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Autore: The Land Of Disagio    20/02/2016    5 recensioni
Auruo e Petra stanno insieme fin dal secondo anno di arruolamento nell'esercito, scegliendo di unirsi entrambi nella Legione Esplorativa. Qualcosa, però, cambierà quando il loro destino si intreccerà con quello di un misterioso Capitano dagli occhi sfuggenti come la nebbia e freddi come il ghiaccio.
Il loro destino è incerto, la loro vita sospesa ad un filo e, si sa, il cuore di una persona può essere davvero particolare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Auruo Bossard, Levi Ackerman, Petra Ral
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Bedroom

Petra avvolse strettamente le gambe intorno ai fianchi di Levi, che baciò con passione la giovane e attraente amante.

Con quel semplice bacio, entrambi sentirono l’attrazione che provavano l’una per l’altro, il profondo desiderio che avevano tenuto dentro di loro: era profondo, forte, e molto esigente.

La giovane soldatessa emise un flebile gemito, boccheggiando per prendere una zaffata d'aria fresca. L’uomo la guardò negli occhi, ghignando soddisfatto per l’effetto che aveva su di lei, ma nel profondo doveva ammettere che quello non era niente a confronto del brivido che gli procurava il solo guardarla.

Levi l’afferrò per il polso, sdraiandola sul comodo divano di velluto, sovrastandola. Le sue labbra percorsero il collo della donna con febbrili baci, scendendo lentamente verso il petto, sentendo la pelle della giovane ormai in ebollizione.
Sbottonò rapidamente i bottoni della camicia bianca, uno ad uno, rivelando il reggipetto nero. Le sfilò la camicia con un movimento fluido, osservando ogni particolare del corpo della soldatessa.

Era così bella, con il petto che si alzava e abbassava sempre più velocemente, i capelli ramati leggermente scompigliati e le guance di un rosa decisamente più acceso.
Per la prima volta nella sua vita, il forte Capitano Levi si ritrovò ad invidiare veramente un cadetto. Auruo poteva bearsi di quella vista tutte le volte che desiderava, non poteva stupirsi che si fosse innamorato di lei.
Chiunque poteva innamorarsi di quell’incantevole donna.

Il volto di Petra divenne ancora più rosso quando Levi le sfiorò il seno, prendendosi il suo tempo per sfilarle il reggipetto, godendosi dell’impazienza che il corpo della giovane stava cominciando a mostrare.
Quando decise finalmente di mettere fine a quella vera e propria tortura, la liberò da quell’ormai inutile pezzo di stoffa, gettandolo dall'altra parte della stanza, dedicandosi solo alla ragazza.
Nient’altro gli importava in quel momento.

Giocherellò con il suo seno, sfiorando i suoi punti più sensibili prima con le labbra, poi con la lingua, così delicatamente da sembrare una dolce carezza.
Petra emise un rantolo disperato, sopraffatta dal piacere che Levi le stava regalando, ma ormai non più sufficiente, voleva di più.
Era completamente inebriata da quelle travolgenti sensazioni.

Con sua grande sorpresa, Levi si sfilò a sua volta la camicia, rivelando il suo petto scolpito, prendendola tra le braccia e depositandola sul letto matrimoniale.
Entrambi mezzi nudi, Levi posò le labbra su quelle della giovane amante, armeggiando con i bottoni dei suoi pantaloni, calandoli quel che bastava per esporre le mutandine nere.

Erano semplici, di cotone, ma lasciarono il moro completamente di sasso. La semplicità di quella ragazza lo lasciava disarmato. All’improvviso si sentì riluttante, più di quanto fosse stata prima Petra.
Si sentiva indegno di averla lì, tra le sue braccia, ricevere i suoi baci e le sue carezze anche per una sola notte.

"Tu-tutto bene?" gli chiese la ragazza, mordendosi il labbro, timorosa di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Levi ridacchiò, quasi intenerito dal suo imbarazzo. Non avrebbe mai immaginato che Petra tenesse così tanto a fare bella figura.
Voleva davvero non deludere le aspettative del suo Capitano, e quella piccola esitazione da parte sua l’aveva in qualche modo messa in agitazione. Aveva paura di essere respinta, ma niente era di più sbagliato.

"Non c’è niente che non vada, anzi…" la rassicurò con la sua voce profonda, sfiorandole il naso con le labbra, "ma come tuo capitano, dispongo l’immediata rimozione di queste…" le sussurrò, agganciando con le dita i lati delle mutandine e sfilandole lentamente, lasciando che la stoffa accarezzasse le magre gambe della ragazza, denudandola completamente.

Levi non sarebbe più stato in grado di trattenersi a lungo di fronte a quella donna incantevole che giaceva sul suo letto, in attesa. Si tolse, prendendosi il suo tempo, i pantaloni e i boxer, ormai completamente nudo.
Strinse Petra tra le sue braccia, coccolandola e baciandola allo scopo di tranquillizzarla, farla abituare alla sensazione così intima che provocava il contatto tra i loro corpi nudi.

Lentamente, l’aria si riscaldò sempre più, finché entrambi sentirono che finalmente il momento per compiere quel grande passo era arrivato. Non che quelle coccole non fossero di loro gradimento, ma semplicemente non riuscivano più ad indugiare oltre.

