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Autore: LucyWinchester    26/02/2016    6 recensioni
Sam è a casa di Bobby, sta aspettando che suo fratello e suo padre tornino da una caccia. Bussano alla porta ma quello che vede fa pietrificare Sam.
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
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Always
 
Sam era a casa di Bobby e stava aspettando che Dean e suo padre tornassero da una caccia. Era sempre così. Lui stava facendo delle ricerche, perciò non era andato con loro. Avrebbero dovuto essere già di ritorno, ma di loro neanche l’ombra e il ragazzo cominciava ad essere preoccupato. Bobby se ne accorse e gli disse: - “Tranquillo, torneranno”, l’uomo lo sperava davvero, anche se aveva un brutto presentimento.
Dopo quelle che sembrarono ore, bussarono alla porta. Il giovane si affrettò ad aprire, ma quello che si trovò davanti lo pietrificò. Suo padre teneva tra le braccia il corpo inerme di Dean. Sam, bianco come un lenzuolo, si fece da parte per farlo entrare. Bobby corse subito verso l’amico chiedendogli cosa fosse successo, mentre John appoggiava Dean sul divano. L’uomo disse a Bobby che erano stati attaccati da un lupo mannaro; la creatura lo aveva attaccato alle spalle. Dean era intervenuto per aiutarlo ed era riuscito a farlo fuori, ma mentre lui era a terra semi svenuto un altro licantropo aveva aggredito Dean. Alla fine lui era riuscito ad ucciderlo, ma il figlio era riverso al suolo svenuto.
 Sam, come un automa, si mosse in direzione del fratello e si inginocchiò di fianco a lui. Per fortuna respirava ancora. Aveva una profonda e lunga ferita che gli attraversava il fianco e graffi più o meno profondi un po’ dappertutto. Probabilmente aveva preso anche una botta in testa a giudicare dal sangue rappreso vicino alla tempia. Prese l’occorrente per medicarlo, silenziosamente e meticolosamente iniziò il suo lavoro, sotto gli occhi stupefatti degli altri due. John si avvicinò al giovane, dicendogli che ci avrebbe pensato lui. Sam per tutta risposta, gli lanciò uno sguardo omicida e gli disse: - “Sta lontano da lui”. Sam odiava quella vita e in parte ne dava la colpa al padre. Erano solo due ragazzini lui e suo fratello, quando John li aveva iniziati alla caccia. Il minore era consapevole di quello che poteva succedere se le cose fossero andate male. Ed era terrorizzato all’idea di perdere il maggiore, colui che era la sua unica famiglia. Non che non tenesse al padre, ma il suo punto di riferimento, la sua ancora, era Dean. Adesso aveva 26 anni, si sarebbe preso lui cura di Dean, non voleva che altre mani, neanche quelle del padre, toccassero quel corpo a lui tanto caro. John non era uno che si faceva intimorire facilmente e non ci avrebbe messo molto a rimettere al proprio posto suo figlio, ma qualcosa nel suo tono di voce e nella sua espressione lo fece desistere. Dean era sempre stato molto protettivo nei confronti di Sam, forse troppo e questo era il risultato.
Il giovane portò il fratello ancora svenuto di sopra e lì proseguì il suo lavoro senza essere disturbato.
Tagliò la maglia al fratello per poter avere maggiore accesso alla ferita. La pulì, poi gli ricucì il fianco e lo bendò, facendo attenzione a non muoverlo troppo. Si dedicò agli altri tagli, e mentre sistemava quello sulla tempia, Dean si svegliò, gemendo di dolore.
Il minore gli poggiò una mano sulla spalla, per fargli segno che era accanto a lui e non lo avrebbe lasciato. “Sam…” disse il maggiore con tono implorante.
“Sono qui Dee” disse il più piccolo dolcemente, accarezzandogli i capelli.  Il maggiore fece un lieve sorriso, e chiese al fratello se poteva dargli qualcosa di forte da bere, per alleviare il dolore. Sam si spostò verso la sacca ai piedi del letto e tirò fuori una bottiglia di whisky che stappò e portò alla labbra dell’altro dopo averlo alzato leggermente per farlo deglutire. Il più grande gli chiese se poteva restare lì quella notte e lui rispose che non se ne sarebbe andato neanche sotto tortura, strappando una mezza risata al fratello.
Il letto era grande quindi c’era abbastanza spazio per entrambi. Fuori era piuttosto freddo perciò Sam prese una coperta abbastanza pesante, Dean era a petto nudo, solo la benda gliene copriva una parte. Si avvicinò e si stese accanto a lui adagiando la coperta sopra di loro. Il minore mise un braccio intorno alla vita del fratello, evitando accuratamente la zona del taglio. Voleva avere Dean vicino, sentire il suo calore ed il suo profumo penetrargli dentro fino all’anima. Non lo avrebbe abbandonato.
“Buonanotte Dee”
“Buonanotte Sammy”
Si addormentarono così, abbracciati.
 
