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Autore: Recchan8    06/04/2016    0 recensioni
[SEGUITO DI "Rebirth", RACCOLTA DI ONE-SHOT MISSING MOMENTS APPARTENENTI ALLA SERIE "Ignis' Chronicles"]
Alcuni momenti sfuggono agli occhi. Certi insignificanti, altri importanti, ma tutti sono rapidi e fulminei. Qualcuno riesce a catturarli, li tiene con sé per qualche tempo, li rende ricordi, poi inconsciamente se ne dimentica...
No.
I ricordi non svaniscono mai. I ricordi formano una catena indissolubile di anelli che si completano a vicenda. Non potrai mai dimenticarti di qualcosa, la 'Chain of Memories' conserverà il ricordo e te lo rammenderà quando ti sarà più utile.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Axel, Nuovo personaggio, Vanitas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ignis' Chronicles: The Untold Story'
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[Ambientata prima di "Rebirth"]


Aveva ormai perso la cognizione del tempo. Non sapeva da quanto tempo si trovasse nel Regno dell'Oscurità o perché ci fosse capitata. Sarà perché sono diventata un Nessuno? Però non lo era più, ne era sicurissima: le punte azzurre dei capelli erano svanite.

Odiava quel tetro reame. Odiava il cielo nero, il mare e le rocce color pece, la sabbia grigio cupo, l'astro innaturalmente bianco che illuminava il tutto... e la solitudine. La solitudine è una brutta bestia. Spesso ripensava a Terra e ad Axel e puntualmente scoppiava in lacrime: frustrazione per non essere riuscita a cambiare le cose, tristezza per il destino di Terra e ignoranza del futuro di Axel. Altrettanto spesso aveva l'orribile sensazione di essere spiata; orribile perché quella sensazione la faceva rabbrividire fino al midollo. Si guardava intorno ma non riusciva mai a trovare nessuno.
Quella volta la sensazione si trasformò in un suono sommesso, un fruscio, un sibilo, un mormorio, una voce.
-"Se ti dico che non ci posso credere... Mi credi?"- domandò sarcastica la voce da un punto indefinito intorno a Ignis.
-"Non... Dove sei?"- domandò lei scattando in piedi e cominciando a tremare.
-"Suppongo nello stesso luogo in cui ti trovi tu"- rispose la voce dietro Ignis.
La ragazza si girò di scatto, evocò il Keyblade e lo puntò verso... Il ragazzo mascherato.
-"Tu...? Tu!"- esclamò sorpresa.
-"Ciao splendore! E' da un pezzo che non ci vediamo. Dodici fottutissimi anni"- disse sprezzante. Lentamente la maschera del ragazzo svanì lasciandone solo i bordi lungo il mento e gli zigomi. Gli occhi azzurri di Ignis incontrarono uno sguardo ambrato penetrante. -"Non sei cambiata di una virgola, bambolina; il che mi fa piacere"- disse il ragazzo con un ghigno stampato sul viso. -"Come mai?"-.
-"Fatti gli affari tuoi e lasciami in pace"- rispose Ignis. Interruppe l'evocazione del Legame di Fuoco e indietreggiò lentamente. Il ragazzo dagli occhi ambrati e i capelli neri sorrise sprezzante e fece qualche passo in avanti.
-"Mi dispiace, bambolina, ma non posso! A proposito, qual è il tuo nome? Come ho potuto trascorrere dodici anni senza saperlo?"-.
-"Sparisci se non vuoi essere sgozzato sedutastante. Non capisco proprio come faccia a mantenere la calma. E' anche colpa tua se Terra...!"-.
-"Ah, Terra!"- la interruppe. -"L'amico di Ventus. Idioti, sono tutti degli idioti!"- scoppiò a ridere. Scomparve in una nube nera e ricomparve alle spalle di Ignis. -"Se mi dici il tuo nome ti dirò chi sono"- le sussurrò in un orecchio.
Ignis rabbrividì ma non si mosse. Voleva assolutamente sapere chi era quel ragazzo e perché, come lei, si trovava nel Regno dell'Oscurità. Per dodici anni si era dimenticata della sua esistenza, ma ora che era di fronte a lei non poteva ignorarlo. Se a Terra era successo quel che gli era successo era stato anche a causa sua.
-"Lo prometti?"- gli domandò senza voltarsi.
Il ragazzo ricomparve di fronte a lei e si inchinò porgendole una mano.
-"Per te questo e altro, bambolina"- sogghignò.
Ignis s
