Grazie Mamma








Era l’alba e i primi raggi solari cominciarono pigramente a fare capolino nella stanza della piccola Izumi.
Erano ormai ore che la piccola si rigirava nel letto, in attesa del sorgere del sole e finalmente quel momento era arrivato. Agilmente saltò giù dal letto e si diresse come una scheggia verso la sua scrivania.
Sopra il marmo bianco della scrivania, spiccava un cartellino a forma di cuore, rosso come il fuoco. Lo acchiappò velocemente e si diresse al piano inferiore, dove suo padre la stava aspettando.
Di fronte alle scale rallentò vistosamente il passo, affinché sua madre non si svegliasse.

Arrivata alle cucine della villa, scorse subito un uomo alto come minimo due metri. I suoi capelli erano candidi come le neve. L’esatto opposto dei suoi, i quali erano più scuri della pece. Gli occhi erano felini, freddi all’apparenza e color del topazio. Anche in questo erano opposti. I suoi erano sì felini e freddi per chi non sapesse leggerci il vero contenuto, ma i suoi erano stati sostituiti da degli zaffiri scuri che terminavano con l’ametista più chiara.

Si scambiarono un’occhiata d’intesa e subito si misero all’opera. Mentre uno preparava la colazione, l’altro apparecchiava la tavola. Così facendo terminarono in pochi minuti.

Appena finirono, un rumore proveniente dalla porta catturò l’attenzione dei due demoni.
Una donna alta, magra con occhi e capelli identici a Izumi, fece capolino nel soggiorno. Salutò entrambi on un bacio sulla guancia e subito si diresse verso la tavola imbandita, ma una mano artigliata la costrinse a fermarsi.

Izumi le consegnò il biglietto a forma di cuore e Rin lo prese e cominciò a leggerlo.
 
Cara mamma,
con questo biglietto ti vogli ringraziare per tutte le cose che fai per me.
Ti ringrazio per il pranzo e per la cena che mi prepari tutti i giorni,
per la mia camera che metti pazientemente in ordine ogni due minuti,
per l’aiuto che mi dai tutti i giorni con i compiti,
per la pazienza che hai con me ogni singolo minuto che passiamo assieme,
e sì, ti ringrazio anche per tutte le volte che mi hai sgridato e che mi sgriderai in futuro, perché se tu non lo avessi fatto, ora non sarei la ragazza che sono diventata.
Ma soprattutto, ti ringrazio per avermi amato e per tutto l’amore che mi doni, ovunque e in qualsiasi cosa tu faccia o mi dica.
Sei la migliore mamma che avessi mai potuto avere.
Grazie di tutto, Mamma!!!


Rin, dal canto suo, aveva le lacrime agli occhi e senza pensarci due volte, prese in braccio sua figlia e l’abbracciò con tutto l’amore che aveva in corpo.
In quel momento capì di essere la donna più fortunata del mondo: aveva un marito che l’amava e una figlia che la rendeva orgogliosa.
Sì, aveva decisamente tutto quello che desiderava dalla vita.
 
 



angolino mio

non voglio dilungarmi troppo in chiacchere inutili quindi dico queste due semplici parole:
AUGURI MAMME!