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Autore: shurei    23/03/2009    7 recensioni
L'uomo e la sua consorte sono difronte al camino della loro casa, quando, un'espressione di dolore si dipinge sul volto della donna.
-Cara che ti succede?- domanda il marito.
-Tesoro... credo che mi si siano rotte le acque.- risponde sofferente la giovane.
-E allora?!? Che vuoi che sia! La prossima volta se ne prendiamo altre, ma con le bottiglie di plastica.-
-Sto partorendo!-
-COSA? Che devo fare? Che devo fare?-
-Stai calmo o metti in agitazione anche me...-
-Sara... devo chiamare Sara e Urey! Tu resta qui!-
-E chi si muove!-
TANTI AUGURI ALICE BRADON CULLEN
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Hohemheim Elric, Trishia Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Innocence




E' una notte di dicembre.
Il vento soffia fra le fronde degli alberi, sibilando suoni confusi, mentre dal cielo scendono candidi petali, petali di fiori invernali che al solo tocco diventano acqua: la neve.
In una notte come questa č consigliabile starsene al caldo, accanto al focolare del proprio camino, ma un uomo alto e biondo, con i capelli legati da una coda alta, si avventura in mezzo a questo tempo, per chissā quale motivo. Ha lasciato la sua casa per dirigersi in un'altra a cercare qualcuno.


-Flashback-


L'uomo e la sua consorte sono difronte al camino della loro casa, quando, un'espressione di dolore si dipinge sul volto della donna.
-Cara che ti succede?- domanda il marito.
-Tesoro... credo che mi si siano rotte le acque.- risponde sofferente la giovane.
-E allora?!? Che vuoi che sia! La prossima volta se ne prendiamo altre, ma con le bottiglie di plastica.-
-Sto partorendo!-
-COSA? Che devo fare? Che devo fare?-
-Stai calmo o metti in agitazione anche me...-
-Sara... devo chiamare Sara e Urey! Tu resta qui!-
-E chi si muove!-


-Fine Flashback-


L'uomo ha raggiunto la casa di chi aveva bisogno, apre la porta, restando sull'usco.
-Hohenheim! Che ci fai qui con questo tempo?- domanda Sara Rockbell.
-Sara... ho bisogno di aiuto! Trisha sta per partorire!- risponde l'uomo trafelato.
-Aspetta, chiamo Urey e siamo subito da te!-
-Grazie mille.-

Chiamato il marito, Sara insieme a lui e Hohenheim, si dirigono, a fatica, a causa della troppa neve, verso casa Elric, dove Trisha, ogni minuto che passa, ha contrazioni sempre pių forti.
Arrivati, Van corre immediatamente dalla moglie, ancora seduta accanto al caminetto, la quale si tiene con due mani la pancia.
-Amore, come ti senti?- chiede il biondo.
-Cre.. credo che voglia nascere...- rivela Trisha.
-Ok niente panico... niente panico... che devo fare?-
-Portala in camera, al resto ci pesiamo noi.- dice Sara-
-Ah, ok!-

Van prende la sua dolce metā e la porta nella loro camera al piano di sopra, adagiandola delicatamente sul letto, come una bambola di porcellana. Le accarezza dolcemente e lievemente la fronte, temendo di farle male e poi, con un gesto fugace posa le sue labbra su quella pelle candida.
-Van! Prendi degli asciugamani puliti!- ordina Urey.
-Asciugami... eh... vado a prenderli...- dice il biondo.
-Porta anche una bacinella di acqua calda!- aggiunge Sara.
-D'accordo...- esclama Van.

Preso l'occorrente di cui i due medici avevano bisogno, a Hohenheim viene consigliato di stare fuori. L'uomo sente chiaramente i gemiti di dolore della moglie, gli ansimi e respiri profondi, mentre cammina avanti e indietro per il corridoio, tanto che quasi quasi un solco glielo fa.
Poi, dopo tanto camminare, Van si siede sulla sedia accanto alla porta, tenendosi la pancia.
-Forse aveva ragione Pinako...- pensa ricordandosi delle parole della “zietta” -Sai Hohenheim come si chiama questa? Nausea paterna.- e poi continua a pensare -Giā! Nausea paterna... in questo momento mi sento partorente tanto quanto Trisha. Mi fa male la pancia... fra poco... nascerā il piccolo. Chissā a chi somiglierā a Trisha oppure... somiglierā a me...?-
-Van č nato!- annuncia Urey.

Il biondo entra nella stanza e vede la sua dolce consorte molto stanca, ma con un'aria felice, che tiene in braccio un piccolo fagottino.
-Amore guarda... non č bellissimo?- chiede Trisha, accarezzando il volto del piccolo.
-Giā... tesoro grazie per la fatica che hai fatto...- dice Hohenheim timidamente.
-E' un maschietto. Il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli č come il tuo... ti somiglia molto. Sono sicura che diventerā un grande alchimista come te.-
-Chi lo sa, il destino a volte č imprevedibile. Ma parliamo d'altro, hai giā deciso il nome amore mio?-
-Si, Edward...-
-Edward Elric... non potevi scegliere nome migliore.-
-Grazie...-
Trisha accarezza dolcemente col suo volto quello del bambino per poi sussurrargli:

-Com'č dolce ed innocente... č davvero dolcissimo. Piccolo mio diventa sano e forte... e un grande alchimista, come tuo padre...-












Dunque... *si schiarisce la voce*

TANTI AUGURI CARA ALICE BRANDON CULLEN^^
una fic tutta per te!
L'ispirazione mi č venuta durante le due notti insonni nell'albergo di Cesenatico, in occasione di una fiera a cui la mia scuola ha partecipato e di cui ho un bellissimo ricordo, grazie ad un ragazzo gentilissimo, ma questa č un'altra storia, e, ritornando alla fan fictino, mi sono immaginata Hohenheim (che magari risulta un po' ooc), il giorno della nascita di Edward e quindi ho scritto questa breva fic per il tuo compleanno, spero ti piaccia.
Un bacione
Shurei

  
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