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Autore: lilyblack90    10/04/2009    9 recensioni
Una storia un po' diversa dal Twilight che conosciamo. un Edward più immedesimato nel ragazzo diciassettenne che può avere tutte. una Bella che non accetta questo tipo di leggerezza da parte di uno sconosciuto, soprattutto nei suoi confronti. e diventerà una continua lotta tra i due protagonisti, finchè, ovviamente, il più orgoglioso comincerà a provare qualcosa...ma se lei non riuscisse a mettere da parte i pregiudizi per lui? e se quando ci riuscisse l'arrivo una persona rovinasse di nuovo tutto? -veramente preferisco studiare da sola- Sempre senza respirare mi avvicino al suo orecchio. (...) –e…l’altra cosa? Preferisci anche quella farla da sola?- chiedo suadente, strafottente e vagamente sensuale. La sento trattenere bruscamente il fiato. È fatta! È mia. Abbasso lo sguardo su di lei…e la sua espressione mi lascia sorpreso. Non serve legger e il pensiero per capire che è chiaramente arrabbiata. –sicuramente meglio da sola che con te!- sbotta, infuriata. Inarco le sopracciglia –scherzi vero?- (...) –ma guarda questo! Ma chi si crede di essere?- sussurra. Purtroppo per lei la sento. –ehi, bellezza, vedi di non fare troppo la preziosa. Qui le false caste non sono apprezzate.-
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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II capitolo: una giornata lunga una vita…alla fine della quale sarò figlio unico

II capitolo: una giornata lunga una vita…alla fine della quale sarò figlio unico.

 

Per il resto della giornata non ho più avuto fastidiosi incontri con la Swan.

L’unico momento da passare di nuovo insieme era il pranzo, che ho astutamente evitato….chiudendomi in macchina.

Quando le lezioni sono finite ho aspettato i miei fratelli e siamo sfrecciati a casa. Ho tirato la mia bellissima Volvo al massimo consentito in una gara di Ferrari.

Volevo evitare chiacchiere inutili, ma ovviamente noi vampiri sappiamo parlare molto velocemente e così non mi sono risparmiato commenti e battute. Che stanno ancora continuando

-Edward!!! ti sei fatto dire quelle cose da un’umana appena arrivata!!!-

La risata di Emmet è fastidiosa.

-Certo, io non avrei dovuto sentire.-

-Sì, ok, pariamoci il culo così!-

-Che finezza amore!-

Sento Alice sorridere, mentre si rivolge a Jasper.

Io ringhio.

Vorrei staccare la testa a tutti quanti.

Emmet non respira più da quanto sta ridendo.

-Avrei voluto vedere la tua faccia!!! Ancora non ci credo. Esiste una donna in grado di non dartela!!!-

-E chi la vuole da lei?-

-La fiera della volgarità continua!- esclama Alice ancora più divertita, perché sa bene che quando divento volgare, vuol dire che sono davvero infuriato.

-Ed caro, cominci a perdere i colpi. Sta attento, perché così umili tutta la nostra specie.-

-Emmet, se non taci l’unica cosa che continuerà  a parlare sarà la tua bocca staccata dal resto del corpo.-

Niente da fare, le risate continuano.

Meno male che almeno Rosalie mi sta risparmiando i suoi commenti.

Il che significa solo che non ritiene la situazione degna di sé.

O forse ho parlato troppo presto.

La sento sospirare, incuriosita.

Dallo specchietto vedo che sta guardando fuori dal finestrino con aria assorta.

-Sai…mi piace quella Bella…-

Nella macchina scende il silenzio. Ora sì che sono veramente nervoso.

Se a Rosalie piace qualcosa, o qualcuno, è buono per lei e peggio per quella persona…in questo caso, ancora peggio per me.

 

Corro. Più forte. Ancora più forte.

Salto.

 Allungo le braccia. E nel momento che tocco terra afferra il cervo che fuggiva da me.

Un morso alla giugulare. Ed ecco servita la cena.

Succhio il suo sangue lentamente. Non ho fame, in realtà. Volevo solo fare qualcosa, dopo aver trascorso ore immobile sdraiato a letto.

Un giorno di scuola lunghissimo.

