Ecco
la mia seconda Fan Fic. Siate clementi con i commenti, ok? XD Bene, ne
approfitto per ringraziare tutti quelli che mi hanno commentato la mia
precedente Fan Fiction e quelli che l’hanno aggiunta tra i preferiti. Grazie!^^
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LE LEGGENDE
Gallowmere
1385:
Tanto
tempo fa viveva, nel regno di Gallowmere, uno stregone chiamato Zarok.
Uomo
arrogante e spietato, Zarok odiava i suoi concittadini per i loro costumi
semplici e pacifici. Un giorno creò un esercito di demoni e partì alla
conquista del regno.
L’esercito
del re comandato da Sir Daniel Fortesque andò a combattere lo stregone.
Nelle
leggende ancora si narra di come i demoni, di fronte alla spada di Sir Daniel,
cadessero come spighe di grano di fronte alla falce, e di come, sebbene colpito
a morte, Sir Daniel uccise Zarok, creando una pace che durò cent’anni… TUTTE
FROTTOLE!
La
verità è che Sir Daniel, con la scusa di doversi allacciare le scarpe, morì
alla prima scarica di frecce, con una freccia nell’occhio. Il tempo e le storie
hanno trasformato un vile codardo in un grande eroe. In quest’anno, però, Zarok
è tornato e, per errore, l’ha riportato in vita. Sir Daniel ha una seconda
chance.
Londra
1885, retro del museo:
Sir
Daniel Fortesque, eroe di Gallowmere.
La
leggenda narra che sebbene ucciso, egli tornò in vita e uccise Zarok nella sua
arena. Ma, tornato nella sua cripta la magia del defunto stregone perse il suo
effetto e l’eroe morì. Ora il malvagio Palethorn è venuto in possesso di alcune
pagine del libro degli incantesimi di Zarok è l’ha portato nuovamente in vita.
Con
l’aiuto del professor Hamilton Kift e Kyia, la settima moglie del faraone
Ramsete IV, Dan è riuscito a uccidere Palethorn e distruggere il libro poi, con
la macchina del tempo di Kift, è tornato nell’arena ove egli combatté Zarok che
con un incantesimo si era trasformato in mostro ma, ad aspettarlo, trovò il
mostro… con il volto di Palethorn!
MEDIEVIL
2½
PROLOGO
Gallowmere
1385:
Il
giovane si diresse verso il castello dello stregone e più si avvicinava più
sentiva la polvere delle macerie nell’aria.
Raggiunti
i resti della Tana di Zarok il giovane trovò lo stregone schiacciato da un
masso e i resti dell’armatura che costituiva il corpo del mostro sparsi per
terra. Ne ricompose qualche pezzo ma poi ci ripensò.
-Povero
padre mio…- mormorò il ragazzo -chi ha potuto farti questo?- ora stava urlando
-Chi ha potuto ucciderlo proprio la sera del nostro incontro?-
-Calmati,
giovane figlio di Zarok. Non disperare per la morte del tuo vile padre!-
Il
ragazzo si girò e vide una specie di zombi alle sue spalle.
Lo
zombi continuò: -Lui, tempo addietro, mi riportò in vita e mi proclamò suo
assistente
non-morto.
Sir Daniel Fortesque l’ha ucciso e l’unico rimpianto che ho è che non ci saranno
più i suoi reality show alla TV…-
Il
ragazzo ci rifletté su, poi disse di rimando: -Ma
-Appunto.-
rispose l’uomo, poi riprese il discorso di prima: -Tuo padre era un uomo
coraggioso, un ottimo re per Gallowmere, dopo il potente Re Pellegrino, ma
aveva il difetto di essere malvagio…-
Il
ragazzo abbassò lo sguardo riflettendo su una possibile risposta, poi disse:
-Bhe, se non fosse per lui ora saresti senza lavoro! Troviamo il suo libro e
riportiamolo in vita poi lo faremo diventare un buon re. A proposito, Sir
Fortesque… è vivo?-
-No, la magia di Zarok ha perso il suo effetto e quell’uomo ha solo avuto il
tempo di accasciarsi nel letto di pietra della sua cripta. Anche i gargouille
hanno perso la loro vita.-
Il
ragazzo si voltò di scattò e vide il libro di suo padre. Lo prese e lo posò su
una roccia, poi prese il tridente magico di Zarok e pronunciò: -ASCOLTATE IL VOSTRO PADRONE! TORNATE IN
VITA, FIGLI DI NESSUNO!-
A
quelle parole Zarok aprì gli occhi si alzò, prese il suo tridente e lo puntò
contro suo figlio.
-Come
hai osato usare il mio libro per una magia? Morirai per questo!- urlò lo
stregone.
Lo
zombie impugno subito il suo bastone e urlò: -Non ci provi nemmeno…
mio
Signore… ASCOLTATE IL VOSTRO PADRONE! SPARITE,
FIGLI DI NESSUNO!-
Puntò
lo scettro contro Zarok che, lentamente, si disintegrò.
