-Ho ucciso Tutankhamon-
Dedicata all’uomo della mia vita che da 9 anni amo con tutto il cuore.
Ti amo!
Tua Hyam
3332
anni
dalla morte del faraone fanciullo.
87
anni dal
suo ritorno alla luce, tra
le macerie
del mausoleo di Ramses IV.
La
scienza
nonostante le sue sofisticatissime tecnologie non sa ancora stabilire
con
esattezza la causa della sua morte.
"Si sa solo che è morto"
-Howard
Carter-
Morì
davvero
per cause naturali? O chi
fu il suo
assassino?
Chiunque si
fosse macchiato del delitto, questo segreto sarà morto con
lui,
Capitolo
1:
Paura
e
Delirio.
Museo
egizio di Qasr el-Nil, Cairo. Ore 02.47
Il ronzio della ricetrasmittente accesa
risvegliò il pigro guardiano notturno Billy Barvey,
appisolato da poco sul sedile della sua poltrona, sprofondata nella
forma arcuata del suo ingombrante didietro:
-Hey,
Billy. Sveglia,
Bill!-
-Eh, c-cosa?-
bofonchiò questo, sollevando lo schienale su cui si era poco
prima abbandonato al morto sole Thot (Dio della Notte nDa).
-Alza quel
culo lardoso e vieni qui! Sam crede ancora negli spiriti-
ridacchiò il collega dall’altro capo
dell’apparecchio.
-Cos’hai
contro il mio culo lardoso? Tutto merito di mia moglie, è
un’ottima cuoca sai!- si difese premendo il tasto che avvia
la comunicazione in tono impastato, sfregandosi animatamente le
palpebre gonfie di sonno.
-Sì,
come ti pare, ma raggiungici subito al primo piano nel salone 7,
stanotte ce ne saranno delle belle! Chiudo- interruppe la
conversazione, smorzando altre risa elettrizzate.
Tra numerosi
sbuffi svogliati, Barley finalmente si sollevò dalla sua
comoda postazione, lasciando incustodita la sede di controllo di
sicurezza del museo.
Quel palazzo
in cui passeggiava assonnato, vecchio appena di 107 anni, anche durante
la notte esercitava sui suoi rari spettatori un fascino maestoso, tale
da lasciare senza fiato anche il robusto custode tutto d’un
pezzo di origini inglesi.
Borbottò
come una teiera tutto il tempo, mentre l’ascensore di
servizio lo sollevava fino all’area 5, nei piani superiori. A
volte rimpiangeva di aver scelto proprio quel lavoro, era piuttosto
frustrante e noioso, ma poi nella sua mente riaffiorava
l’immagine della sua Zaira, l’ottima cuoca, e nulla
pareva più conveniente di trascorrere maggior tempo con
l’amata mogliettina.
La rampa
dell’ascensore lo condusse al decimo salone, via diretta al
ritrovo prefissato con gli amici.
Mentre il
suo passo stanco si allargava echeggiando tra quelle alte pareti vuote,
intorno a lui permanevano immobili, spiccando dalle tenebre decine di
statue, effigi dorati, corredo, monili reali, arredo prezioso, papiri,
cantiche… Espressioni a noi oltremodo estranee, rubate ai
sacri testi di un popolo remoto, ma soprattutto di un giovane Re morto
troppo presto anche solo per assaporare quella vita.
Gli
sghignazzamenti liberati da Husam Ed Din, il suo precedente
interlocutore, lo guidarono fino alla settima sala, dove Barley
ritrovò il collega piegato in due dalle risate che si
reggeva a stento in piedi, mentre il compare Samir tremava fino alla
punta dei piedi, rannicchiato come un gatto nel buio, ai piedi di
granito d’un simulacro.
-Bene bene,
cosa abbiamo qui?- disse Bill in cadenza annoiata, accendendo la torcia
elettrica per illuminare più distintamente quei due burloni.
Episodi del genere si verificavano di media 2 volte alla settimana e
ormai non reggeva più quel gioco, si era fatto sfinente.
-Sam, si
tratta di lui- apostrofò indicando il terzo custode
impaurito, ancora frignante in un angolo.
