Ed ecco il penultimo capitolo…
Mi dispiace di essere in ritardo. Avrei voluto – e dovuto
– aggiornare ieri sera… È che
stavolta sono così giù per la storia del terremoto… Ho partecipato
emotivamente a tutta la vicenda, forse perché la scossa si è
sentita anche qui e così mi è stato impossibile ignorare il
tutto; mettermi seduta tranquilla al computer mi ha fatto quasi sentire in
colpa.
Ma poi mi sono detta che molte
persone ancora aspettavano questo capitolo. E che forse,
pur in questa tristezza, magari posso provare a portare agli altri un sorriso.
Che poi, in fondo, è tutto il senso
di questa mia storia, dal primo all’ultimo capitolo. Portare
sorrisi a chi soffre…
Oh, non so perché sto facendo questi ragionamenti
così profondi. Spero comunque di non annoiarvi.
(Nota: in questo capitolo
è presente – praticamente per tutta la sua durata – una canzone;
si tratta di True colors di Cyndi Lauper.)
E ora, buona lettura!
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
Through your eyes
«Io vedo con gli occhi tuoi…»
29
The last dream
before leaving
“Per noi sarà lo stesso. Ci ameremo sempre. Allora lasciarsi sarà più facile, perché ogni volta che ci si ricorda di una persona che ci ama, si sente un po’ del suo amore.”
“Non è vero. Si sente solo la sua mancanza.”
Torey L. Hayden, Una bambina
Domenica 30 settembre
Ancora non riusciva
a crederci. Era molto di più di quanto avesse mai
osato sognare. E forse era proprio questo: un
sogno. L’ultimo sogno prima di andar via…
Invece no, si disse con un lieve sorriso incredulo; la ragazza stretta tra le
sue braccia era la sua meravigliosa realtà. Ed era tutto ciò di
cui avesse bisogno per essere felice, in quel momento
e sempre.
La
luce del sole era filtrata dai rami del ciliegio, ma a Shaoran sembrava che la
casetta dei genitori di Sakura fosse illuminata di un
chiarore quasi ultraterreno. Forse era solo il fatto che erano lì
insieme, lontani da tutto e da tutti… Il fatto
che lui l’amava e che lei lo amava.
E ancora non riusciva a crederci.
Sakura
si mosse nel suo abbraccio fino a poterlo guardare negli occhi. Gli sorrise, timida e raggiante, senza parlare.
Quanto
era bello guardarla… Quanto era
bello stringerla e sentirla solo sua, sapere che lei
era lì per lui, che ricambiava i suoi sentimenti…
Non
avrebbe mai creduto possibile di dirle davvero quelle parole. Ma era successo, in modo tanto impulsivo e avventato che sul
momento non se n’era nemmeno reso conto. Ora era lieto di aver ceduto a
quell’impulso: non gli importava nulla, non gli importava
di sapere che lasciarla avrebbe fatto ancora più male. Ora non pensava
che a stare lì con lei, semplicemente. E per Sakura era la stessa cosa:
per questo lo aveva portato lassù, senza passare da casa, chiedendogli
soltanto di stare insieme a lei. Proprio come aveva
fatto lui quella notte sul balcone…
Sakura
si sollevò in ginocchio tra le sue gambe e iniziò a trafficare
con una tasca.
«Voglio
farti sentire una cosa» mormorò.
Shaoran
l’avvicinò a sé, tenendola per la vita, e sorrise.
«Il
piccolo principe e la volpe alla fine sono rimasti insieme?»
suggerì, speranzoso.
Sakura
scosse lentamente la testa, ma prima che il suo sguardo si intristisse,
aveva già l’iPod in mano. Cercò una canzone in particolare,
poi gli sorrise e gli tese una delle cuffie.
Shaoran
sentì una musica sommessa. Riconobbe la canzone fin dalle prime note, e
subito alzò gli occhi su Sakura. Lei gli sorrise
e lo abbracciò restando in ginocchio, proprio come il momento in cui, in
quello stesso posto, gli aveva detto che le cose tra loro non sarebbero mai
cambiate. Ma forse stavano
cambiando.
You with the sad eyes
Don’t be discouraged, oh, I realize
It’s hard to take courage in a world full of people
You can lose sight of it all
And the darkness inside you can make you feel so small
Shaoran
si ritrovò a sorridere. Ancora una volta, Sakura trovava i riferimenti
più efficaci alla sua storia di oscurità,
di distacco, di dolore; prima il piccolo
principe, con la sua voglia di addomesticare e la sua paura di soffrire, e ora
questo… La strinse a sé. Esisteva al mondo una persona più dolce
di lei?
