Perché
sei un essere speciale ed io avrò
cura di te
Passarono
mesi, da quando Menma aveva raggiunto il
nirvana. Tutto sembrava andare per il verso giusto.
Il gruppo, ogni volta che Poppo tornava nella periferia Giapponese, si
riuniva
alla base segreta come se la loro amica fosse ancora tra loro. Il
ragazzo, non
aveva abbandonato la fissa per i viaggi e tornava solo ed
esclusivamente per
stare con i suoi amici. Adesso, aveva un motivo più
che valido, per
tornare.
Jintan, invece aveva ricominciato ad andare a scuola e il rapporto con
Anaru
migliorava ogni giorno. Lui si apriva sempre di più con lei
e questa cosa
faceva stare bene Anaru. Gli unici due del gruppo a non essere
cambiati, erano
Tsuruko e Yukiatsu: lei era rimasta la solita persona fredda e
continuava a
pendere dalle labbra del castano, mentre lui era sempre lo stesso
apatico
ragazzo di sempre.
Quella notte, Jintan sognò Menma. Non che fosse la
prima volta. Ma mai
era successo che, l’amica defunta, irrompesse in uno dei suoi
sogni,
spaventandolo in quel modo. Menma gli ripeteva in modo
repentino che Anaru
fosse in serio pericolo. Il ragazzo, si svegliò nel
cuore della notte,
destabilizzato da quel sogno. E se Menma avesse
ragione? Guardò
l’orologio appeso alla parete. Erano le tre. Che
cosa avrebbe dovuto
fare? Senza pensarci due volte, compose il numero
dell’amica, ma senza
risultato.
Il telefono era spento. Indossò allora una tuta ed
un paio di scarpe da
ginnastica e senza rendersene conto andò verso casa di
Anaru.
Giunto
là davanti non sapeva cosa fare, non poteva di
certo svegliare la sua famiglia. Decise allora, di lanciare piccoli
sassolini,
alla finestra di Anaru. Ma niente.
Provò infine, ad arrampicarsi sull’albero di
ciliegio posto davanti alla
finestra della sua camera. Era piuttosto agile, quindi
arrivò davanti alla
vetrata, in poco tempo, e cominciò a bussare. La
ragazza, sentendo quei
rumori, apri gli occhi e vedendo la sagoma di un ragazzo alla sua
finestra,
sobbalzò dal letto. Accese la piccola abat-jour sul
comodino e si stupì
nel capire che, quel ragazzo, fosse Jintan. Si alzò e corse
ad aprirgli.
-Ma
sei impazzito o cosa? Vuoi farmi venire un infarto,
per caso? Ti sembra questa l’ora e il modo di
venire, a casa mia?-
Stava aumentando il tono della voce e il ragazzo le mise una mano sulla
bocca, per
zittirla. Quando si tranquillizzò, Jintan le
spiegò tutto e le racconto del
sogno e delle raccomandazioni di Menma. Anaru dapprima fu seria, poi
scoppiò a
ridere. Forse Jintan, si era fatto prendere dal panico
inutilmente. In
ogni caso, Anaru, che provava determinati sentimenti per lui da quando
ne aveva
memoria, in cuor suo era felice di codesta preoccupazione nei suoi
confronti. Rimasero
a ridere un altro po’. Poi si salutarono e lui
tornò a casa. Appena si adagiò
nel suo letto, si diede quasi dello stupido, subito dopo
crollò.
La mattina seguente, come di consueto, passò a prendere
Anaru per andare a
scuola. Durante il tragitto, risero di gusto, ricordando gli
avvenimenti
notturni.
Dopo le lezioni, Jintan stava aspettando Anaru, come faceva ogni
giorno, agli
armadietti all’ingresso della scuola, ma lei, stavolta non
arrivò. Sapeva
che, doveva fermarsi in segreteria a lasciare dei fogli, ma ci stava
mettendo
troppo tempo. Decise di andarla a cercare, quando
incontrò le sue amiche
Nami e Futaba, nel corridoio. -Ragazze avete visto Anaru?- chiese
speranzoso.
