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Autore: Nocturnia    16/02/2016    8 recensioni
L'ultima volta era finita con un trauma cranico, due costole incrinate, una gamba rotta e contusioni varie.
L'ultima volta una tavolo di sei metri l'aveva colpito nella schiena con la forza di una valanga. (o di un Tyrant di un metro e novanta incazzato come una biscia)
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albert Wesker, Alex Wesker, Chris Redfield, Leon Scott Kennedy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Murphy
Disclaimer: Albert Wesker, Alex Wesker, Excella Gionne, Claire Redfield e tutti gli altri personaggi appartengono a Shinji Mikami, alla Capcom e a chi detiene i diritti sull'opera. Liam e Pung sono invece una mia creazione. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"Sin da quando i morti viventi sono approdati per la prima volta sul grande schermo,
 i loro peggiori nemici non sono stati i cacciatori, ma i critici."

- Max Brooks -




Tra un Grimes e un Murphy di troppo



Pung è un traditore.
Pung è una gatto subdolo e infido - mistificatore e opportunista.
Fissa sconsolato la ciotola vuota, petula emettendo vocalizzi di cui Liam neppure conosceva l'esistenza.
"Cosa?" chiede Liam, esasperato "Cosa ti manca?"
Pung raddrizza la coda a punto esclamativo, vibra dalla punta dei baffi agli ultimi peli delle zampe.
"No." e Pung miagola.
"Non ci pensare proprio." e Pung soffia, snudando i denti piccoli e bianchi.
"Ho detto di no." e Liam indica la prescrizione del veterinario che fa bella mostra di sé sull'anta del frigo "Hai la glicemia alta e sei grasso."
Pung arriccia le labbra, percuote il pavimento usando la coda come una bacchetta da batteria.
"Esatto Pung, grasso; cinque chili sopra la media."
Pung assottiglia gli occhi, promette una di quelle vendette che Liam è sicuro - oh, se è sicuro - solo i gatti sono in grado di concepire.
Il cellulare comincia a vibrare, Liam dimentica il caffè sul tavolo e corre a rispondere.
Sul display lampeggia il nome Capcom (con tanto di emoticon a forma di teschio vicina) ed è domenica.
Domenica e la sua azienda lo sta chiamando; non possono essere certo buone notizie, no, per nulla.
"Pronto?"
Pung è ancora nella sua visione periferica, Alice che dall'altro capo del telefono lo avvisa che...

Crash. Splash.

Pung schizza via dalla cucina vittorioso, trascinandosi appresso la sua pancia da gatto borghese e la sua fottuta, voluta e desiderata brioche alla crema.
"Liam, ci sei ancora?" gli chiede Alice, e Liam sospira.
A saperlo dieci anni prima avrebbe accettato l'offerta della Ubisoft.


L'ultima volta era finita con un trauma cranico, due costole incrinate, una gamba rotta e contusioni varie.
L'ultima volta una tavolo di sei metri l'aveva colpito nella schiena con la forza di una valanga. (o di un tyrant di un metro e novanta incazzato come una biscia)
L'ultima volta però non era stato accolto da un bicchiere pieno d'acqua che si frantuma a pochi centimetri dalla sua testa.
"Sei uno stronzo."
"Che novità."
"Oh, ma taci Redfield; non sono affari che ti riguardano."
"Lo sono visto ne state parlando pubblicamente da almeno un'ora."
"Se potessimo calmarci un attimo..."
"Zitto, Neil, zitto; hai perso il diritto di parola dopo quella figura di merda sull'isola."
"Ma erano esigenze di copione, Claire." si lagna una voce dal fondo della stanza "Lo sai che..."
"Ehm ehm."
Nove paia di teste si girano verso Liam, tutte che indossano la stessa, identica, espressione.

Irritazione.

"Immagino che abbiate ricevuto il memorandum."
Jill apre la bocca come per replicare, Excella carica un manrovescio che, questa volta, va a segno. Sulla faccia di Wesker. A pochi centimetri dai suoi occhiali.
Excella attraversa la stanza volando, Leon la scansa con pigra nonchalance.
Liam si chiede cosa diavolo ci trovi la Direzione in questi imbecilli.