Sakura
si accoccolò contro di lui, respirando piano, posandogli una mano dritta
sul cuore.
Chissà
se si era mai resa conto di essere la sua luce nel
buio.
But I see your true colors
shining through
I see your true colors,
that’s why I love you
Sakura
cantava a bassa voce. Shaoran si incantò per
l’ennesima volta al suono che era stato per lui il primo segno della
bellezza del mondo esterno, dopo tanto freddo silenzio. La tenne più
stretta, chiudendo gli occhi, rendendosi conto che lei era stata davvero
l’unica a saperlo guardare dentro, a capirlo, ad accettarlo, a non
volerlo convincere di nulla, e che proprio per
questo lui aveva capito ed era cambiato così, spontaneamente, mentre
lei gli donava tutto un mondo senza nemmeno accorgersene…
So don’t be afraid to let them show
Your true colors, true colors are beautiful like a rainbow
Lentamente,
Sakura si sollevò di nuovo, e ancora una volta Shaoran sentì il
tocco morbido e leggero delle labbra di lei sulle sue.
Ancora
non riusciva a crederci…
Di
colpo, alla felicità si mescolò l’antica disperazione. Come
poteva lasciarla? Aveva bisogno di
lei, come dell’aria, come dell’acqua. L’amava così tanto, così
tanto…
Show me a smile then
Don’t be unhappy, can’t remember when
I last saw you laughing
A
poco a poco, Sakura si allontanò dal suo viso e lo guardò negli
occhi.
«Cosa c’è, Shaoran?»
Con
un sospiro, il ragazzo le accarezzò i capelli, sfiorandole una guancia.
Portò la fronte contro la sua.
«Non
saprò mai più vivere,
senza di te» gli uscì detto.
If this world makes you crazy and you’ve taken
all you can bear
You call me up, because you know I’ll be there
«Non
dire così…» La voce di Sakura si fece triste. «Per favore.»
«È
la verità» mormorò Shaoran, senza muoversi, «è
solo per te che ho ricominciato a vivere. E tu lo sai.
Non avrò più niente, nessuna ragione, nessuna speranza, quando
tu…»
Sakura
gli posò una mano sulla bocca, scuotendo la testa.
«La
volpe aveva i campi di grano» sussurrò. «Tu avrai
questo.»
Lo
baciò ancora, e stavolta il suo bacio sapeva di
pianto.
And I’ll see your true colors
shining through
I see your true colors, that’s why I
love you
So don’t be afraid to let them show
Your true colors, true colors are beautiful like a rainbow
Shaoran desiderò ardentemente che il tempo non passasse mai. Ma c’erano cose che non si potevano in alcun modo
evitare. Se aveva imparato qualcosa, la notte in cui
suo padre lo aveva lasciato nel nero più fitto, era questo.
Non
sapeva quanto tempo fosse passato, quando si
ritrovò ad asciugare le lacrime di Sakura.
«Dovresti
essere a casa» le sussurrò. «Nessuno sa che sei qui…
Saranno preoccupati.»
A
malincuore, Sakura annuì.
«Vale
anche per te.»
«Sì…
Lo so.»
Si
alzarono lentamente, tenendosi per mano. Shaoran sospirò. Ogni sogno doveva finire, era una regola universale. La realtà
di fuori era già lì, ad aspettarli, e non si poteva più
rimandare.
Sakura
rimise in tasca l’iPod, e si tirò
indietro per lasciarlo scendere per primo dal ciliegio.
Calatosi
grazie alla fune, Shaoran arrivò a terra e alzò lo sguardo,
mentre anche la ragazza tornava a posare i piedi nel piccolo giardino pubblico.
Gli arrivò dritta tra le braccia, dandogli le spalle.
«Shaoran…»
«Cosa?»
Sakura
si voltò di colpo, gettandogli le braccia al collo, facendolo arrossire
d’imbarazzo e di sorpresa. Gli mormorò all’orecchio le
parole che gli aveva già detto, ma che ogni volta era più bello
ascoltare.
«Ti
amo da morire.»
a
Sentirono le voci
concitate ancor prima di vedere il gruppo di persone raccolte sulla strada.
