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Autore: Euphemia    19/04/2016    2 recensioni
Crona non sa dove si trova, né che ora è, né perché si trova lì; l'unica cosa che vede, attorno a sé, è il buio. E sa che Lady Medusa sta tornando a prenderla.
~ • ~
One Shot dedicata in particolar modo a Crona, il mio personaggio preferito. || CroKid. ♥
{Avvertimenti: Riferimenti femminili per Crona.}
Genere: Angst, Dark, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crona, Death the Kid, Medusa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Save me if I become my demons




A Crona non era mai piaciuto il buio. Per lei, il buio aveva sempre significato brutte cose: era sempre tutto così freddo, angosciante, nero. Nero come il suo sangue. 
Nel buio, le cose assumevano sempre un aspetto diverso rispetto a quello che avevano alla luce del sole: Crona aveva paura di quel lato oscuro - quello che solo chi ne condivide la natura può vedere davvero, in tutta la sua temibile essenza. Le tenebre erano sempre state impegnate a tramutare ogni cosa in maligno - e lei, lei lo sapeva molto bene. D'altronde, anche lei era stata tormentata, massacrata, violentata dalla loro brutalità, sin da quando non era altro che una bambina. 
Crona non aveva mai davvero superato quel trauma. Anche adesso, a distanza di anni e anni, si ritrovava accovacciata in un angolo, con le ginocchia strette al petto e con la testa bassa, immersa ancora una volta nell'oscurità che si era sempre divertita a divorarle il cervello. 
Quanto ancora doveva aspettare, fino a quando si sarebbe decisa a lasciarla in pace? 
Non aveva il coraggio di guardare attorno a sé: temeva che, se avesse riaperto gli occhi, avrebbe rivisto quel coniglietto, e sua madre, e quegli occhi rossi, penetranti, che la perseguitavano anche nei suoi incubi. Crona si sentiva braccata, circondata dagli innumerevoli fantasmi delle sue paure; un brivido strisciò lungo la sua schiena, come se qualcuno alle sue spalle le stesse alitando sul collo con un fiato gelido, senza staccarle gli occhi di dosso. Ne era convinta, ormai: non era da sola, non era libera. E non lo sarebbe mai stata. 
Un rumore ovattato di passi raggiunse le sue orecchie. Sì, Lady Medusa stava arrivando, di nuovo: era tornata dagli Inferi per punirla, o semplicemente per trascinarla giù con sé, in quell'Inferno che aveva popolato la sua testa. Avrebbe ucciso tutti i suoi amici, distrutto il mondo e poi, lasciandola lì da sola, l'avrebbe fatta sprofondare nella Follia della solitudine. La morte sarebbe stata una punizione fin troppo leggera, per lei. No; Lady Medusa era spietata. Avrebbe fatto di tutto affinché Crona soffrisse come un'anima dannata.
I passi si avvicinavano sempre di più alla porta, più svelti, più decisi e più pesanti. Crona aveva paura: avrebbe rivisto di nuovo quel sorriso sghembo, quegli occhi spiritati, quel viso maligno che la tormentava ovunque lei andasse? 
La porta si aprì, lentamente, con un sinistro scricchiolio. Crona poteva già sentire, sospesa nell'aria, la terribile sensazione che presto avrebbe provato dolore, sul suo corpo e nella sua mente. Si accorse di stare tremando solo quando cercò invano di controllare il suo fiato affannato e irregolare. Il cuore batteva all'impazzata per la paura. 
Pietà, non era ancora pronta per questo. 
"Crona" 
Il respiro le si bloccò in gola. Non sapeva se il suo cuore si fosse fermato, assieme ad esso. 
Crona non ebbe il coraggio di alzare la testa finché non sentì un paio di braccia avvolgerla in un abbraccio; rabbrividì e, istintivamente, sussultò spaventata. 
Quello lì non era il falso calore di Lady Medusa, no: era un tepore più affettuoso, più umano, qualcosa che la faceva sentire al sicuro. Adesso, nella stanza, non c'era più il buio, ma la luce di un lampadario appeso al soffitto. I fantasmi che l'avevano circondata erano scomparsi. 
Le ci volle qualche attimo finché non realizzò che non era nella casa in cui aveva passato un'orribile infanzia, ma nella sua nuova dimora; e poi, poi si rese conto della persona che le stava di fronte.
Death the Kid la stringeva forte al suo petto, senza staccarsi da lei nemmeno per un secondo. Le sussurrava parole dolci, la rassicurava, e solo allora si rese conto di stare violentemente singhiozzando. Quasi aveva ignorato quel tepore alle guance, quello scorrere di lacrime che era stato così frequente, durante la sua intera esistenza. 
"Shh" diceva lui, accarezzandole i capelli rosati. "Va tutto bene, Crona. Sono io, Kid, tuo marito. Medusa non c'è più, ricordi?" 
Ma la mente di Crona era ancora confusa; quegli istanti per lei surreali li volle trascorrere tra le braccia forti dell'uomo di fronte a lei, lasciando che quel piacevole calore la coccolasse in un tenero abbraccio e scacciasse via dalla sua mente le voci che le massacravano l'anima. 

