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Autore: Erchomai    16/05/2016    1 recensioni
Renly Baratheon x Loras Tyrell. | Ambientata tra il 294 DC e il 299 DC.

Tre capitoli per descrivere come Renly Baratheon e Loras Tyrell si sono innamorati l'uno dell'altro.

Dal primo capitolo:
« Non se lo spiegava, Renly, ma quando il ragazzo era nelle vicinanze, mente e corpo trovavano l’agognata pace, quei pensieri turbolenti si acquietavano; nessun medicinale gli aveva mai procurato un sollievo migliore. »

[ Il rating è generale e riguarda la storia in complesso. ]
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loras Tyrell, Renly Baratheon
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Three Steps of Falling in Love

 

Capo Tempesta, Terre della Tempesta, Westeros, 294 DC.

I wanna sleep next to you but that's all I wanna do right now,
So come over now and talk me down.
I wanna hold hands with you, but that's all I wanna do right now.

And I wanna get close to you, ‘cause your hands and lips still know their way around.
And I know I like to draw that line, when it starts to get too real,
but the less time that I spend with you, the less you need to heal.

• Talk Me Down, Troye Sivan •


‟ Si narra che, ogni settantasette anni, una tempesta più violenta di qualsiasi altra si abbatte ululando su Capo Tempesta, quando i vecchi dèi del mare e del cielo tentano ancora una volta di spazzare via la sede di Duran facendola sprofondale in mare. Una storia epica, certo, ma… nient’altro che una storia, per l’appunto. ” 1

Era notte fonda e il rumore delle onde che s’infrangevano sulle coste era così forte che il lord di Capo Tempesta non riusciva a chiudere occhio e porre fine alla giornata. Renly Baratheon era abituato al pessimo clima delle Terre della Tempesta, dopotutto era  sempre vissuto lì, eppure quella notte sembrava molto più oscura di qualsiasi altra. Non era la prima volta che nella mente del più giovane dei Baratheon ronzavano pensieri a tono catastrofista, ma non l’aveva mai confessato ad anima viva; ci era andato vicino, una volta, con suo fratello Robert, ma la burbera risata che gli aveva riservato per il solo tentativo l’aveva bloccato a metà strada. 
Per una frazione di secondo un fulmine illuminò il cielo come se fosse pieno giorno e Renly fu costretto ad aprire gli occhi; si mise seduto e si prese la testa tra le mani. Nonostante avesse da poco compiuto solo sedici anni, era suo compito, in quanto lord protettore delle Terre della Tempesta, incontrare gli esponenti di altre casate, accogliere gli emissari dalle terre più lontane, controllare quotidianamente i bilanci delle sue proprietà e coordinare i pagamenti delle tasse, senza considerare le udienze del popolo e degli alleati sia politici che militari. In assenza di un minimo di riposo, Renly non sarebbe riuscito nemmeno a trovare le forze per vestirsi ed abbandonare le sue stanze. 

L’alba era ancora lontana, ma l’alloggio riservato al suo scudiero e paggio, al contrario, era vicino. Aveva sistemato Loras Tyrell in modo che potessero raggiungersi in qualsiasi ora del giorno, per qualsiasi evenienza. Se durante il primo anno della permanenza di Loras a Capo Tempesta Renly aveva chiesto di lui solo per formalità, successivamente cominciò ad avere il bisogno fisico della sua presenza. Non se lo spiegava, Renly, ma quando il ragazzo era nelle vicinanze, mente e corpo trovavano l’agognata pace, quei pensieri turbolenti si acquietavano; nessun medicinale gli aveva mai procurato un sollievo migliore. 