Shaoran
strinse la mano di Sakura, mentre dinanzi a loro si paravano sua madre, Wei e i
Kinomoto. Erano tutti molto agitati, parlavano animatamente e gesticolavano con
furia. Fujitaka, il padre di Sakura, appariva sconvolto; Touya tendeva
più alla collera. Sua madre era visibilmente ansiosa, ma tentava di
mantenere un minimo di lucidità, anche grazie all’aiuto
preoccupato di Wei.
Evidentemente,
la loro “scomparsa” aveva generato più scompiglio del
previsto.
Shaoran
non si sentiva affatto in colpa nei confronti di sua
madre, ma non voleva che Fujitaka e Touya si arrabbiassero con Sakura.
In
quel momento le quattro persone ferme sul marciapiede si voltarono
all’unisono.
«Sakura! Grazie al cielo!»
Fujitaka
Kinomoto corse dalla figlia, posandole le mani sulle spalle.
«Stai
bene? Stai bene, non è vero? Ero così
preoccupato! Credevo fossi sulla collina, ma il tempo passava e… Alla
fine siamo scesi giù in strada, e abbiamo capito che anche Shaoran non
era a casa…» Gli occhi dell’uomo si soffermarono sul ragazzo.
«Non importa, non importa. L’importante
è che stiate bene, tutti e due.»
Vagamente
restio, Shaoran abbandonò la mano di Sakura, lasciandola
all’abbraccio di suo padre; così facendo, posò gli occhi
sulla sua famiglia.
Wei
si asciugava la fronte con un fazzoletto, con aria sollevata. Sua madre,
invece, lo fissava senza muoversi. Nel suo sguardo, Shaoran vide che lo capiva.
Non aveva bisogno di parlargli, non aveva bisogno di
toccarlo, per capire perché
quella mattina fosse uscito all’alba, senza dire niente a nessuno, e
perché fosse tornato solo dopo alcune ore, insieme alla ragazza che lei
stessa amava come una figlia.
Shaoran
fu grato del suo silenzio. Era la prima volta da dieci giorni che non si
sentiva furioso nei suoi confronti. Poi, qualcosa lo indusse a distogliere gli
occhi da lei.
Fujitaka
aveva sciolto l’abbraccio con Sakura, mentre Touya si era avvicinato. La
ragazza alzò gli occhi sull’espressione seria di suo fratello.
Sembrava impaurita.
Touya
non disse nulla. Si limitò a sollevare una mano, pronto a
schiaffeggiarla.
«No, Touya!» esclamò
Fujitaka, ma il figlio non lo guardò nemmeno.
Shaoran
agì d’impulso. Si parò davanti a Sakura, fissando il
giovane con rabbia.
«Non
toccarla» sibilò.
Sorpreso,
Touya abbassò il braccio, ma i suoi occhi non smisero di sprigionare
sdegno.
«Calmiamoci,
tutti quanti.»
La
voce di sua madre giunse conciliante, mentre la donna avanzava verso di loro.
Shaoran la guardò, ma lei aveva gli occhi fissi sui Kinomoto.
«So
bene cosa ha spinto Shaoran e Sakura ad allontanarsi, e ve l’ho
spiegato» esordì, lanciando un’occhiata di vago rimprovero a
Touya. «Vi prego di essere comprensivi con
Sakura, così come lo sono io. Vi prego di lasciare che stia accanto a
Shaoran, per il tempo che ci è rimasto.»
Senza
parole, Shaoran vide Fujitaka che lo guardava di nuovo, annuendo. Touya si
limitò a scrollare le spalle, ancora troppo arrabbiato per dire
qualcosa.
Sua
madre si rivolse a Sakura, con un sorriso.
«Vorrei
tanto che oggi tu venissi con noi all’aeroporto, Sakura.»
La
ragazza la guardava interdetta. Si voltò verso Shaoran, e allora
sorrise.
Per
la seconda volta, Shaoran sentì un flusso di gratitudine per sua madre.
a
Ormai stava per
finire tutto… Ma se non altro, erano insieme.
Sul
sedile posteriore della macchina dei Li, Sakura si
stringeva a Shaoran, la testa abbandonata sulla sua spalla e gli occhi chiusi.
«Mi
dispiace per Touya» stava mormorando, cercando di sorridere.
«Appena torno a casa lo uccido, te lo
prometto.»
Touya
si era mostrato scorbutico anche nel pomeriggio, quando lui e Fujitaka erano andati a salutare i Li alla villa: gli aveva stretto
la mano, ma la sua espressione dura non si era mai distesa. Shaoran non se
n’era sentito minimamente toccato, ma Sakura si era impuntata sulla
questione.
