Ormai diventato imperatore, il giovane Ling Yao non aveva più molto tempo per divertirsi, come faceva da piccolo, e andare in giro per il palazzo reale anche solo per osservare il panorama che si scorgeva dai portici e dalle finestre.

Infatti era sempre immerso nel suo lavoro: al mattino si recava alle assemblee, il pomeriggio con i funzionari controllava tutto ciò che riguardava il popolo, e la sera restava sempre chino sulla sua scrivania a firmare documenti o a ricontrollare il lavoro svolto durante il giorno.

Mai un attimo di pace. Mai un attimo di serenità.
Serenità.
Pensando a questa parola la sua mente la ricollegava alla sua guardia del corpo. Lan Fan.
Quel nome gli risuonava in testa come una dolce melodia.
Subito a fare un paragone del genere il ragazzo arrossì, scuotendo la testa e ritornando a firmare quei documenti che quella sera sembravano infiniti.

Dopo aver firmato qualche altro foglio, sentì bussare alla porta.
Era proprio Lan Fan.
- Scusi l'ora, imperatore, ma da fuori ho notato le luci accese e le dovrei consigliare di andare a dormire, domani sarà una giornata pesante. - Il tono di voce della ragazza era basso e assonnato, ma guardava il proprio imperatore con i soliti occhi devoti e "accesi".
- Certo. Ora vado.. - le fece cenno con la mano di congedarsi, e quando lei fu sulla soglia per andare via, aggiunse - Grazie mille, Lan Fan. -
La giovane accennò un sorriso, cosa abbastanza rara, prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.

Lan Fan.. La donna che gli era sempre stato a fianco, sin da quando avevano otto anni.
Ripensando a quel giorno Ling sorrise.

Era una calda mattina d'estate e il piccolo Ling giocava come al solito nel grande cortile interno del palazzo reale.
Proprio nel bel mezzo di una lotta immaginaria contro un gigantesco drago al fine di salvare una povera fanciulla in pericolo, venne interrotto dalla voce della sua badante.
Scocciato si voltò verso la donna, ma subito quella sua espressione arrabbiata mutò in una più sorpresa.
Infatti vicino alla badante vi era una bambina minuta, dai lunghi capelli neri come gli occhi, che erano indecisi se guardare il principino o il suolo.

Gli fu spiegato che quella bambina da quel giorno sarebbe stata la sua guardia del corpo e che lo avrebbe protetto e difeso da chiunque.
Al piccolo principe sembrò quasi uno scherzo. Una bimba che protegge un maschio?! Ma quando mai si era visto?
Lui era abituato, nei suoi giochi, a salvare le ragazze, non ad essere salvato da esse!

Rassegnato a quella assurda affermazione, dato che la bambina non si decideva a presentarsi probabilmente per l'agitazione, mutata dal suo sguardo freddo e apparentemente tranquillo, il piccolo Ling le tese la mano presentandosi con un grandissimo sorriso a trentadue denti, tanto per rompere il ghiaccio al meglio.

La piccola, quasi divertita da quello strano modo di fare del principino, allungò timidamente la manina per poi stringere quella del bambino delicatamente, come se avesse avuto paura di spezzargliela.
Guardando quella tenera creaturina così impaurita, Ling non poté non lasciarsi scappare una piccola risata pensando: "Avevo ragione, sono io quello che deve proteggerla!"



Autrice:
Salve gente *^*
È la prima volta che scrivo una ff quindi abbiate pietà di me! XD
Comunque! Spero vi piaccia!（≧∇≦）