Penombra, nel mestiere,
dalle regole, mi alieno,
tra le strade, di quartiere,
trovo marcio, nel sereno;
penombra, nel bicchiere,
sempre pieno, di sapore,
mescolato, al mio dovere,
non dà cosa, né una casa,
per l'amore.
Il bersaglio, in movimento,
lascia campo, e imprecisione,
la questione, di un momento,
sulla soglia, di attenzione;
e lo sbaglio, è pentimento,
così forte, la pressione,
quando un passo, lesto o lento,
fa binario, tra distanza
e direzione.
Ora sparo, faccio centro,
meccanismo, e perfezione,
l'emozione, chiusa dentro,
non sbilancia, il mio copione;
ora sai, chi ti protegge,
differenza, che funziona,
si rispetta, la mia legge,
altrimenti, la mia mira,
non perdona.