-Come al
solito- concluse sconsolato andando in soccorso dell’amico,
porgendogli una mano tesa per farlo rialzare.
-G…G…g-g-g-rRra-zie
Bill!- replicò il fifone, aggravato dalla balbuzia. Un
giovane d’aspetto sano, nonostante le lunghe gambe sottili
quanto steli di lino, ma facilmente impressionabile e per questo
bersaglio primo di Husam Ed Din per ammazzare il tempo.
-Perché
quell’idiota ride tanto?- chiese riferito
all’accanito buontempone.
-Mi trovavo
nella 17 do-o-o-o… dove c’è il Nuovo
Regno. Vagavo un po’, come mia abitudine fin
qua…a-ando non mi è caduta la torcia a terra e mi
son subito chinato a raccoglierla: dapprima ho creduto in un riflesso,
un brutto scherzo della vista o di Husam Ed Din, ma
p-o-o-oiiii…- rabbrividì ancora scosso.
-Poi cosa,
che è successo?- insisté impaziente.
-Sì
si, digli chi hai visto- continuò imperterrito a
sghignazzare reggendosi la pancia con le mani.
-Husam Ed
Din si trovava nella sala 45, dalla parte opposta del piano, era
impossibile che fosse lui!-
-E allora?!-
esortò sfiancato.
-Ho visto
l’ombra di Kaaper (sacerdote-lettore
appartenuto alla V dinastia nDa) aggirarsi per
le mura del museo!- disse infine con occhi spiritati, volti al nulla.
L’ennesimo
scoppio di risa da parte del guardiano più beffeggiatore
colmò quel silenzio quasi sacro.
-Ma
l’hai sentito? Esiste al mondo cosa più spassosa
di questa? Kaaper che si aggira per questo museo!- incalzò
soffocando le parole in altre incontrollabili risa.
Bill non
diede alcun peso a quello stolto burlone, lo fissò per un
po’ scuotendo il capo.
-Io ti credo
Samir!- ammise con un sorriso rincuorante appoggiando
l’amico, vittima di tremori quasi febbrili.
-Che?-
sbottò l’altro smettendo improvvisamente di
ridere, riportando i suoi tratti aguzzi e marcati alla smorfia seria di
sempre.
-Secondo me ha ragione, lo dicono tutti che
di notte nei musei la storia prende vita!- sostenne fermo.
-V…v…v…v-v-v…Visto?!-
schernì colui che fin a quel momento aveva fatto lo stesso
nei suoi riguardi.
-Sì,
lo vedo ogni notte Ben Stiller che corre da queste parti rincorso da
uno scheletro di tirannosauro Rex, fammi il favore Billy! Vedi troppi
film tu, sono tutte balle- ammise conciso il più scherzoso
del trio mutando d’umore. -Qui è pieno di statue,
sarà stata la proiezione una di queste- si
intestardì indicando le massicce presenze alle loro spalle.
-Dico solo
che è dei vivi che devi aver paura Samir, non dei morti!-
rassicurò Bill.
-T…t-t-t…Ti
posso provare che non sto mentendo!- predispose infervorato facendosi
contro al socio.
-Non ti
scaldare inutilmente Sam!- consigliò il mattacchione senza
celare uno sguardo di sfida.
-Posso
farlo! Billy è l’ad-d-detto alla vigilanza video,
le telecamere di sicurezza proveranno che ho ragione!-
Museo egizio
di Qasr el-Nil, Cairo. Ore 03.17
L’occhio
indiscreto delle telecamere a circuito chiuso è infallibile
a saputa di tutti, di tutti i mortali.
Cosa accade quando registrano qualcosa
d’immortale?
Il trio dei guardiani notturni si
riunì intrigato attorno al complicato sistema di telecamere,
“armati” di bevande calde, ad esclusione di Husam
Ed Din, pronto a scoppiare in un’altra fragorosa risata
non’appena nel video fosse apparsa l’ombra di
qualche “spaventoso” estintore alle spalle del
melenso Samir.
