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Autore: Sel Dolce    20/03/2016    3 recensioni
[Fem!Stiles | Season 3 | Leggermente OOC | Rating Arancione | Sterek ]
Tutto inizia in una notte tranquilla, con due giovani che si addentrano nel bosco.
Tra licantropi e pericoli vari - un pericoloso Kanima - i protagonisti della storia non sembrano trovare pace in quanto sembra che un branco di Alpha si sia piazzato in città con intenzioni non proprio pacifiche.
Una Stiles ragazza, un Derek meno scorbutico e un Isaac tenero.
Dal capitolo 11:
Poteva definirsi un koala stretto contro l'albero d'eucalipto, le gambe e le braccia strette attorno al corpo del suo Compagno come se avesse paura che potesse scappare se non l'avesse tenuto per bene al guinzaglio. La prima cosa che fece dopo essergli saltato addosso fu di morderlo sul collo, proprio dove si era formato il Marchio, e fu solamente per puro istinto che lo fece, lei non era tipo da mordere i colli. Ricevette lo stesso trattamento e un brivido di piacere le percorse la schiena quando sentì le mani di Derek sulle sue cosce nude per sorreggerla evitandole una rovinosa caduta.
« Mi sei mancato. »
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Il branco, Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta fanfiction Fem!Stiles'
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Prologo – L'inizio di tutto


Love is like a shot gun


Stiles era sdraiata sul suo letto con tra le mani un fumetto di Batman, la prima edizione del primo volume, lo stava riponendo con cura nella sua busta protettrice dopo averlo letto, la copertina gialla decorata con le figure di Batman e Robin appesi a delle corde che si guardavano e quel volume valeva più di trecentomila dollari, un vero tesoro. Le dita affusolate compivano movimenti precisi e maniacali, sicuri di non rovinare quello che lei credeva il capolavoro migliore di tutti i tempi – per quanto riguarda i fumetti, perché il miglior film era Star Wars – dopo aver chiuso la sicura ed essersi assicurata che fosse tutto nella norma lo posò tra gli altri albi. Riprese a respirare normalmente sapendo la sua preziosa collezione al sicuro e, non curandosi di raccogliere i suoi vestiti da terra, si diresse in bagno per dedicarsi un lungo bagno di riflessione pre–scuola, un altro anno noioso e monotono l'aspettava e non si poteva dire entusiasta. Lydia Martin sicuramente l'avrebbe derisa per il suo usuale taglio di capelli e per il suo modo di vestire, aveva un serio problema con le camice a quadri secondo la Stilinski, e se pensava che pure il suo ogni presente e possente fidanzato Jackson agli allenamenti di lacrosse l'avrebbe massacrata a suon di spallate le passava proprio la voglia di mettere piede alla Beacon Hills High School.

Si immerse nell'acqua calda sentendo i muscoli rilassarsi, lanciò un breve sguardo al suo corpo che a scuola veniva definito grasso, ma Scott – il suo migliore amico – le diceva che era perfetta. Sinceramente poco le importava, magra o grassa nessuno sembrava abbastanza tenace da passare troppo tempo con lei a causa della sua lingua lunga. Era uno dei suoi più grandi problemi, parlava senza freni e questo spaventava le persone che trovandosi davanti ad una persona schietta che diceva tutto quello che le passava per la testa rendeva la situazione imbarazzante. Alcune volte pure suo padre la evitava per non sentire le sue chiacchiere e a lei stava bene, non poteva pretendere troppo, si considerava fortunata ad avere anche un solo amico.

Allungò la mano per accendere la radio, ma non partì nessuna musica, nessuna hit dell'estate 2011 come Shimbalaiè di Maria Gadù o Someone like you di Adele che le si poteva ascoltare in qualsiasi negozio dotato di un impianto stereo, bensì partirono svariati suoni di interferenza e poi finalmente Stiles riuscì a connettersi alla radio della polizia. Ascoltò distrattamente la voce dell'agente richiamare una pattuglia per un controllo nel quartiere sud di Beacon Hills per una denuncia di rumori molesti.

Dischiuse le labbra rosse e buttò la testa all'indietro posando il collo sul bordo della vasca cercando di non pensare a nulla, cosa praticamente impossibile. I lividi sulle braccia erano violacei e risaltavano sulla pelle candida, tutti causati durante l'allentamento di quella mattina con Scott. Non l'aveva ferita lui, era semplicemente caduta a terra molte volte colpendo il terreno principalmente con le braccia.

Poi una comunicazione dell'agente attirò la sua attenzione e non poté fare a meno di saltare letteralmente fuori dalla vasca per asciugarsi e vestirsi nel minor tempo possibile perché doveva correre e avvisarlo. In meno di due minuti stava indossando la sua magliette blu dei Beatles con sopra una camicia a quadri e dei flared jeans, sulla testa teneva un asciugamano per tamponare i capelli ancora umidi e con una mano cercava di chiamare Scott, stava scorrendo la rubrica perché puntualmente si scordava di mettere il suo numero tra le chiamate rapide. Sentì suo padre uscire di casa, sicuramente stava raggiungendo gli altri. Infilò le scarpe saltellando giù per le scale e cavolo se era difficile, rischiò di far cadere la foto della madre appesa al muro.

