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Autore: cin75    25/02/2016    7 recensioni
Lucifero, ancora nelle vesti di Castiel, si svela finalmente e lo fa nel modo più crudele. Uccidendo Dean.
Cosa farà Sam? Come reagirà?
Spoiler stagione 11. WARNING!!!
Genere: Angst, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Nel casolare a Cawker City….

“DEEAAANNN!!” gridò disperato Sam che si gettò letteralmente accanto al fratello legato alla sedia.

Dean sobbalzò appena alle attenzioni del minore. Deglutì nauseato saliva e sangue e poi si sforzò di alzare lo sguardo sul fratello accoccolato accanto a lui che con gesti ansiosi lo liberava dalla sedia.
“Sta’ calmo, Sammy. Sono ancora qui, fratellino. Ma onestamente….. vorrei essere su una spiaggia.. a prendere il sole in questo momento….con una bella birra ghiacciata al mio fianco!” trovò la forza di ironizzare mentre con movimenti quasi isterici , Sam lo liberava definitivamente e lo aiutava a spostarsi da quella stanza, tenendogli premuto un fazzoletto sulla ferita al fianco, che sembrava quella più grave.
“Ma cosa….Crowley….Crowley mi ha detto che ti aveva ucciso…che lui…”
“Credimi, nelle condizioni in cui adesso è quel figlio di puttana, non si rende nemmeno conto di chi è in realtà.” spiegò ansimando a causa del dolore, Dean.
“Ma che significa? “
“Era sotto un incantesimo di doppia volontà!”
“Doppia volontà? Ma è un incantesimo potente!” convenne Sam che si vide addosso lo sguardo stranito e sorpreso del fratello maggiore.
“Ma cos’è? Gli opuscoli “Incantesimi più potenti del mese” arrivano solo a te o cosa?!” domandò sarcastico ricordando la presa in giro di Lucifero.
“No, è che io leggo anche libri senza le figure, Dean.” lo provocò Sam, aiutandolo ad alzarsi, dopo avergli messo un fazzoletto sulla ferita al fianco.
“Stronzo!”
“Fesso!”
“Ok! Fammi uscire di qui e ti dico tutto.” fece , sconfitto, Dean.
 
Quando i due tornarono nella stanza in cui, un ancora spaesato Crowley, si guardava in giro, sperduto, Sam aiutò Dean a sedersi su una vecchia poltrona.
“Ok! Ascolta Sam. Cas non è Cas.” Rivelò il maggiore.
“Cosa?” fece confuso.
E Dean gli raccontò tutto. Della gabbia, di Rowena morta, del sì di Castiel e della motivazione per quel sì. Del piano di Lucifero per il mondo e su Sam stesso.
“Non possiamo permettere che vada avanti con il suo piano, Dean!” fece allarmato il giovane cacciatore.
“Ci puoi contare che non lo permetteremo. Ci riprenderemo Castiel, rispediremo all’Inferno Lucifero, cercheremo di rimettere il catenaccio anche ad Amara e salveremo il culo a questo mondo una volta ancora.” e poi guardando il minore che ancora si affaccendava sulle sue ferite. “E lo terremo lontano da te, Sammy. Lo giuro!”
“Lo so, Dean. Lo so!” convenne complice.
 
