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Autore: BabyLolita    18/04/2016    4 recensioni
Vorrei dirti quello che penso di te, ma non posso farlo. Vorrei poter esprimere liberamente i miei sentimenti, ma la nostra attuale situazione mi impedisce di confessarti tutto. Vorrei gridare al mondo quanto ti trovo stupenda, ma se lo facessi rovinerei tutto quanto.
La nostra relazione si basa su un accordo che non posso infrangere, perché se ti confessassi ciò che provo davvero, perderei tutto quello che sono riuscito ad ottenere. Perché tu hai bisogno di me, ed io ti amo più di chiunque altro al mondo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathaniel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È passato parecchio tempo da quando Celeste ha assistito alla mia discussione con Melody, ma la nostra situazione non ha subito mutamenti. La nostra relazione continua ad essere traballante. Ogni tanto dice che stiamo assieme, altre volte lo nega con fermezza. Sto camminando per i corridoi quando un annuncio trasmesso tramite gli auto-parlanti della scuola attira la mia attenzione:
“A tutti gli studenti, siete pregati di recarvi in palestra il prima possibile”
La palestra? Tutti gli studenti? Che succede? E perché io non ne sono al corrente?
La situazione è strana abbastanza da distogliermi dai miei pensieri. Mi avvio subito verso la palestra e, appena arrivo, vado incontro alla dirigente.
   «Salve, come mai questo annuncio improvviso?»
   «Salve Nathaniel, nulla di preoccupante. Diciamo che è un regalo che noi docenti abbiamo deciso di fare a voi studenti, per questa ragione nemmeno lei ne è stato informato.»
La dirigente mi sorride prima di allontanarsi. Inizio a pensare.
L’anno ormai sta giungendo al termine, il mese scorso siamo andati in gita e tra qualche settimana ci saranno gli esami di maturità, cosa potrebbero inventarsi i professori?
«A che pensi?»
Celeste.
Mi scompongo per un secondo e subito la mia mente si offusca. Nei miei pensieri, non resta che lei. Mi volto nella sua direzione.
   «Tu ne sai qualcosa?» continua poi.
   «No, a dire il vero questa volta non ne so proprio nulla. Ho appena parlato con la dirigente, mi ha detto che i docenti ci hanno organizzato una sorpresa ed è per questo motivo che io stesso sono stato tenuto allo scuro.»
   «Dio, speriamo non abbiano deciso di rifare una bufalata come quella del concerto.»
Mi sfrego la testa nervoso.
Quella sì che è stata un’esperienza imbarazzante.
   «Ricordo ancora come ti aveva conciato Rosalya. Quei vestiti lasciavano ben poco all’immaginazione.»
La guardo sorpresa.
A quei tempi, nemmeno ci parlavamo. Come fa a ricordarsi com’ero vestito?
Lei mi osserva, e sembra quasi leggermi nel pensiero:
   «Frena delegato, ricordo com’eri vestito semplicemente per il fatto che sia tu, che Castiel che Lysandro eravate impresentabili. Una cosa del genere non si dimentica tanto facilmente. Ho avuto gli incubi per giorni.»
Ridacchio fingendomi divertito, mentre l’idea che io sia stato il motivo dei suoi incubi mi snerva un po’.
   «Attenzione studenti, abbiamo una comunicazione da fare!» il brusio all’interno della palestra si placa immediatamente, tutti ci concentriamo sulla dirigente che parla attraverso un microfono. «Come ben sapete, l’anno sta giungendo al termine. Visto che ultimamente nel nostro istituto si stanno svolgendo sempre più eventi che portano ad ottimi risultati abbiamo deciso di crearne uno nuovo per festeggiare la fine dell’anno, sperando che questo possa diventare una tradizione duratura nel tempo!» la dirigente si ferma e ci osserva con gli occhi che brillano di gioia. Sembra estasiata da ciò che sta per dirci. «Noi docenti abbiamo deciso che tra tre settimane esatte, ovvero al termine delle lezioni si terrà, proprio qui, un ballo di fine anno! E non è tutto! Saranno gli studenti del quinto anno ad aiutarci ad organizzare alcune cose, anche se il più è fatto! Inoltre al ballo sono ammessi anche persone che non frequentano questo istituto! Tuttavia questi soggetti dovranno pagare 10€ per l’ingresso! Mentre voi studenti dovrete mettere 5€ a testa per coprire le spese per gli addobbi, le bibite, le cibarie e la band che suonerà all’evento! Come ultima cosa, dopo lunghe riflessioni, abbiamo deciso che ognuno di voi potrà presentarsi al ballo in coppia mista, ciò nonostante se volete approfittare di questa occasione con qualche vostro compagno, sappiate che saranno ammesse solo le coppie dove è stato il cavaliere ad invitare la dama! Ci teniamo al galateo e vogliamo che questo sia l’ultimo insegnamento che apprenderete prima degli esami di maturità! Detto questo sappiate che non sarete ammessi al ballo se non indosserete un abbigliamento adeguato! Bene, con questo ho concluso! E adesso… TUTTI IN AULA!»