-No mi dispiace Jintan- risposero all’unisono le due ragazze.
La cercò per quasi mezz’ora, dentro la scuola, ma
di Anaru nessuna traccia. Il
sogno e gli avvertimenti di Menma, riecheggiarono nella sua mente. Il
suo
telefono era di nuovo spento. Chiamò a casa sua, ma sua
madre, disse che la
figlia ancora non era rientrata. Adesso, era davvero
preoccupato. Dove
poteva essere? Passò per le vie principali del
quartiere e dalla stazione
metropolitana. Niente. Non sapeva più cosa fare. Non voleva
nemmeno tornare a
casa, senza essersi accertato che stava bene.
Senza rendersene conto si ritrovo nel bosco. Si era fatto buio
e si
ritrovò a fissare il punto, dove quel fatidico giorno, Menma
cadde. “Menma
aiutami! Cosa devo fare?
Lo so che avrei dovuto darti ascolto…”
Un Urlo. Fu quello che lo distolse dai pensieri. Un
Urlo
femminile. Anaru! Doveva per forza, essere lei.
Quel grido, proveniva dalla base segreta. A passo veloce, si
diresse verso
la casa e non appena vide le luci accese, i suoi dubbi scomparvero
totalmente. Menma aveva detto la verità. La sua
amica era davvero in
pericolo.
Apri
la porta con fare lesto e quello che vide fu
agghiacciante. Anaru. La ragazza, più innocente e
casta che conosceva, era
sul letto in preda al panico. I suoi occhi pieni di lacrime, e i
vestiti
strappati che lasciavano vedere la rotondità del suo seno.
Cercava di
divincolarsi.
Sopra di lei, un ragazzo, intendo ad approfittarsi del suo
corpo. Era talmente
impegnato a darsi da fare, che non si accorse della presenza di
un’altra
persona dietro di lui.
Jintan non ci vide più. L’istinto prese
il sopravvento.
Allungò il passo, prendendo il ragazzo dalle spalle e
girandolo verso di lui,
gli mollò un pugno, con tutta la forza che aveva, sulla
faccia. Il naso del
ragazzo, iniziò a sanguinare.
-BASTARD…- non riuscì a completare la frase, le
parole gli morirono in gola.
-Tu?- No, non poteva credere ai suoi occhi. Quello che aveva
davanti e che
stava cercando di violentare la sua amica, era Yukiatsu. Il loro amico
d’ infanzia.
Come aveva osato fare una cosa del genere ad Anaru?
Il ragazzo iniziò a ghignare. A quella risata macabra, la
rabbia, lo assalì
ancora di più. Un altro pugno partì in direzione
dello stomaco.
-Perché?- non rispondeva. Per un attimo, si voltò
a guardare Anaru. Le
lacrime, le rigavano il viso.
Un viso impaurito e colmo di dolore. Cercava di coprire quella
nudità,
causata dai vestiti strappati. L’imbarazzo, le si
leggeva negli occhi
color miele. Quell’espressione lo fece infuriare ancora di
più. Riprese il
ragazzo che, era in un angolo, a sputare sangue e iniziò a
dargliene di santa
ragione. Non gli era mai
successo. Anaru. Quella, era la ragazza
che lo aveva amato fin da bambina e lui, nonostante Menma lo avesse
avvisato,
cosa aveva fatto?
Non era stato in grado di proteggerla. Lo spinse al muro con tutta la
forza che
aveva.
-Per l’ultima volta, perché l’hai fatto,
Yukiatsu?-
Finalmente vide che le labbra di quell’essere ripugnante, si
stavano smuovendo.
-Lei era la seconda persona, che mi rifiutava, perché
è innamorata di te!- Jintan
rimase pietrificato. Poi quell’altro
continuò. -Menma prima di morire… e
adesso anche Anaru. E per ben tre volte, mi ha rifiutato, sai?