"Che roba sarebbe?" borbotta Chris, passandosi una mano tra i capelli "Non capisco... i capi vogliono che ci adattiamo a... questo?" conclude, allargando le braccia e schiudendo le dita.
"La cosa non mi sorprende." replica Wesker "Non sei mai stato un tipo molto veloce di comprendonio."
"Dio, qualcuno mi vuole spiegare perché abbiamo riportato questa testa di cazzo qui?" bercia Redfield, roteando gli occhi "E sei pure morto, stramorto, con tanto di vitalizio milionario."
"Fangirls." dice solo Ada "Stuoli di fangirl adoranti."
"Siete la coppia più blasonata del fandom." intercala Alex, fissandosi un'unghia laccata di blu "Dopo te e Piers, ovviamente." e sorride, per nulla rassicurante.
Excella si stringe la radice del naso tra il pollice e l'indice, inspirando con forza.
"Tua sorella, Albert, davvero?" e Liam addenta la terza ciambella del giorno - fanculo al colesterolo alto "Ti sei fatto tua sorella?"
Ada finge d'ignorarli, Claire emette un grugnito divertito.
"Non sono sua sorella." replica Alex, dondolandosi all'indietro sulla sedia "E, tecnicamente e cronologicamente parlando, sei tu quella di troppo."
"Stronza."
"Grazie."
"Piantatela." ribatte Leon, serafico "Abbiamo cose più importanti di cui parlare che le vostre liti coniugali."
"Del tipo?" lo apostrofa Jill, incrociando le braccia al petto.
"Non andate più bene."
Silenzio.
"Come sarebbe a dire non andiamo più bene?" sibila Wesker e, non per la prima volta da quando lavora nella sezione Resident Evil, Liam vorrebbe solo uscire dall'ufficio e scavarsi una fossa molto profonda e molto nascosta.
"Le esigenze di mercato stanno cambiando." inizia, ringraziando Claire per il tempestivo soccorso in forma di bicchiere d'acqua "Adesso vanno programmi e le tematiche come The Walking Dead, oppure Z Nation e The Strain. Telefilm nei quali c'è dramma..."
"Siamo pieni di dramma." sottolinea Alex, unendo il pollice con l'indice all'altezza degli occhi "Figli rapiti e privati della loro infanzia dallo sporco e perverso vecchio che ci voleva come suoi schiavi guerrieri. Abbiamo lottato contro la nostra stessa storia, sacrificando la nostra umanità e..."
"Per l'amore del cielo!" tuona Excella, sbattendo i pugni sul tavolo "E allora cosa dovrei dire io, eh? Mai voluta e considerata realmente dalla mia famiglia, imbrogliata dall'uomo che amavo..."
"Non esageriamo..." puntualizza Albert "Diciamo che era un rapporto di lavoro con benefit aggiuntivi."
"Io e Chris siamo orfani." s'intromette Claire "Orfani sopravvissuti alla disgrazia di Raccoon City e a mille altre. Non contiamo poi il disastroso tradimento di Neil..."
"Volete lasciarlo finire?" li redarguisce Ada "Prima lasciatelo parlare, poi vedremo cosa fare."
Liam annuisce, continuando a disegnare solchi nerastri nella carta.
Stress, stato d'ansia si ripete Null'altro che questo; ho solo bisogno di una vacanza.
"Come dicevo..." riprende, stringendo la penna tra le dita "... storie nelle quali c'è dramma, esistenzialismo, rimorsi, rimpianti, ma anche una sana dose di splatter e di gore, di violenza e di dissacrante ironia."
Silenzio; nove paia d'occhi che lo fissano come se gli fossero appena spuntate due corna sulla fronte.
"Non siamo... divertenti?" inizia Jill, insicura "Cioè... le battute tra me e Chris oppure tra Jake e Sherry non sono piaciute? Ma erano così sagaci."
"Non abbiamo rimorsi?" rincara la dose Excella "Mi prendi per il culo, vero?"
Liam sente l'onda arrivare; percepisce chiaramente la rabbia di ognuno dei personaggi diffondersi a macchia d'olio e spingerlo all'angolo - divorarlo fin sotto i vestiti.
"Non c'è gore? Violenza? Splatter?" ringhia Albert, la pupilla che va assottigliandosi pericolosamente "Zombie che mangiano le persone e B.O.W. in grado di ridurti a una poltiglia d'osso e carne con l'unghia del piede e non c'è violenza? Dio, cosa dovevamo fare, ammazzare gattini alla mattina e cucinare bambini per colazione?" e Chris si trova sorprendentemente d'accordo.
In pochi secondi la situazione sfugge al suo controllo - non che lo sia mai stata veramente, si ritrova tristemente a pensare mentre Ada lo trascina dietro un divano - e Liam osserva le teste di serie della Capcom litigare, lagnarsi, piangere rannicchiati sulle sedie e infine prendersi direttamente a pugni in faccia (è sicuro che questa volta a Leon siano saltati almeno due denti E che si sia anche spettinato il caschetto) fino a quando...
"Potremmo vederli." e la voce di Alex taglia tutte le altre "Potremmo ordinare qualcosa d'asporto e guardare i telefilm di cui parla Liam."
Gli altri la guardano, incuriositi, e a Liam ricordano tanto il suo gatto quando fiuta un topo.
"La mia è solo un'idea." conclude Alex, e si scrolla nelle spalle, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Claire sposta lo sguardo prima a destra (a Chris sanguina il naso e ha le mani di Wesker attorno al collo, mentre al tyrant spunta un tagliacarte dalla schiena, là, dove Excella l'ha colpito mentre era distratto) poi a sinistra (Leon si tiene una mano sulla guancia e perlustra il pavimento, cercando i suoi molari mancanti, mentre Neil ha perso conoscenza dopo che lei gli ha assestato un montante al plesso solare) infine lo riporta su Alex, serena nella sua poltrona di pelle.
"A me il cinese non piace."
"Neppure a me." ribatte Ada "Preferisco il messicano."
"Steak House d'asporto?" suggerisce Wesker, aiutando Chris a rialzarsi "Detesto il cibo scadente."
Un'ora dopo sotto tutti seduti attorno al nuovo tavolo da sei metri e mezzo, questa volta, a guardarsi la prima stagione di Z Nation - a seguire la seconda e poi The Walking Dead.
Liam sospira e fissa sconsolato il suo hamburger; in fondo, c'erano cose ben peggiori di una cena con i purosangue della Capcom, giusto?