Anche Shaoran sorrise. Era impossibile non farlo, in compagnia di
quella ragazza, persino in una situazione così dolorosa. Inspirò
il profumo dei suoi capelli, stringendola a sé, per una volta incurante
delle presenze di Wei e di sua madre nei sedili anteriori.
«Non
preoccuparti» mormorò. «Pensa invece che da oggi dovrai
difenderti da sola da lui. Ma immagino che questo non ti faccia paura…»
«No,
infatti, non ho paura di lui.» Sakura aprì gli occhi e
sollevò il viso quanto bastava per incontrare i suoi. «Non
avrò più paura, ora che ho conosciuto te, ora che so quanto
coraggio si può provare, quando si trova qualcuno che ti è tanto
vicino.» Si morse le labbra. «Non ti
dimenticherò mai, Shaoran.»
La
tristezza la stava assalendo di nuovo. La sentì respirare profondamente,
per calmarsi. Sentendosi già sull’orlo della disperazione, Shaoran
le posò un bacio sulla fronte, tra i capelli.
«Nemmeno
io potrò mai dimenticarti.»
Can’t remember when I last saw you laughing
If this world makes you crazy and you’ve taken all you can bear
You call me up, because you know I’ll be there
a
Erano arrivati
all’aeroporto già da qualche minuto.
Shaoran
non aveva lasciato nemmeno per un secondo la mano di Sakura. Sua madre aiutava
Wei con i bagagli, in modo da lasciarlo solo con lei. Un terzo fiotto di
gratitudine…
«Senti,
Shaoran…»
Si
voltò a guardare Sakura. Era evidente che stava
lottando selvaggiamente contro il tremore della propria voce.
«Puoi… Puoi scrivermi» esclamò lei.
«L’indirizzo lo conosci, no?»
Shaoran
annuì, cercando di sorridere.
«Certo.»
Gli vennero in mente alcune frasi che lei aveva pronunciato
quando si era svegliata sul suo balcone. «Vedrai… Vedrai che
troveremo una soluzione… Sei troppo importante per me.»
Sakura
rise sommessamente.
«Com’è
che continui a prendere in prestito le mie parole?»
Shaoran
le sfiorò il viso, rispondendole in tutta sincerità.
«È
solo che… tu sai sempre cosa è giusto dire. Non come me.»
Lei
abbassò lo sguardo.
«Non
è vero» mormorò. «Adesso nemmeno io so cosa
dire.»
Shaoran
prese fiato. Sapeva bene cosa era giusto dirle. Glielo aveva
già detto, sì, ma stavolta l’avrebbe
fatto guardandola negli occhi, mostrandole chiaramente quanto ci credesse. Le sollevò il viso con
entrambe le mani.
«Sakura,
io…»
«Il volo per Hong Kong è in partenza.
I passeggeri sono pregati di prendere posto.»
Al
suono dell’altoparlante, rimasero immobili a guardarsi.
Sakura
non riuscì più a trattenere le lacrime, mentre con un sorriso
debole gli prendeva le mani, allontanandole pian piano dalle proprie guance.
«Devi
andare.»
Prima
che lui potesse dire qualcosa, sua madre e il maggiordomo erano già
ricomparsi.
«Tesoro,
è ora…»
Shaoran sospirò profondamente. Sakura si voltò, con lo
stesso sorriso.
«Addio,
Yelan» mormorò.
In
quel momento, Shaoran vide che anche negli occhi di sua madre brillavano le
lacrime. Lei si avvicinò, si chinò su Sakura e la strinse al
petto.
«Sono
felice di averti conosciuta» le disse. «Non mi dimenticherò
di te, piccola Sakura. Non scorderò quello che sei
stata per la nostra famiglia.»
Sakura
si sciolse dalla sua stretta, piangendo ancora, ma senza smettere di sorridere.
Shaoran la fissò incantato mentre lei si
voltava a salutare Wei.
Quella
ragazza era stata davvero un
miracolo, si disse mentre la guardava porgere la mano
al maggiordomo. Un miracolo che l’aveva investito in pieno, lo aveva
trasformato, aveva cambiato il suo modo di guardare al mondo, al suo passato e
anche alla sua famiglia.
Quando Sakura si voltò di nuovo verso di lui, bella come non
mai, Shaoran seppe esattamente cosa fare.
Proprio
come prima, non diede peso alla presenza di sua madre.
Proprio
come prima, portò le mani tra i suoi capelli, avvicinando la ragazza a
sé.