Dicendo di
non averti mai scordato. Non puoi averle tutte tu amico!-
Sorrise soddisfatto per quello che aveva fatto, nonostante il dolore
delle
ferite, che Jintan gli aveva provocato.
Silenzio. Silenzio che fu interrotto dai singhiozzi di Anaru.
Sospirò. Basta! Doveva chiudere questa storia, si disse tra
sé. Lo prese
dai capelli facendogli sbattere la testa al muro.
Ormai non corrispondeva delle sue azioni. Probabilmente lo avrebbe
ucciso, ma
gli importava poco in quel momento.
-Bastaaaaaaaa!- Si bloccò alle parole della
ragazza.
Lo stava uccidendo. Lei non voleva che l’amore della sua
vita, si sporcasse di
un crimine così grande. La sua voce lo fece tornare
in sé. Yukiatsu, era
ormai privo totalmente di forze.
-Vattene!-
Gli urlò il ragazzo. Con movimenti molto lenti, Yukiatsu
riuscì ad alzarsi e ad
uscire dalla base segreta. Jintan, guardo la ragazza affranta e piena
di
vergogna.
Subito dopo apri il guardaroba, dove Poppo, lasciava sempre
qualcosa. Prese
una felpa arancione e la fece indossare alla ragazza. Stava
tremando e
le lacrime non si erano fermate un solo
istante. Istintivamente
l’abbracciò.
Un caldo abbraccio, ma soprattutto sincero, che sembrò quasi
infinito, dove
nessuno dei due aveva il coraggio di parlare. Fu il telefono di Jintan
ad
interrompere quell’abbraccio. Era la madre di
Anaru.
-Pronto.- Rispose il ragazzo
-Jintan sono le dieci e mia figlia non è ancora
tornat…-
La bloccò.
-È
qui a casa mia. Le chiedo scusa signora, mi stava
aiutando a studiare ma si è addormentata e di conseguenza
non ha potuto
avvisarla!- La ragazza, lo ringraziò con lo
sguardo. -Può stare
tranquilla. Domattina andremo a scuola.-
La madre di Anaru si fidava di quel ragazzo. Non obiettò.
-D’accordo. Buonanotte signora.- Chiuse la chiamata.
-Grazie!- Riuscì a dire Anaru con un filo di
voce.
Ma Jintan si avvicinò al suo viso e fissando i suoi occhi
disse.
-Scusami,
Anaru!- La ragazza, lo guardò confusa. Non
capiva. Così il ragazzo continuò.
-Avrei dovuto credere al sogno di Menma, non dovevo lasciarti un
secondo da
sola. Sono arrivato tardi! Quello schifoso, non doveva
toccarti. Tu non lo
meritavi.-
Una lacrima scese sulla guancia del ragazzo. Lacrima, che sorprese
Anaru. Gli
occhi della rossa crearono un lieve sorriso. Asciugò la
lacrima al ragazzo poi
parlò lei.
-Non è colpa tua Jintan! Anche io non avevo creduto a quel
sogno. Nessuno di
noi, si sarebbe immaginato una cosa del genere. Non da
Yukiatsu.- Il solo
pronunciare quel nome, le provocò un conato di
vomito. Fece una pausa.
-E sei arrivato in tempo Jintan!- Il ragazzo strabuzzò gli
occhi, non capendo
quelle parole ma poi, seguì lo sguardo di
Anaru. Fissava le lenzuola che,
non erano per nulla sporche. Non c’era un filo di sangue e
lui sapeva che
doveva esserci, perché era a conoscenza della
verginità dell’amica. Quell’amica
che, non appena era a contatto con un qualsiasi ragazzo, diventava
rossa come
un peperone.
Quell’amica che ad ogni complimento, si dileguava
dall’imbarazzo. Rise tra
se sornione a quel pensiero.
