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Autore: Matthw883    12/05/2016    1 recensioni
Max è sconvolta dalla perdita di Chloe e da ciò che ha subito da Jefferson, ma grazie a Warren riuscirà a ritrovare la serenità, la voglia di vivere, di riprendere a fare foto, ma soprattutto l'amore, lei però avrà un' altra avventura pericolosa che stavolta affronterà con Warren, lui sarà il suo nuovo partner, se Chloe e lei erano Thelma e Louise, lei e Warren saranno come Bonnie e Clyde. Marren
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max Caulfield, Warren Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 26 FINALMENTE LA PACE


Mi dirigo verso il salotto dove Warren è appena entrato, stiamo zitti per qualche secondo poi lui mi saluta:
-Ciao.-
-Ciao.-
-Sei ancora arrabbiata con me ?-
-No, non come prima.-
-Senti Max, mi spiace veramente per quello che ti ho detto ieri sera, non lo pensavo, io so che tu e Chloe era grandi amiche e che hai sofferto tantissimo per la sua perdita, lo capisco, avete vissuto cose e sensazioni che io non ho mai provato e mai proverò, capisco anche che per te deve essere stato terribile essere costretta a sacrificarla, mi dispiace, ma per me Henry è una ferita ancora aperta, per me non è ancora facile parlarne, nonostante siano passati quasi 10 anni.-
-Warren, ti perdono, ma tu ormai devi liberati di questo fantasma del tuo passato e far diventare i momenti passati con lui come dei bei ricordi, sai vi ho visti, eravate veramente molto amici.-
-Ma tu come lo sai ?-
Gli racconto tutto quel che mi è successo poco fa, della giornata al mare, delle sue rivelazioni e dei primi sintomi della malattia di Henry, lui si siede e sorride:
-Eh così eri tu quella bambina, tu pensa le coincidenze, mi ero preso una bella cotta per lei, però avevo dimenticato il suo nome, purtroppo nei mesi successivi non ho più pensato a lei.-
-Allora, visto che già so qualcosa del tuo passato ti va di raccontarmi il resto, diciamo da dopo di quella vacanza ?-
-Va bene, cercherò di farlo, allora, una volta che siamo tornati a casa da quella vacanza hanno diagnosticato la leucemia ad Henry, i miei genitori mi hanno spiegato che avrebbe potuto morire, ma io non ci ho mai pensato nemmeno per un momento a questa eventualità, continuavo a ripetermi che Henry ce l'avrebbe fatto, che non mi avrebbe abbandonato, lui era forte sopportava la malattia con coraggio e pazienza, andavo a trovarlo quasi tutti i giorni, giocavo e scherzavo con lui, ma intanto lo vedevo che si spegneva lentamente, hanno provato di tutto, chemioterapia e tante altre robacce, ma non si trovava un donatore di midollo osseo , io avevo anche provato a donargli il mio, ma non era compatibile...-
Warren sta diventando un fiume di lacrime:
-...finchè un giorno non è morto.-
Io mi avvicino a lui e poso la mia testa sulle sue spalle:
-Max, io non so se tu hai mai perso qualcuno di molto importante quand'eri piccola, ma ti giuro che è un a cosa che ti segna per la vita, perciò posso capire come si deve essere sentita Chloe quando ha perso suo padre, così come posso capire il tuo dolore per la sua morte, ma credimi perdere il tuo unico amico a otto anni è devastante, è una cosa che non si può spiegare, per questo ieri sear ti ho detto quelle brutte cose, ma mi dispiace.-
-Lo so Warren, lo so, continua il tuo racconto ti prego.-
-Che dire ? La mia vita continuava, ma faceva veramente schifo, non avevo nessun amico, nemmeno li cercavo, avevo paura di provare di nuovo lo stesso dolore, così per vincere la solitudine ho cominciato a leggere libri di scienza e medicina, all'inizio molto elementari, e poi via via sempre più complessi, volevo riuscire a trovare un modo per curare dei bambini come Henry, in modo che nessun altro avrebbe più dovuto soffrire, poi col tempo il dolore si è attenuato e alle medie ho voluto riprovare s rifarmi degli amici , ma diciamo che il mio aspetto da nerd non ha attirato molte simpatie, e i bulli mi hanno di nuovo preso di mira, nonostante tutto cercavo e cerco ancora di essere sempre allegro e spiritoso, sopratutto con le ragazze che però mi sfruttavano solo per fare i compiti al posto loro, io volevo essere sicuro, brillante e vincente come mio fratello, ma non faceva per me. Mi ero quasi abituato a restare da solo per chissà quanto tempo, poi ho incontrato te...-
Si ferma e mi da un bacio sulla guancia:
-..e non voglio più restare solo, mai più Max, per questo ho fatto il geloso, io non voglio perderti.-
-Warren, tu non mi perderai mai, io ti amo.-
Ci baciamo di nuovo, con molta passione, lui ha ancora il viso umido ricoperto di lacrime, il bacio è diverso dalle altre volte, è come se Warren riversasse in me tutta la sua anima:
-Andiamo in camera da letto.-
-Sei sicura Max ?-
-Si Warren, facciamolo ti prego.-
-Va bene.-
Ci dirigiamo verso la camera da letto, sempre senza staccarci le labbra di dosso, interrompiamo il contatto delle labbra solo per toglierci velocemente i vestititi, poi torniamo di nuovo a baciarci con passione, cavolo, sta diventando un'abitudine, questa volta però facciamo l'amore in una maniera molto più passionale, come se finalmente riversassimo tutte le nostre emozioni insieme, mi sento completa, dopo che abbiamo fatto l'amore ci appisoliamo un po' insieme.

