrano nel grande ingresso.
Tutto è in ordine, al suo posto, non c’è niente di particolare “Io lo ammazzo il tuo padrone, scommetti?” prende la palla, apre la grande vetrata e la lancia fuori, aspettando di vederlo correrle dietro felice.
Rimane sulla porta ad osservarlo, poi decide di chiamare Liam, estrae il cellulare dalla tasca e se lo porta all’orecchio entrando dentro.
Il telefono squilla per un po’, ma lei non ci bada più, ha gli occhi puntati sul bancone della cucina, c’è una rosa rossa, grande e pomposa, non ha nemmeno una spina e sul suo stelo è appoggiata una busta.
La apre piano e si porta la mano alla bocca.
Alle cose eclatanti? No, neanche a quelle è ancora abituata!
“Non c’è bisogno che porti nulla, porta te stessa Oliv. Io qui ora ho la pace, tanto tempo libero, ho tante e tante cose, tutte quelle che voglio, eppure più passano i giorni più mi accorgo che senza di te, non riesco a goderne appieno”.
C’è un biglietto d’aereo fra le sue mani, la destinazione Los Angeles spicca in bella vista il nome del passeggero ovviamente il suo. La partenza fra poco più di sei ore.
Lo sente parlare ancora al suo orecchio “Vieni a Los Angeles Olivia, basta andare con calma, basta essere una fan silenziosa, voglio vivere il tuo disagio, i tuoi sorrisi, voglio svegliarmi domani accanto a te, baby”.
Lei sorride e “sembra il testo di una canzone” la voce le trema e il cuore corre all’impazzata.
“Potrebbe essere la canzone che vorrei ascoltare per sempre se tu la canterai per me”.
Non perde quell’aereo naturalmente, dopo quelle parole, dopo essersi accertata che qualcuno andrà ad occuparsi di Watson, recupera giusto qualche vestito di fortuna lasciato a casa di Liam per ogni eventualità e guida fino all’aeroporto, e se le era sembrato interminabile il tempo trascorso per arrivare nel Surrey, il tempo da lì, all’aeroporto, e dall’aeroporto ai vari scali non è stato niente in confronto.
Non molla mai quella rosa, cerca di non rovinarla, eppure qualche foglia si stropiccia, in certi punti i petali diventano più scuri, ogni tanto se la porta al naso chiedendosi chi fra Roo e Nicola l’abbia scelta.
Arriva a destinazione a notte fonda, Paddy la recupera da un’uscita secondaria, prima il viaggio in macchina e poi in aliscafo.
“È un bel posto Olivia, ti piacerà. Liam sarebbe voluto venire ma…” lo blocca con la mano, Paddy è come un migliore amico per Liam, non è solo il suo datore di lavoro, ma questa volta non ha bisogno di giustificarlo, sa perché non è corso a prenderla, capisce tutto e dopo le parole che le ha detto al telefono poche ore prima, potrebbe mai dubitare di lui?
Non può, le batte fortissimo il cuore appena Paddy le porge le chiavi di una stanza, è tardissimo, quando arriva, apre la porta piano ed è tutto buio, solo lo sciabordare del mare, la finestra davanti al letto spalancata, le tende svolazzanti, sebbene l’aria sia pungente.

 
 
