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Autore: Chocolat95    25/04/2016    0 recensioni
Non c'è nulla da fare, al trauma del lunedì mattina non si sfugge.
Ma forse, basta solo aver vicine le persone giuste...
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cancer Manigoldo, Pisces Albafica
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il cellulare vibrò improvvisamente nella tasca della giacca; era la sveglia che aveva impostato per ricordarsi che a breve sarebbe dovuto scendere . Non che all’incirca non sapesse l’orario di arrivo, prendeva quello stesso treno da un pezzo ormai, ma saliva così presto e il viaggio gli conciliava talmente il sonno che per precauzione la impostava sempre.
Così si alzò per prendere giù la valigia, sforzandosi assai per non tirarla addosso a qualcuno o a se stesso tanto era pesante, e una volta a terra, dopo essersi strofinato ancora una volta gli occhi, si diresse alle porte d’uscita.
Fortunatamente il treno fermava al primo binario, così non dovette fare ulteriori scalini  oltre a quelle della vettura rischiando ancora una volta di farsi trascinare dal peso del bagaglio, e rapidamente si diresse fuori dalla stazione.

Guardò l’orologio, era tardissimo non avrebbe fatto in tempo ad aspettare l’autobus, sarebbe   arrivato troppo tardi a lezione, per cui si concesse per una volta di cercare un taxi.
Individuatili si avvicinò cautamente finchè non venne notato da un autista

“Ciao, hai bisogno?”

Ecco, un altro che lo scambiava per un ragazzino. Non che avesse in realtà chissà quanti anni e non che ci tenesse a sentirsi dare del “lei”, quando all’università i professori gli si rivolgevano così, gli faceva sempre uno strano effetto, anche se  ormai si era abituato a questa possibilità. Ma evidentemente il suo faccino delicato era quello che era e al di fuori dell’ambito accademico gli lasciava poche speranze.
Albafica sospirò internamente, anche se ad essere sincero tutto ciò gli importava ben poco e dopo aver consegnato la valigia da mettere nel porta bagagli, avvertendo l’uomo del suo peso, salì in vettura.

“Allora, dove ti porto?”

Avrebbe voluto quasi dirgli di stare tranquillo che non stava scappando dai suoi genitori, ma optò per la via più ragionevole, ovvero dare semplicemente  l’indirizzo del suo appartamento universitario, e detto ciò tacque per tutto il viaggio.
Per tutto il tempo guardò fuori dal finestrino, osservando le case allineate sulle vie che l’auto percorreva rapida e sicura, con la mente al contempo piena di altri pensieri. Essendo ancora non proprio sveglissimo, faceva tutto molto passivamente, neanche le bancarelle del mercato lo attirarono particolarmente quando passarono vicino alla piazza in cui erano disposte, anzi quasi voltò lo sguardo dall’altra parte rispetto a tutto quel caos, a quella vivacità a cui, essendo appena iniziato il lunedì mattina, non era ancora pronto.

E fu proprio nel girarsi dall’altra parte che lo vide.

Manigoldo, stava attraversando la strada un po’ a caso, proprio vicino al taxi su cui si trovava, e  per quello potè vederlo anche lui, ma la cosa migliore di tutte fu il momento in cui i loro sguardi si incrociarono; da spenti e ancora un po’ intorpiditi che erano, di colpo gli occhi di entrambi si spalancarono in un crescendo di stupore sorpresa e divertimento. L’altro in particolare quasi si bloccò sul posto al vedere l’amico che lo salutava, improvvisamente fattosi vispo, da dietro il finestrino trattenendo a stento una risata. Non che anche a lui non fosse spuntato subito il suo solito sorrisino furbesco vedendolo andare via.
Albafica avrebbe quasi voluto chiedere all’autista di fermarsi per far salire il compare ma tanto lo avrebbe visto sicuramente dopo.

E anche mentre pagava, recuperava il bagaglio, saliva le scale e si sistemava in casa, pensava a cosa gli avrebbe detto poi quello immaginandosi già le risate. Anzi ad un certo punto si fermò proprio in mezzo alla camera ridendo da solo tanto era forte il pensiero. 
Velocemente prese  lo zaino e si diresse in facoltà, non vedeva l’ora di sentire cosa gli avrebbe detto “il granchio”, la sua faccia era stata troppo impagabile.

 Appena mise piede in aula vide che v’era già diversa gente così si sistemò un po’ dietro, ma l’amico era lì già da un pezzo e lo notò immediatamente.

“Tu…!”

lo apostrofò infatti con la sua solita espressione, il dito puntato nella sua direzione e l’immancabile sorrisino, facendogli poi segno di sederglisi accanto.
Albafica dovette trattenersi ancora dallo scoppiare a ridere, ma tanto lo avrebbe fatto sicuramente da quell’ora in poi.


Ecco, la giornata iniziava decisamente col piede giusto.                                                   






Angolo dell'autrice:
Sono appena stata a vedere "Il libro della Giungla" e mi è tornato all'improvviso il buon'umore. Vi consiglio di andarlo a vedere, è bellissimo! *0*
Comunque, a parte questa piccola parentesi, in realtà se penso che domani si torna già a "scuola" come mi ostino ancora a chiamare l'Uni, un po' mi vien male ma, in fondo ho scritto questa storiella proprio per tirare un po' sù il morale (spero) quindi, buon inizio settimana! ;-D 
  
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