Solo dopo un po' Crona ricordò che Lady Medusa se n'era andata per sempre, e per giunta per mano sua. Ragnarok aveva mangiato la sua anima e Kid le aveva rassicurato più volte che non sarebbe potuta tornare a tormentarla - mai, mai, mai più
Lei e il corvino giacevano sul letto, durante una di quelle notti in cui non erano necessarie parole per comunicare, perché i gesti dicevano tutto. Crona, con la testa rosata appoggiata contro il petto di Kid, si beava del battito del suo cuore, come se fosse per lei la ninna nanna che non aveva mai sentito cantare quand'era bambina. Adorava quando Kid le carezzava i capelli, le guance, le spalle: non si era mai sentita tanto amata quanto con lui, che si prendeva cura di lei con pazienza e con l'amore che Crona credeva non avrebbe mai potuto ricevere. Lo Shinigami la osservava intenerito, mentre le arricciava con un dito una ciocca rosa, e nel buio Crona poteva chiaramente vedere l'ombra di un sorriso incastonato sulla sua bocca. Si fece piccola piccola, quando le labbra di Kid la raggiunsero per darle un casto bacio sulla fronte. 
"Non avere più paura, Crona" le sussurrò con il fiato caldo contro la sua guancia. "Questa è la tua nuova vita. Non permettere ai mostri di distruggertela ancora." 
Crona affondò il viso nel suo petto, aspirando il profumo della sua pelle, e strinse la presa sulla canottiera nera. Si soffermò a lungo sull'anello nuziale che teneva all'anulare come un preziosissimo tesoro. 
"Mi proteggerai?" chiese, dopo aver alzato gli occhi spauriti verso quelli dorati di suo marito. 
Kid tacque, ma solo per pochi istanti. Si avvicinò al viso di Crona, la guardò e, dolcemente, la baciò sulle labbra. 
"Solo se tu proteggerai te stessa"








Visualizza l'immagine a schermo interoMi sembra solo poco da quando questa coppia ha definitivamente conquistato il mio cuore, eppure è già passato più di un anno. Adoro Crona, adoro Kid, semplicemente adoro la chimica che c'è tra questi due, ma soprattutto amo l'angst e il fluff che questa coppia è in grado di esprimere. Lui Shinigami, lei figlia della strega più malvagia del mondo magico; lui portratore di equilibrio, lei portatrice di caos; lui forte e giusto, lei fragile e confusa. Sono la coppia perfetta, entrambi possono imparare dall'altro e superare i loro limiti, le loro paure e insicurezze (perché anche Kid, come Lord Shinigami dice alla fine, è più vicino all'essere umano di quanto non lo sia stato lui). Nella fanfiction mi sono soffermata di più su Crona, che è il mio personaggio preferito di Soul Eater (per intenderci, mi piace la teoria di Crona come ragazza, e dunque ho deciso di utilizzare gli articoli femminili); la trovo di una complessità unica, l'autore è stato molto bravo a creare personaggi originali e soprattutto non banali. E Crona è lungi dall'essere banale, a mio avviso. 
Il titolo è ispirato a "My Demons" degli Starset. La storia è ambientata dopo la fine del manga, e ho ipotizzato che Ragnarok avesse mangiato l'anima di Medusa (non ricordo che venisse esplicitamente mostrato, quindi chissà). Crona è tornata dall'esilio sulla Luna ed entrambi sono ormai adulti. Una shipper ha bisogno di questi momenti di tenerezza! <3 
Ringrazio chiunque abbia letto fin qui e chi voglia casomai lasciare un commento o farmi notare qualcosa o non so - sono molto disponibile al dialogo. :) 
A presto!
Euphemia >.^

  
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