Passarono i giorni e fortunatamente Dean si riprese, non era ancora in grado di andare a caccia, ma stava meglio. Erano ancora da Bobby e John e il proprietario di casa erano a caccia. Sam aveva dormito sempre con Dean durante quelle notti, con grande disappunto di John, ma al più piccolo poco importava.
Fu il maggiore a svegliarlo, con un bacio.
“Svegliati Bella Addormentata” gli sussurrò dolcemente carezzandogli un fianco. La mano di Dean si spinse più giù, andando a fermarsi sopra l’elastico dei boxer. Sam mugugnò qualcosa e pian piano aprì gli occhi. Trovò il maggiore alzato su un fianco e due occhi smeraldo intenti a fissarlo intensamente. Non poteva resistere a quello sguardo. Si sentiva già umido. Fece distendere nuovamente suo fratello, e sempre facendo attenzione, salì a cavalcioni su di lui. Il più grande era in estasi, iniziò a toccarlo, sulle cosce, sui fianchi, fino a risalire con una mano dietro la nuca per poi farlo abbassare su di sé e baciarlo languidamente. Erano anni ormai che avevano accettato la cosa, una volta capito che non avrebbero potuto contrastarla in nessun modo. Cercavano di fare attenzione, John era sempre nei paraggi.
Il bacio divenne famelico, le lingue si intrecciavano in una danza spettacolare di saliva e i loro sapori si incontravano l’uno nella bocca dell’altro. Le mani s’insinuavano sotto alle magliette, che poco dopo furono gettate a terra senza cura, seguite subito dai restanti indumenti. Rimasero nudi, uno sopra l’altro, le rigide erezioni si scontravano, i loro corpi bollenti fremevano di eccitazione e chiedevano sempre di più.
“Voltati” disse Sam dolcemente ma con una nota di urgenza nella voce. Il maggiore si mise a pancia sotto senza protestare. Non ne era in grado specialmente quando l’altro si muoveva in quel modo su di lui, inequivocabile. Si sarebbe fatto fare qualsiasi cosa purchè fosse Sam a fargliela. Il minore scese con la testa sempre più giù, fino ad incontrare la sua apertura. Sentì il fratello contrarsi di piacere sotto di lui. Si spostò un momento per prendere il lubrificante nel comodino, poi ritornò al suo posto. Mise una generosa quantità di liquido sulle sue dita e ne spinse uno all’interno dell’apertura del fratello, entrando piano. “Ah…ah…” gemeva Dean. Inserì un secondo dito e quando il maggiore si fu abituato a quell’intrusione iniziò a muoversi lentamente. Il fratello sotto di lui ansimava senza ritegno e andava sempre di più incontro alle spinte.
Sam ben presto sostituì il suo membro alle dita. Scivolò dentro l’altro facendo attenzione, ma Dean era stretto e la frizione tra le loro pelli lo faceva impazzire. Non ci avrebbe messo molto a perdere il controllo. Stava cercando di trattenersi per non fare troppo male a fratello e per farlo abituare, ma il maggiore non gliene diede la possibilità. S’inarcò in maniera esagerata, facendo entrare il suo membro tutto in una volta. Sam allora iniziò a muoversi dapprima piano, poi sempre con più foga. Sentire la voce calda di Dean che ansimava e gemeva il suo nome lo portò vicino al limite. Mise entrambe le mani ad arpionargli i fianchi, evitando di toccare la ferita, si spinse più a fondo fino ad incontrare quel punto meraviglioso e proibito che faceva urlare il fratello.
“Di più Sammy…di più.” gridava Dean stravolto dall’eccitazione. Sam lo accontentò e dopo poche spinte si riversò in lui ansimando il suo nome, mentre anche il fratello raggiunse l’orgasmo facendo altrettanto. Soddisfatti a appagati caddero sul letto uno sopra l’altro. Rimasero abbracciati a lungo, i corpi ancora bagnati e le bocche che si incontravano per scambiarsi un bacio dolcissimo, che sapeva di casa e di amore.
Ci sarebbero sempre stati l’uno per l’altro. Quella per loro era la normalità. Da sempre e per sempre.
 
  
   
 
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