Ciao a tutti!!!
Questa è la
prima storia su Nabari…Vi avverto cari lettori che la storia ha una piega un
po’ diversa dall’anime…
Alcuni punti
sono uguali e altri no…
Spero non ci
siano problemi e chi vi appassioni e coinvolga…
Buona lettura
Accetto commenti
e critiche…Mi aiutano a maturare e a migliorare!!!
Bacioni a
tutti!
Niki
Vuoi
sapere per che cosa combatto?Bhè mi sembra ovvio, io combatto unicamente per me
stessa…
L’inverno ormai bussava alle
porte, l’aria era fredda e il cielo grigio e cupo.
Un ragazzo scrutava il cielo
con la sua solita aria da indifferente a tutto e tutti, ma chi conosceva
veramente Miharu Rokujo capiva che qualcosa nei suoi occhi versi e limpidi era
cambiato, qualcosa in lui era diverso.
La sua vita, da un mese a
quella parte aveva subito un radicale cambiamento, lui, un ragazzo di 14 anni
indifferente a qualsiasi cosa lo circondasse, privo di qualunque desiderio,
aveva scoperto che nel suo esile corpo era racchiuso lo Shinrabansho, l’arte
segreta che può dominare il mondo e il cuore umano, un’arte che racchiude
un’immensa e infinita saggezza.
Miharu voleva solo vivere la
sua vita normalmente, ma invece le circostanze hanno fatto di lui il futuro re
di Nabari, un mondo dove i ninja e gli shinobi combattevano chi per prelevargli
l’arte segreta chi per proteggerla, il mondo reale ne era completamente allo
scuro, e per questo motivo agivano in segretezza non immischiando i due mondi.
Sospirò con fare rassegnato,
ogni volta che ci pensava li veniva il mal di testa, se tutto questo non
bastasse doveva anche pensare al modo di aiutare Yoite, al modo di esaudire il
suo desiderio.
Chiuse stancamente gli occhi
passandosi una mano fra i capelli castani, chissà cosa stava facendo in quel
momento Yoite, avevano solo pochi mesi, e ogni giorno diventava sempre più
debole, peggiorava e lui si sentiva imponente.
Era così perso nei suoi
pensieri da non rendersi minimamente conto che la campanella di fine lezioni era suonata.
-Hei Miharu- lo agitò
lievemente un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi rossi protetti da dei
fini occhiali da vista.
Il ragazzo di girò lentamente
a guardarlo –Che c’è Koichi?-
-Bhè io vado a casa, tu ti
sei talmente affezionato al tuo banco che vuoi rimanere qui?- sorrise
divertito.
-Oh non ho sentito la
campanella- si alzò dalla sedia mettendosi in spalla il suo zaino.
-Ce ne siamo accorti-
ridacchiò Raimei, occhi marroni e lunghi capelli biondo
lucente legati in due codini.
Uscirono dalla classe
imboccando il corridoio quasi deserto –Hai avuto notizie di Yoite?- domandò
Koichi rivolgendosi a Miharu.
Il ragazzo sospirò –Sono due
giorni che non ho sue notizie, devo ammettere che comincio a preoccuparmi-
-Sinceramente il professore è
molto contento che tu e Yoite non vi vedete da un po’- disse Raimei guardandolo
seriamente, studiò la sua reazione ma come aveva immaginato non vide nessun
cambiamento nella sua espressione.
Miharu era ancora troppo
bravo a nascondere le proprie emozioni e questo le faceva rabbia, lo conosceva
bene, aveva notato qualche cambiamento ma le sembrava sempre difficile
decifrare quel ragazzo.
Usciti da scuola l’aria
fredda e tagliente li avvolse facendoli venire la pelle d’oca –Cavolo che
freddo- batté i denti la bionda.
-Che ti aspetti Raimei, siamo
quasi in inverno- sorrise lievemente Miharu.
Il vento si alzò, forte e
violento –Questo vento non è normale- sussurrò Koichi scrutando il cielo grigio
piombo.
-Nemmeno a me piace- annuì la
ragazza.
-Hei chi è quella li?-
domandò improvvisamente Miharu indicando con l’indice una ragazza dai lisci e
lunghi capelli neri che stava uscendo dal cancello della scuola.
-Porta la nostra divisa
scolastica- notò Raimei –Ma non l’ho mai vista- la scrutò attentamente.
-E’ una nuova studentessa- li
informò Koichi –E’ arrivata stamattina, non so da dove venga, il professor
Tobari si è limitato molto nel dirmi chi sia veramente- si portò la mano al
mento –Adesso che ci penso mi chiedo il perché-
-Non mi stupisco- mormorò
Miharu guardando la ragazza allontanarsi, la corvina girò il capo guardandolo
diritto negli occhi.
Per Miharu il mondo intorno
era come sparito, il buio totale lo avvolse, c’erano solo loro due, la ragazza
aveva gli occhi color blu notte, profondi e magnetici, un ghigno le dipinse le
perfette labbra color fragola, un ghigno freddo e amaro che li fece venire i
brividi in tutto il corpo e sentì la sua anima come se fosse in un mondo buio
pieno di odio e rancore.
La corvina si rigirò
andandosene, a Miharu sembrò di tornare a respirare dopo un lungo momento di
apnea.
