Non avevano leggi per punire un blasfemo.

"Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
Non avevano leggi per punire un blasfemo.
(...)
Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c’è il bene e c’è il male.
Quando vide che l'uomo allungava le dita
A rubargli il mistero di una mela proibita,
Per paura che ormai non avesse padroni
Lo fermò con la morte, e inventò le stagioni."

 "Perchè hai tradito tuo Padre?"
Greed sorrise, sarcastico. "Non dovresti essere il primo a capirlo?" Avrebbero dovuto conoscerlo.
Dopotutto l'aveva creato lui così. Avido. Indipendente. Fiero. Sempre a testa alta, concentrato su se' stesso e su ciò che voleva. Sui propri obbiettivi.
Che certo non erano per nulla simili a quelli di quel branco di idioti capitanati da un vecchio patetico che si riteneva un Dio. Cercando di convincerli a servirlo, e vivere una vita da stupide pecore. E i suoi sei fratelli c'erano cascati in pieno.
Beh, per lui non era così. Non avrebbe avuto padroni, nè lui nè nessun altro.
E infatti, proprio per questo ora si ritrovava così.
Crocifisso sopra a quello che era sicuro fosse un fuoco bollente, pronto ad accoglierlo. Il /suo/ covo distrutto. Le /sue/ chimere sterminate. Tutto perchè  le sue dita, avide di tutto, si erano allungate a cogliere anche la libertà e l'indipendenza.
"Sono avido! È nel mio sangue, è quello che sono....sei stato tu a crearmi così."
E lo sarò sempre, Paparino. Potrai anche distruggermi, come sono sicuro che farai...ma avrai un leccapiedi in meno. E tutto perchè mi hai creato /tu/ così. Tu, quello che dovrebbe essere il Dio perfetto.
"La mia avidità non avrebbe mai potuto essere soddisfatta, se fossi rimasto qui. È una ragione sufficiente, non credi?"
Mentre la ragione per cui il vecchio stava per bruciarlo, per sbrogliarsi dal guaio di avere un "figlio" ribelle...beh, semplicemente, perchè era proprio da lui.
Ma sicuramente...avrebbe tentato di riavere sette leccapiedi. Gli avrebbe chiesto di riunirsi a lui, rifiutandosi di accettare la verità, di avere un "figlio" che non si sarbbe mai piegato a lui. Ne era più che convinto.
E infatti, non venne deluso.
"Vuoi riunirti a noi?"
Scoppiò a ridere.
Patetico.
Patetici, tutti.
 Erano soltanto patetici, il Padre, e tutti i suoi fratelli. A cominciare da quel nuovo arrivato così inusuale quanto anziano -un homunculus su base umana...quella diavoleria ancora non l'aveva sentita, suo Padre se le inventava tutte, questo doveva riconoscerglielo-. L'avevano arrestato, dichiarando "illegale" il Devil's Nest.
Ipocriti. Schifosi ipocriti.
Certo, lui e i ragazzi non avevano traffici esattamente legali, ma certo non era quello il motivo per cui, ore prima -o minuti? Quanto era passato da quando quei bastardi avevano distrutto il luogo che era il SUO covo, ciò che più gli apparteneva, più di tutto il resto?-, erano arrivati dal nulla a rovinare tutto.
Semplicemente, Bradley, o Wrath, comunque volesse farsi chiamare, non avrebbe mai, mai potuto inventare una legge per punire qualcuno come lui, qualcuno che aveva deciso di ribellarsi al loro "Dio", il loro Padre. Che solo perchè li aveva generati, pretendeva di essere superiore, e di controllarli.
E ancora ci provava, ancora e ancora. Ma non sarebbe mai riuscito a piegarlo. Neanche allora.
Si era liberato di quella vita da stupido servitore, tempo prima. E non ci sarebbe mai tornato.
Rise più forte.
"NO, MAI!"
Il fuoco crepitò.
Come aveva detto.
Patetici.

"è proprio qui sulla terra la mela proibita.
E non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato."
(Un Blasfemo, Fabrizio De Andrè)

~La ragione per cui Dio crocifisse il proprio figlio, per sbrogliarsi da quel brutto pasticcio,
è perchè è proprio da par suo.~
(Wendell P. Bloyd, Il Blasfemo. Edgar Lee Masters.)

ANGOLO AUTRICE:

eeeee salve, popolo di efp!
Qui è Marina94 che vi parla, no, non sono morta, e prima o poi continuerò anche le mie storie lasciate in sospeso su altri fandom. In effetti era un bel po' che non scrivevo nulla, visto che purtroppo sono in un'orribile periodo di blocco dello scrittore da mesi e mesi.
Proprio per questo, sono stata stupita di riuscire a scrivere...questo. Di getto, l'ho scritta nel giro di mezz'ora. Il titolo e la canzone citata provengono da una delle mie canzoni preferite di Fabrizio De Andrè, “Un Blasfemo”, che trovo sia perfetta per quello che è il mio personaggio preferito in assoluto di Fullmetal Alchemist, Greed, soprattutto nella sua prima “vita”.
Si oppone al Padre, che vorrebbe tutti i sette homunculus ai suoi piedi. E, se con gli altri ci riesce...con Greed no. Lui resta sempre sicuro di se', indipendente e a testa alta , anche quando la scelta è fra la vita e la morte. Lui accetta con coraggio e orgoglio di venire cancellato, pur di non piegarsi. Continua ad essere ribelle e indipendente, fino alla fine.
La sua prima morte è una delle scene che forse preferisco del manga (la seconda mi lascia ogni volta in un mare di lacrime in cui affogo senza via di scampo).e... spero di aver trasmesso qualcosa.
Grazie a chiunque leggerà, e un parere sarebbe ben accetto, essendo la prima cosa che riesco a scrivere da mesi ^^
Grazie a tutti e alla prossima!
Marina94