Afferrò il supporto della candela sul proprio comodino e, cercando di non inciampare nel pavimento ruvido ed irregolare, raggiunse la porta massiccia che confinava la sua stanza da letto. Nel momento in cui credette di poter sgattaiolare via per il corridoio fino alla stanza di Loras, una guardia in servizio fermò il giovane lord, facendolo anche imprecare silenziosamente contro uno a caso dei Sette Dei.
‹‹ Mio Signore, che cosa succede? La tempesta non vi lascia dormire? ››
‹‹ Io.. Sì. Esatto. Se solo potessi raggiungere… ››
A Capo Tempesta quasi tutti erano a conoscenza del fatto che Renly preferisse di gran lunga la compagnia maschile, piuttosto che quella femminile e non era stato un gran problema prima degli ultimi anni. Ma ormai il lord era quasi un uomo e questo significava che un matrimonio con conseguente e necessaria nascita di un erede era più vicino di quanto si pensasse. La tacita allerta comune era aumentata nel momento in cui Loras e Renly avevano sviluppato un attaccamento quasi morboso l’uno verso l’altro.
‹‹ Mio Signore è meglio che torniate nelle vostre stanze. Vi accompagno. ››
Renly allontanò il braccio della guardia, che si stava per chiudere attorno alle sue spalle. ‹‹ No. Io ho bisogno del mio scudiero. ››
‹‹ A quest’ora della notte, mio Signore? ››
‹‹ Sì. Ora. ››
‹‹ Sarebbe meglio aspettare domani mattina, mio Signore. ››
‹‹ Sono il tuo Lord. Non puoi impedirmi di lasciare le mie stanze. ›› La voce di Renly si era leggermente alzata di tono. Sapeva fin troppo bene che si trovava al centro di speculazioni e pettegolezzi, ma non gli importava. Non aveva mai permesso a nessuno di conoscerlo a fondo, perciò le opinioni degli altri non lo toccavano molto.
‹‹ Mio Signore, agisco nell’interesse d- ››
‹‹ Di tutti tranne che del mio? Non dovrebbe essere l’opposto? Sono io il tuo lord. ›› Quella lastra di difesa spocchiosa ed altezzosa la riservava sempre per le occasioni simili a questa: quando qualcuno gli impediva di ottenere ciò che desiderava, soprattutto se per motivi futili e insensati.
‹‹ Mio Signore, posso assicurarle che è c- ››
‹‹ Devo farti rinchiudere nelle segrete? Devo farti giustiziare per insubordinazione? Rispondi, perché posso far avverare queste minacce in meno di un secondo e nessuno dei vecchi o dei nuovi dei potrà salvarti. ›› Renly guardava la guardia con disprezzo, voleva essere rispettato almeno da chi lavorava per lui. Senza l’ingombrante presenza e il prepotente carisma di Stannis e Robert, poteva permettersi di interpretare il Baratheon forte. 
Nel momento in cui la situazione stava per sfociare nella violenza, la più rigogliosa tra le rose di Alto Giardino si affacciò sul corridoio.
‹‹ Che cos’è questo baccano? - Con uno sbadiglio, Loras Tyrell si spostò i ricci ribelli dagli occhi, che guizzarono subito in direzione di Renly. - C’è una rissa e nessuno mi ha invitato a partecipare? Quanto siete maleducati! ››
Il soldato sembrava in panico; probabilmente credeva che Renly l’avrebbe fatto giustiziare sul serio. Fece un breve inchino, quasi impacciato, e si allontanò, mormorando qualcosa come: ‹‹ Sono qua per servirvi, mio Signore. ››
Loras prese il suo posto e Renly non poté far altro che sorridere allo sguardo confuso dell’altro. ‹‹ Ho bisogno di te. ›› Disse il lord. Loras fece scivolare la propria mano in quella dell’altro e, senza aggiungere altro, raggiunsero la stanza del lord.

 

What is it I'm feeling? 'Cause I can't let it go.
If seeing is believing, then I already know.

I'm falling fast.
I hope this lasts.
I'm falling hard for you.

I say: ‟Let’s take a chance”.
Take it while we can.
I know you feel it too.

•Falling Fast, Avril Lavigne •


‹‹ A cosa stai pensando? ››
‹‹ Alla tempesta là fuori. ››
Loras e Renly erano seduti uno di fronte all’altro sul letto di quest’ultimo a gambe incociate. Nello spazio che li divideva, le loro mani s’incontravano e accarezzavano di continuo, come se stessero danzando insieme.
‹‹ E’ fuori, tu sei dentro qua. Non può ferirti, lo sai. ››
‹‹ Lo so, ma è più forte di me. ››
‹‹ Niente è più forte di te. ›› La naturalezza con cui Loras aveva pronunciato l’ultima frase, costrinse Renly ad alzare lo sguardo su di lui. I capelli gli erano cresciuti fino alle spalle, sulle punte si arricciavano in morbidi boccoli. I capelli di Loras Tyrell dovevano essere più morbidi di tutti i cuscini di piuma d’oca di tutti i Sette Regni messi insieme. 
‹‹ Che fai? ››
‹‹ Ti guardo. ›› Questa volta era Renly ad aver colpito Loras, tanto che le guance di quest’ultimo si tinsero di un rosso tenue. 