costò col dorso della mano la mano che il ragazzo le stava porgendo e gli scoccò un'occhiata carica d'odio.
-"Ignis"-.
-"Ignis?"-. Il ragazzo inclinò la testa di lato e la squadrò da capo a piedi, poi sogghignò e si sedette a gambe incrociate sulla sabbia, il mento appoggiato su un palmo.
-"Tocca a te ora"- disse Ignis.
-"Hai dei vestiti talmente familiari che mi verrebbe voglia di strapparteli di dosso e di farli a brandelli. Troppo simili a quelli della ragazza amica di Ventus..."- pronunciò Ventus con una nota sprezzante nella voce. Era fin troppo chiaro che aveva qualcosa a che fare coi tre ragazzi della Terra di Partenza, in particolare con Ventus.
-"Ho detto..."-.
-"Ridicoli"- sbottò il ragazzo dai capelli neri.
-"Mai quanto i tuoi"- ribatté Ignis stizzita.
Il ragazzo indossava una specie di tuta attillata rossa e nera con delle nervature in rilievo che ridisegnavano i contorni dei muscoli. Gli stivali riprendevano il "motivo" della tuta, e sui fianchi portava una cintura alla quale erano attaccati dei brandelli di tessuto.
-"Preferiresti vedermi senza, ammettilo!"- disse scoppiando a ridere.
Ignis perse il controllo e gli tirò un calcio in pieno petto. Il ragazzo incassò il colpo e non si mosse di un millimetro. Alzò di scatto la testa, spalancò gli occhi e rise talmente forte da far vibrare l'aria intorno a loro.
-"Bambolina, da dove viene tutta questa forza? Mi sorprendi!"-.
-"Hai voluto sapere il mio nome, piantala di chiamarmi bambolina e dimmi chi sei!"- gli urlò lei contro. Evocò il Legame di Fuoco e glielo puntò contro.
"
Il gioco è bello quando dura poco...".
Il ragazzo si alzò lentamente in piedi, si spolverò gli abiti e posò una mano sul Keyblade di Ignis, la quale si ritrovò a sorreggere con due mani il Keyblade stranamente appesantito.
-"D'accordo, i patti vanno rispettati"- disse improvvisamente serio.
Ignis sostenne il suo sguardo e aumentò la presa sul Legame di Fuoco, mentre il ragazzo si avvicinava al suo viso.
-"Il mio nome è Vanitas"- disse in un sussurro. -"Vanitas vanitatum et omnia vanitas. Superbia, vanagloria..."-.
-"Non mi basta il nome, voglio sapere il tuo ruolo nella vicenda di dodici anni fa e perché ti trovi quaggiù"-.
Vanitas scomparve e riapparve poco più in là, con i piedi immersi nell'acqua.
-"Lo conosci il principio dello scambio equivalente? Se vuoi avere delle risposte devi essere disposta a fornirne altrettante"-.
Questo "giochetto" stava portando Ignis all'esasperazione; iniziava a rimpiangere la solitudine e il silenzio. Eppure la possibilità di avere dei chiarimenti la tentava da impazzire. Doveva assolutamente riuscire a ottenere più informazioni possibili da Vanitas; tanto ormai non aveva più nulla da perdere.
-"Lo conosco e lo rispetterò"- rispose. -"Ma tu dovrai fare altrettanto"-.
-"Nessun problema"- disse Vanitas sogghignando.
-"Non provare a perderti in chiacchiere. Non sono una ragazza molto paziente"-.
-"Nessun problema, Ignis"-.
Ignis interruppe l'evocazione del Keyblade e si avvicinò a Vanitas, il quale uscì dall'acqua e appoggiò la schiena contro una roccia. La ragazza rimase in piedi accanto alla roccia, pronta a evocare il Keyblade per minaccia o per difesa.
-"Allora, bambolina, cosa ci fai qui?"- cominciò Vanitas.
-"Non lo so"-.
-"Non lo sai?"-.
-"Non sono sicura del perché. Sono diventata un Nessuno, sarà per questo?"-.
Vanitas incrociò le braccia al petto e alzò un sopracciglio.
-"Se non sai cos'è un Nessuno sono affari tuoi"- sbottò Ignis.
-"Scambio equivalente, splendore. Vuoi che te lo ricordi tutte le volte?"- rispose Vanitas maligno.
Ignis digrignò i denti e si trattenne dallo sputargli in un occhio.
-"Un Nessuno è ciò che resta di una persona quando l'Oscurità ne divora il cuore"-.
Vanitas fischiò di finta ammirazione e scoppiò a ridere.
-"E lasciami indovinare: sei diventata un essere di quel tipo per Terra?"-.
-"Queste non sono cose che ti riguardano! Tu piuttosto, dimmi cosa ci fai nel Regno dell'Oscurità"-.
Il ragazzo si voltò a guardarla in faccia e alzò le sopracciglia.