"L-Levi" balbettò Petra, trattenendosi dal gridare mentre il moro le divaricava leggermente le cosce. Le posò un dito sulle labbra, zittendola con garbo. “Shh” sussurrò, spostandole i capelli da viso “Ti fidi di me?”.
La ragazza rimase stupita da quella domanda, limitandosi ad annuire con la testa, ma Levi le sollevò il mento, costringendola a guardarlo negli occhi “Rispondi, per favore, voglio sentirtelo dire. Ti fidi di me?”.
Quella richiesta quasi supplicante intenerì Petra, che accarezzò la nuca del ragazzo. "Sì", rispose con un sorriso, “Mi fido”.

Si fidava veramente di lui, incondizionatamente, senza bisogno di garanzie. Sapeva che non avrebbe dovuto, del resto si conoscevano da poco tempo, ma il suo irrazionale sesto senso l’avrebbe convinta persino a buttarsi nel vuoto con serenità, con la certezza che lui l’avrebbe afferrata tra le sue forti braccia.

Con un grugnito sollevato, Levi riprese possesso delle labbra dell’amante, afferrandola saldamente per i fianchi, entrando in lei solo per pochi centimetri, assicurandosi che non sentisse troppo dolore, ma l’autocontrollo della giovane era davvero ammirevole, grazie soprattutto ad anni di allenamenti e ossa spezzate, sia figurativamente che letteralmente.
Quando moro cominciò lentamente a spingere, Petra si lasciò sfuggire un gemito di piacere misto alla sorpresa, serrando gli occhi e trattenendo una lacrima di dolore, mentre Levi entrava completamente in lei, divenendo un tutt’uno con la ragazza.

Lentamente il dolore iniziale scemò lasciando il posto al piacere, così travolgente che la donna si morse il labbro, sforzandosi di non fare troppo rumore, concentrandosi sugli occhi blu di Levi e sul benessere che le procurava. Si aggrappò saldamente alle lenzuola bianche, così forte da spiegazzarle. La sensazione del Capitano dentro di sé la rendeva completamente appagata e felice, come mai lo era stata in vita sua.
Era così euforica che avrebbe voluto gridare, mandando al diavolo la decenza.

Levi sentì il sangue bollirgli nelle vene, inebriato dal calore emanato dal corpo di Petra, che ormai aveva perso la capacità di trattenersi. Si cullarono con sempre più foga, beandosi uno dell’altra senza niente che li fermasse o facesse esitare.

“Levi!" sussurrò la ragazza, artigliandogli la schiena. I loro occhi si incontrarono, e il moro poteva chiaramente leggere in quelli di lei il desiderio di averlo più vicino, e non la voleva deludere.
Si spinse più in avanti, incontrando le labbra arrossate della ramata, ricevendo in cambio dei gemiti a stento trattenuti, ma che avevano il potere il farlo infiammare oltre l’immaginazione.
Non voleva dar piacere solo a se stesso, ma anche a Petra.

Il sudore tra i loro corpi aumentava, i loro respiri sempre più pesanti.
Non avrebbero resistito a lungo.

La soldatessa aggrovigliò le braccia intorno al collo di Levi, accarezzandolo mentre le baciava febbrilmente il collo.
Ormai si sentiva al limite della sopportazione, lanciandosi sfuggire un grido acuto quando raggiunse l'apice insieme al suo amante, che lasciò un piccolo morso sulla spalla di Petra.
Non era riuscito a farne a meno, quella donna scatenava in lui una reazione che nessun’altro era stato in grado di fargli provare.

Entrambi appagati, Levi si stese accanto a Petra per riprendere fiato, accarezzandole i capelli ramati che mascheravano il suo viso arrossato e ansante, senza dirsi niente.
Non ne avevano bisogno, dopo quello che era successo.

Non passò molto tempo prima che la donna crollasse addormentata tra le sue braccia, e fu solo allora che Levi si permise di darle un piccolo, dolce bacio sulla tempia sudata.





Spazio della traduttrice, rannicchiata nell'angolo della vergogna
Ehy, sì, sono sempre quella disgraziata, e no, non vi siete liberati di me.
Prima di tutto, mi volevo scusare con chi magari è rimasto deluso da questo capitolo, aspettandosi qualcosa di più...hot, ma davvero mi vergognavo troppo a mettere tutti quei particolari, e ho preferito incentrarmi più su cosa provavano i nostri due piccioncini. Non volevo rendere questa scena molto importante come un semplice atto carnale fine a se stesso, ma qualcosa di più sentito.
In poche parole, non ho voluto far sembrare Levi una femminuccia, ma neanche uno scimmione insensibile, e Petra non la classica "oh mio Dio sii delicato, sono fragile", ma comunque con le sue comprensibili ansie.
Spero di aver reso bene l'idea :/
Alla fine ho deciso di non alzare il raiting, in quanto mi sono convinta che, dopo tutto, non è così dettagliato e dunque accessibile a tutti. Voi che pensate, ora che avete letto il capitolo?
Spero che vi sia piaciuto, sono davvero ansiosa di sapere la vostra opinione in quanto non ho mai scritto di una cosa così intima e...sono molto titubante.
Alla prossima!
   
 
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