Il tecnico per metà inglese diede
un’occhiata distratta al quadrante dell’orologio,
così d’avere un’idea approssimativa
dell’ora in cui avvenne la svista, portò i nastri
di registrazione indietro di circa un quarto d’ora e si
rilassò sullo schienale della sua cara poltrona su cui
prestava servizio ormai da 18 anni.
Gli occhi dei tre schizzarono su ognuno dei
25 schermi alla ricerca di qualche movimento, dopo 2 minuti di
trepidante attesa la sagoma tremolante di Sam passò fulminea
tra gli anditi vuoti del primo piano, preceduta da un cono di luce
oscillante. Era così buffo e tenero nella sua camminata
inquieta che a tutti e tre sfuggì almeno un sorriso, persino
una risatina nervosa da parte dello stesso protagonista.
-Vedi Kaaper da qualche parte per caso?!-
disse istrionico Husam Ed Din.
-A-a-a-aSsSpet-ta e vedrai, non siamo
a-a-ancora arrivati a quel punto!- replicò fiducioso senza
mai distaccare gli occhi dallo schermo.
Altri istanti tesi di silenzio, la
registrazione testimoniava il modo indiscutibile che Samir pochi minuti
fa si trovava nel salone 17, proprio come dichiarava: lo videro
piroettare attorno ad un obelisco, per poco non inciampò in
una scrivania espositiva dov’eran riposti i resti di alcuni
abiti da lavoro ridotti a brandelli, avanzò sollevato verso
una vetrina di corredo per riti sacri dove si rifletté per
aggiustare il colletto della divisa, suscitando gli accorgimenti dei
colleghi:
-Non ti fare troppo bello per noi Sam, o
farai ingelosire la tua ragazza!- civettò il solito
simpaticone.
-I-i-i-i…io non ho la
ragazza…- ammise quello, piuttosto affranto, incurvando le
spalle in avanti esibendo una smorfia triste.
Billy allungò un braccio per
conferirgli una pacca sulla spalla consolatrice, stava per dire
qualcosa quando un movimento improvviso nella schermata rapì
la sua attenzione, un lieve spostamento, ma un bersaglio semplice da
individuare per l’esperto guardiano.
Pigiò il tasto
“REW” della sua tastiera di comando, e si protese
fin quasi a premere la punta del naso a patata sul monitor: pareva una
polvere nera, o piuttosto sabbia, aveva una grana troppo grande per
essere semplice polvere;apparve sul pavimento della 17 e come mossa da
una folata di vento si mosse in gran massa fino alla numero 7.
Barlvey riavvolse il nastro nuovamente per
controllare che nessuna delle finestre del palazzo fosse rimasta
aperta, era come pensava: tutto serrato a chiave.
-Ragazzi…- li richiamò
scosceso -…guardate qui…-
I tre guardiani notturni si accostarono ad un
palmo dalla schermata: quella stranissima povere percorse di nuovo il
salone dedicato al Nuovo Regno, superò
rapidissima l’Età Tarda e
finì per la seconda volta al cospetto del tesoro
più prezioso di tutto il museo.
Ci fu un sobbalzo da parte di tutti e tre, il
cuore andò loro in gola, ma auspicarono
nell’autocontrollo. Bill e Sam s’allarmarono
seriamente, Husam Ed Din era ancora persuaso che si trattasse di uno
scherzo dell’assopimento. Quel giullare ne fu certo
finché la massa di sabbia corvina non si innalzò
questa volta verso il cielo e prese le sembianze di un uomo. A quel
punto la sede di controllo di sicurezza si caricò di panico,
incredulità e spavento.
-Co-co-co-COS’E?-
tartagliò Samir in preda al panico.
-Non so
neanch’io…-ammise turbato lo stesso esperto di
quei complessi aggeggi.
Husam Ed Din scattò in piedi
impugnando la sua torcia, non fu chiaro se per lo sgomento o con
l’intenzione d’intervenire all’istante
recandosi di persona nel settimo salone.
-Aspetta, non andare da solo!-
convenì Bill.