Al mio risveglio non vedo Warren nella stanza, metto la mia vestaglia e esco dalla stanza, è nel terrazzo, lo chiamo:

-Warren che fai li fuori ? Vieni dentro che altrimenti prendi freddo.-

-Arrivo Max, stavo solo qui a guardare il panorama di Arcadia Bay, non mi ero mai reso conto di quanto fosse bella questa cittadina.-

-Hai ragione, spesso noi umani vogliamo andarcene convinti che la felicità sia altrove, invece finito il viaggio ti accorgi che era a casa, nel posto da cui sei partito.-

-A tal proposito, ho deciso di riappacificarmi coi miei genitori.-

-Cosa ti ha fatto cambiare idea ?-

-Questa lettera, se vuoi puoi leggerla.-

Warren tira fuori una busta dai pantaloni, è quella che si trovava insieme al regalo di James, io la apro, oltre una lettera ci sono dei conti di una clinica di disintossicazione, metto da parte la fattura e comincio a leggere, è una lettera della nonna:

“Caro Warren, innanzitutto tanti auguri, il mio nipotino sta crescendo così bene, ora è pure sposato, mi ricordo quand'eri piccolo e venivi da me a fare merenda quando i tuoi non erano in casa, ora sei veramente cresciuto, sono così curiosa di conoscere tua moglie, dev'essere una ragazza veramente dolce se hai scelto lei, sono fiero di te, ai miei tempi bastavano pochi mesi di fidanzamento e poi ci si sposava, odio questi lunghi fidanzamenti moderni, se una persona credi che sia giusta per te la sposi e basta, quindi sono contentissima che tu abbia già una tua famiglia, però non voglio che tu dimentichi o chiuda i ponti con la tua famiglia d'origine, lo so hanno sbagliato, ma sono umani, loro hanno commesso grossi errori, ma li hanno fatti a fine di bene, perchè credevano fosse la cosa giusta da fare, devi perdonarli, loro ti vogliono tanto bene, e anch'io, se non sei ancora convinto ti racconto una storia, era il 1959, io e tuo nonno eravamo già sposati, un giorno mi si presenta alla porta un signore, mi chiede se qui abitava Anna, le ho detto di si ero io, lui mi si butta a terra sulle ginocchia e comincia a piangere chiedendomi perdono in italiano, io gli chiedo chi è e cosa ha da farsi perdonare, lui mi dice che non posso ricordarmi di lui, che ero solo una bambina piccola, mi ha detto di essere Vincenzo Bollani, e che era una fascista, un fascista che faceva parte della milizia della nostra cittadina, mi ha raccontato che era solito tormentare la mia famiglia poco dopo la proclamazione delle leggi razziali , mi ha detto che ha compreso solo in seguito il male che aveva fatto a noi e ad altri ebrei, che era accecato dalla propaganda fascista e convinto di essere nel giusto, mi raccontò di essere sinceramente pentito, e che voleva scusarsi e avere il perdono per il male che aveva fatto, la sua coscienza lo tormentava, io gli ho creduto, d'altronde si è fatto una viaggio dall'Italia all'America solo per chiedermi perdono e io gliel'ho concesso, questo è per dirti che tutti meritano una seconda chance, se si è pentiti anche i peggiori e poi loro sono pure i tuoi genitori, coloro che ti hanno accudito, cresciuto e amato, pensaci bene, so che farai la cosa giusta.

Con affetto Nonna Anna.”

Nel leggere quella lettera mi sono commossa:

-Sai, questa mattina sono andato a parlare con mio fratello nel suo motel, ho anche parlato coi miei al telefono, gli ho detto che ero disposto a perdonarli a due condizioni.-

-Quali ?-

-Di accettarti come una figlia e di rinunciare a ogni pretesa di tornare a vivere con loro, resto qui ad Arcadia Bay, con te.-

Io gli do un bacio sulla guancia, lui mi dice:

-Ah e a proposito, al ringraziamento tu vieni giù con me che ti faccio conoscere la mia famiglia, poi a natale andiamo dai tuoi a Seattle.-

Io ridacchiò, sono convinta che quello che ci aspetta è un meraviglioso futuro da vivere insieme.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Okay, la storia di Max e Warren si sta per concludere, ci sarà solo un prossimo capitolo che sarà un epilogo della storia, ringrazio vivamente tutti quelli che hanno letto, commentato e apprezzato questa storia, anche quelli che la leggeranno in futuro e dedicheranno tempo a questa storia, chiedo scusa se la mia sintassi e la mia ortografia non sono stati sempre corrette, ringrazio poi in particolar modo l'utente Fating che si è appassionata in particolar modo alla storia, comunque una volta finita la storia ho in mente di scriverne un'altra ( non so quando, anche perchè sono indeciso se fare un seguito a questa storia partendo da quest'ultimo capitolo o dall'epilogo che pubblicherò, oppure se cominciare una nuova da storia da zero) Sono bene accetti i consigli. Grazie ancora a tutti.

 

   
 
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