A svegliarlo non era stato il 'click' del lettore bluray che si spegneva e neppure il rumore dei piatti che venivano buttati o delle sedie che si spostavano; no, a svegliarlo era stato l'assoluto, innaturale, silenzio che regnava nella stanza.
Liam apre un occhio, distende le gambe intorpidite.
L'orologio a parete segna le quattro del mattino, i vetri dell'ufficio mostrano una città ancora addormentata e piena di luci che ammiccano nella sua direzione.
"Murphy mi ha copiato."
"Liberamente ispirato?" suggerisce Jill, ma il suo tono è debole, poco convinto.
"E Cassandra, allora? E tutta la questione del controllo degli zombie? No, no, Murphy mi ha copiato, punto."
Liam percepisce Alex sospirare e ne intravede il profilo raggomitolato in grembo a suo fratello.
"Vogliamo parlare di Rick Grimes?"
"Cristo, amico, ci sono gli zombie, cos'altro ti serve capire; non farti graffiare, non farti mordere, non farti trovare in un posto chiuso. No, lui ha bisogno di riflettere sulle dinamiche del mondo nel mezzo di un'apocalisse zombie."
"Credo sia lo scopo della serie." mormora Ada, stropicciandosi le palpebre "Un'umanità devastata da se stessa in cui gli zombie sono solo il mostro venuto allo scoperto e che tutti noi portiamo nel cuore."
"Temi ciò che puoi diventare, diventa ciò che temi." motteggia Alex, sbadigliando.
"Ti prego, non ricominciare con Kafka." la supplica Claire, sdraiata poco elegantemente sul pavimento.
"Ma è così ispirato."
"Così noioso." mastica Excella, strappando un cuscino da sotto la testa di Redfield e usandolo per la schiena "A saperlo che per essere amata dal fandom dovevo pure snocciolare citazioni blasonate e sagge, be', mica la prendevo quella laurea in ingegneria genetica."
"Però è stata utile." prova Jill, battendole una mano sulla spalla.
"Sì, per farmi infilare un ago nel collo e tramutarmi in una massa gigante di vermi nerastri. Comunque complimenti Albert, proprio una bella presa per il culo il nome Aheri."
"Si fa quel che si può." replica Wesker, sorridendo.
"Torniamo in tema." li richiama Leon, girando il cucchiaino nel suo caffè "Z Nation ci ha copiato violenza, gore, splatter e tematiche virali, giusto?"
Otto teste annuiscono all'unisono.
"The Walking Dead il dramma, l'angoscia del vivere e le domande esistenziali."
Questa volta le otto teste annuiscono con ancora più foga.
"E The Strain..."
"Il virus." borbotta Chris, passandosi il dorso della mano sulla bocca "Sono vampiri identici ai Majini che ho combattuto in Africa."
"Sbavavi nel sonno." lo riprende Wesker.
"Ho problemi al setto nasale."
"Fai schifo, Redfield."
"Dio, scommetto che Sua Altezza neppure si scompone quando dorme; probabilmente riposi come quei vampiri che si vedono nei film, perfettamente immobile."
"A dir la verità si muove, e anche troppo; le volte che mi sono ritrovata sul pavimento della stanza..." la voce di Excella perde improvvisamente forza, assottigliandosi a poco più di un sussurro "Credevo fossimo in vena di confidenze, tutto qui..." e Wesker le regala un'occhiata per nulla amichevole.
"Però quel bambino è davvero stupido."
"Chi, il figlio del medico?"
"Sì, quello che rivuole la sua mamma; ma non lo vede che è diventata uno strigoi? Cos'è, ha bisogno della spiegazione scritta?" spiega Claire, arricciando le labbra in una smorfia di disgusto.
"I bambini non hanno una concezione del mondo uguale a quella degli adulti."
"Stronzate." li interrompe Ada "Sherry aveva dodici anni al tempo di Racoon City e mi è sempre parsa abbastanza lesta da capire in fretta come comportarsi."
"Bè, Sherry è un caso a parte." riflette Albert, le dita che percorrono pigramente la schiena di Alex "Era la figlia di Annette e William, non di una coppia qualsiasi."
"Guardate Carl, il figlio di Rick: ha pur preso in mano la situazione, no?"
"Sì, ma..."
Liam studia il fondo della sua tazza come se potesse generare altro caffè, indeciso se alzarsi o meno, ma il divano è così comodo e la coperta così morbida e sono le quattro del mattino e...
È stato bello, ma io devo dormire.
Il karma verrà a prenderlo a calci in culo solo pochi giorni dopo.