La
baciò, senza più timore, senza
più dubbi, senza più nascondersi.
Sakura
non si ritrasse. Lo abbracciò e ricambiò il bacio, anche lei
senza alcun imbarazzo.
Quando riuscì a fermarsi, Shaoran si distaccò solo di
un soffio da lei, e quelle parole arrivarono da sole, improvvise come la prima
volta, ma, se possibile, ancora più vere di allora.
«Ti
amo» le sussurrò sulle labbra.
Sakura
sorrise tra le lacrime.
«Ti
amo anch’io.»
And I’ll see your true colors
shining through
I see your true colors, and that’s why I
love you
So don’t be afraid to let them show
Your true colors, true colors,
true colors shining through
I see your true colors, and that’s why I
love you
So don’t be afraid to let them show
Your true colors, true colours are beautiful
like a rainbow
a
La pista
dell’aeroporto era già una semplice striscia d’argento,
mentre l’aereo che lo avrebbe riportato a casa si librava alto nel cielo.
Eppure, se si concentrava, riusciva ancora a vedere
Sakura.
Chiuse
gli occhi, tenendo il viso premuto contro il finestrino gelido, i pugni stretti
sul vetro. Ma all’improvviso una mano calda e
conosciuta si posò leggera su uno di quei pugni.
Shaoran
non riaprì gli occhi, e ascoltò la voce di sua madre come da
molto lontano.
«Sapevo
che l’amavi.»
Lui
continuò a non muoversi, ma si irrigidì
istintivamente, confuso dalla sincera comprensione che trapelava dalla voce di
lei.
«L’ho
sempre saputo» continuò sua madre. «Fin
dalla prima volta che mi hai parlato di lei. Quando mi hai detto che l’avevi invitata alla villa, ho visto quanto
già allora l’amavi, forse senza nemmeno saperlo.»
Finalmente
Shaoran la guardò. Lei gli sorrideva con dolcezza.
«Tu
vedi ancora con i suoi occhi»
gli sussurrò, scostandogli i capelli dalla fronte, come faceva sempre quando era bambino. «E
questo significa che sarà per sempre.»
«Allora
farà male per sempre?» chiese Shaoran, senza la forza di sfuggire
alla sua mano.
Il
sorriso di sua madre fu sostituito da un sospiro.
«Ascoltami,
Shaoran. So che hai sofferto molto. E so che stai
soffrendo anche adesso. Lo so, credimi. E fa soffrire anche
me.» Gli accarezzò la guancia, con lo stesso gesto che anche
Sakura aveva compiuto più volte…
«Sono sicura che troveremo una soluzione. Non voglio che faccia male per
sempre. Fidati di me. So che lei ti ama, ma anch’io ti voglio bene.»
Shaoran
l’ascoltava solo distrattamente. Si sentiva esausto, svuotato. Chiuse di
nuovo gli occhi, scivolando con la testa contro il sedile dell’aereo, e
quando sentì il bacio di sua madre, era
già caduto in un sonno agitato. Pieno di sogni dal nome dei fiori di ciliegio.
* * * * * * * * * * * * * * *
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
Accidenti,
mi sembra quasi impossibile di essere arrivata fino a qui!!
E pensare che il prossimo è l’ultimo
capitolo… mi fa davvero uno strano effetto. ç___ç
Beh,
come vedete, Shao è partito. Però…
Però…
Però… Chissà? ^^
Ringrazio
per le recensioni:
_Bella_Swan_: Sei dolcissima, i tuoi
complimenti mi commuovono… ç///ç Beh, il “ruolo” di Yelan qui non si è ancora propriamente definito, ma
dalle sue parole si può capire che intende fare qualcosa per Shao e Saku… Perciò,
pazienta solo ancora un pochino, e nell’ultimo capitolo… vedrai! ^^ Grazie mille, un bacione!
Sakurahime949: Ok,
ti ringrazio innanzitutto per le faccine che metti
nelle tue recensioni, perché sono adorabili! xD E ovviamente ti ringrazio all’infinito
per il dolcissimo commento!… Mmm, non so se
definirlo un capitolo “strappalacrime”; comunque di certo io mi
sono commossa scrivendolo…
^///^’ Spero sia piaciuto
anche a te leggerlo! Un bacio!
Stefola93: Sei troppo
carina! ^///^ Grazie di
cuore!! Fammi sapere cosa pensi di questo capitolo, ci tengo! ^^ Baci!