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POV LIAM
 

Credo pensi io stia dormendo, la sento da come si muove piano, con eleganza, appoggia la sua roba e cerca la luce del bagno, non chiude la porta e la sento aprire l’acqua, cosa sta facendo? Si dia una mossa, io non resisto più!
L’interruttore scatta e sento il suo peso abbassare un poco il materasso, mi arriva accanto e sono sicuro mi stia osservando, vorrei farle paura ma ho troppa voglia di lei, così allungo semplicemente il braccio e la tiro a me, si lascia andare subito, vedo il sorriso spuntare sulle sue labbra, il viso appena illuminato dalle luci della costa.
Cerco quella bocca già a occhi chiusi, annuso il suo odore e sento il calore della sua pelle, la mia Olivia.
- Sei qui? – sussurro e – Sono qui – conferma con la voce che quasi fatica ad uscire.
Cerco di tirarla più a me, voglio averla ora e subito, voglio fare l’amore con lei tutta la notte, perché questa è la notte degli innamorati e io lo sono, dannatamente e perdutamente innamorato di lei, non mi importa più essere il più stupido, il più debole, se l’amore è amore non è mai una sconfitta. Qualunque cosa capiti, non bisogna avere paura.
Mi blocca con una mano e qualcosa di morbido sbatte nel mio petto – cos’è? – sento un odore familiare, ed appena me la mette sopra il naso riconosco quella rosa, qualcosa mi dice che è esattamente la rosa scelta da Roo per lei – Buon San Valentino! – appoggio il naso tra quei petali vellutati – L’hai portata fin qui? – allungo il collo per baciarla ancora.
- Ho portato solo questa… - i suoi occhi brillano dalla commozione, credo che lei veda lo stesso sentimento nei miei.
- È una rosa resistente, sopravvissuta a un così lungo viaggio –
- Sì, forse si è un po’ stropicciata – spingo la sua mano verso la fonte di luce e la osservo, non vedo molto bene, a me sembra perfetta, perfetta come lei – Credo sia un elemento che la rende ancora più bella, sopravvissuta al peggio per arrivare al meglio – un po’ come mi sento io, anche se il mio peggio non è veramente il peggio e il mio meglio, beh il mio meglio è Olivia.
- Un’altra canzone? –
Prendo il suo viso fra le mani – quella che vorrei urlare al mondo intero. Ci ho pensato tanto e non so più se voglio che tu sia il mio segreto, Olivia. Voglio amarti, sempre e quando voglio io, senza paura -
E quanto è liberatorio poter mostrare se stessi, come se ogni tua molecola brillasse di gioia.
Sento il suo respiro accelerare, mi avvento su di lei come se le dovessi donare il mio.
Le dono me stesso, la spoglio piano, la spingo giù e le salgo sopra, guardando i suoi contorni nel gioco di luce e ombra. Questo suo fisico formoso, la sua pelle da baciare, centimetro per centimetro.
Faccio scorrere le dita in giro, facendola rabbrividire, arrivo fino alle cosce, la bacio piano in quel suo punto così sensibile, la sua mano cerca di aggrapparsi ai capelli che ormai non ci sono più.
Risalgo e la bacio di nuovo, le faccio sentire il suo stesso sapore, sembra pensarci un attimo prima di lasciarmi accesso – Ora fai la pudica? – la prendo in giro e appena la sento ridere prendo possesso della sua bocca, faccio scorrere la lingua piano, la accarezzo anche così, danzo insieme a lei.
La sua mano mi afferra, sussulto. Purtroppo so già che finirò per fare una brutta figura. La voglio troppo, per questo non la lascio giocare di più, la faccio mia e resto fermo incantato a guardarla, gli occhi ancora truccati con la sua solita spessa riga nera, sulle labbra la parvenza di un rossetto, probabilmente ora è anche su di me. Sento il suo calore avvolgermi, le scosto i capelli dal viso e le bacio la fronte, le tempie, mordo la mandibola piano e inizio a muovermi.
La sento aggrapparsi alle mie spalle, con forza, cerca di venirmi incontro, sento il suo bisogno di lasciarsi andare tanto presto quanto lo sento io.
Non vorrei lasciarla andare, vorrei rimanere in lei per sempre, quasi fosse il prolungamento di me stesso.
Respiriamo forte, i petti si alzano e abbassano scompostamente, le bacio lo spacco fra i seni e la stringo a me.
- Buon San Valentino, Olivia. Ti amo così tanto – e vedo i suoi occhi aprirsi a dismisura, non l’ho mai detto così platealmente –
- Tu sei uno di quei sogni da cui spereresti di non svegliarti mai lo sai? –
- Ed è una cosa brutta? – sfrego il naso contro il suo.
- Dipende quanto è il tanto del tuo amore! – ride, mi sta prendendo in giro ed è qualcosa che me la fa amare ancora di più.
- Tanto così – guardo in alto e la vedo la sua espressione confusa. I suoi occhi passano da me al niente.
- Così? –
- Come tutto quello che vedi. L’amore che provo per te mi sembra essere in ogni cosa –
- Sei romantico da diabete – nasconde il viso nel mio collo.
- Se hai finito di offendermi, potresti dire che anche tu mi ami più di ogni altra cosa al mondo – sporgo il labbro in fuori.
- Ti amavo ancora prima di sapere che ti avrei potuto amare sul serio. Credo valga quanto il tuo “così” –
- Andata! – cerco la sua bocca l’ultima volta poi la lascio accoccolare sul mio petto, e attendo che il suo respiro regolare mi renda consapevole del suo essere scivolata nel mondo dei sogni.
Vorrei dormire ma proprio non posso, è quasi l’alba ormai e resto a fissare il suo corpo, il suo viso dolce illuminato dai primi raggi di un nuovo giorno, la guardo intensamente, traendone tutto il piacere possibile, proprio come la notte di Natale, sentendosi finalmente di nuovo in pace.
 
 
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Le è mancata tanto la sua Olivia, e ormai sa che non ha nessuna importanza, troppo presto, troppo tardi, che lui sia ferito, stropicciato, marchiato indelebilmente da inchiostro e ricordi, che sia tutto o forse niente.
Forse è troppo giovane, troppo irruento e travolto dagli avvenimenti, ma se non si è appassionati a ventidue anni, se non ci si butta a capofitto nelle cose con la voglia di sognare e amare, non lo si farà mai più.
Sul comodino c’è la rosa rossa un po’ rovinata che Olivia ha portato fino a lui, aveva ragione è un po’ provata, ammaccata e affaticata, in certi punti il rosso è diventato quasi nero ma è un simbolo che sente così suo, tanto da averlo impresso per ben due volte sulla sua pelle, tanto sue, proprio come sente esserlo Olivia.
E così non ci deve pensare poi troppo, scatta una foto, la modifica con qualche effetto ed è fatta:
 
Happy Valentine’s Day baby…
 
È questo che scrive sotto la foto, non vuole più nascondersi, anzi è consapevole che quello sia solo il primo passo, verso qualcosa di più.
Ma da qualche parte bisogna pure iniziare, anche solo per essere coraggiosi, figuriamoci per essere innamorati!
 
 

**

Non so se qualcuno di voi si aspettava di ritrovarmi ancora in questa storia, ma ormai credo sia semplicemente il mio modo per assimilare lo scorrere degli eventi, sopperire alla mancanza di Liam in particolar modo, un mio crogiolarmi e trovare una spiegazione alle cose che fa!

Forse è stupido lo so, eppure io ci trovo un senso di appagamento personale.

Sono stati due giorni di full immersion fra Liam e Olivia, due personaggi a cui mi sono ritrovata più che affezionata, erano settimane che annotavo date e fatti, poi ieri lui ha postato quella rosa e da lì ho capito, come se fosse stato un segno.

Liam è sempre così per me, mi indica la via, anche se non lo fa di proposito!

Fatemi sapere che ne pensate e anche se in ritardo Buon San Valentino, l'amore e amore, non serve un giorno particolare per provarlo in realtà! Quindi suppongo che questo mio augurio sia ben accetto anche oggi!

Alla prossima follia

un bacio

SARA

   
 
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