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Autore: Saavik    06/04/2009    3 recensioni
... Ricordava tutto di quel giorno ed ogni volta che sentiva l'odore frizzante dell'aria mattutina, ogni volta che calpestava le foglie colorate dell'autunno lui era di nuovo lì, con lo zainetto in mano e rivedeva il volto sorridente e sereno del suo fratellone... Sasuke e i suoi ricordi, dolcissimi e amarissimi allo stesso tempo.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Memorie ...

Sasuke, grandi occhi spalancati, osservava il fratello.
Osservava spesso Itachi, lui era il suo modello, il suo obbiettivo, il suo punto di riferimento. Era suo fratello ed era tutto per lui. Sotto il cielo azzurro, sotto un sole caldo di Giugno, seduto sopra uno sgabbello troppo alto per lui, il piccolo Sasuke osservava il fratello allenarsi:
"Posso allenarmi con te Itachi? Posso?."
Con una mano sugli occhi per proteggerli dalla luce troppo intensa del pomeriggio e il cuore pieno di speranza,  attendeva attendeva la risposta del fratello. Ogni volta che vedeva il maggiore impegnarsi tanto, ogni volta che poteva ammirare la forza e l'abilità della promessa degli Uchiha poneva la stessa domanda e, seppure ogni volta ricevesse la stessa risposta, lui continuava a sperare.
Itachi beveva un sorso d'acqua, si avvicinava a lui sorridendo, gli spettinava affettuosamente i capelli.
"Non oggi Sasuke".
Poi se ne andava.
Sasuke avrebbe voluto essere arrabbiato con lui, forse avrebbe dovuto ma ... Non ci riusciva mai ed ogni volta che lo vedeva rientrare in casa, dopo essersi risistemato i capelli, alla fine lo seguiva sempre.

Sasuke, le mani strette attorno al suo zainetto, tanto forte che le nocche gli erano diventate bianche, aspettava il fratello. Gli tremavano le ginocchia, ma non solo perchè era il suo primo giorno d' accademia, ma anche perchè il suo fratellone lo avrebbe accompagniato. Itachi gli sorrise, lo spettinò affettuosamente, come faceva sempre e gli prese lo zainetto.
" così ti farai male, non scappa, non serve che lo stringi tanto forte".
Sasuke sorrise ad annuì energicamente seguendo il maggiore.
Ricordava tutto di quel giorno ed ogni volta che sentiva l'odore frizzante dell'aria mattutina, ogni volta che calpestava le foglie colorate dell'autunno lui era di nuovo lì, con lo zainetto in mano e rivedeva il volto sorridente e sereno del suo fratellone. Sarebbe stato bravo, si sarebbe impegniato, lo giurava quel giorno a se stesso. Sarebbe stato tanto bravo che Itachi, finalmente, lo avrebbe allenato. Sarebbe stato tanto bravo che non avrebbe più visto il lui solo un mocciosetto, ma un suo pari, un compagno, un amico ... Un fratello.

Sasuke, denti stretti e sorriso forzato camminava a piedi nudi sulla sabbia. Non avrebbe mai dimenticato quel giorno ... Non per la sabbia che gli scottava la pelle, ma perchè fu una delle rare volte che sentì Itachi ridere.
Ridere veramente.
"So che la sabbia scotta Sasuke ... Non fare l'eroe"
Il minore si sedette sull'asciugamano. Arrossì appena, per l'imbarazzo. Osservava il fratellone con la coda dell'occhio, non lo avrebbe mai più visto tanto felice, non lo avrebbe mai più visto sorridergli in quel modo e anche adesso, che è passato tanto tempo, rimpiange ancora quel giorno. Rimpiange di non avergli mai detto quanto fossero importanti quei momenti passati assieme, quanto fosse importante per lui. Non riuscì più a tornare al mare. Non senza Itachi. A nessuno aveva mai spiegato il vero motivo e a nessuno lo avrebbe detto in futuro. Nessuno avrebbe mai saputo perchè odiava il mare. Il sapore della granita al limone, la salsedine, il suono delle onde. Non riesce a spiegarsi come qualcosa di tanto piacevole possa diventare, con il tempo, dolce e amara al tempo stesso, come possa un ricordo essergli tanto caro e, al tempo stesso, fargli tanto male.

Sasuke ascoltava. Ascoltava il fratello parlare con i grandi. I grandi si aspettavano molto da lui e anche se lo trattavano con rispetto sapeva che lo temevano, sapeva che, in fondo, lo vedevano solo come un oggetto, come un'arma, era l'orgoglio del clan e, invece ... Invece avrebbero dovuto considerarlo per prima cosa una persona. Poi correva da lui. Usciva  da quella stanza sempre serio, e quel giorno di più. Avrebbe voluto chiedergli "mi alleni Itachi?", ma vedendolo tanto rattristato non osò. Gli mancò il coraggio, arrivò da lui e tacque.
Ma il maggiore sapeva sempre quello che il suo fratellino voleva dire, anche se taceva, lui lo sapeva sempre.
"Non oggi Sasuke, ma ti prometto che un giorno ti allenerò ed un giorno diventerai veramente forte".
Sasuke sorrise, alzò lo sguardo come illuminato.
"Veramente fratellone? Forte come te?"
Itachi gli spettinò affettuosamente i capelli, ma quel giorno non gli sorrise.
"No .... Non come me .... Tu diventerai veramente forte"

"No ... Tu diventerai veramente forte"
Non scordò più quelle parole, anche se non riusciva a capirle non era capace di scacciarle dalla sua mente. Anche se non le voleva con sè, esse lo seguivano sempre, ovunque andasse. Anche adesso scuote la testa, cerca di mandarle via, ma restano incollate ai suoi vestiti, ai suoi capelli bagniati dalla pioggia, alle sue guance rigate dalla lacrime.
" E' questo che intendevi Itachi?! E' così che intendevi rendermi forte?! E' così che avevi promesso di allenarmi?! Se è così che mi alleni io non voglio! Io non voglio più che mi alleni ... Io non voglio più diventare forte come te ... Non voglio più che mi alleni ... Non voglio ... Più."
Piange, parla e piange ... Poi cade in ginocchio, a terra, sulla terra bagniata, accanto al fratello che non gli risponderà più, che non vedrà più sorridere.
Chiude gli occhi e rivede il giorno del suo compleanno, cinque candeline su di una torta tutta panna ... Risente la sabbia calda sotto i suoi passi ... Risente le risante del suo fratellone ... Poi tutto svanisce, come sabbia fra le dita, come lacrime nella pioggia, come il vento fra i salici.
  
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