Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: Artist_at_Work    21/02/2016    0 recensioni
Per lui: Una lettera arrivata all'improvviso cambierà tutto il suo mondo.
Per lei: Una lettera decisamente imbarazzante scritta per il suo idolo.
Per loro: Una lettera che cambierà le loro vite.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ed Sheeran
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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*Jolene Martins 

 

Un mese dopo mi ritrovo sulla soglia della casa di Ed. Abbiamo appena portato dentro l’ultimo scatolone, e mi ritrovo a pensare che forse ho fatto una scelta azzardata. Mi sentivo in pericolo nella mia vecchia casa, Peter sapeva dove vivevo e ero terrorizzata dal fatto che si presentasse ancora alla mia porta. Gli attacchi di panico sono ritornati, e l’unico che mi fa stare bene è Edward. Sicuramente ho deciso in fretta e in un momento di vulnerabilità, ma nonostante questo da un lato sono felice di essere qui e di non dovere pensare da sola a tutto. Ultimamente la pancia è cresciuta tantissimo, tanto che faccio fatica a girarmi a letto. Strano no? Sono sempre stata minuta e piccolina, e mi sembra impossibile che questa bimba sia così grande. Più tardi ho l’ultima ecografia, Ed mi accompagnerà. Sono nervosa all’idea, finora mi sono sempre arrangiata in tutto e ad un tratto non sentirmi più sola mi da un misto di ansia e felicità che non riesco a  decifrare.

 

*Ed Sheeran

 

L’unica cosa che riesco a pensare mentre appoggio l’ultimo scatolone in camera mia è che Jolene è bellissima. E mia. Finalmente.

 

Nell’ultimo mese non è stata molto bene, e io ho sempre cercato di aiutarla e starle accanto, voglio che lei si senta protetta e al sicuro con me e in casa mia. Sarà pure presto per dirlo, ma mi sono perso completamente per lei. D’altronde la nostra storia è stata molto veloce fin dall’inizio, quindi non mi sorprende molto il fatto di pensare già di amarla. Questa ragazza e la sua bimba sono diventate il mio mondo in brevissimo tempo. Svegliarmi la mattina accanto a lei mi riempie di pace, potermi rilassare sul divano con lei ascoltando i movimenti della bimba mi riempie di stupore e di felicità. Anche solo sapere che lei mi aspetta per pranzo o per cena fa la differenza nelle mie giornate, e le sarò eternamente grato per questo. Ho dovuto tornare in studio, ho registrato la prima canzone del mio terzo album. Lei è sempre nei miei pensieri e sapere che mi ha scelto mi fa camminare a tre metri da terra.

 

Alle due ha l’appuntamento per l’ecografia, ho deciso di accompagnarla. Ormai sono abituato a sentire la bimba muoversi dentro di lei, ma sono curioso di vederla attraverso il monitor e di sentire il suo piccolo cuoricino che batte. Nonostante non lo sia, nel mio cuore sento che questa bambina è mia, e che farò di tutto per essere il padre migliore che possa avere. Dicono che il padre è colui che cresce i bimbi, non colui che mette incinta la madre e poi scappa, no?

 

 

*Jolene Martins

 

Salgo in macchina e guido verso lo studio del ginecologo. Appena entrati una signora sulla cinquantina mi chiede a che ora ho l’appuntamento, e dopo avermi fatta accomodare nella sala d’attesa ci offre un the per calmare i nervi. Mi sento al sicuro on lui, sento che non vorrei essere da nessun’altra parte quando gli sono vicina.

 

“Signorina Martins?”

 

“Si?”

 

“Sono il dottor Lawrenson, sostituisco la dottoressa che le ha fatto le precedenti visite, oggi non si sente bene.” Mi stringe la mano, e poi scruta Ed.

 

“Lei non è il famoso Ed Sheeran?” Gli porge la mano.” Mia figlia è letteralmente impazzita per lei.”

 

Lui si gratta la nuca e gli rivolge uno sguardo imbarazzatissimo. 

“Sono lusingato di questo, senza le mie fan non avrei mai avuto tanto successo.”

 

“Bene, mi lascerà un autografo più tardi, mia figlia sarà felicissima quando glielo porterò a casa stasera”, ora guarda me “Signorina Martins, vuole accomodarsi in studio?”

 

Lo seguo lungo il corridoio, Ed mi tiene la mano. Mi stendo sul lettino, Ed mi siede vicino e continua a stringermi la mano, visibilmente nervoso.

 

“Allora signori, oggi controlleremo che la piccola stia bene, e che non abbia malformazioni di nessun tipo. Non allarmatevi, è solo un controllo di routine e in genere non succede mai nulla di inaspettato o di acclamante. Inoltre, avremo la possibilità di vedere la bimba in 3D, è una novità nel campo delle ecografie.”

 

Guardo Ed, entrambi sorridiamo fino agli orecchi. Il medico stende il gel, e dopo un po’ di movimenti con la sonda riesce a beccare la piccola, si sta nascondendo.

Ci spiega esattamente ogni cosa che vediamo. Il suo profilo, così simile al mio, le manine strette a pugno e i piedini che vagano nel liquido. Ed è molto emozionato e quando sentiamo battere il cuore mi sembra di scorgere una lacrima all’angolo dell’occhio.

 

*Ed Sheeran

 

Cristo, è la cosa più sorprendente che abbia mai visto. Il suo profilo così uguale alla madre mi fa pensare a quanto si assomiglieranno, e quando sento battere il cuore provo una felicità immensa, tanto da commuovermi.

 

“Bene, noi qui abbiamo finito. Il termine, come vedo, dovrebbe essere al 3 maggio. Se dovesse entrare prima in travaglio, non esiti a chiamarmi. Se invece entro il 3 non sente ancora nessun movimento, si diriga direttamente in ospedale. Non posso farla partorire a casa se supera il termine.”

 

Un lampo di terrore le attraversa il viso. So che voleva disperatamente partorire in casa, per questo avevamo già predisposto il tutto. Un paio di giorni prima del termine avremmo dovuto preparare asciugamani e lenzuola vecchie, per non rovinare quello che avevamo. Io avrei dovuto chiamare la dottoressa e l’ostetrica quando lei mi avrebbe dato il via, immagino perché lei non sarà in grado di farlo. In caso di rottura delle acque avrei dovuto asciugarla e controllare il colore del liquido, e in base a quello chiamare o no un’ambulanza. Ormai ero diventato esperto ed efficiente, avevamo già fatto un paio di prove.

 

“Bene signori, è stato un piacere. Ci sentiamo per telefono, qualsiasi sia il problema.”

 

Ci saluta e va ad incontrare un’altra paziente, e noi usciamo dallo studio.

 

La prendo per mano e decido di portarla a prendere un gelato, se lo merita dopo tutto quello che sta passando. Ma che dico? Troppo poco ancora. Le darei tutto, ma proprio tutto quello che riuscirei a comprarle, pur di farla sta bene. Ogni giorno con un sorriso mi ruba un pezzetto di cuore, e io non posso fare a meno di pensare che sia lo stesso per lei.

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Mi spiace che questo capitolo sia molto breve ma ultimamente non trovo molta ispirazione...
Ringrazio molto tutti voi che vi prendete la briga di leggere questa storia, è molto importante 
per me.
Prometto che presto posterò il nuovo capitolo, devo solo dormirci sopra e pensarci un pò, ma
non passerà molto tempo!

Grazie ancora a tutti, vi sono grata.


Artist_at_Work

   
 
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