Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: LucyWinchester    26/04/2016    3 recensioni
Seguito di I will protect you. I due fratelli e Bobby cercano una soluzione per tutelare un Sam minorenne, e salvare un Dean spezzato a cui è stata portava via l'infanzia nel peggiore dei modi.
Menzioni di abuso.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
HOPE
 
 
 
Dean stava cercando di ricostruire la sua normalità, anche se con molta fatica, grazie anche all’aiuto prezioso di Sam e Bobby. Quest’ultimo in particolare si stava informando, grazie anche ad un suo amico avvocato, per sapere se c’era qualche legge che tutelasse i suoi ragazzi.
Non era affatto facile per il maggiore. La notte era tormentato dagli incubi, non solo su quanto accaduto a lui, ma ciò che lo terrorizzava era il fatto di non poter proteggere il fratello dall’autorità legale del padre. Spesso sognava di essere separato a forza da Sam, che gridava di non voler stare con John e lui che si sentiva impotente e urlava e correva, senza mai riuscire a raggiungere il fratello.
Una mattina mentre facevano colazione tutti insieme, (Dean ancora mangiava poco, ma almeno faceva loro compagnia) Bobby ricevette una telefonata.
Quando tornò in cucina guardò i suoi ragazzi e sorrise sereno. Poteva tutelarli in qualche modo, così gli aveva detto il suo amico, ma l’avvocato aveva bisogno di sapere bene i trascorsi per poter delineare un’efficace piano di azione. I giovani annuirono, anche se Dean era un po’ incerto, i due presenti potevano scorgere ancora la vergogna in quegli occhi chiari. Bobby maledisse John mentalmente.
Il sig. Hunt si presentò da loro nel pomeriggio.
Si era fatto spiegare un po’ la situazione, ma chiese se poteva parlare in privato con Dean. Il ragazzo guardò quello che considerava il suo patrigno, cercandone l’incoraggiamento che non tardò ad arrivare. Bobby e Sam uscirono dalla stanza, lasciandoli soli, anche se il minore non era molto contento. 
L’avvocato guardò il ragazzo difronte a sé, e notando la sua postura rigida gli disse con un sorriso rassicurante:
“Stai tranquillo, non voglio spaventarti.”
Dean annuì leggermente e replicò:
“C-Che cosa vuole sapere?”
“Quando è iniziato, e che genere di maltrattamenti hai subito.”
“Avevo dieci anni. Mia madre è morta quando ne avevo quattro e…mio padre…in quegli anni è cambiato molto. All’inizio si limitava a urlarci contro, sia a me che Sam, che scoppiava a piangere perché non ne capiva il motivo, ma poi ho cominciato a notare che tornava a casa ubriaco. Mio fratello era un bambino, quindi mi chiedeva in continuazione che cosa avesse, quando lo vedeva in quelle condizioni. Io mi limitavo a dirgli che non dovevamo infastidirlo e lasciarlo in pace, avevo paura che se la prendesse con lui, perché faceva un sacco di domande. Poi una sera, Sam dormiva per fortuna, quando si è ritirato a casa, io ero in cucina, non riuscivo a dormire, e ho visto la sua espressione, aveva le pupille dilatate e quegli occhi che sembravano quasi neri, arrossati, si reggeva a stento in piedi, gli ho messo una sedia vicino e gli ho preso un braccio per farlo sedere, ma chissà cosa pensava che volessi fargli, si è girato in malo modo e mi ha dato un ceffone, poi un pugno e un altro ancora, l’ho implorato di fermarsi ma non l’ha fatto, finchè non sono caduto a terra dolorante. Non riuscivo a muovermi. Probabilmente pensò che fossi svenuto e…e…mi lasciò in pace. Ma da lì è iniziato il tutto. Quasi tutti le sere era così. All’inizio ho provato a chiedergli perché facesse così, mentre lo pregavo di fermarsi, ma vedevo lo sguardo cattivo con cui guardava Sam e ero terrorizzato che se la prendesse con lui. Una sera gli dissi di non prendersela con Sam, perché non c’entrava nulla. Sembrò darmi ascolto, ma forse solo perché picchiava me, non lo so…”
Dean si fermò perché quei ricordi erano estremamente dolorosi da raccontare. L’uomo davanti a lui, lo ascoltava con attenzione e aveva un’espressione affranta sul volto.
“E’ difficile…” gli disse il ragazzo, scusandosi per essersi interrotto.
“Non ti preoccupare. Prenditi tutto il tempo che vuoi.” replicò l’avvocato conciliante. Capiva che non doveva essere affatto facile per lui parlarne. Si stava chiedendo come fosse riuscito ad accollarsi un macigno del genere a quell’età. Doveva proprio tenere tanto a suo fratello.