Il guardiano-tecnico si affidò
alla calma e ripremette “PLAY” per visionare il
continuo, doveva sapere se stava impazzendo o meno: nello schermo 15
Samir di passaggio nell’area 6 fece cadere a terra la sua
unica fonte di luce in quell’avvolgente buio, poco
più in là, alle sue spalle la sagoma mosse un
passo, ma non verso di lui, pareva diretto ad una bacheca cubica al
centro della sala.
Husam Ed Dim bestemmiò qualcosa
sottovoce domandandosi a cosa fosse diretta.
-Sembra verso la maschera funeraria di
Tutankhamon- osservò Barley.
-G-g-g-geeente, se sopravvivo a questa notte
chiedo le dimissioni!- dichiarò Sam singhiozzando, era di
nuovo raggomitolato sedile, sudava freddo, tremava e si copriva il
volto per non guardare.
-Finiscila!- tuonò Bill, e il
sistema di telecamere di sicurezza parve a sua volta ascoltarlo,
infatti si disattivò in quell’istante e il 25
schermi divennero una distesa frammentata di disturbi grigi ed
irritanti.
-Che cazzo succede Billy? Rimetti tutto a
posto, dobbiamo scovare quel figlio di puttana se non vogliamo altre
complicazioni!- gracchiò Husam Ed Dim.
-Ci sto provando- replicò agitato
premendo tutte le possibili combinazioni di tasti per riattivare il
sistema.
-Moriremo, moriremo tutti!-
presagì il meno ottimista del terzetto, già
inginocchiato a terra supplicando Dio di salvezza.
-Non rompere le palle Samir, ci manca solo di
coinvolgere Dio, lascialo fuori da questa storia!-
rimproverò l’unico che poteva sistemare quel
filmato.
Dopo aver tamburellato su una miriade di
tasti senza ottenere risultati, dallo schermo 15 si liberò
un flebile Ssssstz, poi
il nulla.
Quei 13 min di registrazione che
testimoniavano quella stranissima presenza tra le mura del museo erano
andati in fumo.
Se fin ora non vi siete
ancora addormentati…
Benvenuti fin qui! =D
Salve! Questa è la prima FF
storica che scrivo, vi avverto. Adoro la storia alla follia anche se
non ne so molto, mi piacerebbe più di ogni altra cosa essere
come Ben Gates (quello del film “Il mistero dei
templari” per intenderci) che qualsiasi cosa vede ne sa
più della storia stessa XD Però quella
è finzione -.- Perciò se c’è
qualche errore o Orrore cm dico io, non dovete fare
altro che farmelo notare ;)
Si tratta di un’idea un
po’ pazzoide (come la sottoscritta) che sto confabulando da
giorni e finché non me ne libero diventa un vero e proprio
tormento ^^’
Tratta di un mistero che ne la storia
ne la scienza è mai riuscito a spiegare se non con tante
ipotesi: la morte di Tutankhamon, il faraone fanciullo. Io ne ho
un’idea mia e sarà la seguente, ma tutto
ciò l’ho mescolato quasi ad un giallo che va
risolto, un po’ d fantasy, avventura e tutto quello che so
riguardo a questa vicenda che mi appassiona da sempre =)
Spero di non aver scritto qualcosa di
così pessimo come penso io, ma ditemi tutto quello che ne
pensate se vi va, siate cattivi, ne ho bisogno!!!
Questa prima parte è solo
una sorta di prologo, perdonate il linguaggio ma sono tra uomini
^^’ è tutto ancora da sviluppare e avviso che non
credo aggiornerò prestissimo anche perché sono
immersa in una rete di mille altre complicazioni -.-
Intanto ringrazio infinitamente
chiunque la leggerà, le darà
un’occhiata, storcerà il naso leggendola, le
darà una sbirciatinainaina, si addormenterà alla
prima riga (LOL) anche alla seconda, a chi chiuderà la
pagina per la disperazione, chi leggerà anche solo il
titolo, chi mi prenderà per pazza ancora di più e
chi avrà l’immensa pazienza e coraggio di
recensirla XD Sarò lietissima di rispondervi nel prossimo
capitolo ^^
GRAZIE in anticipo davvero a
tuuuuuuutti per questa possibilità! =D
-Hyam-