-"Lo sai cosa accadde nella battaglia di dodici anni fa?"- le domandò.
-"Terra..."-.
-"A parte lui. Smettila di continuare a ripetere Terra, Terra e Terra, mi fai incazzare"- le disse con un tono piatto. -"Te lo spiego io cos'è successo: io e Ventus dovevamo riunirci e forgiare l'X-blade, ma quell'idiota si è rifiutato; allora mi sono impossessato di lui con la forza. L'X-blade era quasi completo, ma Ventus si è ribellato. L'unico modo per fermare il completamento dell'X-blade era distruggere sia me che lui stesso. E l'ha fatto. Ma dal momento che una parte del suo cuore è ancora viva da qualche parte, io mi sono ritrovato nel Regno dell'Oscurità. Non mi guardare così, bambolina. Se non l'hai ancora capito... Io sono la parte malvagia di Ventus. Xehanort mi ha estratto dal suo cuore quando era ancora un suo allievo al solo scopo di forgiare l'X-blade"-. Ignis rimase spiazzata dalla rivelazione e non riuscì a rispondere. -"Io sono malvagità allo stato puro, una specie di personificazione dell'Oscurità. Te li ricordi i Nesciens? Loro erano parte di me"-.
Vanitas scoppiò a ridere sguaiatamente e si piegò in due dalle risate. La sua voce si disperse nell'ambiente senza eco.
-"Cosa successe ad Aqua?"- domandò Ignis dopo aver ritrovato la voce.
Vanitas si ricompose e le scoccò un'occhiata piena di soddisfazione.
-"Ooh, lei è qui. Anche lei si trova nel Regno dell'Oscurità"-.
Ignis sussultò e si guardò furiosamente intorno alla ricerca della ragazza dai capelli azzurri.
-"Dove? Perché?"-.
-"Cambio!"- esclamò il ragazzo. -"Cos'hai fatto una volta diventata un Nessuno?"-.
-"Dov'è Aqua?"- insisté Ignis.
-"Ho detto cambio, non è più il mio turno di rispondere"-.
-"Ho... Ho cercato un modo per incontrare Terra e ho aiutato un altro Nessuno"-.
-"Aiutato a fare cosa?"-.
-"A comprendere i suoi sentimenti"-.
Vanitas si staccò dalla roccia e si piazzò di fronte alla ragazza, che istintivamente indietreggiò di un passo. Rapido, le afferrò le mani e ne sfiorò il dorso con le labbra. Ignis sentì per qualche secondo uno strano pizzicorio ai palmi; con uno strattone si liberò dalla presa del ragazzo e si guardò i palmi: erano marchiati da un simbolo bianco.
-"Che cos'è?!"- domandò inorridita.
-"Consideralo pure un lascia-passare a tempo determinato. Ti permetterà di rivedere il tuo Nessuno"-.
-"...Nixis?"- disse Ignis spalancando gli occhi.
-"L'altro, idiota"- rispose Vanitas storcendo la bocca. -"Secondo Xehanort è importante e deve ritornare in vita"-.
Il corpo di Ignis cominciò a scomporsi in particelle luminose.
-"Che mi sta succedendo?! Vanitas!"- urlò spaventata.
Vanitas si dondolò sui piedi con un'espressione tremendamente compiaciuta sul viso.
-"Adoro come hai pronunciato il mio nome. Ti prego, dillo di nuovo!"-.
-"E secondo te io asseconderò i piani di Xehanort?!"-.
-"Sono punti di vista. Sarai tu a decidere se assecondare i piani di Xehanort o fare un enorme favore al Nessuno"-.
Ignis non riuscì a ribattere, e svanì definitivamente in una nube luminosa. Vanitas chiuse gli occhi e sorrise sprezzante.
-"E' inutile lottare, non avete scampo. Le tredici parti di oscurità e le sette parti di luce combatteranno e finalmente ricomparirà Kingdom Hearts"-.







NOTE DELL'AUTRICE
Ho ipotizzato che dopo l'eliminazione del suo Nessuno, Ignis si fosse ritrovata nel Regno dell'Oscurità, dove ad attenderla c'era proprio Vanitas, il ragazzo che dodici anni prima le aveva parzialmente rivelato i piani del Maestro Xehanort. In questo capitolo scopriamo il modo in cui Ignis è riuscita a lasciare momentaneamente il Regno dell'Oscurità per aiutare Axel nella sua rinascita. Per quanto riguarda il titolo, "Vanitas vanitatum et omnia vanitas", se siete curiosi di sapere quale significato vi si celi dietro, vi invito a leggere la corrispondente pagina su Wiki :> Vi anticipo solo che è un "punto di vista" su cui sono molto d'accordo.
Alla prossima con l'ultimo capitolo della (per ora) ultima fanfiction della serie ^^

 

   
 
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