Il senso di colpa era diminuito.
-È
vero quello che ha detto Yukiatsu prima?”
Esordì all’improvviso il ragazzo.
Ma lei rispose confusa
-A cosa ti riferisci?- Dopo qualche secondo di silenzio prese coraggio.
-Che non mi hai mai dimenticato!-
Anaru si staccò dall’amico a quella frase, ma lui
leggendo il forte imbarazzo e
il rossore delle sue gote le strinse le mani per
tranquillizzarla. Sì,
c’era riuscito.
Nonostante la vergogna che lei avesse sempre provato con i ragazzi, lui
era
l’unico che riusciva a farla calmare e la faceva stare bene.
Contò fino a tre,
poi confessò.
-Sì è vero, Jintan! Ma è vero anche
che io, non potrò mai prendere il posto di Menma
nel tuo cuore!- L’amico dapprima esterrefatto da quella sua
uscita, si
ricompose ammettendo il suo pensiero.
-È vero, ho amato Menma. E credevo di non poter mai amare
qualcun'altra, come
lei.-
La ragazza, nonostante conoscesse quel pensiero, si
rabbuiò. Ma lui non
aveva finito.
-Ma vederti prima con Yukiatsu, che ti faceva del male, mi ha
risvegliato da
quella fissazione, che ho avuto per tutto questo tempo. Ho
provato
talmente tanta rabbia, che se non mi avessi fermato, lo avrei di certo
ucciso. Ho
capito, quando ho sentito le tue urla che, non avrei mai voluto
perderti e
quanto tu fossi speciale per me. E il solo fatto, che un altro ragazzo
ti stava
toccando, mi manda ancora in fumo il cervello!-
La rossa ricominciò a piangere, sentendo quelle parole ma
questa volta non
erano lacrime amare, bensì di felicità.
Il ragazzo che aveva amato giorno per giorno, da quando ancora era una
bambina,
le stava finalmente dicendo di ricambiare i suoi sentimenti. Era felice
ma non
riusciva a parlare. Poi, vide il viso di Jintan a pochi centimetri dal
suo. E le loro labbra si sfiorarono. Un brivido, percorse
tutto il suo corpo.
Il bacio che aveva sempre voluto,
quello che aveva sempre aspettato con ansia, era davvero
arrivato. Pensò
che era assurdo, passare dal momento più brutto della sua
vita al più bello, a
distanza di così poco tempo. Jintan, interruppe il bacio
sussurrandole qualcosa
all’orecchio. -Ti prometto che non ti succederà
più niente, perché io, da ora
in poi, sarò sempre accanto a te!- per poi ritornare, a quel
caldo bacio, che
ad Anaru sembrò infinito.
Le aveva che non l’avrebbe più
lasciata. A volte il tempo, ripaga tutte le
ferite e le sofferenze che abbiamo provato.
E ad Anaru, dopo circa tredici lunghi anni, quel tempo aveva regalato
la
persona che amava più al mondo.
Non bisogna mai arrendersi. Le cose belle arrivano quando meno te lo
aspetti e
prima o poi la felicità arriva per tutti.
The
end
Note
dell’autrice
Salve!
Sì, so che se leggerete questa one shot molti di voi mi
odierà. Ok, il tema di
“Anohana” è tutt’altro e la
coppia a cui tutti
tengono è quella composta da Jintan/Menma.
Io non la penso così. Non mi linciate, ma parliamoci
chiaro… Per forze maggiori,
quella storia non può più avverarsi e Jintan non
può stare tutta la vita a
piangersi addosso. E chi meglio di quella ragazza che è
innamorata di lui fin
da bambina? Anaru… si lei è la ragazza giusta per
lui! Detto questo spero
che qualcuno legga e che a qualcuno piaccia!!! xD
Ahhh.. Dedico questa one shot a Sora5
che nel momento in cui, ho accennato di questa fanfiction mi ha spinto
a
pubblicarla!