Si sfregò un'ultima volta i capelli e buttò l'asciugamano sull'appendiabiti e afferrò le chiavi di casa e della Jeep, la sua Roscoe. Quando fu in strada accese la radio per sintonizzarsi nuovamente alla radio della polizia, giusto in tempo per sentir dire al padre la posizione precisa in cui si trovavano e Stiles maledì Scott in quanto non le rispondeva al cellulare.

Arrivò davanti alla casa del suo migliore amico solo cinque minuti più tardi e non stava più nella pelle, dovevano sbrigarsi se non volevano perdersi il divertimento. Scese dalla Jeep assicurandosi che fosse ben parcheggiata per evitare che qualcuno potesse graffiarla e poi corse alla volta della casa di Scott. Timorosa di trovare Melissa in casa fece la cose che le parse più ovvia: si arrampicò fino a raggiungere il piano superiore.

Camminò attentamente fino alla finestra del suo migliore amico, quando si affacciò per vedere cosa diavolo stava combinando per non rispondere al telefono cellulare trovò sfortunatamente la stanza vuota. Arrabbiata fece per tonare indietro per tornarsene alla macchina ed andare da sola per l'avventura che aspettava loro, ma si distrasse quanto per farla scivolare e quando pensò di sfracellarsi al suolo venne salvata dal suo stesso piede incastratosi nell'edera che la fece penzolare.

Peccato che invece di morire per il possibile schianto morì di crepacuore vedendo Scott brandire una mazza da baseball contro di lei. Dopo una breve sessione di urli con tanto di eccessiva gesticolazione con le braccia fu il ragazzo a prendere parola.

« Stiles! Che cavolo fai qui? » domandò cercando di tenere ferma la mazza tra le mani. Sembrava più spaventato di lei.

« Tu non rispondevi al telefono! » si giustificò la ragazza con gli occhi velati da lacrime, ancora non si era ripresa del tutto « Che ci fai con quella? » chiese poi indicando l'arma dell'amico.

Scott guardò la mazza tra le mani con un mezzo sorriso « Credevo che fossi un ladro. » rispose e Stiles desiderò ardentemente picchiarlo, perché da un ladro si andava con un coltello – affilato, preferibilmente – e non con un pezzo di legno.

« Un ladro? Ma che...? D'accordo ora devi starmi bene a sentire: mio padre se n'è andato venti minuti fa, stanno richiamando tutti gli agenti federali del distretto di Beacon e anche la polizia. » disse la Stilinski, voleva tenerlo un po' sulle spine non dicendogli tutto. Non ci volle molto per ricevere un incitamento a continuare.

« Hanno trovato un corpo nel bosco. » annunciò prima di tirarsi su per sciogliere il piede dall'incastro creato con l'edera e elegante quanto un gatto atterrò sull'erba del giardino dell'amico.

« Cioè un morto? » domandò stupidamente Scott.

« No, il corpo di un vivo. » rispose in un primo momento « Sì, stupido, un cadavere! » aggiunse subito riservandogli uno sguardo che sembrava chiedergli se fosse veramente così sciocco. Con un salto entrò nel portico e si sistemò meglio davanti a lui.

« Un omicidio? » chiese il ragazzo guardandola estasiato, interessato quanto lei alla faccenda che si stava svolgendo giusto a pochi chilometri da loro.

« Non si sa ancora. » ammise « So che era una ragazza, di circa vent'anni. » raccontò le informazioni che aveva appreso sintonizzandosi alla radio della polizia.

« Ma se hanno trovato il corpo allora che stanno cercando? » Scott la guardò confuso mentre scattava con un gesto delle braccia ed un sorriso le si allargava sul volto.

« Qui viene il bello: ne hanno trovato solo metà. » confessò eccitata, pensando che sarebbero stati loro a trovarlo, aveva già un'idea su dove iniziare la loro ricerca. Scott aveva spalancato gli occhi a quella notizia e sorrideva – non per la morte della ragazza, ovviamente – e stava ringraziando il cielo che sua madre era al lavoro.

« Andiamo. » disse semplicemente Stiles, contenta di avere un amico che la seguiva in ogni pazzia.









Angolo me:

Salve, popolo di Efp!

Sono tornata dopo mesi di innatività con questa fanfiction che ho ritrovato in una cartella dispersa, scritta nel lontano 2014 quando la terza stagione si era appena conclusa.

Allora, praticamente questa è una riscrittura della suddetta terza stagione con una Fem!Stiles, i capitoli seguiranno principalmente gli avvenimenti degli episodi con qualche aggiunta di Sterek qua e là.

Non ho altro da dire, non so con quanta continuità aggiornerò perché devo decisamente corregere alcune cose, ma spero che il prologo vi piaccia.

Alla prossima,

Sel

   
 
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