Che ancora non è finito…

-Stai succhiando il niente. è dissanguato.-

Alice ha ragione. Lascio cadere il corpo dell’animale e mi rialzo, senza una macchia.

-Cosa vuoi?-

-Parlarti. Edward, non è da te. –

-Cosa? Essere rifiutato? Lo so. -

-Dannazione!!! La vuoi smettere? Ne stai facendo una tragedia!!

Non è un rifiuto il suo, ma semplicemente un “no grazie non vado a letto con il primo che incontro solo perché è bello!”

 E se tu fossi meno maschilista e sicuro di te, non l’avresti pressa così male.-

Mi volto a osservare mia sorella. Così piccola. Così indifesa…così stronza.

-Non è il rifiuto in sé! È tutto! Lei è strana! Il suo odore…-

- Gli odori vengono percepiti in maniera diversa. Ciò che è buono per tutti per te è buonissimo.

Capita. Succede a molti.-

- E come la metti che non le leggo la mente?-

Sospira.

 –Non è una scienza! Non sappiamo come funziona! Non conosci altri che hanno questo dono, quindi non puoi conoscerlo totalmente. Evidentemente non funziona sempre.-

Rimango a fissarla.

 –Cosa vuoi Alice? Perché mi dai tutte le risposte?-

-Perché non accetto che mio fratello si butti giù per un niente. Sei più umano di ciò che dovresti.-

-Non sono umano. E soprattutto non sono maschilista. È la mia copertura.-

Con un movimento impossibile da vedere per occhi umani, Alice da un pugno all’albero vicino, stroncandolo.

-Smettila! Mandi sempre avanti la scusa della tua copertura. Quello sei tu.

Hai scelto di recitare il diciassettenne bello e bastardo perché sei così. O almeno lo sei diventato. Ognuno è ciò che vuole essere.-

Sembra stanca. Io sono scosso e meravigliato di quella reazione. –Alice…-

-Va bene così Edward…va bene che tu sia come sei stato fin ora. Orgoglioso. Spigliato. Esuberante.

E seducente. Ma non puoi chiuderti in casa alla prima difficoltà. Non deludermi.

Questo non è il ragazzo che ho amato.-

-che hai…-

Ma è già corsa via.

 

Non siamo più tornati sull’argomento con mia sorella. Ma le sue parole mi sono bastate.

 È mattina. E sono pronto a tornare a scuola. Sono pronto ad affrontare Isabella Swan.

Dannazione, io sono Edward Cullen. Un nome, una garanzia. Una vittoria.

Arrivati nel parcheggio lancio un’occhiata ai miei fratelli. Emmet si trattiene dal ridere.

Rosalie sembra curiosa. Jasper assente. Alice non mi guarda.

Scendo dalla macchina e sento il suo pensiero.

“Buona fortuna.”

 

Sorrido. E mi faccio larga tra gli studenti verso un giorno di scuola che nel bene o nel male dovrà darmi delle risposte.

 

Appena varcata la soglia individuo Bella.

È circondata da ragazzi vicino il suo armadietto. Io vado al mio, che è distante una decina di altri armadietti da lei. Non mi pare il caso di andare ora. Troppa gente.

Attendo impaziente il suono della campanella, sperando così che rimanga sola.

Ma anche quando suona, al suo fianco rimane appiccicato Mike Newton.

Il biondino ci sta evidentemente provando e non mi spreco nemmeno a leggergli il pensiero.

-Ciao Edward!- - Ciao Edward!-

Abbasso lo sguardo e sorrido alle due ragazze del secondo anno che arrossiscono dopo avermi salutato. “è così bello…” “ho deciso!! Gli chiederò il numero…dopo…facciamo domani….”

Le osservo allontanarsi.

Visto?

Edward Cullen piace. È solo una l’eccezione…che in questo momento mi sta guardando malissimo…per fortuna (fortuna??) Mike le tocca un braccio e insieme si allontanano.

Spero che la nuova arrivata abbia abbastanza buon gusto da non cedere alle lusinghe di quel…quello…insomma lui.

-Sei geloso?-

Eccola di nuovo, la mia coscienza.

–No,Alice. Solo in ritardo. È anche tu. -

-Infatti…andiamo-

Chiudo il mio armadietto.