Gli studenti iniziano a muoversi in direzione dell’uscita, mentre gli schiamazzi prendono il posto del silenzio. Cerco Celeste con lo sguardo, ma deve già essere sgattaiolata via. Guardo mia sorella urlare insieme alle sue amiche. So bene che vorrebbe andare al ballo con Castiel, ma sono più che sicuro che lui starà alla larga da tutto questo. Non appena torno in aula mi metto a pensare a quale sarebbe il modo più carino per invitare Celeste al ballo.
Infondo… sa che lo farò, giusto?
Penso e ci ripenso, ma non mi viene in mente nemmeno mezza idea che potrebbe definirsi decente. All’intervallo salgo sul terrazzo pensando di trovarla li, e invece non c’è. Mi avvicino alla rete di protezione ed osservo il cortile della scuola e lì la vedo. E non è sola. Sta parlando con Armin. D’istinto stringo le mani a pugno.
Che ci fai lì con lui?
Li osservo parlare, poi ad un tratto lui l’abbraccia e lei contraccambia. Il sangue mi sale al cervello ed inizio a correre per raggiungerla ma, prima di farlo, mi immobilizzo.
Calma Nath, c’è sicuramente una spiegazione, e lei verrà sicuramente a dartela.
Torno sui miei passi. La campanella che segna la fine dell’intervallo suona ed io mi reco in sala delegati, ho del lavoro da fare. Non appena entro Melody mi fissa. Non mi aspettavo di trovarla qui.
   «Ciao Nath.»
   «Ciao Melody, non pensavo di trovarti qui.»
   «Scusa l’improvvisata è che volevo farti le mie scuse per… beh, per tutto. Mi dispiace di essermi comportata in questo modo, non è da me fare i capricci è solo che… ci tengo tanto a te. E so che questo non mi giustifica però ci tenevo a dirtelo in modo… gentile ed educato.»
Sorrido.
Infondo non è una cattiva persona.
   «Melody, io non ce l’ho con te. Ammetto che il tuo comportamento mi ha messo un po’ a disagio, ma direi che ora è tutto a posto! Amici come prima, va bene? Anzi, sono io a dovermi scusare con te. Mi sono comportato malamente a mia volta. Ti ho illusa per niente. Sai, infondo credo di essere io stesso una persona capricciosa.»
   «Per amore spesso si cambia e si scoprono sfaccettature del proprio carattere che non si sapeva esistessero, non è vero?»
Lei mi osserva, e so che alla fine ci siamo comportanti da egoisti entrambi.
   «Infondo, su questo ci assomigliamo.» mi dice sorridendo. «Hai intenzione di invitarla? Al ballo dico.»
Arrossisco e, in automatico, distolgo lo sguardo.
   «Certo che ho intenzione di farlo. Anche se non so se a lei vada molto l’idea di andarci.»
   «E perché?»
   «Beh, diciamo che non è proprio il genere di persona a cui piacciono queste cose.»
   «Beh, se mai cambiassi idea, conta pure su di me!»
La guardo allibito e lei mi sorride prima di congedarsi salutandomi con la mano. Ridacchio divertito, sono sicuro che anche lei un giorno amerà qualcuno che ricambierà il suo amore. Mi siedo alla mia scrivania ed inizio a riordinare i fogli per l’organizzazione del ballo quando sento il telefono nella mia tasca vibrare. Lo prendo e noto con piacere di aver ricevuto un messaggio da Celeste. Prima di rispondere, mi soffermo un attimo sul nome sul display.
Ho salvato il suo numero mettendo il suo nome, ma avrei potuto salvarla diversamente? “la mia ragazza”, “fidanzata”, “amore”.
Arrossisco.
No, meglio lasciare tutto così. Tanto scommetto che lei mi avrà salvato con il mio nome sul telefono. Anzi, probabilmente mi ha salvato come “delegato”.
Sbuffo e ricaccio il telefono in tasca. Non so perché ma non ho voglia di risponderle. Al termine della giornata attendo che tutti gli studenti se ne siano andati, poi passo di aula in aula a lasciare i fogli da far firmare ai genitori per la partecipazione al ballo e per la quota da portare. Quando ho finito tutti i miei doveri sono le quattro del pomeriggio passate. Esco da scuola e una parte di me rimane sorpresa nel vedere che Celeste è ancora qui, seduta sotto il suo albero, ad aspettarmi. I nostri sguardi si incrociano e lei si alza. Continuo a guardarla e capisco che vuole che mi avvicini.
