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Autore: kurophantomhive    01/03/2016    1 recensioni
"La tanta desiderata fine era arrivata. I suoi nemici erano stati sconfitti; la sua vendetta era stata portata a termine. Non c'era più nessun motivo per lui di continuare quella sua insignificante esistenza.
Il contratto era scaduto."
Hometown - Twenty One Pilots
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My shadow tilts its head at me
Spirits in the dark are waiting
I will let the wind go quietly
I will let the wind go quietly.

 

Ciel trasse un lungo respiro e chiuse gli occhi. La tanta desiderata fine era arrivata. I suoi nemici erano stati sconfitti; la sua vendetta era stata portata a termine. Non c'era più nessun motivo per lui di continuare quella sua insignificante esistenza.

Il contratto era scaduto.
 

Be the one, be the one
To take my soul and make it undone.

 

La sua mente era confusa, aveva solo un vago ricordo di come fosse giunto in quel luogo. Una barca. Sebastian alle sue spalle che remava lentamente. Una fitta nebbia. Luci che cadevano dal cielo.

 

Be the one, be the one
To take me home and show me the sun.

 

Erano infine giunti su un'isola deserta. Il maggiordomo lo aveva preso tra le sue braccia, portandolo in quello che sembrava un vecchio tempio abbandonato. Infine, lo aveva adagiato su un divano di pietra al centro dell'edificio.

 

I know, I know
You can bring the fire, I can bring the bones.

 

Ciel riaprì gli occhi. Sebastian lo fissava con un ghigno sulle labbra. Entrambi aspettavano quel momento da molto tempo. In molte occasioni il maggiordomo aveva pensato di recidere il contratto e prendersi quello che gli spettava, ma era stato paziente. Finalmente il demone sarebbe stato ricompensato per il suo duro lavoro.

 

I know, I know
You’ll make the fire, my bones will make it grow.

 

Il ragazzino non si soprese nel'accorgersi di non provare nulla. Sapeva che di fronte alla morte avrebbe dovuto provare sentimenti come la tristezza e la disperazione. Si sentiva vuoto, incapace di alcuna emozione. Se doveva essere sincero, vedeva la morte come una liberazione. Presto tutto sarebbe arrivato ad una fine.

 

Where we’re from, there’s no sun
Our hometown’s in the dark.

 

Prima di stipulare il contratto, Sebastian gli aveva spiegato ogni cosa. Era al corrente del fatto che sarebbe stato condannato. Non c'era nè paradiso, nè inferno per le persone che firmavano un patto con un demone. L'oscurità lo stava aspettando.

 

Where we’re from, we’re no one
Our hometown’s in the dark.

 

Non sarebbe stato più nessuno. Non sarebbe più esistito nessun Ciel Phantomhive. Nessun conte. Nessun cane da guardia della regina. Sarebbe stato solo un altro pasto del demone. Un'altra anima che aveva condotto un'esistenza inutile.

 

My shadow tilts its head at me
Spirits in the dark are waiting
I will let the wind go quietly
I will let the wind go quietly.

 

Ciel era stanco. I suoi occhi si fecero pensanti, le forze lo stavano abbandonando. Provava sollievo nel pensare che da lì a poco, sarebbe tutto finito. Il suo sguardo incontrò quello del maggiordomo, che si leccò le labbra. Il ragazzo pensò che doveva essere molto affamato.

 

Put away, put away
All the gods your father served today.

 

Sebastian iniziò a parlare. Disse al suo padroncino che avrebbe fatto con tutta la delicatezza e la velocità possibile, non si sarebbe accorto di nulla. Ciel trovò esilarante il fatto che si rivolgesse a lui ancora in quel modo. La devozione del maggiordomo non aveva limiti; ma ormai non era nessuno, non meritava alcun rispetto.

 

Put away, put away
Your traditions, believe me when I say.

 

Ciel non voleva ricevere nessun trattamento speciale. Al contario, chiese al demone di portare al termine il suo compito con quanta più butalità fosse possibile. Aveva vissuto un'esistenza vuota, priva di qualsiasi sensazione. E ora, nel momento della sua fine, voleva sentire il più possibile, non importava quanto doloroso potesse essere. Solo così si sarebbe sentito finalmente libero.

 

We don’t know, we don’t know
How to put back the power in our soul.

 

Il maggiordomo non fu sorpreso dall'ultima richiesta del ragazzino. Aveva passato molto tempo con lui, arrivando a prevedere in anticipo i suoi pensieri e le sue azioni. Non poteva certo negargli quello che chiedeva. Con una punta di orgoglio, si inginocchiò portandosi la mano destra al cuore e, per l'ultima volta, pronunciò le tre usuali parole.

Yes, my lord.

 

We don’t know, we don’t know
Where to find what was once in our bones.

 

Alzatosi da terra, il demone si avvicinò al ragazzo. Sciolse la benda che gli copriva l'occhio con il marchio del contratto e la buttò per terra. Gli accarezzò una guancia, guardando per un'ultima volta quel viso. Ricordò la prima volta che lo vide; era passato molto tempo, ma in quel momento gli sembrò lo stesso bambino debole e indifeso che lo aveva evocato. Come quel giorno, non provò nessuna pietà per lui.


Where we’re from, there’s no sun
Our hometown’s in the dark.

 

Ciel si sentiva sempre più debole. Guardò un'ultima volta negli occhi di quel maggiordomo che lo aveva salvato più volte, obbedendo sempre ai suoi ordini e portandoli sempre a termine in modo impeccabile. Si rese conto che forse in lui vedeva un po' quella figura paterna che non aveva avuto.


Where we’re from, we’re no one
Our hometown’s in the dark.

 

Chiuse gli occhi, era giunta la sua ora. Si abbandonò contro lo schienale di pietra. Tutto quello che poteva fare in quel momento era aspettare. Aspettare che l'oscurità scendesse su di lui.

 

My shadow tilts its head at me
Spirits in the dark are waiting
I will let the wind go quietly
I will let the wind go quietly.

 

Sebastian si abassò su Ciel. Le sue labbra si avvicinarono a quelle del ragazzo, fino a sfiorarle. Incominciò a risucchiare la sua anima, assaporando ogni singolo momento, non lasciandosi distrarre dai piccoli gemiti provenienti dalla sua vittima.

 

Where we’re from, there’s no sun
Our hometown’s in the dark.

 

Ciel aveva combattuto per tutta la sua vita. Aveva combattuto per sapere la verità, per vendicare i suoi genitori e il suo orgoglio. Aveva dato un senso alla sua esistenza e, dopo aver portato a termine il suo compito, era felice di poter lasciare quel mondo. Aveva smesso di combattere.

L'oscurità gli diede il benvenuto.

 

Where we’re from, we’re no one
Our hometown’s in the dark.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                      --------------------------------------------

E dopo un mese di assenza, rieccomi qui! Questa volta, però, con una fanfiction che unisce due dei miei amori più grandi: Kuroshitsuji e i Twenty One Pilots. Senza dimenticare quella punta di tristezza che mi caratterizza.

Fanfic basata sulla bellissima Hometown dei Twenty One Pilots, merita davvero di essere ascoltata. Basata anche sul'ultima puntata della prima stagione dell'anime, ma con un finale diverso.

Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento, anche le critiche sono ben accette.

Alla prossima!

   
 
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