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Autore: LucyWinchester    01/05/2016    2 recensioni
Dean è alle prese con i suoi pensieri, le sue emozioni e il suo non riuscire a salvare Cas dalle grinfie di Lucifer.
Ma forse, se credi nell'amore qualcosa accadrà...
il contesto ovviamente è l'undicesima stagione.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Rain and tears

 
 
 
Erano giorni che era chino sui libri, al bunker, con suo fratello che continuava a rompergli le scatole, senza aver trovato ancora nulla. Nulla che potesse aiutare Cas a tornare. Fuori pioveva. Pioveva forte, con tanto di frastornanti tuoni e probabilmente anche lampi che squarciavano il cielo, non riusciva a vederli dall’interno ma li immaginava. Il tempo sembrava rispecchiare in maniera perfetta le sue emozioni. Adorava la pioggia, di solito lo rilassava, ma non in quel momento. Senza Cas tutto era diverso, il bunker era vuoto così come il suo cuore. Si stava impegnando, come non aveva mai fatto in vita sua, a cercare qualcosa per salvare Cas dalle grinfie di Lucifero. Tutto sembrava inutile. Lui si sentiva inutile. Da sempre cercava di fare la cosa giusta e i risultati erano stati pessimi e conviveva con i sensi di colpa che talvolta lo dilaniavano. Questa volta la scelta non era stata sua, ma le conseguenze lo stavano letteralmente uccidendo. Forse si era accorto troppo tardi di voler bene a Cas in maniera diversa e probabilmente non sarebbe mai riuscito a dirglielo. Quel pensiero era come una lama affilata che finiva sempre più in profondità, facendo sanguinare il suo cuore, già provato dalla sua intera esistenza. Sam non gli era affatto d’aiuto, continuava a ripetergli che dovevano rispettare la volontà di Cas, che era stata una sua scelta e che probabilmente non voleva essere salvato. Lui neanche gli rispondeva più. Sapeva che probabilmente aveva detto sì a Lucifero credendo di salvarli e Dean si fidava di Cas, sapeva che c’era un motivo dietro a quella scelta così assurda anche se non riusciva a perdonargliela. Suo fratello non capiva. Aveva la morte di tante persone care sulla coscienza e non voleva aggiungere anche quella dell’amico. Il loro angelo. Il suo angelo. Si alzò dalla sua postazione, dirigendosi verso l’uscita. Suo fratello vedendolo gli chiese:
“Dove hai intenzione di andare con questo tempo?”
“Fuori.”
Non disse altro e si diresse all’esterno. La tempesta imperversava, terribile e devastante, la pioggia scrosciava ininterrottamente. Rimase un po’ sulla soglia ad osservare quello spettacolo, poi incurante di tutto, iniziò a camminare, senza una meta precisa. Dopo pochi minuti era già zuppo, ma non se ne curò molto, probabilmente si sarebbe preso un bel raffreddore, ma non gli importava. Era da solo con i suoi pensieri e le sue emozioni. Con la vita che facevano aveva sempre cercato di non perdere la speranza, era un tipo che nonostante tutto ci credeva nella speranza ma la tristezza e lo sconforto in quel momento avevano occluso anche quel piccolo spiraglio che conservava dentro di sé. Si sentiva perso. Si mise seduto ai piedi di un albero e appoggiò la testa al tronco, guardando verso l’alto ad occhi chiusi. Sentì le lacrime pizzicare dietro le palpebre e dopo un po’ iniziare a scendere inarrestabili sul suo viso, confondendosi con le gocce di pioggia.
“Perdonami. So che ti ho deluso anche stavolta, ma non ce la faccio senza di te.”
Quella supplica fu mormorata a bassa voce, tanto nessuno l’avrebbe ascoltata.
Dean Winchester si stava arrendendo.  
Cercò di riscaldarsi, abbracciandosi con le proprie braccia e facendolo, sfiorò l’impronta che Cas aveva lasciato sulla sua spalla. La carezzò lievemente, come se fosse la cosa più preziosa che aveva e forse era così. Quello gli era rimasto del suo angelo. Sorrise amaramente. Riusciva ancora a sentire il calore dell’altro che faceva combaciare le dita su quel segno.
Quell’essere celeste aveva dato tutto per lui, era caduto per lui. Dean non era mai riuscito a ripagarlo, si era sempre sentito non all’altezza, non abbastanza per Cas. Ancora si chiedeva per quale motivo l’angelo avesse scelto proprio lui, un comunissimo umano, nemmeno tanto speciale, che distruggeva tutto quello che aveva di più caro. Era bravissimo in quello e il fatto di non sapere più cosa inventarsi, cosa cercare per salvare il suo angelo, ne era l’ennesima prova.
 