–Ah, Alice…tu sai che per sentirmi più umano non desidero sapere le tue previsioni, a meno che non annuncino una qualche calamità che chiede il mio intervento.-

-Sì…-

-ecco…ora ancora di più non voglio sapere niente…intendo, su Isabella…-

Scuote le spalle “tu sei più strano di lei

-Allora siamo fatti l’uno per l’altra- scherzo, ironico.

……

Purtroppo fino all’ora di pranzo non ho occasione di vederla. Io e i miei fratelli siamo seduti al nostro solito tavolo, con vassoi pieni di cibo che non mangeremo.

Lei, invece, è al tavolo di Mike, Jessica e tutto il loro gruppetto.

Appena la vedo alzarsi e dirigersi di nuovo al buffet, colgo l’occasione e la seguo, accompagnato da fischi maliziosi di Emmet e Jasper…tanto dopo li uccido.

Mi avvicino piano alle sue spalle.

Il suo profumo mi avvolge. Sento la gola bruciare. Trattengo il respiro. Se voglio fare bella figura non posso ucciderla.

Sta osservando le varie bibite.

-Vuoi un consiglio?-

 Sussulta e si gira

-Tu! Non puoi essere più umano!?-

Deglutisco

 –Cosa?...io…sono umano!-

-Allora non strisciare come un’ombra!-

Replica, tornando ad osservare le bibite.

Mi do’ mentalmente dello stupido.

Ora non riconosco nemmeno i modi di dire umani e vado subito a pensare che sappia cosa sono.

Mi ricompongo e l’affianco.

-Allora…come sta andando per ora il tuo soggiorno a Forks?-

- Mmm…niente di che, direi. Mi è bastato un giorno per conoscere tutte le strade.

 E mezz’ora per capire che tipi ci vivono.-

Mi lancia un’occhiata provocatoria.

Io sorrido –tecnicamente io non vivo a Forks.-

-sì, ok. - afferra una bibita e fa per andarsene.

Velocemente io l’afferro per una mano.

Sussulta al contato della mia pelle fredda. La lascio immediatamente.

–Bella… io e te abbiamo cominciato con il piede sbagliato.-

-Non per colpa mia.-

Non perde un colpo, l’umana.

Sospiro profondamente.

Brutta idea. Il suo profumo mi riempie le narici, la bocca, la gola.

Stringo il tavolo delle bibite. Mi concentro mentalmente. E sorrido.

-Bè…punti di vista…comunque, non voglio litigare ancora…vorrei ripresentarmi.-

-Non ti eri ancora presentato-  Commenta acida.

-Perfetto, concedimi di farlo adesso. Edward Cullen, piacere di conoscerti.-

Esibisco il mio sorriso più bello.

E vedo i suoi occhi perdercisi. Eheh, sarà anche riservata e sostenuta, ma io sempre un predatore sono.

Ma è un attimo.

Come a riscuotersi da un sogno, Bella abbassa lo sguardo.

-Non mi freghi, Cullen.-

Il mio sorriso si congela –Non ti frego?? Chi vuole fregarti??-

-Io non t’interesso, come non t’interessa conoscermi! Vuoi solo dimostrare a tutti e soprattutto al tuo orgoglio maschile di poter avere chiunque ai tuoi piedi. Sai che ti dico?

Non serve che ti ammazzi per provare di essere il migliore! Lo so benissimo che sei bello, seducente, simpatico, intelligente! Tutti qui ti considerano il numero uno! E io per prima non voglio metterlo in dubbio. Ma certo non perderò la mia dignità per sottolineare quanto perfetto sei!-

Fa per andarsene. E in fretta giungono i pensieri dei miei fratelli.

“Rispondi. Rispondi! “

“Non puoi lasciarle l’ultima parola.”

“ La prima cosa che ti viene in mente!”

“La sua dignità o la sua verginità?”

-La tua dignità o la tua verginità?-

Si volta, rigida e orripilata

–Cosa hai detto?-

-Bè, per molte è la stessa cosa. - sorrido, malizioso

–Se per te invece sono separate, ho ancora la possibilità di trascorrere con te la seconda parte della serata-

L’odio nei suoi occhi è palpabile. E quando parla ne trasmette una parte

-Sei proprio uno stronzo Cullen.-

E esce dalla mensa.

Sempre l’ultima parola ha avuto.