“Siamo andati avanti così per anni. A periodi lui se ne andava anche per diversi giorni, io avevo già quindici anni, quindi secondo la sua mentalità dovevo cavarmela da solo. Sam era con me, quindi in qualche modo avrei fatto. N-Non ne vado fiero, ma non potendo lasciare mio fratello a casa da solo, rubavo per poter mangiare. Poi tornava e forse per lui era normale, riprendere ad ubriacarsi e drogarsi e picchiare suo figlio, finchè non arrivava un altro periodo in cui spariva di nuovo. Questo fino a poco più di un anno fa. Poi, c’erano sempre periodi che stava chissà dove, ma aveva cambiato approccio con me. Avvertivo le sue mani s-su di me che erano d-diverse, iniziava a t-toccarmi insistentemente, poi mi colpiva. I-io…ero terrorizzato dalla piega che stava prendendo la cosa, ma non potevo ribellarmi e non potevo dire nulla a Sam, non solo per proteggerlo ma anche perché conoscendolo, l’avrebbe affrontato sicuramente, nonostante l’età. E poi…una sera…circa sei mesi fa…ha passato il segno…i-io…i-io… - l’avvocato notò che il ragazzo stava tremando, la voce rotta - non avrei mai immaginato che arrivasse a tanto…dopo avermi toccato dappertutto, mi ha sbattuto sul letto e…e…ha cominciato a spogliarmi con rabbia e poi…ha concluso il lavoro…”
Dean non era riuscito a dire esplicitamente quello che aveva subito e sperò che l’uomo davanti a lui capisse lo stesso. Non era in grado di guardarlo in faccia, ma se l’avesse fatto, avrebbe visto l’espressione sgomenta dipinta sul volto dell’altro trasformarsi in orrore in pochi secondi. Dean non riusciva proprio a verbalizzarlo, gli faceva male abbastanza semplicemente ricordarlo, senza dovergli dare un nome.
“Io...io…credo di aver sentito abbastanza…” gli disse l’avvocato.
Lui aveva rialzato gli occhi e annuito brevemente. L’altro gli si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla, cercando di confortarlo. Dean s’irrigidì e l’uomo doveva averlo notato perché ritrasse la mano poco dopo.
“Ho tutto quello che mi serve ed è più che sufficiente.” Gli disse dolcemente.
“Sam non dovrà tornare là, vero?” riuscì a chiedergli il ragazzo.
“Credo proprio di no, ne tu, ne tuo fratello metterete più piede in quel posto. Te lo garantisco. Volevo anche dirti che, potresti avere la tutela di tuo fratello se lo richiedessi, sei maggiorenne e credo che Bobby sia più che disposto ad appoggiarvi ed aiutarvi.”
“I-Io, posso avere la tutela di Sam? D-Davvero?” chiese incredulo e speranzoso.
“Si, ma Bobby dovrà aiutarti.”
“Grazie.” Dean gli fece un sorriso, il primo che l’uomo riuscì a vedere su quel giovane viso. Lo salutò e andò fuori dalla stanza, dove trovò gli altri due.
Sam non appena vide la porta aprirsi corse dentro, da Dean, mentre l’avvocato si fermò a parlare con Bobby.
Quando il maggiore vide il minore gli sorrise, si alzò e istintivamente lo abbracciò.
Sam ricambiò la stretta.
“Se Bobby ci aiuta posso avere io la tua tutela.” Gli disse Dean sollevato. Il minore lo guardò con quegli occhi da cucciolo estremamente dolci e non servì dire neanche una parola. Rimasero abbracciati per un po’ poi uscirono dalla stanza. Gli altri due uomini stavano ancora parlando, quando il cellulare di Dean prese a suonare. Il ragazzo lo prese, ma sbiancò quando lesse il nome. John Winchester lo stava chiamando e lui implorando gli altri con lo sguardo, non sapeva cosa fare. L’avvocato gli disse di rispondere e mettere in vivavoce. Nel frattempo prendeva il suo di telefono.
“Pronto…” disse Dean con voce incerta.
“Tu, piccolo mostro, cosa credi di fare??? Non appena ti troverò, anzi vi troverò, ve la farò pagare molto cara. E tu sai come. Puoi starne certo.” Incespicava sulle parole, quindi aveva bevuto, ma la minaccia arrivò comunque forte e chiara.
Quando staccò la chiamata, sia Sam che Dean tremavano. Bobby guardava il telefono come se volesse fargli prendere fuoco da un momento all’altro e l’avvocato, nonostante la rabbia, sembrava avere l’espressione soddisfatta. Gli altri lo guardarono interrogativi.
Fece vedere loro il proprio telefono. Aveva registrato la chiamata!
“Credo di avere diverse prove…e credo che…se le uniamo…possa finire in carcere.”
Salutò tutti dicendo:
“Vado a fare il mio lavoro. Ho qualche amico poliziotto che potrebbe appostarsi qui fuori per far sì che nessuno valichi la soglia di questa casa, lo chiamerò.”
Bobby lo ringraziò sentitamente.
Nonostante la paura per qualche azione da parte di John, passarono la serata in tranquillità. I due fratelli salirono al piano di sopra e andarono nella loro stanza. Da quella notte che Dean aveva chiesto a Sam di dormire con lui, l’aveva fatto tutte le sere. Bobby non aveva mai detto nulla a riguardo, voleva solo che i suoi ragazzi fossero tranquilli.
Si addormentarono abbracciati, come sempre.
 