Perché Ti Amo
 


Con gli occhi ancora chiusi e la testa alzata verso la pioggia battente, sentì mormorare quelle parole. Era la voce di Cas. Aprì gli occhi di scatto, girandosi a destra e sinistra, ma non c’era nessuno lì a parte lui. Doveva essere impazzito. Ora sentiva anche la sua voce. Sì, probabilmente stava impazzendo e poi, quando mai Cas li avrebbe detto che lo amava? Come poteva un essere così perfetto amare uno come lui?
Tornò nella posizione di prima, sempre abbracciandosi, fino a sfiorare l’impronta.
“So che è tutto frutto della mia immaginazione e che tu non mi stai ascoltando, tantomeno puoi parlare con me, ma per quello che vale, ti amo anch’io Cas...lo so che è tardi ormai e che avrei dovuto dirtelo prima, ma non sono mai stato bravo in questo.”
 


Per la prima volta dopo tanti anni aveva parlato davvero con il cuore in mano…ma al vento. Si sentì un’idiota e scoppiò in una risatina isterica.
 
 
 
 
Cas aveva ascoltato la confessione di Dean, l’aveva sentita, nonostante Lucifero l’avesse relegato in un angolino e sapeva che anche Dean aveva sentito lui. Questo gli diede una nuova forza. Una forza potente e misteriosa, fino ad allora sconosciuta. Solo lui poteva cacciare Lucifero dal suo corpo e Dean gli aveva appena dato un motivo per farlo. Doveva tornare da lui. Amara si era divertita a giocare con il suo tramite e l’arcangelo al suo interno era piuttosto provato, doveva approfittare della situazione.
Fece leva su quella nuova energia e miracolosamente riuscì a scacciare Lucifero.
Il corpo del povero Jimmy Novak era stremato dalle violenze subite, ma Castiel era forte e la sua grazia guarì il suo tramite. Sparì in un battito d’ali.
 
 

Trovò Dean sotto l’albero, bagnato fradicio, con le ginocchia tirate al petto, circondate dalle braccia e la testa china su di esse. Sembrava così indifeso. Si avvicinò, lui non dava segno di averlo sentito, perciò si abbassò alla sua altezza.
Gli toccò lievemente una gamba. L’altro scattò immediatamente al contatto, staccandosi. Finalmente si accorse di lui. L’angelo cercò di sorridergli, ma il cacciatore mutò espressione, dicendogli rabbioso:
“Che vuoi da me Lucifer?”   
 “Dean. Sono io, Cas.” gli disse con la voce più dolce possibile. Era comprensibile che il cacciatore non gli credesse, ma questo non gli impedì di dispiacersi.
Dean lo fissò.
“Permettimi di mostrartelo.”
Senza aspettare il consenso dell’altro, poggiò il suo palmo sulla spalla di Dean, quella dove c’era il suo marchio. Un calore incredibile avvolse entrambi lasciando che le loro anime si riconoscessero l’una nell’altra. Le iridi verdi del cacciatore si spalancarono incredule. Era lui! Non poteva sbagliarsi. Lucifer non sarebbe stato in grado di fare una cosa simile.
Scattarono in piedi, entrambi. Si guardarono per un lungo momento, poi senza preavviso Dean avvolse l’angelo in un abbraccio spaccacostole, stringendolo come se avesse paura di vederlo scomparire da un momento all’altro.
“Cas…perché…che…come…” esordì Dean, senza riuscire a terminare. I perché l’hai fatto? che cosa è successo? Come hai fatto a cacciare Lucifer? Come sei sfuggito ad Amara? rimasero bloccati nella sua gola. Era talmente felice che non riusciva ad articolare una frase di senso compiuto. Cas ricambiò la stretta. Restarono così a lungo poi l’angelo gli disse:
“Sei bagnato fradicio Dean, dovresti rientrare o ti ammalerai.”
Il cacciatore non potè fare a meno di sorridere. Si avviarono subito al bunker.

 
 
Una volta dentro, Sam, controllò che Cas fosse realmente solo Cas, mentre Dean andò a farsi una bella doccia calda e una volta cambiato ritornò nella sala, requisendo l’amico angelo per portarlo in camera sotto lo sguardo stranito di Sam che gli chiese:
“Ma Dean…dovremmo chiedergli…”
Ma il fratello non lo fece finire e replicò:
“Le domande possono aspettare. Devo parlare con Cas adesso.”
Non aspettò neanche la risposta da parte di Sam, perché già erano in camera di Dean.
Quest’ultimo chiuse la porta e vi inchiodò l’angelo, dandogli un bacio mozzafiato, che Cas ricambiò più che volentieri. Approfondirono a lungo quell’ intima conoscenza, tantochè rischiarono quasi di soffocare.
“Ti amo Cas.” disse il cacciatore arrossendo un po’.
“Ti amo anch’io Dean.”
Tutte le calamità naturali e soprannaturali potevano aspettare. In quel momento c’erano solo loro, l’azzurro che si specchiava nel verde, fino a fondersi e perdersi insieme.
 
 
N.d.A.
Spero abbiate trascorso un buon 1 Maggio.
Qui da me piove e anche tanto. Proprio la pioggia è la responsabile di questa roba qua. Dean senza Cas mi strugge il cuore e questo è il risultato. Ma ovviamente sono per l’happy ending perciò non potevo non provvedere a farli ritrovare. Spero vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate (sempre se vi và).
Baci Baci
Lucy
   
 
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