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Autore: Shine_Angel_Liberty    12/05/2016    2 recensioni
Due dolci ( si fa per dire ) e amabili ( mah) sorelle arrivano ad Hartland city nel bel mezzo del carnevale dei duelli.
L'una l'opposto dell'altra.
Pronte a stravolgere tutta la storia!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Tenjo/Kite Tenjo, Nuovo personaggio, Rei Shingetsu, Un po' tutti, Yuma/Yuma
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

Strani incontri

 

Normalmente vedere una giovane ragazza di 13 anni correre su un viale della città di Hartland city per i suoi abitanti era abbastanza normale.

Beh, se non si conta che la ragazza in questione indossava un tutù di danza blu, un paio di sottili calze rosa e delle punte (come facesse a correre era un mistero…ma se hai la giusta motivazione tutto è possibile! Almeno in teoria. ^^” NdA) ai piedi e tra le braccia teneva ciò che per una ragazza in piena crisi di adolescenza e con gli ormoni a mille era un vero paradiso: Nutella, cioccolato, Nutella, biscotti, Nutella…ho già detto Nutella?

Ritornando a noi, c’era questa ragazzina dai capelli rossi che correva tra i futuristici viali della città, incurante delle stralunate occhiate che la gente le riservava.

Ad un certo punto ella svoltò a destra, infilandosi in un parco che si trovava presso la scuola media.

Gli alberi erano la rappresentazione concreta dell’arrivo della primavera.

Trovarsi in mezzo al boschetto era come buttarsi a capofitto in una tela di colori ancora freschi, che si mischiano e mescolano al primo movimento. 

C’erano fiori di ciliegio che volando via col vento si posavano sui tulipani delle aiuole, oppure che si mescolavano con i boccioli dei peschi ancora dormienti, si potevano vedere anche le prime begonie e i primi Gigli risvegliarsi dai loro lungi letarghi…

Ma per una tizia che ha appena corso 2 km per seminare la sorella infuriata, correndo con le punte - e inciampando un paio di decine di volte, anche se questi son particolari - e portandosi dietro un carico talmente pesante che…

Nah, quello non le era pesato più di tanto. 

La piccola vagabonda/ballerina/tizia-che-non-capisce-nulla-del-mondo prese la balla al balzo e, evitando di prenderla sul naso, si nascose dietro a un cespuglio.

-Muahahahah! Qui non mi troverà mai! E adesso non potrà più costringermi a ballare quella maledetta sonatina di Clementi!!! Muahahah*cough, cough, cough.* - 

Nel bel mezzo della sua risata malvagia, un piccolo moscerino aveva deciso di farsi una panoramica delle interiora di una ragazzina di nostra conoscenza.

E, quando finalmente dopo vari sputacchi, colpi di tosse e impiccamenti vari, il moscerino uscì finalmente da quella fossa chiamata tunnel della Nutella avariata, ( a voi lasciò immaginare come deve essere stato per il  povero moscerino…) imprecando e maledicendo più di quanto lo avesse fatto la divoratrice di cioccolata.

Dopo aver riacquistato un certo contegno e la sua rimanente dignità ( se si può dire che una pazza, circondata da dolciumi e che ha appena rischiato di morire per un moscerino abbia ancora della dignità) decise di premiarsi per il suo duro lavoro e stava per addentare un Kinder Duplo quando…

 

 

 

DALL’ALTRA PARTE DELLA CITTA’…

 

…rincontriamo la nostra sfigata preferita! ( Spero che il cacciatore di numeri ti sfidi in un duello e ti rubi l’energia vitale N.d.Sine.; Ehi, ma tu non dovevi essere la dolce, buona e timida delle due?! N.d.A; Non ti lamentare, ci hai creato tu. N.d.Shine.)

Okay, forse non proprio sfigata, ma forse un po’ topo da biblioteca sì.

La nostra graziosa amica che si trova ora in biblioteca, fino a 1,9 km fa stava inseguendo la piccola pesta, ma poi nel bel mezzo del cammino delle sua via si ritrovò davanti alla biblioteca, ed essendo un topo saccente, entrò e ignorò la sorella che si fece inutilmente 1,9 km in più di corsa.

“Che scatole però” penso la “dolce” ragazza “ sono 13 anni che vivo con lei e non ho capito ancora come fa! Non siamo in un libro di Harry Potter! Voglio dire, non mi sembra tanto normale che ad una ragazzina basti schioccare le dita per muovere e spost—

Iniziò un coro di angeli. Una luce innaturale illuminò i meandri vecchi, buio ed ammuffiti della da noi chiamata biblioteca. Ma non era casuale.

La luce e la voce indicavano un chiaro punto. Oggetto. Persona. 

Indicava una cosa/oggetto/persona color oro, con delle mesch verde scuro. Era…

-O MOI SANTO DIO!!! L’EDIZIONE SUPER MEGA IPER ULTRA DORATA MA NON SOLO QUESTO ANCHE ESCLUSIVISSIMA DI ITALO CALVINO IL VISCONTE DIMEZZATO!!!-

-SHHHH!!!- la zittì truce la bibliotecaria.