Poi il maggiore, guardò alle spalle del fratello e vide Crowley ancora leggermente scombussolato.
“Ehi, tu. Bambino sperduto!!” lo richiamò. “Vieni qui e vedi di rimettermi a posto. Se ci riesce un mezzo angelo, di certo anche tu puoi fare qualcosa. E’ il minimo dopo il modo in cui mi hai ridotto!” lo ammonì.
Crowley si avvicinò cautamente e si chinò verso Dean, ma non appena una sua mano fece per sfiorarlo, la presa forte di Sam, gli bloccò il polso.
Il giovane cacciatore lo fissò feroce e appena sibilando lo minacciò.
“Attento a quello che fai, Crowley. O sarà l’ultima cosa che farai. Ci siamo capiti?!” lo avvertì mentre con un movimento veloce gli piazzava il coltello di Ruby alla gola.
Il demone annuì e concentrandosi, toccò la spalla di Dean.
Qualche momento dopo , la maggior parte delle ferite dal corpo del cacciatore erano scomparse. Ma non tutte e quelle più importanti continuavano comunque a far male.
“E’ il meglio che sai fare?!” fece seccato Dean.
“Nelle condizioni in cui sono, in cui mi ha ridotto l’incantesimo di Lucifero è già tanto!” replicò visibilmente sfinito il demone.
“Sei ancora sotto l’effetto dell’incantesimo?!” volle assicurarsi Sam, tenendogli ancora il pugnale puntato contro.
“No, credo…penso di no. Il fatto di aver resistito e di non aver ucciso Dean, deve avermi…svincolato!” riflettè il demone.
“Credi? Pensi? Ne sei fuori o no??!” lo incalzò Sam minaccioso.
“Sono fuori. Sono fuori!!” fece con più convinzione il demone.
“Ok!” fece Dean che si tirò su da solo, anche se vide Sam, pronto al suo fianco, a prenderlo se ce ne fosse stato bisogno. “Resta qui, e se lui torna… vedi di recitare bene la tua parte!”
“Cosa devo dirgli?!” domandò Crowley.
“Che hai obbedito e Dean Winchester è passato alla storia!” riferì, cercando di ignorare lo sguardo atterrito di Sam che aveva ascoltato a quale sorte era scampato il fratello.
“Voi cosa farete adesso?!”
“Vediamo di rimediare, almeno in parte, a questo gran casino!” rispose Dean.
“Se non torna e non avrò notizie da voi entro domani, tornerò all’Inferno a dare un occhiata. Se lui non è lì, mi darò da fare.” Riferì Crowley.
“Che intendi?!” chiese Sam non proprio convinto su quel darsi da fare.
“Ero imprigionato ma non sordo. Lucifero ha perso parecchio vantaggio sui demoni. Erano perplessi, scontenti, disorientati. I demoni vogliono essere comandati, guidati, puniti e lui non lo faceva, troppo distratto dall’essere tornato all’aria aperta.” spiegò. “Quindi vedrò di racimolare più seguaci possibili, con le buone o con le cattive che credo faranno più effetto.”
“Fa’ come credi. Ma tieni gli occhi aperti!” fece Dean.
“Preoccupato per me, Dean!?” fece sarcastico il demone.
“Affatto. Ma ho un conto in sospeso con te , stronzo. E voglio riscuotere prima che Lucifero ti faccia la pelle!” lo rassicurò sprezzante e andò via con Sam.
 


Nel bunker….

Lucifero, ormai scoperto, guardò con occhi infuriati appena dietro di lui, da dove la voce del cacciatore “redivivo” gli era giunta. Poi lo vide muoversi e lentamente lo vide raggiungere Sam, che era rimasto fermo nella sua posizione.
“Errore mio!” ammise con aria colpevole, guardando Sam. “Avrei dovuto chiederti come eri arrivato a Dean! Ma ero così colpito dalla tua disperazione…” virgolettando la parola . “…e quegli occhi arrossati fino alle lacrime!” ammise con un sorriso amaro sulle labbra strette fino a sbiancare.
“Cominci a perdere colpi, Lucifero!” replicò il giovane Winchester, mostrandogli una semplice boccetta di mentolo che poi gettò sul tavolo.
“Per essere cibo per pesci , mi sembri abbastanza forma!!” ironizzò poi, verso il maggiore e notando però, che Dean ancora si teneva il fianco.
“A quanto pare il nostro caro amico Crowley aveva delle priorità che tu hai sottovalutato!” gli fece presente Dean.
“Stupido demone inutile!” ringhiò l’arcangelo. “Fammi indovinare la battuta ad effetto : “Sei il prossimo sulla lista di Lucifero”, giusto?”
“Sai, Crowley ha qualche problema con le liste. Le detesta. E’ così che l’ho fregato anche quando ho avuto a che fare con Caino!” rammentò il cacciatore.

Lucifero strinse con fare scocciato le labbra. “E’ proprio vero. Se vuoi un lavoro fatto bene, fattelo da solo.”