‹‹ Dovresti dormire, domani hai impegni importanti. ››
‹‹ Preferisco guardarti. ››
‹‹ E io preferisco la tua salute. ›› Si scambiarono un ultimo silenzioso sguardo. Gli occhi di Loras erano così dorati che Renly per qualche secondo poté ammirare un cielo limpido, stellato. Un tuono lo riportò alla realtà.
‹‹ Resta con me. ››
‹‹ Dopo che hai spaventato a morte quella guardia pensi che me ne andrei? - Loras accennò una risata, prima di soffiare sulla debole fiamma della candela per spegnerla. - Poverino! ››
‹‹ Loras Tyrell, paladino della giustizia, eroe degli indifesi. ›› Il tono di Renly aveva assunto una sfumatura di sarcasmo. Il più piccolo lo ignorò di proposito e con la premura di un adulto sistemò Renly sotto le coperte, poi si era accucciato tra le sue braccia, il capo appoggiato al suo petto. 
‹‹ Smettila di difenderti con il sarcasmo. Con me non ne hai bisogno. A me piaci così come sei, anche quando hai paura. ››

Ogni volta che Loras dava voce a pensieri del genere, Renly poteva sentire il proprio cuore gonfiarsi ed aumentare di una taglia. Fece un respiro profondo e aprì a Loras una finestrella nel suo muro di difesa, per permettergli di vederlo meglio.
‹‹ Non ho sempre avuto paura della tempesta. Da piccolo mi piaceva, addirittura. Robert diceva che un giorno sarebbe diventato forte e potente proprio come quelle onde e che nessuno avrebbe mai osato provare a fermarlo. Stannis restava sempre incollato alla finestra ad ammirare lo spettacolo in silenzio, ovviamente, ma nei suoi occhi si poteva vedere la brama di potere, la voglia di crescere, di diventare un uomo e un eroe di guerra. Quando sono cresciuto ho cominciato a farmi delle domande. Robert era già partito per la sua ribellione al dominio dei Targaryen e Stannis si era già stabilito a Roccia del Drago. La prima tempesta che ho affrontato da solo, senza di loro, mi sono reso conto che i miei genitori sono morti proprio lì fuori, inghiottiti da quei muri d’acqua. Quella notte ho sognato le grida disperate di mia madre. Forse lei mi avrebbe insegnato ad essere forte come Robert e Stannis. Mio padre mi avrebbe insegnato ad amare la guerra. Sarei diventato una persona diversa. ››
Loras aveva posato una mano all’altezza del cuore di Renly, che aveva cominciato a battere ad un ritmo più frenetico; non era sicuro se per la confessione o la vicinanza del bellissimo aspirante cavaliere.
‹‹ Ho una richiesta da farti, mio lord. Voglio che tu mi permetta di dimostrarti chi vedo io negli occhi di Renly Baratheon. Voglio farti capire che non è solo. Voglio stargli accanto per tutti i giorni che mi è concesso vivere. Voglio dimostrargli che la forza fisica si può ottenere nel corso del tempo, ma che la forza del cuore è un dono di nascita, e lui lo possiede. Vorrei davvero tanto che il mio lord mi concedesse questo privilegio. ››
‹‹ Solo ad un patto. - La mano di Renly raggiunse quella Loras, posandosi delicatamente sopra. Poi intrecciò le loro dita. - Per Loras Tyrell io non sono lord Baratheon di Capo Tempesta. Per Loras Tyrell sono solo Renly. ››
‹‹ Solo Renly è tutto ciò di cui ho bisogno. ››
Si addormentarono tra promesse e abbracci, senza nemmeno rendersene conto. La tempesta era solo di sottofondo ai battiti dei loro cuori. 

In nessun modo Capo Tempesta avrebbe mai potuto vantarsi di un clima piacevole, ma Renly Baratheon si beava del calore del Sole ogni giorno della sua vita. Il suo Sole si chiamava Loras Tyrell.

 

•♕♛♕•

 

1 da ‟Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco. La storia ufficiale di Westeros e del Trono di Spade” di Elio M. García Jr. e Linda Antonssen, 2014, Mondadori Editore.

  
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