Innocence
E' una notte di dicembre.
Il vento soffia fra le
fronde degli alberi, sibilando suoni confusi, mentre dal cielo
scendono candidi petali, petali di fiori invernali che al solo tocco
diventano acqua: la neve.
In una notte come questa
č consigliabile starsene al caldo, accanto al focolare del
proprio camino, ma un uomo alto e biondo, con i capelli legati da una
coda alta, si avventura in mezzo a questo tempo, per chissā
quale motivo. Ha lasciato la sua casa per dirigersi in un'altra a
cercare qualcuno.
-Flashback-
L'uomo e la sua consorte
sono difronte al camino della loro casa, quando, un'espressione di
dolore si dipinge sul volto della donna.
-Cara che ti succede?-
domanda il marito.
-Tesoro... credo che mi
si siano rotte le acque.- risponde sofferente la giovane.
-E allora?!? Che vuoi che
sia! La prossima volta se ne prendiamo altre, ma con le bottiglie di
plastica.-
-Sto partorendo!-
-COSA? Che devo fare? Che
devo fare?-
-Stai calmo o metti in
agitazione anche me...-
-Sara... devo chiamare
Sara e Urey! Tu resta qui!-
-E chi si muove!-
-Fine Flashback-
L'uomo ha raggiunto la
casa di chi aveva bisogno, apre la porta, restando sull'usco.
-Hohenheim! Che ci fai
qui con questo tempo?- domanda Sara Rockbell.
-Sara... ho bisogno di
aiuto! Trisha sta per partorire!- risponde l'uomo trafelato.
-Aspetta, chiamo Urey e
siamo subito da te!-
-Grazie mille.-
Chiamato il marito, Sara
insieme a lui e Hohenheim, si dirigono, a fatica, a causa della
troppa neve, verso casa Elric, dove Trisha, ogni minuto che passa, ha
contrazioni sempre pių forti.
Arrivati, Van corre
immediatamente dalla moglie, ancora seduta accanto al caminetto, la
quale si tiene con due mani la pancia.
-Amore, come ti senti?-
chiede il biondo.
-Cre.. credo che voglia
nascere...- rivela Trisha.
-Ok niente panico...
niente panico... che devo fare?-
-Portala in camera, al
resto ci pesiamo noi.- dice Sara-
-Ah, ok!-
Van prende la sua dolce
metā e la porta nella loro camera al piano di sopra,
adagiandola delicatamente sul letto, come una bambola di porcellana.
Le accarezza dolcemente e lievemente la fronte, temendo di farle male
e poi, con un gesto fugace posa
le sue labbra su quella pelle candida.
-Van!
Prendi degli asciugamani puliti!- ordina Urey.
-Asciugami...
eh... vado a prenderli...- dice il biondo.
-Porta
anche una bacinella di acqua calda!- aggiunge Sara.
-D'accordo...-
esclama Van.
Preso
l'occorrente di cui i due medici avevano bisogno, a Hohenheim viene
consigliato di stare fuori. L'uomo sente chiaramente i gemiti di
dolore della moglie, gli ansimi e respiri profondi, mentre cammina
avanti e indietro per il corridoio, tanto che quasi quasi un solco
glielo fa.
Poi,
dopo tanto camminare, Van si siede sulla sedia accanto alla porta,
tenendosi la pancia.
-Forse
aveva ragione Pinako...- pensa ricordandosi delle parole della
zietta -Sai Hohenheim come si chiama questa? Nausea
paterna.- e poi continua a pensare -Giā! Nausea paterna...
in questo momento mi sento partorente tanto quanto Trisha. Mi fa male
la pancia... fra poco... nascerā il piccolo. Chissā a
chi somiglierā a Trisha oppure... somiglierā a me...?-
-Van
č nato!- annuncia Urey.
Il
biondo entra nella stanza e vede la sua dolce consorte molto stanca,
ma con un'aria felice, che tiene in braccio un piccolo fagottino.
-Amore
guarda... non č bellissimo?- chiede Trisha, accarezzando il
volto del piccolo.
-Giā...
tesoro grazie per la fatica che hai fatto...- dice Hohenheim
timidamente.
-E'
un maschietto. Il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli č
come il tuo... ti somiglia molto. Sono sicura che diventerā un
grande alchimista come te.-
-Chi
lo sa, il destino a volte č imprevedibile. Ma parliamo d'altro, hai giā deciso il nome amore mio?-
-Si,
Edward...-
-Edward
Elric... non potevi scegliere nome migliore.-
-Grazie...-
Trisha
accarezza dolcemente col suo volto quello del bambino per poi
sussurrargli:
-Com'č dolce ed innocente... č davvero dolcissimo. Piccolo mio diventa sano e forte... e un grande alchimista, come tuo padre...-
Dunque... *si schiarisce
la voce*
TANTI AUGURI CARA ALICE
BRANDON CULLEN^^
una fic tutta per te!
L'ispirazione mi č
venuta durante le due notti insonni nell'albergo di Cesenatico, in
occasione di una fiera a cui la mia scuola ha partecipato e di cui ho
un bellissimo ricordo, grazie ad un ragazzo gentilissimo, ma questa č
un'altra storia, e, ritornando alla fan fictino, mi sono immaginata
Hohenheim (che magari risulta un po' ooc), il giorno della nascita di
Edward e quindi ho scritto questa breva fic per il tuo compleanno,
spero ti piaccia.
Un bacione
Shurei