-Oh. Ehm, volevo dire: L’EDIZIONE SUPER MEGA IPER ULTRA DORATA MA NON SOLO QUESTO ANCHE ESCLUSIVISSIMA DI ITALO CALVINO IL VISCONTE DIMEZZATO!!!-( Avviso: per chi è cieco come una talpa o ancor meno come la sottoscritta, basta leggere la riga sopra ^^)

E’ inutile dire che la corvina si fondò sul libro come se non ci fosse un domani e lo prese subito in prestito.

Shine uscì dalla biblioteca senza voltarsi nemmeno indietro, mettendosi subito a leggere ignorando tutto il resto del mondo.

E così, i poveri diavoli che prima avevano visto una ballerina correre sulle ( con le ) punte, adesso dovevano subirsi i numerosi crepacuori che troppo spesso li assalivano:

1. Per prima cosa Shine decise di attraversare la strada con il rosso ( sempre leggendo ovviamente ) proprio all’ora di punta. 

Vedere una tizia coi capelli scuri, pallida come uno straccio, assorta a leggere un libro ( al loro tempo? Quando avevano comodissimi tablet? Impossibile!) passare in mezzo a tutte quelle auto e -miracolosamente- uscirne illesa dall’altra parte è un’esperienza leggermente traumatizzante.

Molti testimoni si chiedono ancora se per caso quella ragazzina non fosse in realtà un fantasma morto su quella stessa strada…

2. Non si saprà mai il perché, ma i piedi di Shine la condussero in mezzo ad un cantiere.

Un cantiere amplio, pieno di travi in legno e metallo per terra, costruzioni instabili e pericolanti e molte ruspe e gru guidate da dei poveri disgraziati ubriachi alle 14.00 del pomeriggio.

Lasciò a voi immaginare il seguito…

3. Shine andò a sbattere contro un palo.

E non stava nemmeno leggendo.

.

.

.

.

-Ahia!- si lamentò lei - mi verrà un bernoccolo! Accidenti alla mia solita sfortuna!-

E, mentre si alzava, si ricordò di una cosa importantissima! no, non il fatto che aveva una sorella minorenne in giro per una città popolata al 74% da delinquenti. no, nemmeno che aveva sbattuto contro il palo. e nemmeno il fatto che si era chiusa fuori di casa, perché le chiavi le aveva lasciate nella sala musica. Ma qualcosa di ben peggio:

IL CARNEVALE DEI DUELLI!!!

….

 

 

 

…VIDE…

 

…Un ragazzino seduto su una panchina. Ma non era come gli altri.

Non aveva dipinta sul volto un’espressione allegra e spensierata, di ingenua fantasia e di felice libertà. Non saltava e giocava come gli altri bambinone parco giochi, non girava come una trottolina sulla giostra dai mille colori, non duellava con un sorriso sul volto pronto a divertirsi con gli amici:

Non aveva semplicemente espressione.

Gli occhi color mango erano circondati da profonde occhiaie nere, i capelli azzurrini erano troppo ordinati per un bambino, e il viso era espressivo come quello di un giocatore di poker. Ma solo più malinconica.

Sedeva ritto come uno stecchino sulla sbilenca panchina del parco, la più brutta di tutte.

Ciò che colpì Fenice era la sua magrezza. Sembrava stare a digiuno da mesi, eppure aveva gli abiti troppo puliti e costosi per essere un senzatetto.

Qualcosa non andava. 

Non ci voleva Sherlock Holmes per capire che quel ragazzino aveva dei seri problemi. Ma Fenice percepì altro. 

Come una calamita si alzò e si diresse verso il bambino, lasciando lì la sua scorta di dolci ( e ce ne voleva!). Avvertiva Il nulla. La sua paura. Rabbia. Frustrazione per qualcosa che non riusciva a compiere.

Chi poteva immaginare che un bambino di 6 anni provasse tutto questo?

Ma poi la rossa avvertì qualcosa di strano. Di inaspettato.

Avvertiva l’affetto. La voglia di proteggere. Di aiutare. Di rendersi utile.

Senza rendersene nemmeno conto si ritrovò faccia a faccia col bambino. 

Aveva attraversato tutto il parco giochi senza pensarci.

Il bambino sollevò lo sguardo.

Impassibile. 

Ma lei la sentiva. 

La sua curiosità. Il perché quell’estranea fosse andata da lui. Proprio da lui.

Lei deglutì.

Che si dice ad un bimbo impassibile, asociale e, a quanto pareva, timido?

“Mh, solo io noto delle somiglianze con mia sorella? “ pensò la ragazza.

 

DALL’ALTRA PRTE DELLA CITTA’….

 

-Eccì!!!! Sniff, mi devo essere beccata il raffreddore.-

 

TORNANDO A NOI…

 

-…Cosa vuoi?…- che voce fioca, pensò la ragazza.

E ora, che gli dico? Ti ho visto solo e volevo salutarti? Ciao, no, nulla, scusa? Sentivo strane voci venire da te???

Poi, l’illuminazione.

Mise su il suo migliore sorriso e:

-Ti va di duellare con me?-

 

 

N.d.A

 

Cosa ne pensate?

Baci.

 

 

   
 
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