Torno al mio tavolo, infuriato più di quando mi ero alzato.

Rosalie sorride, soddisfatta. Alice sembra sconfortata. Jasper tenta di espandere una clima di calma.

 E Emmet non si sforza nemmeno più di trattenere la risata.

-Edward…non hai speranze con lei…- mormora Alice.

Io fulmino con lo sguardo Emmet

–com’era, scusa? la tua dignità o la tua verginità?-

-che c’è?? Io l’ho pensato! TU l’hai detto.-

Non rispondo, mi limito a pensare a mille modi per uccidere il mio fratello preferito.

-Edward, non puoi avere tutte. Questa mensa è piena di ragazze anche meglio di lei che pagherebbero per una tua stretta di mano. -

Inutile Jasper. Inutile.

-Non importa. Mi ha stancato quella piccola umana. Spero di non vederla almeno fino a domani.-

-Difficile.- mormora Rosalie.

Io sospiro

–lo so,  Miss Acume, che è impossibile non vederla vista la poca popolazione di questa scuola.

Non voglio vederla a meno di tre metri da me. Non voglio parlarci.

Non voglio sentire il suo profumo. Mi sono spiegato meglio, così?-

-Certo, Mister Furbizia, avevo inteso perfettamente. E ripeto, difficile.

 Perché se tu ti degnassi di leggere il tuo orario, ogni tanto, sapresti che la prossima lezione che io e te seguiremo, sarà Biologia,  che sarà  seguita anche dalla piccola umana.

Penso di essermi spiegata meglio, anch’io, così. O no?-

Guardo inorridito Rosalie. E mentre il suo bellissimo viso si apre in un sorriso vittorioso,

la campanella suona.

Lei si alza e mi porge una mano

-Andiamo, super eroe. La tua giornata non è ancora finita.-

 Jasper, Alice e Emmet scoppiano a ridere di fronte la mia espressione omicida.

La odio. Li odio. E li ammazzerò tutti. Penso che rimanere figlio unico non sia tanto male.

E visto che non l’ho mai provato nella mia nuova vita, penso sia giusto sperimentarlo.

Ma prima di mettere in atto il mio istinto omicida…devo mettere a freno quello suicida, che so mi prenderà non appena rivedrò Isabella Swan.

 

 

 

Ecco il secondo capitolo. Prima di alcune precisazioni,devo e voglio ringraziare

 

 

 

 

 

 

di tutto cuore le tredici persone che hanno recensito il primo capitolo di questa storia. Giuro che non credevo potesse piacere così tanto e leggere le vostre recensioni mi ha un po’ disarmata. Anche perché ho un po’ paura che il seguito non possa piacere, o che questa storia cada di stile. Anche se così fosse sono felicissima, perché è la prima volta che un primo capitolo di una mia storia piaccia così tanto. E vi ringrazio moltissimo:

 

Capretta_stilosa

 

steffylove, (grazie per i suggerementi. So che ho questi difetti e ho tetano di rimediare in questo capitolo…spero almeno un po’ di esserci riuscita)

 

free09,

 

Shinalia,

 

ducy,

 

fofficina,

 

Little_Princess_In_A_LoveStory,

 

 ely4890,

 

Monnis,

 

MimiMiaotwilight4e,

 

Goten,

 

eka,

 

Lady_Vampire,

 

E Ringrazio altrettanto tantissimo le 44 persone che hanno aggiunto questa storia tra I preferiti e coloro che non hanno commentato ma comunque vogliono seguire la mia storia.

 

E ora qualche precisazione:

prima di tutto, nonostante il titolo, devo specificare che questa storia non segue la trama di “Orgoglio e Pregiudizio”, seppur sia un bellissimo romanzo. Anche se ne prenderà comunque dei tratti. Lo dico perché non voglio creare confusione o aspettative. Ripeto, comunque sia ne riprenderà delle caratteristiche.

 

Inoltre, la scuola di Forks, nella mia storia, è più simile alla scuola Italiana, ovvero ogni giorno a lezioni diverse e non tute uguali alla stessa ora come in Twilight.

 

Per ora non ho da aggiungere altro.

Spero di aggiornare presto, anche se mi sono persa a scrivere uno degli ultimi capitoli ;)

 

Grazie ancora!

 Un bacio,

Lily Black

  
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