 
Nel frattempo l’avvocato andava avanti con la causa per far acquisire la tutela del fratello minore a Dean. Dopo aver avuto l'aiuto di Bobby, che poteva garantirgli un tetto sulla testa e un lavoro, ottenne la custodia del fratello.
Durante quel periodo, John aveva provato ad entrare in casa di Bobby di notte, prontamente fermato dagli agenti sotto copertura appostati a difesa della famiglia all’interno, peggiorando così la sua già brutta situazione. Riuscirono ad incriminarlo e metterlo in carcere, da cui probabilmente, non sarebbe uscito tanto presto, forse mai.
Passò diverso tempo da quel giorno e Dean, era segretamente felice che le cose fossero andate così. Riuscì a riprendersi la sua vita e la sua normalità, ora aveva anche un lavoro onesto. Di quella terribile storia portava i segni, alcuni visibili, altri, quelli più difficili da dimenticare, non lo erano, ma nonostante tutto, aveva Sam e Bobby, le due persone più importanti per lui.

Avrebbero ricostruito tutto da capo. Insieme, come una famiglia.
 
 
 
 
N.d.A
Allora, ovviamente la prima parte è stata difficile da scrivere, ma anche questa mi ha dato un bel da fare. Spero abbiate apprezzato. Questi poveri cristi meritavano un po’ di pace. Fatemi sapere che ne pensate se vi và.
Un bacione a tutti
Lucy 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: LucyWinchester