A riportarlo in vita è il calore.
Intenso, proprio in mezzo al suo petto.
Si irradia lento dal cuore verso l'esterno - come un’emozione - poi però si sposta sulla spalla, sull'avambraccio, sul polso: il suo corpo riacquista sensibilità gradualmente, quasi un arto intorpidito dopo una lunga dormita.

Il brusio di sottofondo non accenna a diminuire, ma Bucky è troppo esausto per aprire gli occhi e vedere cosa lo provoca: resta  immobile ad assaporare la sensazione di tepore e solo la voce gli trema, quando domanda:
«Per quanto sono rimasto congelato?»

Steve lancia un'occhiata all'orologio.
«Circa dieci minuti, poi hai cominciato a mancarmi troppo» risponde con un sorriso, posando l'asciugacapelli. 


 

Angolo dell'autrice (?)
Premetto che l'idea per questa drabble è stata partorita all'una e venti di notte, dopo la visione di Civil War, mentre vagavamo per Milano alla disperata ricerca di un modo per tornare a casa (ce l'abbiamo fatta, se qualcuno se lo stesse chiedendo).
Come credo molti di voi, ho adorato il film ma sono rimasta malissimo per la decisione di ricongelare il nostro Bucks, quindi sono stata moralmente costretta a scrivere una versione post post credits in cui Steve lo riscalda con un phon e tanta forza di volontà.
Se vi va fatemi sapere un vostro parere, non mordo, anzi!
(I disclaimer a questo punto credo siano inutili - anche perchè se i personaggi fossero miei nei film ci sarebbero meno esplosioni e più baci - comuuunque: Steve e Bucky non mi appartengono *tira su col naso*)
Itsamess