   «Ce ne hai messo di tempo.» mi dice appena la raggiungo. «Hai smaniato così tanto per avere il mio numero di cellulare e poi nemmeno consideri i miei messaggi.»
Distolgo lo sguardo.
   «Scusa, ero preso dal lavoro. Sai, questa storia del ballo…»
   «Si, lo immagino. Non pensavo che potessero decidere di fare una cosa tanto stupida.»
   «Quindi tu… non vuoi andarci?»
   «Certo che no. E se avessi letto il mio messaggio lo avresti già capito da un pezzo.»
   «Cosa c’è di male nell’andare ad un ballo?»
   «Cosa c’è di male? Dovrei vestirmi in modo elegante, organizzare l’evento, sborsare dei soldi, e soprattutto ballare. Io detesto ballare! E scommetto che la band che suonerà metterà prevalentemente balli lenti, e quindi ci saranno un sacco di coppiette in preda ad effusioni. No grazie, non mi interessa.»
   «Che c’è? Per caso sei diventata timida di punto in bianco?»
  «Non è questo il punto. Il fatto è che se ti presenti al ballo con un ragazzo la gente ti metterà addosso l’etichetta di “coppia”. E se poi la coppia scoppia? Lo sai benissimo che queste cose non durano mai. Non siamo in un film, ma nella vita reale. Ti presenti lì con qualcuno, sbandierando al mondo la vostra relazione, questo farà in modo che qualcuno la mandi in pezzi. Lo sai come funziona no? Appena ti “fidanzi”, puntualmente arriva una massa di ammiratori/ammiratrici che cercano di rovinare il tutto. Non mi interessa. Non voglio fare quella fine.»
La mia espressione cambia.
Quindi lei…non vuole andarci perché pensa che se ci presentiamo come “coppia” poi la nostra “relazione” sarà destinata a finire?
Mi avvicino a lei e l’abbraccio, stringendola forte.
   «Ehi! Che stai facendo?!»
   «Hai detto una cosa troppo carina.»
   «… vaneggi.»
   «Si, si… come vuoi.»
La tengo stretta a me. Ora so come fare per invitarla al ballo. Lascio trascorrere l’intera settimana prima di mettere in atto il mio piano. Quando arriva sabato, è tutto pronto. Mia sorella passerà il weekend con Charlotte e Lee, devono iniziare a fare compere per il ballo. I miei genitori sono in viaggio ed io ho la casa tutta per me. Mando un messaggio a Celeste chiedendole di vederci in centro verso le sette. Lei mi risponde di sì. Prima di uscire, controllo che ogni cosa sia al suo posto e, non appena ne ho la certezza, esco per raggiungere la mia ragazza. Non appena arrivo, noto con piacere che mi sta già aspettando. Indossa una minigonna nera con una t-shirt azzurra. Ha i capelli raccolti in una coda alta ed indossa degli stivaletti neri. Non appena la raggiungo la sorprendo alle spalle, tirandola verso di me e rubandole un bacio. Lei mi osserva, ma non dice nulla.
   «Allora? Pronta?»
   «Pronta per cosa?»
   «Questa sera sarai tutta per me, non hai scuse.»
La guardo mentre mi pare di vederla arrossire leggermente, ma poi mi rendo conto che, probabilmente, è solo il riflesso del sole che sta tramontando. La porto nel mio ristorante preferito e mi sorprendo nel scoprire che le piace mangiare tanto, in gita non si era mai lasciata andare a tal punto. Al termine della cena l’accompagno al cinema. So che c’è un film che voleva vedere da tempo. Durante la proiezione le nostre mani rimangono intrecciate. Vorrei tanto baciarla ma so che c’è tempo, e non ho intenzione di affrettare le cose. Alla fine del film ci avviciniamo alla fermata dell’autobus.
  «Penso che sia arrivato il momento di salutarci, ora dobbiamo prendere due autobus diversi.»
Dice lei, mentre le nostre dita sono ancora intrecciate. Io le sorrido e, non appena arriva il mio autobus, la faccio salire con me.
   «Che diavolo stai facendo?!»
   «Ti avevo detto che questa sera saresti stata tutta per me, e non ho intenzione di rimangiarmi la cosa.»
Lei mette il broncio, ma so che non è davvero arrabbiata. Quando arriviamo a casa mia lei si ferma per un secondo.