Scosse il capo riprendendosi
–Io vado a casa-
I due ragazzi lo guardarono
straniti, per poi guardarsi a vicenda –Hei Miharu aspettami vengo con te- lo
seguì Koichi salutando Raimei che andava dalla parte opposta.
I Kairoshu sono una squadra
di ninja che servono il villaggio di Iga,il capo
dell’unità è Hattori Tojuro che in quel preciso istante si stava bevendo
tranquillamente una tazza di thè nel suo ufficio, guardava fuori dalla finestra
con sguardo tranquillo e rilassato.
Bussarono alla porta rompendo
il silenzio che li aleggiava attorno, lui non si scompose –Avanti-
Entrò la sua fidata
segretaria –Scusi il disturbo- chiuse la porta alle sue spalle porgendoli dei
fascicoli –Volevo informarla che Yoake e Kuro sono appena tornati a Iga, li ho
sistemati in un appartamento a quattro isolati da qui-
-Molto bene… Yoake si è
recata a Banten stamattina?-
-Si, ed è già entrata a far
parte della scuola media senza destare alcun sospetto-
-Camuffando l’età ovviamente- sorrise aprendo il primo fascicolo –Mi
aspetto molto da questi due ragazzi-
-Signore mi scusi…Ma pensa
che sia una buona idea farli incontrare?-
Hattori si alzò portandosi le
mani dietro la schiena, diede le spalle alla donna scrutando il panorama della
città che si poteva ammirare fuori dall’enorme finestra –Sono curioso di vedere
come va a finire questa storia, una ragazza così giovane e già così forte piena
di odio e vendetta può essere una grande sorpresa- si rivoltò –Non credi?-
La segretaria sorrise
lievemente –Comunque ho avvisato tutti per la riunione di stasera-
-Molto bene, ti ringrazio-
Lei fece un lieve inchino per
poi andarsene, l’uomo prese in mano il fascicolo dove in primo piano vi era la
foto di una ragazza di 16 anni con i capelli neri e gli occhi blu notte –Yoake
Kusunda mi aspetto molto da te- si risedette tornando tranquillamente il suo
thè.
La sera aveva portato con se
la pioggia, un ragazzino di 11 anni scrutava fuori dalla finestra –Yoake io ho
fame!!!Mi brontola il pancino- si lamentò portando le
braccia allo stomaco, aveva dei capelli neri tutti spettinati e occhi bicolore,
quello destro azzurro e quello sinistro blu notte.
-Kuro non ho tempo adesso e
poi sei grande abbastanza per farti da mangiare anche
da solo- rispose la sorella seduta sul piccolo divano con le gambe incrociate,
aveva gli occhi incollati al suo computer portatile.
-E se poi mi brucio e poi mi
rovino il mio bel faccino? Hai mai pensato cosa succederebbe?- si lamentò
andandole davanti.
-Non è ancora sulla mia lista
delle disgrazie gravi Kuro- ridacchiò divertita.
-Sei senza cuore- piagnucolò
–Comunque che stai guardando?-
-Sto cercando informazioni
sui membri dei Kairoshu-
-Certo che è strano, 5 anni
che facciamo parte dei Kairoshu e non abbiamo mai conosciuto nemmeno un membro-
si portò il dito al mento il bambino.
-Dopo tutto abbiamo sempre
fatto missioni all’estero, ora che lo Shinrabansho si è manifestato saremmo
comunque venuti qui- alzò finalmente lo sguardo verso il fratello minore.
-Yoake il capo non sa tutto
vero?-
Lei scosse il capo –Non del tutto- chiuse il pc alzandosi –Ti preparo qualcosa da
mangiare-
-Evvai- agitò le braccia Kuro –Sorellina stasera
cosa si fa?-
-Riunione- rispose scompigliandoli i capelli corvini.
Lui la guardò confuso
–Riunione?-
-Si con i Kairoshu- aprì il
frigo –Qui c’è bisogno di fare un po’ di spesa- lo
richiuse –Ti va se mangiamo un po’ di Ramen?-
-Mi va bene tutto, basta che
mangio qualcosa- disse sul punto della disperazione totale –Sto morendo di
fame-
-Quanta esagerazione- alzò
gli occhi al cielo la corvina.
-Non esagero mai io…Comunque
come è andata a scuola stamattina?-
-Bene, ho avuto l’onore di
vedere Miharu Rokujo-
-E come è?-
-Un ragazzo con gambe e braccia- rispose
sarcastica.
-Ma no? Niente tentacoli?-
rispose con lo stesso tono sarcastico.
-Niente tentacoli- rise
divertita porgendoli una ciotola piena di Ramen fumante, il bambino la presa
facendo quasi la danza della felicità e mettendosi a tavola cominciò a mangiare
scottandosi più di una volta.
Finito di cenare Yoake andò
in camera sua, si piazzò davanti allo specchio sistemandosi i capelli,
attaccata allo specchio vi era una foto che raffigurava tutto il villaggio
Kusunda, il villaggio della notte, la sua famiglia.
La sfiorò delicatamente con
le dita –Io vi vendicherò- sussurrò con lo sguardo assente, ritornò in sala e
con suo fratello uscì di casa.
Si lei si sarebbe vendicata,
a qualunque costo avrebbe trovato lo sterminatore di tutto il suo villaggio.
E finalmente lei e Kuro
sarebbero stati liberi da quel dolore che ogni giorno li lacerava il cuore e
l’anima.