Il
ragazzo guardò la scena sbalordito -Uao…- poi si girò verso il non-morto e
disse: -Piacere, Junior. Il mio nome completo sarebbe Orlando Passovich Xavier Zarok Junior IV,
ma tu chiamami solo Junior.-
L’uomo
si inchinò e disse: -Piacere, Junior, Potente figlio di Zarok, il mio nome è
Palethorn.-
-Piacere,
Palethorn, Potente mago al servizio di Zarok.- rispose il ragazzo.
-Hai
dimenticato “immortale”, ragazzo.- disse risoluto il demone.
Poi
disse: - ASCOLTATE
IL VOSTRO PADRONE! TRASFORMATEVI, FIGLI DI NESSUNO!-
Pronunciato
la formula prese il cappello di Zarok, lo indossò e puntò il bastone sulla
parete di fronte, dove si ergeva un grande specchio. Dal bastone uscì un raggio
di luce che si rifletté sullo specchio e tornò a lui che mutò la sua forma in
quella del mostro Zarok.
Poi,
rivolto al ragazzo, disse: -IO NON SONO più IL SERVITORE DELLO STREGONE
CHIAMATO ZAROK, PERCHé EGLI è DEFUNTO,
BENSI SONO IL PADRONE E SIGNORE DEL PROMETTENTE STREGONE CHIAMATO oRLANDO
pASSOVICH xAVIER zAROK JUNIOR IV, perché POSSO ucciderlo semplicemente con un
colpo della mia possente coda! Quindi ora vai a dire al regno chi comanda!- poi
urlò: -ASCOLTA IL TUO PADRONE! RIPARATI,
CASTELLO DI NESSUNO!-
A
quelle parole le macerie si rimisero al loro posto e Palethorn si girò di
scattò verso Junior per incitarlo a fare il suo lavoro e il ragazzo, spaventato
corse via, verso il villaggio di Gallows.
Proprio
quando Palethorn iniziò ad assaporare il momento in cui sarebbe diventato il
nuovo re di Gallowmere, in mezzo all’arena si aprì un portale temporale e
apparve una strana macchina.
Palethorn
rabbrividì: soltanto Zarok avrebbe potuto costruire tale diavoleria. Il suo
brivido si trasformo quasi in dolore, però, quando si accorse che al suo
interno non vi era lo stregone bensì una antica donna egizia in compagnia di… di…
-SIR
DANIEL FORTESQUE! NON è POSSIBILE!!-
Riuscì
a malapena ad evitare di urlare come una donnetta isterica, conservando così la
sua dignità.
L’
egiziana chiese conforto a Daniel alla vista di quel mostro che si avvicinava.
Quando Dan si accorse che il mostro stava per sputare fuoco, lanciò un urlo e
saltò di lato evitando l’attacco.
Aveva
un problema, però, la macchina del tempo era in fiamme. Il grande eroe di
Gallowmere lanciò un urlo di disperazione e avrebbe voluto piangere, ma la sua
dignità e il fatto di non avere lacrime glielo impedirono.
Quando,
però si accorse che la settima moglie di Ramsete IV non era sotto il suo
scheletrico braccio protettivo urlò: -Kyia!!-
nessuna risposta.
Palethorn
sentendo gli strani gemiti strozzati di Sir Daniel s’infuriò e pronunciò
l’unica formula diversa dalle altre: -IL
MAESTRO DEVE INCONTRARE IL SUO ASSISTENTE! STATE ALLA LARGA, FIGLI DI NESSUNO!-
Daniel
si accorse che stava lentamente dissolvendosi, quando, appena prima di
scomparire, vide Kyia che faceva la sua stessa fine.
Nel
frattempo a Gallows…
Attraversata
la porta della città, Junior tirò un sospiro di sollievo e rifletté su quanti
motivi aveva per tornare alla Tana di suo padre. Nessuno.
Rimase
sorpreso, scoprendo che ad accoglierlo c’era un gargouille parlante.
C’era
qualcosa di strano in quella città, qualcosa che si percepiva anche nell’aria. Non
c’era nessuno. O, almeno, c’era qualche bambina per strada che si divertiva a
saltare la corda. Alla vista di Junior, una bimbetta si avvicinò, buttò a terra
la corda e prese dalla tasca un’accetta. Junior fuggì e s’infilò nella casa più
vicina, chiudendosi la porta alle spalle.
Vide
uno sgabello e si sedette, con un sospiro. Cambiò espressione, però, quando si
aprì una porta ed entrarono nella stanza una donna e un uomo: la donna aveva un
matterello in mano che girava vorticosamente sulla sua testa; l’uomo aveva in
mano un martello che portò dietro la testa caricando un colpo.
Junior
vide anche un calice semi-trasparente che , quando si vide costretto a uccidere
quelle persone,
scomparì del tutto. Il figlio di Zarok capì che
il suo tentativo di riportare in vita il padre, aveva generato un cataclisma,
simile a quello che aveva creato lo stregone…