“Non sai quanto è vero!” fece Sam.
“Già. Vuol dire che la prossima volta ci penserò io a farlo a pezzi!” provocò verso il maggiore dei fratelli e poi guardando il minore: “Così non avrai bisogno di quella per piangere quello che resterà di tuo fratello!” indicando la boccetta sul tavolo.
“Non ci sarà una prossima volta, stronzo!” e la voce di Sam si fece più alterata.
“Wow!!! Sammy, Sammy, Sammy…..vedo che il giovane Skywalker è ancora dentro di te!!....magnifico. Davvero magnifico!” lo stuzzicò.
“Ok! Vediamo di finirla con questa cosa da viale dei ricordi. Lascia Castiel, figlio di puttana. Ridacci il nostro amico e forse tornerai nella gabbia tutto di un pezzo!” lo minacciò Dean.
“E come credi di fare, mio stupido stupido amico!?” sogghignò Lucifero. “Questo cerchio di fuoco sacro non mi terrà bloccato ancora per molto e lo sai cosa succederà quando potrò uscire da qui?!” lo provocò mimando qualcosa che avrebbe stritolato tra le mani.
“Abbiamo ancora tempo.” fece Sam e un attimo dopo battè la mano su un sigillo apposto sul muro accanto a lui e lo stesso fece Dean con quello che c’era sulla colonna al suo fianco.

Il sigillo si illuminò incandescente come lava. Lo stesso sigillo che tempo addietro Dean aveva usato o che avrebbe dovuto usare per parlare con un Sam soggiogato da Gadreel.
Lucifero vacillò all’interno del cerchio sacro e dopo alcuni momenti, restò piegato con le mani che poggiavano sulle ginocchia come a volersi sostenere.

“Cas?!” lo chiamò tentennante Dean.
“Castiel?!” replicò Sam, vedendo che l’essere, comunque angelico, restava immobile al centro del fuoco.
“Dean?...Sam?...” fece la voce familiare dell’angelo. Del vero angelo.
“Oddio, Cas. Sei tu?” si preoccupò Dean avanzando appena verso il fuoco, ma prontamente fermato da una mano di Sam che ne voleva essere davvero sicuro. Era comunque di Lucifero che si trattava.
“Sì, Dean. Sono io. Ma cosa….cosa credete di fare? E’…è pericoloso quello che state facendo…..il fuoco non lo tratterà a lungo e vi ucciderà quando riuscirà a svincolarsi…andate via….andate via prima che…” sembrava pregarli disperatamente, poi all’improvviso la sua espressione mutò e divenne decisa e convinta. “No!, aspettate!”
“Cosa…cosa c’è Cas!?” fece Dean ansioso di sapere.

“Uccidetemi!”

“Cosa??!” fecero all’unisono i due fratelli.
“Uccidetemi. Avete la possibilità di uccidere Lucifero, ora, adesso.  Attraverso me. Lui è dentro di me. La lama angelica funzionerà su di lui come funziona su ogni angelo!” li esortò a sbrigarsi.
“Sì, ma ucciderà anche te e non stiamo facendo questo per essere noi quelli a farti fuori!” lo rimproverò Dean.
“Uccidimi Dean!!!” gridò ancora e poi guardò verso Sam, sperando che la mente pragmatica del più giovane avesse il sopravvento su quella più istintiva ed a volte più emotiva del maggiore.  “Ascoltami, Sam. Lucifero mi ha ingannato. Gli ho detto di sì perché mi aveva detto che avrebbe sconfitto l’Oscurità. Ma da quando ha preso possesso di me, non ha fatto altro che uccidere e ingannare. Chiunque e ovunque. Ora, ora …potete fermarlo. Potete eliminare dalla scacchiera almeno uno dei vostri avversari. Per favore…per favore non fare che il mio tentativo di compiere il bene, si riveli un fallimento. Sai che ho ragione…ti prego. Uccidetemi! ORA!!” disse ancora.

Sam lo guardò e sapeva che l’angelo aveva maledettamente ragione. Sapeva che se uno dei due avesse oltrepassato quella linea di fuoco e l’avesse trafitto , lui non avrebbe opposto resistenza e così guardò Dean, che spaesato, ascoltava quella conversazione assurda. Quella richiesta di una sorta di suicidio assistito.
“Sam…tu non vorrai….” balbettò appena il maggiore.

Sam guardò ancora l’angelo e poi il fratello e poi il fuoco davanti a lui.
“Cas ha ragione….” convenne il giovane cacciatore. "E' la cosa giusta da fare!"
   
 
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