   «Non vorrai mica presentarmi ai tuoi vero?»
Sembra arrabbiata.
   «Non c’è nessuno in casa, non preoccuparti.»
Lei mi guarda, cerca di vedere se sto mentendo o se sono sincero. Stringo la sua mano e la trascino dentro, non ho bisogno di aspettare una sua reazione. Non appena entriamo lei si guarda intorno. Sembra spaesata.
   «Questa non è una casa… è un castello! Come fai a non perderti qui dentro?»
Rido a questa sua frase. Non avevo mai pensato a questa cosa. Effettivamente, la mia famiglia è decisamente agiata. Non ci manca nulla. Dico a Celeste di aspettarmi un secondo. Salgo al secondo piano e sistemo le ultime cose, poi torno da lei. Le afferro la mano e la porto in cucina, dove ho preparato una bottiglia di vino bianco e due calici d’argento. Stappo la bottiglia e riempio i calici. Faccio un brindisi a “noi” e lei, divertita, contraccambia quel brindisi. In poco tempo finiamo la bottiglia e l’atmosfera comincia a scaldarsi. Le prendo la mano e l’accompagno al piano superiore. Supero la mia stanza fino ad arrivare al bagno, dove ho acceso delle candele profumate e riempito la vasca con acqua calda e sali profumati. Lei entra e guarda il tutto con aria sbigottita poi osserva me.
   «Che stai combinando?»
   «Fidati di me.»
Mi avvicino a lei e le sfioro le labbra con un bacio. Il suo viso è rosso, si vede che regge l’alcool meno del previsto. Le sfilo la maglietta ma lei oppone resistenza.
   «Posso fare da sola.»
   «… non voglio che tu lo faccia da sola.»
Lei mi fissa, contrariata, ma alla fine mi lascia fare. La svesto lentamente, godendomi ogni parte del suo corpo che piano piano si mostra ai miei occhi. Quando rimane in intimo mi ferma e si avvicina a me. Mi guarda con il suo sguardo magnetico ed inizia a sfilarmi la maglietta.
Non era quello che avevo previsto, ma va bene anche così.
Ci svestiamo a vicenda e, quando non resta nient’altro da sfilare. Entriamo nella vasca assieme. Celeste è imbarazzata, lo capisco dalla rigidità del suo corpo. L’attiro a me, facendola poggiare sul mio petto. Il mio cuore batte forte, so che lo sente, e questo sembra calmarla. Restiamo immersi a lungo, in silenzio, fino a quando l’acqua non comincia a diventare fredda. Quando usciamo l’avvolgo in uno degli asciugamani più belli che ho.
Voglio solo il meglio per te.
Le afferro la mano e la porto in camera mia. Ormai è ovvio dove voglio arrivare, ma lei non sembra affatto triste della cosa. Appena entriamo nella mia stanza, anch’essa cosparsa di candele profumate, è lei la prima a lasciar scivolare a terra l’asciugamano. Mi avvicino a lei e la bacio. La sua pelle umida a contatto con la mia mi fa fremere. Le sue braccia mi stringono forte. So che è felice, lo sento, ed io non potrei sentirmi meglio di così. La poggio dolcemente sul mio letto ed iniziamo a fare l’amore. È una serata speciale, almeno per me. Lei non sa quanto lo sia. Purtroppo non posso rivelare che esattamente 3 anni fa, in questo stesso giorno, io mi sono innamorato di lei. La guardo addormentarsi fra le mie braccia ma io rimango sveglio, voglio godermela fino in fondo. Quando riapre gli occhi incrocia il mio sguardo. La osservo sorridere e sprofondare sul mio petto. La stringo a me e lei inizia a baciarmi il petto. Il mio corpo si agita ogni volta che le sue labbra mi sfiorano. Sono felice. Tanto felice. Talmente felice, che le cose mi sfuggono di mano.
   «Celeste…»
   «Mmmh…?»
  «Ti amo.» Improvvisamente si ferma osservandomi incredula. Merda! Mi sono lasciato trasportare! Trova una scusa Nath, e in fretta! «Beh…pensavo che ti sarebbe servito. Per il tuo racconto dico. Credo che a questo punto sarebbe realistico che io, da ragazzo innamorato, ti dica di amarti.»
La osservo riflettere sulle mie parole prima di sorridermi facendomi cenno di si con la testa:
   «Hai ragione.»
Mentre le sue labbra riprendono possesso del mio petto tiro un sospiro di sollievo consapevole dell’enorme disastro che ho appena evitato.
  «Nath…»
   «Mmmh?»
   «Ti amo anche io.»