Revelation80: Eheh,
la reazione di Touya, come vedi, non è stata delle migliori, ma ci ha pensato Shao
a dargli una calmata! xD Per quanto riguarda Yelan,
come ho detto, si vedrà nel prossimo e ultimo capitolo… Spero ti
sia piaciuto anche questo! Grazie e un bacione!
Saku068: Kyaaa,
mi confondi! Non so come ringraziarti per tutti i tuoi complimenti, ho paura di essere ripetitiva!! ^///^ In effetti sì, è
strano che sia stata Saku a prendere l’iniziativa
per il bacio; ma come vedi qui Shao si è “rifatto”
e l’ha baciata davanti a Yelan e Wei!! *///* Non ti dico il delirio mentre scrivevo quella
scena! xD Grazie
ancora, baci!
Saku_cele: Grazie mille, Cele! ^^ Beh, purtroppo
la famosa partenza c’è stata, ma tu continua a sperare: non
è ancora detta l’ultima parola!! xD Un bacio!
SunShin3: Lo sapevo che mi avresti fatta commuovere un’altra volta! ç///ç Ma sei troppo, troppo gentile!! Io ti adoro!! ^///^ Non devi assolutamente scusarti
se recensisci “tardi”: sono io la ritardataria cronica con gli
aggiornamenti… u///ù E poi, l’importante è che
la ff continui a piacerti! Mi dispiacerebbe molto se
così non fosse! ç___ç Grazie ancora,
all’infinito. Un bacio! ^^ PS. Mi
piacerebbe moltissimo leggere qualcosa di tuo! Purtroppo non conosco l’anime/manga su cui hai scritto, ma sono sicura che
scrivi benissimo: se mi fai commuovere nelle recensioni, figuriamoci nelle
storie!! ^___^
Ruka88: Dai, ma davvero ti sei
accorta dopo che avevo cambiato punto di vista?? ^^ L’avevo scritto nell’introduzione
allo scorso capitolo, che prima della reazione
di Sakura dovevamo fare un “passo indietro”…
Dai, non preoccuparti, l’importante è che tu abbia apprezzato il cap e il bacio!! ^^ E spero che anche questo capitolo
– e il prossimo – ti piacciano! Un bacione!
Dany92: Ma certo che ti sei complimentata, e credo che tu sappia che non so
più come ringraziarti per tutti i tuoi complimenti…! ^///^ Ancora una volta ti ringrazio di
cuore! E spero che anche la fine della ff ti piaccia… Perché come hai scritto,
partenza di Shao a parte, la storia non è ancora finita! ^^ Mille baci!
Kia85: Tu non sai quanto io mi senta onorata
di averti tra i miei lettori. Sul serio, io venero
sia le tue idee, sia il tuo modo di scrivere. Perciò
immagina come mi senta con tutti questi complimenti – come
era già dai tempi di “Aamyan degli Elfi”.
*///* Concordo
con te: all’inizio ho un po’ accennato “a grandi linee”
l’avvicinamento di Shaoran a Sakura, per non rischiare di diventare ripetitiva o
scontata… u///ù Ma sono lusingata che questa ff ti piaccia, davvero! ^///^ Un bacio grande!
Sasusaku11: Grazie mille per i tuoi
complimenti! Spero ti piaccia anche l’ultimo capitolo! ^^ Baci!
Grazie
anche a tutti i lettori, e a chi inserisce la storia tra i preferiti: alla fine
della ff vi ringrazierò tutti, uno per uno, promesso! ^___^
E
dunque, eccoci qui.
È
l’ultima volta che do l’appuntamento per
il capitolo successivo.
E non
posso neanche pensarci, che mi viene il magone. ç///ç
Oh,
ma qualcosa dovrò pur dire. Vediamo…
Beh,
come ho detto, Yelan avrà un certo
comportamento, che avrà un certo peso sulla
fine della storia. In pratica tutto dipende da lei, se ci sarà l’happy ending o
meno! ^^ Inoltre il punto di vista
tornerà a Sakura e… No, basta, poi dico
troppo!! ^___^
Voglio
comunque che sappiate che sono felicissima di essere
arrivata fin qui, ma che se ci sono riuscita è stato solo perché
ricevere il calore e il sostegno di tanti lettori mi ha incoraggiata a mille. Prima
tra tutte, a farmi sentire così, è stata la mia splendida
sorellina Soili, Sakura182blast.
Gli altri siete stati – e siete – tutti
voi.
Grazie.
Grazie. Grazie.
Ci rivediamo
alla fine!