Il karma, la sfiga, la colossale presa per il culo che è l'ordine cosmico o qualsivoglia, chiamatela come volete, ma nulla poteva cambiare la sostanza: Liam stava per essere, come minimo, infilato in un blocco di cemento e tanti saluti.

Pung, almeno tu, ricordami per il buon padrone che sono stato.

Fissa la foto che i suoi superiori gli hanno portato con un misto di rassegnazione e divertimento, improvvisamente ben consapevole di chi avesse avuto quella malsana idea. (e anche di come l'avesse poi realizzata)

"Non sono stata io." si affretta a chiarire Alex, scuotendo la testa "E neppure gli ho dato l'idea."
Claire annuisce, allungandosi verso i pasticcini.
"E neanche io rispondo per Chris." aggiunge, fregandone uno da sotto il naso di Excella e beccandosi quindi un elegante e ben curato dito medio.
"Nessuno di noi ne sapeva niente." sottolinea Ada, incrociando le braccia al petto "Un'informazione del genere sarebbe valsa la presenza in almeno altri due giochi e qualche spinoff per la direzione; non mi sarei certo fatta scappare l'occasione."
Liam tace, continuando a rigirarsi le foto tra le dita come se potessero svelargli l'arcano (o quantomeno farlo vincere alla lotteria e ciao ciao Capcom) e sospira.
"La AMC ci chiederà i danni..."
"E anche la Syfy." rincara Jill, sottolineando l'ovvio "E la FX."
"Per non parlare dei loro avvocati, delle famiglie, dei fan, degli scrittori..."
"Abbiamo capito." lo interrompe Excella, togliendo il kiwi da un pasticcino alla crema "Il punto è... " inizia, scansando Claire "che questi due cretini hanno rapito i protagonisti delle serie per farsi dire i loro segreti e non hanno ottenuto nulla."
"È solo questo che ti preoccupa?" pigola Liam, quasi strozzandosi con il caffè.
Excella alza gli occhi al cielo, si lascia andare sulla poltrona.
"Che altro? Non li uccideranno mica. E poi conto su Chris per..."
Il telefono di Liam comincia a suonare, minaccioso.
Claire si mette sull'attenti, Alex gli compare alle spalle - inquietante come un corvo sul suo trespolo.
"Chi è?" chiede Leon, e Liam impallidisce.
"Brutte notizie?" cerca di capire Ada, sporgendosi oltre il bordo del tavolo.
Alex è la prima a reagire, snudando i denti in un sorriso per nulla rassicurante.
"Quel cretino." e a ruota Claire "Quell'immensa testa di cazzo."
Liam si copre il viso con le mani, lascia andare il cellulare sulla scrivania.
Excella continua a studiare i pasticcini rimasti, per nulla interessata (ma d'altronde, cosa mai puoi chiedere a una che è stata ammazzata - e pure male - da uno dei cretini in questione?) mentre Leon emette uno sbuffo esasperato.
"Allora?"
Alex batte un pugno sul tavolo, Jill sobbalza.
Liam pensa a quante cose può mettere in valigia prima che la situazione precipiti ulteriormente.

