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Autore: Mari_Sometimes    28/02/2016    2 recensioni
Era arrivato il momento, non potevano crederci. Davanti a loro si ergeva un maestoso castello e per un momento non poterono non avere i brividi e ricordare gli avvenimenti di qualche anno prima. Ma non erano a Raccoon City, forse era l’unico mezzo che era rimasto loro per sconfiggere l’Umbrella una volta per tutte
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Redfield, Jill Valentine
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Ancora un'altra one - shot, la canzone a cui mi sono ispirata è di Lana Del Rey "Born to die". E' un accenno alla coppia JillXChris, che io amo. Spero vi piaccia, alla prossima!!!

Era arrivato il momento, non potevano crederci. Davanti a loro si ergeva un maestoso castello, per un momento non poterono non avere i brividi ricordando gli avvenimenti di qualche anno prima. Non si trovavano a Raccoon City, forse era l’unico mezzo che era rimasto loro per sconfiggere l’Umbrella una volta per tutte.
 
Piedi, non abbandonatemi adesso
Portatemi al traguardo
Sento il mio cuore spezzarsi
ad ogni passo che faccio…..

Ma spero che una volta arrivata ai cancelli,
Mi diranno che sei mio…..
Camminando per le strade della città
E’ un errore o un disegno divino?

 
Jill aveva seguito Chris ovunque andasse. Lui era sempre lì a soccorrerla, ad alzarla da terra e a strattonarla da un braccio, incitandola a non mollare mai. Chris era diventato importante, era stato il moto trainante di tutto, dalla S.T.A.R.S. alla B.S.A.A., era il suo partner dalla loro missione in Russia. Era diventato il suo compagno di vita. Quella notte avrebbero potuto chiudere con l’incubo che li perseguitava da anni: Ozwell E. Spencer era la chiave di volta, lui avrebbe potuto essere la svolta che da anni cercavano. Finalmente le loro speranze e le loro preghiere erano state esaudite! Spencer poteva dire loro come sconfiggere Wesker e, soprattutto, come trovarlo. Jill era fuori la porta dell’entrata principale del castello, si voltò verso il suo compagno che, con un cenno del capo, le dette il via per entrare. A breve si sarebbe messo a diluviare, i tuoni erano fragorosi e si sentiva il profumo della pioggia. Ora o mai più, non si può più tornare indietro. Jill questo lo sa da diverso tempo.
 
Non rendermi triste, non farmi piangere
A volte l’amore non basta quando la via diventa dura.
 
Erano spalle contro spalle, sparavano e si facevano largo tra i nemici. Il vecchio Spencer non aveva perso la sua vena ironica, vecchio bastardo! Quel castello era piena di enigmi, trabocchetti, trappole di ogni tipo. Ad ogni passo dovevano combattere contro sé stessi, la somiglianza con la magione di Raccoon City era impressionante! I ricordi del passato si mescolavano con la lucidità del presente…
“Cosa farai Jill?” le domandò Parker un giorno, mentre era ancora in ospedale in convalescenza. Lui aveva saputo delle novità, sapeva che lei e Chris sarebbero partiti da un momento all’altro per raggiungere Spencer. Jill si ritrovò spiazzata da quella domanda. Ma lei al dopo ci aveva mai pensato? No. Si era prefissata con Chris gli obiettivi, avevano condotto la loro battaglia, si erano messi sulle tracce di Wesker il traditore. Ma al dopo ci aveva pensato? No…aveva preferito rimandare, c’erano altre priorità, altri momenti per poterci pensare in tutta tranquillità. Che avesse fatto ciò per comodità o per pigrizia? A questa domanda non riusciva a darsi una risposta, ma di certo sia lei e sia Chris avevano permesso a Wesker di gettare la propria ombra malefica sulle loro vite.
“Seguirò Chris al castello di Spencer. Non abbiamo alternative” rispose Jill dando le spalle a Parker. Quest’ultimo si domandò fino a quando Chris e Jill potessero reprimere ciò che avevano nel cuore l’uno per l’altro.
 
Scegli le tue ultime parole
Questa è l’ultima volta….
…Ero così confusa, come una bambina
Provavo a prendere quello che potevo avere
Temevo di non poter trovare
Tutte le risposte, tesoro

 
Mancava poco, dietro quella porta c’era lo studio di Spencer. Lui doveva essere per forza lì dentro, magari a gustarsi tutto lo spettacolo di loro due che cercavano di rimanere in vita. I suoi sensi erano diventati acutissimi come quelli di Chris ma, a differenza del compagno, Jill aveva sviluppato il suo sesto senso. Non sapeva come ci fosse riuscita, sapeva avvertire il pericolo. Dovette fare uno sforzo enorme per impedire a sé stessa di prendere il braccio di Chris e dirgli di andare via, di scappare il più lontano possibile da quel luogo. Aveva una paura mostruosa di sapere cosa c’era al di là di quella porta, qualcosa non quadrava. Chris capì che la sua compagna aveva avvertito qualcosa, ma non riusciva a capire. Non era quello il momento per farsi prendere dal panico! E i due entrarono….
“Non abbiamo alternative….non ho mai pensato al dopo” avrebbe voluto esprimere come ultimo desiderio Jill, ma non riuscì nemmeno a fare questo quando varcò quella maledetta porta.
 
Non rendermi triste, non farmi piangere
A volte l’amore non basta quando la via diventa dura
Non so perché

Andiamo, arriviamo più in alto
La via è lunga, noi continueremo
 
Jill per un momento ebbe la vista annebbiata, il dolore provocato dall’urto con la libreria l’aveva tramortita. Nonostante ciò poteva distinguere ancora i rumori della battaglia, sentiva Chris in difficoltà. Spencer giaceva inerme nel suo stesso sangue, la sedia a rotelle era grottesca. Sentiva il fragore dei tuoni e la luce dei lampi illuminavano quella stanza, come se fossero i proiettori di un tragico palcoscenico. Poteva sentire la malvagia risata di Wesker, si muoveva velocissimo ed in modo quasi impercettibile, si distingueva solo il fruscio del suo giaccone. Chris era in difficoltà, sentiva il suo affanno. Jill si rialzò ma era ancora indolenzita, così si poggiò su un ginocchio e alzò la testa per via dello strano rumore che stava sentendo…e allora non sentì più dolore, non sentì più la fatica, non pensò più.

“Noooo!” fu tutto ciò che riuscì a dire.

“Jiiiiiiill!!!!!!” urlò un incredulo Chris dalla finestra, con il braccio ancora teso nel tentativo di prendere la sua compagna con gli occhi sgranati, non la sua partner come realizzò in quell’esatto momento. La pioggia cominciò a scendere, come se volesse essere partecipe al dolore di Chris, a nascondere le sue lacrime. Chris non riusciva nemmeno a piangere tanto era colpito, non sentiva nemmeno la pioggia forte battere sul suo viso. “E dopo cosa facciamo Chris?” gli chiedeva spesso Jill, quando ripassavano i piani delle missioni, riassumevano gli indizi. Nemmeno Chris aveva pensato al dopo ed era diventato troppo tardi per farlo.
 
Scegli le tue ultime parole
Questa è l’ultima volta
Perché tu ed io, siamo nati per morire
siamo nati per morire, siamo nati per morire

 
   
 
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