Il mio corpo si paralizza. Per quanto io sappia che il suo “ti amo” sia finto mi sento dannatamente felice. La stringo forte a me e facciamo l’amore per l’ennesima volta.
Se in questo modo posso amarti, allora mi va bene anche così.
Sono circa le tre di notte quando lasciamo che siano le coccole a prendere il resto del tempo che ci resta. Celeste è appoggiata sul mio petto ed io le accarezzo il braccio. Il suo respiro è calmo e so che devo cogliere l’occasione al volo.
   «Celeste… sto per fare una cosa che non ti andrà a genio.»
Lei si irrigidisce, si solleva leggermente ed inizia a fissarmi.
   «Devi proprio?» mi chiede poi.
La sua aria impassibile è tornata.
   «Si, devo.»
   «Sappi che se si tratta di un errore eclatante, non ci metterò né uno né due ad uscire da quella porta.» dice indicandomela con lo sguardo.
Deglutisco a forza.
Ti farò cambiare idea.
   «Celeste, lo so che non ti va a genio tutta questa storia del ballo ma… dopo questa sera io credo che… potremo anche andarci, insieme.»
Celeste mi guarda furiosa, si alza ed inizia a rivestirsi. Mi alzo a mia volta e le afferro la mano con la quale regge i vestiti, lei scatta all’indietro.
   «Non ci verrò a quello stupido ballo! Non ho intenzione di venirci!»
   «Perché hai tanta paura del ballo?! SI può sapere cosa ti spaventa?!»
   «Non voglio che vada tutto a puttane ecco cosa!»
   «Che diavolo stai dicendo?! Cosa pensi che potrebbe andare storto me lo dici?!»
   «Non lo so! Tutto? Niente? Non lo so! Ma non voglio saperlo!»
   «Celeste.» le afferro la mano e lei si immobilizza. «Dimmi a cosa stai pensando. Ma sii sincera, o non riuscirò a capirti.»
Lei distoglie lo sguardo. Vedo che i suoi occhi diventano lucidi. Non dice niente, e so che non lo farà. Tiro un sospiro. Sono abbattuto, ma non ho intenzione di mollare. Riduco la presa che ho sulla sua mano.
   «Celeste, guardami.» lei non mi ascolta. «Se non vuoi guardare me, almeno guarda qui.»
Dico iniziando a girare l’anello che porta al dito. Lei lo osserva.
   «Questo è la dimostrazione che io non me ne andrò, ok? È la prova che io resterò al tuo fianco, qualunque cosa accadrà va bene? Te lo prometto. Credi che avrei fatto tutto questo, se il mio intento fosse quello di mandare tutto a puttane? Per favore Celeste, apri gli occhi. Io non andrò da nessuna parte, non senza di te. Hai capito?»
La sento singhiozzare e vedo le lacrime rigargli il volto.
   «Celeste, vuoi venire al ballo con me?»
Lei si avvicina a me, appoggiandosi sul mio petto. Inizia a piangere rumorosamente mentre fa cenno di sì con la testa.
Questa sera, mi sono esposto davvero molto. Era quello che volevo? Forse sì, forse no. Lo capirà? Forse sì, forse no. Sono felice di come si sono messe le cose? Dannazione se sono felice.
Affondo nei suoi capelli stringendola a me. Ormai sta smettendo di piangere. Dopo qualche secondo lei si allontana da me e si asciuga le lacrime, poi torna a mettersi nuovamente i vestiti.
   «Perché ti stai rivestendo? Pensavo fosse tutto sistemato.»
   «Certo che lo è, ma devo rientrare, i miei mi aspettano.»
   «…Ti va di passare la notte qui? Dì ai tuoi che sei a dormire da un’amica.» lei mi fissa con aria pensierosa. «I miei non ci sono fino a lunedì, e lo stesso vale per Ambra. Ci saremo solo noi per tutto il weekend.»
Lei sospira, poi afferra il cellulare e manda un messaggio veloce. Getta a terra i suoi vestiti e si toglie quei pochi che era riuscita ad infilarsi. Inizia a girare in camera mia ed apre l’armadio, prendendo una mia maglietta ed infilandosela prima di tornare a letto.
   «Non avevi detto che era un cliché quello di indossare la maglietta del proprio ragazzo?»
   «Sta zitto Nath, e non sei il mio ragazzo.»
Mi avvicino a lei e mi ci corico accanto stringendola.
   «Però tu sei la mia ragazza.»
Lei non risponde e, tra un respiro e l’altro, ci addormentiamo.




Commento dell'autrice: Eccolo qui il nuovo capitolo =D A voi il giudizio! Alla prossima miei carissimi lettori =D

   
 
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