Se l'erano cavata con una multa orrendamente alta e il pagamento di tutte le spese mediche di Keith Allan. (Albert aveva tentato di strappargli un braccio e una gamba allo scopo di valutare l'estensione delle sue capacità rigenerative)
Se l'erano cavata con un decurtamento secco del vitalizio di Wesker e minacce di morte annesse  - tutte rivolte alla direzione della Capcom (e a cui Liam aveva assistito personalmente)
Se l'erano cavata tutto sommato bene dopo che Chris aveva tentato d'istruire Max Charles (il figlio fittizio di Goodweather nella serie The Strain) alle armi regalandogli un M16 A2 completo di munizioni.
Se l'erano cavata, e tanto bastava a Liam per sperare di arrivare a Natale - possibilmente integro e vivo.
Sdraiato sul letto con Pung sulla pancia, Liam irrigidisce la mascella quando sente il telefono vibrare.

Ignora.

Cinque minuti dopo è il turno dell'e-mail.
Pop! Hai un nuovo messaggio.

Ignora.

Il telefono vibra una seconda volta, poi quello di casa e infine di nuovo il computer.

Ignora, ignora, ignora.

Pung alza la testa, annusa l'aria.

Knock, knock.

Liam chiude gli occhi, fa finta di dormire.

Knock, knock, stung.

Stung?

"Liam?"
Silenzio.
"So che ci sei, Liam, posso sentirti respirare. Sono un tyrant, ricordi?"
Pung scende dal letto, arranca verso la cucina.
"Cosa vuoi?" urla, e Alex si schiarisce la voce da dietro la porta.
"Potremmo avere un problema."
Liam rotola di lato, cerca la valigia.
"Sai, ieri è uscita l'ultima puntata di Z Nation e Jake l'ha vista e... hai presente Lucy, la figlia di Murphy?"
Afferra due camicie, tre pantaloni, calzini e mutande in ordine sparso.
"Ecco; diciamo che si è un po' arrabbiato e ha cominciato a incalzare Albert sulla questione padre e figlio e sai come sono i ragazzi, nel particolare Jake, no?"
Prende la gabbietta di Pung, ce lo butta dentro a forza, lui e le scatolette e il suo culone grasso.
"Potremmo aver rotto qualcosa nel tuo ufficio - e forse anche in quelli adiacenti."
Chiavi della macchina, cellulare, kit di primo soccorso.
"Albert ha cercato di fermarlo (certo, come no, pensa Liam) ma Jake non ha sentito ragioni."
Liam apre la finestra, scavalca il bordo.
"Se potessi venire in sede potremmo sistemare le cose e... Liam? Liam, stai SCAPPANDO dalla finestra?"
Liam si butta dagli ultimi gradini della scala antincendio, Pung sobbalza indignato.
"Liam!" grida Alex, e atterra da dieci metri come fossero niente.
Liam comincia a correre, disperato; per certe cose non sarà mai pagato abbastanza.




Note dell'autrice: gli eventi qui narrati sono direttamente collegati alla one-shot "Diritti sindacali e zombie".
   
 
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